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Autore: Lelenu    27/05/2012    2 recensioni
Serie di shot basate su ciò che accade e ci è lecito sapere dei Robsten. Ovviamente il tutto ampliato dalla mia fervida fantasia!
Dalla TERZA shoot:" “Spunk, amore e Rob?? Spunk, amore e Rob? Sai come mi definirei in questo momento?? Quel gran coglione che ha la donna mezza nuda su GQ!!”
Lo dico sgarbatamente. Ferocemente. E le faccio male…"
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Cannes feaver

 

 

Allora gente… Poteva la vostra Elena NON scrivere una OS su Cannes?
Ma ovviamente no!
Sappiamo tutti quanto siamo scossi (emozionati, felici, sclerati, pazzi) per questa settimana appena passata ma adesso bisogna riprendersi e pensare alla premiazione che sarà tra poce ore (e a cui non parteciperà Kristen -_-) e…
Un enorme IN BOCCA AL LUPO ai nostri piccioncini!
Vi lascio alla storia e… Un saluto a Giulia che è nella mia terra (Sicily) per vedere le tanto amate tragedie greche!

[Thanks to Letizià che ha supervisionato la prima parte]

 

Cannes fever.

 

Tu. Piccolo raggio di sole, che filtri attraverso quella fottuta persiana, vai subito via!
Vai a rompere a le scatole a qualcuno che ha passato la notte dormendo serenamente o facendo l’amore con il suo uomo ma, ti prego, non fare questo a me.
Non a me che ho passato le ultime 10 ore delirando per una cazzutissima e sfigatissima febbre che mi ha costretta ad un flebile sonnellino iniziato solo mezzora fa.

Volto le spalle alla finestra e mi copro con la coperta fin sopra le orecchie, stringendomi sempre di più al braccio di Robert.

Russa e ci credo. Sarà esausto dopo la nottataccia passata insonne a causa mia.

Non doveva andare così.
Insomma, siamo a Cannes e oggi è il suo giorno e questa notte io dovevo solo augurargli “buona fortuna” a modo mio.
Bel modo che hai scelto Kristen, davvero.
Lui a metterti fazzoletti zuppi di acqua fresca in fronte e tu a rantolare versi di dubbia provenienza e comprensione.

Patetica.
Anzi più che patetica, la situazione è barzellettistica.
Esattamente.
Sembra una barzelletta.

Sento la sveglia dell’albergo suonare e mi rendo conto, con mio enorme e stratosferico dispiacere, che sono già le 7:00.
Sono le 7:00 ed è il COSMOPOLIS-DAY!

“Rob..”

“Mhmm..”
“Robert svegliati..”
“Ti prego no…voglio…lasciami dormire” testa sotto il cuscino e sbuffo continuo.

Ok.
Metto la mano dentro i suoi pantaloni e scendo e scendo e scendo….

Afferro tra le dita la sua “ciappettes” e…
“Ahia! Ma sei matta?”

Pizzicotto lì nel punto debole.
Sì Stewart, ormai lo conosci bene.

“Sono le 7:00, passate anche. Devi muoverti! Hai idea di quante cose hai da fare oggi?”
“… Ho un mal di testa…” sussurra buttandosi di nuovo con la testa sul cuscino e passandosi il braccio sugli occhi.
“Sicuro di star bene? Insomma sei strano. Forse dovresti..”
“Ti preferivo con la febbre, santo Dio! Almeno parlavi di meno… Ho gli occhi in fiamme Cristo santo!”
“Invochiamo anche la Madonna visto che ci siamo?”

Sbuffa di nuovo scoprendo quelle meravigliose pozze… rosse?
Oddio.

Panico.

Pa-panico

Pa-panico

Paura.

 

Dove.sono.gli.occhi.di.Pattinson?



“Chi ha deciso di trasformarti in vampiro giusto stanotte?”

Occhi lucidi e rossi. Rosso fuoco. Rosso.. rosso.abito.mio.

“Spiritosa”

“Fa sentire…” gli toccai la fronte per controllare la temperatura e…

Si. Era decisamente una barzelletta o un brutto scherzo.

“Ok… Chiamo Nick!”
“No. Cosa? Che ho?”

Non lo ascolto e prendo il telefono della camera per chiamare direttamente il suo agente.

“Attacca! Immediatamente!”

“Rob, scotti! Avrai la febbre altissima”

“Attacca attacca attacca! Nick mi va in crisi!” sembrava essersi svegliato in un colpo.

Poso il telefono al suo posto e mi siedo sul letto davanti a lui.

“Ok. Cosa vuoi fare?”
“Non lo so…”
“Ci stiamo chiusi tutto il giorno in camera e al tuo posto mandiamo una controfigura?”

Sbuffa. Di nuovo.

