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Autore: Giallo4ver    27/05/2012    1 recensioni
''Allora accende la luce del corridoio, e rimane a bocca aperta.
Qualcosa le è caduto in cucina, e quel qualcosa le ha scartavetrato il lampadario dal soffitto, spaccato a metà il tavolo di legno massiccio e fatto una mezza voragine nel pavimento.''
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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d Midgard, America

- Evvai! Italia!- esultò Tony, salendo sull’aereo insieme agli altri  della squadra.
- Non è una vacanza, Stark.- lo riprese Steve.
- Eddai Cap., ci  sei mai stato, in Italia?- chiese il ‘milionario, playboy, filantropo’ mentre prendeva posto.
- No.-
- Ecco perché, io sì, una o due volte. È uno dei Paesi più meravigliosi che io abbia mai visto. E cucinano bene, soprattutto. E le donne non sono male.-
- Stark, per favore…contegno.-
- No no, ha ragione, l’Italia è a buon diritto chiamata ‘Il bel Paese’.- s’intromise Clint.- Ci sono stato anch’io qualche volta in missione, era davvero splendida.-
- I Paesi europei sono più o meno tutti splendidi.- tagliò corto Natasha.
- Sarà,  io gli italiani me li ricordo fascisti  e alleati della Germania nazista.- disse Steve.
- Ah! Ma dai! La Seconda grande guerra è finita, e per tua informazione, gli Italiani si opposero al regime fascista. Chiamasi Resistenza, Steve.- riepilogò Tony.
Poi l’aereo decollò.

Midgard, Italia.

Loki aveva finito di mangiare e si sentiva decisamente meglio.
Non sapendo cosa fare, dove andare, come comportarsi, decise di aspettare seduto lì la schizofrenica che gli aveva offerto il  cibo, del resto, non sapeva neppure come  quella donna si chiamasse, e si poteva dire che non conoscesse nessuno.
Quando lei riapparve, vestita in pinocchietti di jeans, scarponcini simili  ad anfibi e t- shirt gialla, sembrava andare di fretta.
- Che ci fai ancora qui?- gli chiese bruscamente.
- Dove dovrei andare, genio?-
- Non m’importa, basta che sia il più lontano possibile da me,  da questo posto.-
- Credo di non poterti accontentare. Non so niente di come vivete voi midgardiani e non so neppure dove  sono.-
Lei sospirò  sconsolata.
- D’accordo, in primis, vai a levarti quella roba assurda di dosso, okay? Ti presto quei quattro stracci che mio fratello minore  mette quando è in licenza e viene qui ad incasinarmi la vita, però, poi usciamo, ti comprerò…dei vestiti  nuovi, quelli che ti pare, basta che mi ridai quelli di mio fratello integri, perché lui si fa venire le crisi isteriche se qualcuno tocca le sue schifezze.-
Lo afferrò per un braccio trascinandolo in camera da letto, frugò nell’armadio e ne tirò fuori un jeans scuro e una maglia rossa, poi andò nello sgabuzzino e gli diede un paio  di scarpe da ginnastica.
- Ti aspetto in corridoio, fai in fretta.- lo avvertì, poi uscì chiudendosi la porta alle spalle.
Loki rimase qualche secondo interdetto, poi cominciò a cambiarsi.
Quella donna era strana, non capiva il suo comportamento, ma decise di soprassedere, del resto, fino a quando riceveva da lei quel minimo di aiuto per non rendersi ridicolo, andava bene.
Constatò che quei vestiti gli andavano larghi e quando uscì dalla camera, la risatina divertita della midgardiana gli provocò l’ennesimo moto di stizza.
Lei prese la borsa e mise gli occhiali da sole, lo trascinò fuori e, chiusa la porta, messa in moto la macchina, sfrecciò verso la città.
- Sai, il mio stipendio da fame, che arrotondo con altri miliardi di lavori part- time, non mi consentirebbe di spendere soldi anche per te.- lo informò.
