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Autore: Reina    14/12/2006    6 recensioni
Quando bene e male hanno un significato ben diverso da quello che gli viene generalmente attribuito. Quando a distanza di 12000 anni la tragedia rischia di ripetersi ancora una volta e due anime devono lottare per proteggere il loro amore... un amore che per alcuni, invece, è sinonimo di peccato. Attenzione: Il penultimo capitolo è stato modificato. Per coprendere al meglio alcuni avvenimenti ne è consigliata la lettura.
Genere: Triste, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Angolo dell’autrice:

Angolo dell’autrice:

Niente panico. Sakura NON è morta (demoniacamente parlando non ancora).

Prima o poi farò fare un’entrata marginale di qualche mio personaggio originale (la presenza di Doc è DECISAMENTE prevista (X chi lo conosce: chi credete che abbia creato i nuovi corpi di Miori e Mameha?))

X Topomouse: Per necessità di copione a Sasuke-culo d’anatra-Uchiha il marchio non lo potevo lasciare o tutto ‘sto bordello che ho messo in piedi non avrebbe avuto senso.

X KK: Razor all’orizzonte. va bene se uso anche il tuo alter-ego demoniaco?

X Shine no Kami: Vedere per credere. Comunque sulle intenzioni di Garv ci hai azzeccato in pieno

 

Riassunto:

La situazione è critica (quando non lo è stato finora? direte voi). Il marchio di quella maledetta serpe malefica di Orochimaru sta risvegliando il quarto demoniaco presente in Miori e in contemporanea ne sta provocando la lenta e inesorabile morte.

Miori priva il ragazzo del marchio e chiude il collegamento creato dal sigillo salvando Sasuke che comincia a  risente a sua volta dei degli effetti combinati dei due suggelli.

Sfortunatamente qualcosa va storto e subito dopo il rituale il marchio accelera il suo processo mortale.

Per salvare la situazione Garv decide di intervenire.

Che cosa è successo?

Il re dei draghi ha realmente ucciso Miori o è andata diversamente?   

 

Rebirth

 

Il marchio stava agendo più in fretta del previsto.

In che quanto demoni non avevano mai fatto uso di un simile artificio non la benché minima idea su come poterlo neutralizzare.

Era una corsa contro il tempo e per salvarla non restava altra soluzione se non quella di risvegliare del tutto la parte demoniaca in lei presente rendendola una di loro. La metamorfosi sarebbe certamente riuscita lì dove loro avevano fallito.

Miori comprese ciò che le sarebbe accaduto non appena vide Garv materializzare dal nulla una spada.

Si mise a strisciare nel disperato tentativo mettere la maggior distanza tra lei, il Dark Lord e la sua spada.

- No… ti prego… Garv… non… non farlo… ti scongiuro 

- Mi dispiace… ma non c’è altra soluzione.

Il demone afferrò la spada con entrambe, la sollevò in modo che puntasse la ragazza e si preparò a vibrare il colpo.

La lama si abbatté sulla ragazza ma non incontrò le sua carne, bensì l’asta sacerdotale di Xellos che era intervenuto appena in tempo per salvare la vita della giovane.

- XELLOS! CHE DIAVOLO STAI FACENDO! NON VEDI CHE STA MORENDO!?

- Aspetta. Guarda, si è stabilizzata.

Garv si chinò sulla ragazza semi-cosciente.

Xellos aveva visto giusto.

L’avanzare delle macchie si era arrestato e pian piano stavano sparendo lasciando posto sul petto al simbolo del marchio maledetto.

Il Dark Lord tirò un sospiro di sollievo.

- Hai ragione. Mi sembra comunque deboluccia, non sembra anche a te?

- Meglio portarla via. Qui siamo troppo esposti. Ma prima…

Xellos si diresse verso il letto, tese il braccio verso Sasuke facendo apparire due simboli uguali a quelli che fino a pochi minuti prima erano presenti su collo e ventre. Con uno schiocco di dite fece scomparire le macchie di sangue e l’odore ferruginoso che impregnava l’aria.

Cose che avrebbero impressionanti chiunque non avesse avuto un minima infarinatura sull’argomento magia, ma autentici trucchi da prestigiatore di mezza tacca per loro dell’ambiente.

