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Autore: Katherine percy    26/05/2012    1 recensioni
La storia parla di due ragazzi,cosi diversi,ma cosi uguali in questa loro storia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Katherine - Dieci gennaio 2009 :

Mi svegliai alle sei e mezza, non avevo molto sonno. Ripensai alla serata di ieri. Ripensai a quel bacio veloce che io e Michael c'eravamo scambiati. E ripensai a lui che si stacca da me e se ne va, senza neanche salutarmi.

Feci colazione, mi vestì e uscì più presto del solito. Aspettai Kim per un quarto d'ora e poi eccola che arriva.

"Ehi, che brutta cera. Che hai?" mi domandò accorgendosi delle mie gigantesche occhiaie dovute all'assenza di riposo.

Decisi di raccontale tutta la storia, dal nostro primo bacio al bar, alla stupenda giornata nella grotta. Dall'inizio alla fine.

"Caspita! Che storia interessante la tua. Maaa... Michael  è quel Michael del bar? Quel belloccio dagli occhi blu?" chiese Kim.

"Si lui, non so se li ha verdi o blu. Ma comunque è lui." risposi io.

Aspettammo la campanella delle otto e intanto parlavamo del più e del meno. Finché non vidi Eric che mi puntava e si avvicinava a noi.
"Ma che bello vederti,Katherine!" esclamò lui. "Oh.. perché tutti gli altri quattro giorni non mi hai vista?" dissi guardandolo in malo modo. "Si.. beh, in effetti si." feci per girarmi e incamminarmi ma Eric mi fermò.

"Senti Kate, volevo dirti che.. che tu mi piaci ancora. Non smetto mai di pensarti, lo giuro. Non avrei mai dovuto fare quello che ho fatto. E poi lo so che tu vuoi rimetterti con me, si vede dai. Quindi, ti prego, perdonami amore." disse Eric tutto d'un fiato. Lo guardai e tutta la mia rabbia repressa si stava liberando.

"Senti bello, perché non lasci in pace la mia amica? Lei è fidanzata e non ci pensa minimamente a rimettersi con un bamboccio come te! Dovevi pensarci prima, caro il mio Eric. Ora, bastardo egoista, vai a tirarti le arie da un'altra parte e sloggia da qui! Grazie tante." Meno male che avevo una migliore amica come Kim che sapeva affrontare la situazione meglio di me. Si, aveva sparato la più grossa cavolata del mondo, ossia che io ero fidanzata. Con Michael era una roba strana, si ci baciavamo, ma niente di più. Ma comunque Eric era rosso come un peperone perché Kim aveva urlato e tutti si misero a ridere, compresa me. Mi evitai la fatica di rispondergli ed entrai in classe. Passate le sei ore di tortura salutai Kim e la ringraziai, di nuovo. Stavo raggiungendo casa mia e vidi una sagoma sopra l'amaca che avevamo nel giardino. Speravo fosse Michael.

Infatti era lui.

  
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