- E quindi?-
- Uno, allacciati la  cintura; due, dovresti ringraziarmi; tre, se qualcuno te lo chiede, tu ti chiami Ludovico; quattro… te la cavi con le lingue?-
- Abbastanza.-
- Abbastanza come?-
- Abbastanza per un Dio dell’Inganno.-
- Bene, mi fa piacere, la parola è parte fondamentale dell’inganno, suppongo tu conosca anche le regole della sintassi di lingue come greco e latino, eccetera.-  
- Ovviamente sì.-
- Bene, quattro, se qualcuno te lo chiede, sei un filologo.-
- A che scopo?-
- Intendi ‘a che scopo far finta di essere qualcuno che non sei’? Ovvio, se tu dicessi a qualcuno di chiamarti Loki e di essere un Dio, ti sbatterebbero in manicomio, oppure…nulla, sorvola sul mio ‘oppure’. E  poi, tutti si chiederebbero che ci faceva con me uno svitato.- Oppure, sarebbe meglio dire 'che ci faceva con me lo svitato omicida di quattro mesi fa' ma tenne questa considerazione per sè. -Invece così,- continuò- non è stranissimo trovare un filologo ed un archeologo insieme, del resto, entrambi studiano qualcosa di antico per spiegare qualcosa di presente ed ipotizzare sommariamente e approssimativamente qualcosa di futuro. La storia e la lingua sono enti vivi. Quindi, lo dico per te, di’ di chiamarti Ludovico e di essere un filologo. Se ti chiedono di dove sei…tedesco, sei tedesco.-
- Capito.-
- Ora andiamo a vestirti con indumenti della tua taglia.-
Seguirono alcuni minuti di silenzio.
- E così…questi sono di tuo fratello?- ammiccò ai vestiti.
Non che gli interessasse davvero sapere chi fosse il proprietario degli indumenti, ma l’esperienza gli insegnava che si potevano capire molte cose di una  persona parlandoci, e se magari riusciva a farsi alleata quella stramba terrestre, forse avrebbe potuto usufruire più allungo della sua “generosità” e “ospitalità”.
- Sì, mio fratello, ci passiamo di tre anni.-
- E tu sei sua sorella maggiore?-
- Esatto. E mi chiedo cosa io abbia mai fatto di male per avere il Flagello di Dio come consanguineo.-
Altro silenzio.
- Ipotizzando che la solfa di te che sei un dio sia vera…saresti…come dire… adottato, in un certo senso, giusto?- chiese con noncuranza, continuando a guardare concentrata la strada.
Loki la guardò infastidito, di sicuro non aveva voglia di parlare della sua vita familiare.
Stava per chiederle come fosse possibile che una midgardiana fosse a conoscenza di una cosa che lui aveva scoperto solo qualche anno prima ma -Ricordi?-  lo precedette lei. - Sono un’archeologa, e studio anche le religioni e i loro miti. Loki era figlio di un gigante di ghiaccio, ucciso da Wotan, tuttavia, Loki era stato  esposto perché nato più piccolo  del normale. Wotan, detto anche Odino, lo salvò e lo  allevò come se fosse suo figlio. Nonostante questo, tutti gli Dei di Asgard lo disprezzavano, poiché era fin troppo evidente quanto Loki fosse diverso da loro, a cominciare dalla forza bruta, che lui non possedeva in  egual misura a quella di Thor, fratellastro maggiore, col quale fu sempre in competizione. Però, come si dice… “la natura si compensa”, Loki aveva buona predisposizione alla magia, caratteristica dei giganti, ed imparò quella per sopperire alla mancanza di forza. E via a tutti gli aneddoti e alle leggende…il cavallo, i figli, il banchetto…eh, ce n’è di roba su di lui. Be’, comunque, per me rimane una figura che sa il fatto suo,  insomma, doveva essere dura per un “letterato” vivere tra  i burini.-
Le maledizioni dell’asgardiano ai danni della sua ‘famiglia’ e di quella donna, cessarono quando l’ultima affermazione di quest’ultima raggiunse le sue orecchie.
- Che c’è?- domandò lei notando il  suo silenzio.- So come ci si sente, lo compatisco, quel poveretto. E dopo che rischi un esaurimento sui  libri, ti viene anche detto che non combinerai mai nulla di buono nella vita, che resterai per strada a fare l’elemosina e che è inutile intraprendere il lavoro che sogni di fare, perché proprio la carriera a cui ambisci non ti porterà da nessun’altra parte se non nella miseria, e che sei un’idiota se persisti. E poi, ovviamente, sei una  donna, che pretendi di fare…-
Lui continuò a rimanere in silenzio.
Certo, certo che lo sapeva.
Aspirare a qualcosa, ma essere ritenuto non idoneo.
Sapeva come ci si sentiva quando si era ostacolati nelle proprie libere decisioni, essere disprezzati perché si era diversi, impegnarsi e venire ripagati con commenti assurdi…
- Scusami.- mormorò ad un  tratto lei.- D’altronde, i miei problemi non sono i tuoi.-
- So come ci si sente. Loki sono io.-
La donna parcheggiò la macchina all’ombra di un albero e lo guardò da dietro le lenti scure degli occhiali.- Farò finta di crederti, Loki. Io sono Amelia.-
- E dagli altri come ti fai chiamare?- domandò intuendo che dietro quella schizofrenica c’era più di quanto potesse sembrare.
Lei sghignazzò.- Cornelia.- rispose scendendo dall’auto, lui la seguì.
In fondo  quella donna non era male, se si sapeva trattare con lei.