“Chiamo mia madre.”

“…Io dormo nel frattempo” lamento incomprensibile sotto un mucchio di coperte francesi.


Riprendo quel telefono agganciato poco prima e tento di rintracciare mia madre, ancora a Cannes solo per la mia [adesso anche sua] febbre.

“Mamma!”
Tesoro, buongiorno. Come ti…
“No. Non è un buongiorno. Passa di qua con termometro e antipiretico”
“Stai di nuovo ma-“
“Robert.”
Cazzo!”
“Eh!”
Che sfiga…” ah commentava pure!
“Jules muovi il culo. Ora!” attacco il telefono con i nervi [e l’ansia] a mille e frugando nella valigia tiro fuori una maglia per gettarla sulla testa di Robert.

“Mettila. Sta venendo mia madre e sei a torso nudo”

Si gira lentamente lamentandosi [di nuovo] e la guarda, manco fosse un alieno!
“E’ solo tua madre. Mi ha visto migliaia di volte a torso nudo. E un giorno sarà mia suocera e…”
“Beh mettiamola così: non voglio che tua suocera faccia pensieri impuri sul mio uomo.”

Concludo la frase e TOC TOC.

Apro la porto e mi ritrovo davanti mia madre con un beautycase in mano e con i capelli ancora stravolti dalla notte.

“Ehi”

Non risponde e diretta poggia la mano sulla mia fronte e storce il muso.

“Anche tu hai ancora qualche linea di febbre”

Alzo gli occhi al cielo e la vedo andare dritta verso il nostro letto. Poggia il beautycase sulla  poltrona accanto alla tv e dopo aver preso il termometro si fionda su Rob.
“Ascella” ordina

Lui obbedisce e dopo essersi sistemato per bene il termometro, si girò su un fianco raggomitolandosi su se stesso.

Cucciolo.

Micio.
Dalmatino.

Lucertolino.
Coccolino.

Ecco. Era in questi momenti che il mio cuore faceva crick per tutto l’amore e la tenerezza che sopportava.

Quando lo vedevo così dolce, tenero, piccolo, indifeso…

Mi avvicino immediatamente a lui e gli rimbocco le coperte, sedendomi sul bordo del letto.

“Freddo?”

Annuisce leggermente e, come presa da un’improvvisa voglia di coccolarmelo e spupazzarmelo, inizio a riempirgli il viso di baci quando sentiamo un beep provenire dal termometro.

Glielo tolgo e controllo la temperatura.

38.7

Merda.
 

Lo passo a mia madre e anche lei, come me, sbarra gli occhi e non appena li incrocia con i miei vedo lo stesso sguardo preoccupato e ansioso che mi stava attanagliando.

“Allora? Quanto male me la passo?”

Sposto lo sguardo su Robert e cerco di fargli il sorriso più rassicurante possibile mentre gli accarezzo i capelli.
“Amore… Son convinta che anche con la feb-“

“38.7, Robert!”

Jules tu oggi vuoi morire.

“E che cazzo, mamma!”

Odio quando fa così! 

Odio quando cerca di fare la superiore saltando alle conclusioni senza alcun tipo di preambolo!

“E’ meglio saperlo in un botto. Come la ceretta: un colpo e via”

“Non ho mai fatto la ceretta e non ci tengo” risponde Rob, mettendosi sù a sedere sul letto a gambe incrociate.

“Ok. Febbre o non febbre io oggi ho una scaletta da mantenere e costi quel che costi sarò su quel tappeto rosso”

Occhi lucidi e colorito che somiglia ad un pomodoro in fase di maturazione. Ecco, il mio fidanzato avrà davanti una giornata davvero dura.
“Io ce la posso fare. E’ solo un po’ di febbre, giusto?”

 Autoconvincimento mode ON.

Nel frattempo metto anche io il termometro per controllare la situazione e con mia grande sorpresa noto di avere solo un misero 37.3 .

Come da programma dopo poco ci raggiunge in camera Nick, convinto di trovare Robert già  a buon punto ma non appena gli prospettiamo la situazione, lui inizia a dare i numeri.

Come farà?
E se sviene durante la press conference?
E se per il mal di testa inizierà a dire cavolate?

 

Non che lui di solito dicesse molte cose intelligenti ma effettivamente la possibilità che queste oggi diminuissero ancora di più è molto forte.

Tra una discussione e l’altra Robert, assalito dal suo staff, è pronto per il photocall e non faccio nemmeno in tempo ad augurargli buona fortuna che me lo strappano via dalle braccia perché “è in ritardo”.



 

 

 

 

“Kristen muoviti! Potresti evitare di stare incollata al cellulare? Non so se ti rendi conto ma manca trucco, parrucco e devi infilarti l’abito”

Ruth ti prego smettila la mia testa sta per scoppiare e la mia febbre di nuovo alta di certo non alza il mio livello di sopportazione.