- Non credo che la scomparsa di quei due ghirigori sarebbe passata inosservata. Ora possiamo andarcene. Non è sicuro restare troppo a lungo o qualcuno potrebbe rilevare la nostra presenza.

Garv intanto aveva preso in braccio Miori che era troppo debole anche solo per protestare.

Non persero un attimo in più, si spostarono sul piano astrale per riapparire nell’appartamento di Konoha.

 

Era notte fonda.

Hinata e Naruto dormivano al capezzale dell’amica, mentre Xellos, stabilitosi nel soggiorno era impegnato in una conversazione con due figure incappucciate.

Una era Razor, sicario ufficiale del Clan Chaos Dragon, il personal Killer che tutti i boss mafiosi vorrebbero avere (assieme ad alcuni altri sottoposti dell’Hellmaster), nonché appartenente alla razza degli High Blue Dragon.

L’altra era Mameha, che se non fosse stato che portava i capelli lunghi fino ad appena sotto le natiche ed un discreto numero di orecchini sul padiglione auricolare, avrebbe potuto essere scambiata per Miori.

Ma se bisogna proprio essere precisi, Razor e Xellos erano intenti a discutere, Mameha era distesa sul divanetto nel disperato tentativo di schiacciare un pisolino.

- Per quanto credete che ne avremo ancora.

- Francamente NON lo so e continuerò a non capirci nulla se qualcuno non si degna di darmi qualche dettaglio in più. Capisco che la madre non voglia che si sappia troppo in giro di questa storia, ma visto che volente o nolente ci sono invischiato comunque, e dato che sono io quello che deve sempre dare spiegazioni a quei tre non mi spiacerebbe poi tanto comprendere che diavolo avete in mente voi grandi capi.

- Modera i termini Triket Priest dei miei stivali. Non ti conviene scatenare le ire dei nostri superiori. 

- Per te è facile. Hai viaggiato per gli ultimi anni con Mameha che è una veggente, quindi avrei dovuto fartela io quella domanda.  

- Tutti e due, specialmente tu demone inutile. Volete-fare-silenzio? Se non ti spiace vorrei dormire in santa pace.

Per chi non lo sapesse, Miori è delle due metà quella più calma e paziente, mentre Mameha, è quella più passionale, vivace, un tantino isterica. Tutto ciò è dovuto dal fatto che una ha il quarto demoniaco, a differenza dell’altra che invece ha il quarto draconico.

Potrebbe non dire nulla ad un profano, ma è scientificamente dimostrato che è da questo piccolo dettaglio non trascurabile che nasce la differenza tra il passare precocemente alla dentiera o tenersi i propri denti fino all’età senile.

Un’altro dettaglio da ricordare è l’assoluta intolleranza ai demoni sviluppata da Mameha che ha costretto Razor a farle da balia per gli ultimi anni (non a caso la prima e ultima volta che Xellos le è apparso davanti con il teletrasporto, si è ritrovato a fare uno ad uno tutti i muri di un intero isolato).

- Mameha-san. Tutto ciò non è ingiusta da parte tua. Ho impedito a Garv di effettuare il rituale nelle vicinanze del ragazzo, che nel caso contrario ora sarebbe ridotto a pulviscolo cosmico.

- … mmm… Forse hai ragione.

- *Forse?*

- Esatto, forse. E ora, se non vi dispiace, vorrei dormire. Domani sarà una giornata molto impegnativa.

Mameha si accucciò sul divano tirandosi sulle spalle la coperta.

I due si fissarono per un attimo.

Mameha si rimise in posizione seduta.

- Beh? Che ci fate ancora qui?

 

Miori aveva dormito praticamente tutta la mattinata, come poté praticamente constatare notando che gli altri due erano già usciti.

In mancanza di missioni decise che si meritava una giornata di ozio assoluto.

*Al diavolo la dieta.

Giuro che oggi mi abbuffo con tutte le schifezze che trovo in cucina.

O magari potrei passare in pasticceria a prendere qualche fetta di quella torta al cioccolato…

O quella con panna e fragole che piace tanto ad Hinata… ah! Anche quella alla frutta, che magari per una volta Naruto si decide a mangiare qualcosa di diverso dal suo Ramen!* 

I suoi pensieri vennero dirottati da un biglietto sul tavolo di cucina. 

 

“ Cara Sakura,

abbiamo avvisato noi la Godaime sulla tua indisposizione.