Dopo aver comprato scarpe e vestiti  della giusta misura, che lui indossò subito, si fermarono in un bar che, a pranzo, fungeva anche da piccolo ristorantino e preparava qualche piatto semplice e veloce, come la  pasta con sugo e basilico fresco e carne alla griglia.
- E quindi, tu cosa ne sai  del Tesseract?- domandò ad un tratto Loki, squadrandola.
Chiunque sapesse del Tesseract, aveva a che fare con Nick Fury, e chiunque avesse a che fare con Nick Fury, era invischiato fino alla punta dei capelli con la S.H.I.E.L.D., sommando a tutto un nome falso e un comportamento assurdo, per Loki non fu tanto difficile arrivare alla conclusione che lei fosse legata in qualche modo all’organizzazione che, insieme al suo fratellastro e ad una banda di eccentrici midgardiani, lo aveva battuto quattro mesi prima.
- Diciamo che forse ho capito dove  ti ho già visto, ed è per questo  che forse credo alla tua solfa dell’esilio.- commentò lei, mentre tagliava la carne.
- Davvero?-
- Sì. All'incirca quattro mesi fa, in Germania, una festa in gala con tanto  di orchestra. Fui invitata. Mi accorsi che c’era qualcosa che non  andava, e lasciai la festa uscendo dal retro del palazzo. Mi fermai in  un bar a qualche isolato  per bere qualcosa e pochi minuti dopo vidi gente che correva a destra e a manca, mi affacciai. Mi ricordo quelli che dovrebbero essere i tuoi vestiti. Se avevi in testa un elmo orribile, con corna stile caprone di montagna, sono sicura di averti visto.-
- Il mio elmo non è orribile e non ha corna da capra.- chiarì indispettito.
- Perfetto, eri tu.-
- Non hai comunque risposto alla mia domanda sul Tesseract.-
Amelia si rigirò il bicchiere tra le mani.- Mettiamola così, ne ho solo sentito parlare.-
- Ne hai solo  sentito parlare davvero, oppure hai una documentazione consistente in merito all’argomento?-
- Non sono  tenuta a dirti niente.-
- Ma mi pare che la mia vita tu la sappia praticamente a memoria, avrei almeno il diritto di sapere qualcosa in più sull’unica midgardiana che mi abbia rivolto la parola, offerto da mangiare, e  deriso fino alla nausea.-
- ‘Deriso fino alla nausea’? Forse non conosci il vero significato della parola ‘nausea’.-
- Suppongo invece che stando con te lo imparerò.- tagliò corto lui.- Adesso rispondi, miserevole creatura.-
- Se continui così non ti dico un bel niente, essere immondo.-
Lo sguardo accigliato di Loki si fronteggiò per un po’ con l’espressione strafottente  e ironica dell’altra.
- Voglio essere clemente.- esordì all’improvviso lei, sospirando per nascondere un sorriso irrisorio.- Visto che fin dall’inizio non mi hai  mentito, devo essere sincera anch’io. Come sai, la S.H.I.E.L.D. è un’organizzazione di spionaggio e cose simili. Ora, devi sapere che la suddetta organizzazione, oltre a mettersi in mezzo agli affari politici segreti di  mezzo planisfero, non accontentandosi di ficcanasare nel presente, vuole mettere lo zampino anche nel passato, che è il mio campo d’azione. Io ho esattamente venticinque anni. A ventidue, la S.H.I.E.L.D. richiese la mia collaborazione, e per due anni, due anni e mezzo, fui obbligata per forza di  cose a  dare una zampa  a quegli incompetenti. Sai cosa sono i Grimori?-
- Libri, se non  erro.- ne aveva sentito parlare, così di sfuggito, una volta che era sceso su Midgard, tanto tempo prima, per cercare un certo libro di magia che uno dei predecessori di Odino aveva nascosto lì, libro che ora si trovava nella camera dei tesori protetta da un nuovo Distruttore.