“Prima voglio vedere Robert!”
“Robert è nella stanza accanto e si starà preparando anche lui. E starà benissimo vedrai!”

“Ruth, sul serio, passo un attimo e poi torno di qua. Ci metto un nanosecondo!”

“Ho detto no, Kristen! Stai troppo in ritardo!”

Beh e chi se ne frega?

Voglio vederlo.

Devo vederlo.

Ho bisogno di vederlo.

Di sentire e capire come stava, fisicamente e psicologicamente.

Senza dare ascolto a Ruth e senza rivolgerle il minimo sguardo, esco dalla mia stanza e vado diretta a bussare alla porta accanto.

“Oh perfetto. Qui c’è Giulietta” prende in giro Nick aprendomi.

“Spiritoso. Davvero, Nick. Dovresti fare del cabaret” sto al gioco camminando all’indietro come i gamberi fin quando due braccia mi stringono alla vita talmente forte da farmi capire di essere a casa.

“Ciao,donna” sussurra baciandomi il collo.

Sorrido già eccitata come ogni volta che mi sfiora o che mi sussurra qualcosa.

Ha questa sorta di potere ammaliatore su di me. Un potere capace di farmi sciogliere e demolire con il semplice tocco delle sue labbra.

“Scotti!” urla tutto allarmato girandomi di botto verso di lui.

Io non rispondo e poggio le labbra sulla sua tempia.

“Amore tu no!” esulto abbracciandomelo.

“Nonono. Ehi non fare scherzi. L’hai già misurata, vero?”

“Si..”
“Quanto?”

“Sto bene Robert. Dico davvero. Mai stata meglio. Un po’ ansiosa per te ma… Terribilmente felice, emozionata, eccitata e… Stramegasuperiper innamorata dell’attore più figo del pianeta” concludo mettendomi in punta di piedi per sfiorargli le labbra. Ma no.

Lui me ferma. Mi blocca per le spalle e mi strattona per bene.

“Stewart, non fare la furba con me. Quanto alta?”

“… solo… 38..”

Lo vedo sospirare improvvisamente preoccupato più del dovuto.

Sì. Stava arrivando. Lo sentivo. Stava arrivano il Robert super protettivo pronto a rompere le scatole.

“Non se ne parla. Vatti a mettere sotto le coperte.” Taglia corto voltandosi di spalle e iniziandosi a togliere la maglia per mettere la camicia bianca.

“No! Non se ne parla lo dico io. Non ti lascio stasera, chiaro? Io sarò lì, insieme a Tom, a sostenerti e… anche con un piede nella fosse farò quel red carpet!”

“Non dire sciocchezze, Stewart! Stai male. Si vede lontano un miglio. E piove. E… No! Mi dispiace è fuori discussione! Tu non vorrei… Non puoi rischiare di stare ancora più male solo per me”

“Io per te rischio anche la vita se è necessario! E ora smetti di sfracassarmi le scatole perché vado a prepararmi” apro la porta della stanza e prima di andarmene aggiungo “Ehi, Pattinson. Un consiglio: fai una doccia fredda  prima di uscire, perché il mio vestito farà alzare ogni tipo di asta presente nel tuo corpo da fottuto vampiro.”

 

 

 

 

 

 

Urla, fischi, applausi.

Lacrime. Le mie.

E forse anche le sue.

Termina il film e come un grillo salto in piedi dalla sedia per iniziare un applauso lungo minuti!

Emozionante, opprimente, meraviglioso, cupo, crudo, estremamente vero e realista.

Uno dei più bei film mai visti.

La sua interpretazione migliore in assoluto.

Incrocio il suo sguardo e lo vedo ricolmo di lacrime  che premono per uscire e non appena Robert nota le goccioline sul mio viso non riesco nemmeno a rendermene conto che lo ritrovo su di me. Con il viso sulla mia spalla mentre prova  a contenere un singhiozzo.

“E’… credo di avere di nuovo la febbre.. Ecco perché ho gli occhi così lucidi” quasi trema dall’emozione mentre cerco di farlo calmare e di fargli capire quanto sono orgogliosa di lui in questo momento.

“Non importa. Non importa, amore. Sei stato fantastico” gli sussurro all’orecchio prima che si allontani e torni al suo posto, accanto ad uno dei migliori registi di sempre.

E quando fisso il mio sguardo ancora una volta nel suo, mi basta notare il suo ti amo leggermente mimato per capire che non  importa chi vince, se io se lui o se tutt’altra gente; noi siamo arrivati a questo punto e non posso che esserne fiera.

 

 

 

 

 

  
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