Ufficialmente sei a letto con 38 di febbre, quindi per oggi niente scampagnate.

Il pranzo è già pronto, dovrai solo riscaldarlo.

Ci vediamo stasera.

Vedi di non mancare.

Naruto e Hinata

 

*Perfetto. Niente torta*

- Un po’ tardi per fare colazione. Non trovi Miori?

- Mameha?! Razor?! E voi da dove spuntate?!

- Siamo arrivati ieri sera e per la cronaca sappi che quei divani sono terribilmente scomodi.

- Davvero? Aspetta un attimo. E ora che centrano i miei divani. Sputa il rospo. Perché sei qui?

- Cattiva. Credevo che saresti stata contenta di rivedermi.

- Non cambiare discorso.

- Vediamo come posso spiegarti tutto. Come veggente ho visto il casino che stavi per combinare e per pararti il culo ha viaggiato a rotta di collo sulla schiena di questo lucertolone…

- Ehi!

- Zitto tu… perché non può teletrasportarsi senza farsi cattare. Perché? Ah, giusto, perché per una volta vorrei che EVITASSI DI FARE STRONZATE!!! GUARDA UN PO’ CHE CAZZO HAI COMBINATO. SPIEGAMI COSA PENSAVI DI FARE PRENDENDO QUEL FOTTUTISSIMO MARCHIO!!!

- Con permesso Mameha, ti conviene abbassare la voce. credo che quelli dell’altro quartiere non ti abbiano sentito.

- Ho capito. Tu invece, spiegamelo. Forza spiegami cosa pensavi di guadagnarci.

- Volevo solo aiutare Naruto. Ma non potevo prevedere che Garv avrebbe tentato di demonizzarmi.

Lo sai bene che con il marchio Sasuke è molto più potente.

- Perché? Senza è debole? Hai presente quanto è migliorato?

- Anch’io se per quello.

- Sii realista. Credi che anche senza marchio non sia in grado di batterelo? E poi che tu facessi il rituale o meno ti avrebbero demonizzata lo stesso. La nostra vita è troppo importante perché ci facciano schiattare anzitempo.

- E perché di grazia?

- Sono veggente non onnisciente. E poi a questo punto demonizzazione per demonizzazione, tanto vale offrire i propri servigi per qualcosa in cambio.

Miori tacque.

Mameha aveva ragione ed entrambe lo sapevano perfettamente.

-Scolta un po’. Io avrei fame. Andiamo a prenderci qualcosa?

Prima ancora che l’altra potesse ribattere Mameha aveva fatto assumere ad entrambe le sembianze di due gemelline di otto anni una bambina con i capelli neri tendenti al blu, un po’ come quelli di Razor che si ritrovò con il portafoglio di Miori in mano.

- Prima colazione e poi cospirazione. Grandi progetti ci attendono

- Ma…

- Forza paparino. Se ci accompagni ti offriamo qualcosa

Dopo quasi 24 ore di digiuno lo stomaco del drago si prese l’iniziativa di rispose per lui.

- Se la mettete così…

 

Naruto e Hinata erano rientrati quando trovarono la casa un po’… diversa.

I salotto dell’appartamento era stato invaso da candele che ricoprivano ogni superficie non a rischio d’incendio.

Tavoli e divani erano stati spostati contro le pareti mentre un distesa di cuscini era stata predisposta per terra dove le due metà erano belle distese, ad eccezione di un’area circolare dove erano impilate cartine d’ogni tipo, penne e un buon assortimento di dolci, pizzette, patatine e vivande per ogni tipo .

Razor invece di buttarsi a pancia in giù su quella sofficissima coltre aveva semplicemente prelevato due giganteschi cuscini in piuma d’oca che aveva posizionato contro la parete a mo’ di sdraio, con alla sua destra una pila di lattine di sakè e birra, alla sua destra una ciotola di salsicce con panini e un vasto campionario di salse, salsine e mostarde.

Mezz’ora dopo erano tutti e cinque intenti a masticare qualcosa (Naruto si era letteralmente fiondato in cucina dopo aver tradotto un “Cucina…ramen”).

A stomaco pieno avrebbero potuto ragionare.

Ormai Miori aveva una scadenza datata sette giorni.

Sarebbero riusciti in così poco tempo ad organizzare la più grande messinscena della storia?!

 

  
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