- Esatto, contengono informazioni più o meno interessanti e si dice malevole. Sono libri di magia, e tutti pensano che quegli incantesimi funzionino.-
- Ma tu non ci credi.-
- Esatto, hanno provato ad usarli, ma non è successo niente. Io, oltre che di trovarli, fui incaricata anche di tradurre alcuni passi dei Grimori, scritti in latino, sono di epoca Medioevale.- Amelia assottigliò gli occhi.- Tu non puoi capire quanto io odi il Medioevo, è così idiota come periodo, così grigio  e miserevole… comunque, in uno di questi libri si parlava di una fonte di una certa… energia infinita e alternativa dai poteri strambi, certo, il libro non parla come me, ma il sunto del discorso  è questo. Sorvolando, sentii Fury parlare di un  certo qualcosa a forma di cubo sbrilluccicoso ed  andai a spasso per la base alla ricerca del fantomatico oggetto dai poteri simili a quelli  della fonte di energia del libro…-
- Lo trovasti?-
- Sì, Fury non sa ancora della mia scampagnata con tanto di caccia a tesoro, per cui non parlargliene se lo vedi. Andando avanti, la mia collaborazione con l’organizzazione è finita poco prima del tuo attacco.-
- Perché?-
- I Grimori sono un certo numero di tomi, e sono stati separati, sparsi per l’Europa, l'Asia ed il nord Africa, quello che si affaccia sul Mediterraneo. Raccoglierli tutti è stato un lavoraccio, perché le mappe erano enigmi e gli enigmi erano pensati in mentalità medioevale, è stata una tortura risolverli. E l’ultimo tomo dei Grimori era in Biblioteca Vaticana. Feci una fatica immane per entrare là dentro, mi travestii da suora…DA SUORA! Tre mesi e mezzo, sprecati per tirar fuori quel maledetto libro. E loro volevano portarselo in America insieme agli altri, a me una mezza paga ed un concedo temporaneo, e l’ordine di far finta che non fosse successo niente. Così feci una  copia del libro, lo sostituii con quello originale e sparii insieme al Grimori recuperato nel Vaticano. Mi danno ancora la caccia, per il libro. Sono davvero  convinti che una roba simile abbia…be’, informazioni rilevati.- la donna guardò Loki.- Forse quei libri avrebbero potuto aiutare te, che sei un asso nella magia.-
- La magia  di voi midgardiani non è minimamente paragonabile a quella di Asgard.-
- Ah, no?-
- No, sono due cose differenti.-
- Ma se noi non possiamo usare gli incantesimi dei Grimori, forse è perché quegli incantesimi non sono  scritti per noi umani.-
- Probabilmente non sapete come utilizzare la magia, un incantesimo non  si attiva leggendo semplicemente la sua formula, o tutti potrebbero fare di tutto. Sono in pochi a poter utilizzare la  magia, e  sul tuo pianeta, per quanto mi risulta, sono tutti morti da parecchio tempo.-
- Be’, comunque, di certe baggianate non sono del tutto convinta.-
- Non avevo dubbi.-
Si alzarono, Amelia pagò il conto e si avviarono verso la macchina.
- Se io ti sono caduto in casa, è probabile che ti abbiano individuata.- ragionò lui, riflettendo sul  fatto  che sicuramente Thor aveva messo Fury e gli altri al corrente del suo esilio e di dov’era precipitato, ed ora che sapeva che quella midgardiana non gradiva la compagnia di Fury e dei suoi ‘amici’, era quasi sicuro di essere precipitato sul tavolo della persona giusta.
- Ecco perché vorrei spostarmi, ma se tu vieni con me, è inutile tentare di sfuggire.-
- E quindi che intendi fare?-
Salirono in macchina e lei mise in moto.
- Quello che  faccio sempre.- rispose con noncuranza.
- Ovvero?-
- Conosci il termine di nuovo stampo ‘Trollare’, utilizzato dai giovani patiti di ‘Facebook’?-
- Non so di cosa tu stia parlando.-
- Bene, significa ‘prendere per i fondelli e fregare qualcuno contemporaneamente’.-
Sì, decisamente era la persona giusta.

Fantabosco (?) dell'autrice:
Salve gente! Stappate lo spumante! Finalmente potete chiamare per nome la ragazza sconosciuta dei primi tre capitoli! Il cognome? Nel prossimo capitolo, mi pare xD
Coooomunque, ringrazio tutti come al solito e mi scuso se non avete trovato questo capitolo particolarmente interessante o cose del genere, .w. è un po' arduo definire determinati personaggi, chiedo perdono.
Be'...che altro? Ah! I Grimori li ho 'usurpati' dal manga 'To aru majutsu no index' (bel nome, eh? xD) sì, li ho presi in prestito da lì. .w. Sono effetivamente libri di magia oscura capaci di far sprofondare il mondo nell'oscurità e di ottenebrare la mente di un uomo solo a guardarli, e via discorrendo.
Ma come vedete, nessuna mente è stata ottebrata dalla visione dei libri (o la metà dei componenti della S.H.I.E.L.D. sarebbe rinchiusa in un manicomio)  quindi hanno una funzione diversa, ma non posso dire nulla. Il titolo è riferito al tiro mancino di Amelia all'organizzazione. Così non si può dire che metta titoli random ai capitoli. (Cosa che in un certo senso faccio)
Grazie a tutti per aver letto, al prossimo capitolo
Giallo4ver.  
P.S. Che nome avreste dato voi alla protagonista? °w° Visto che per tre capitoli sembrava facesse parte dei 'soliti ignoti' vorrei sapere, se l'avete ipotizzato, il nome da voi supposto.
  
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