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Autore: Mary90_p    27/05/2012    4 recensioni
Rachel è stata tradita per l'ennesima volta da Finn e stavolta ne esce devastata. Noah le sta accanto con la voglia di mandare il suo amico in un ospedale. Riucirà Noah a far capire a Rachel che ci sono ragazzi che darebbero un arto per lei?
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Rachel Berry, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 8Blaine Anderson era un bel ragazzo. Basso, vero, ma abbastanza muscoloso perchè molte ragazze sospirassero alla sua vista. Capelli castano scuro e occhi color cioccolato.
L'unica pecca era il suo abbigliamento: se la divisa della Dalton, la scuola privata che frequentava, gli conferiva un aspetto distinto, i suoi abiti normali cancellavano subito la prima impressione su di lui. Non bastava che vestisse come un vecchietto - camicie a quadri, mocassini vecchio stile, calzettoni - ma aveva la mia di indossare il papillon. Nel suo armadio aveva uno scomparto dedicato esclusivamente a questo tipo di indumento e ne aveva per tutti i gusti: a righe, a pois, a quadretti, a tinta unita, con le stelline, con la bandiera degli Stati Uniti, insomma, per tutti i colori... Anche quelli osceni, direbbe Kurt, ma Blaine non ci faceva quasi caso.
Blaine Anderson era anche un gay dichiarato e amava Kurt Hummel. Sul serio, lo adorava letteralmente! Gli sarebbe saltato addosso anche la prima volta se non avesse capito che Hummel era un ragazzino timido ed impacciato, perciò aveva preferito frenarsi. Ma, da un po' di tempo, era esasperato. Sopportava volentieri ogni capriccio del suo ragazzo, ogni critica al suo abbigliamento, ogni cambiamento d'umore -alcuni lo divertivano anche, una donna in gravidanza aveva maggior equilibrio psichico -, ma ora aveva detto BASTA! Già da un po' di tempo si era stancato dei continui messaggi del ragazzo, dei suoi continui squilli, delle continue chiamate! Ma aveva sopportato! L'aveva fatto per amor suo, ma ad un certo punto era arrivato al limite! Ricordava ancora con chiarezza il giorno in cui l'aveva praticamente lasciato...

Blaine e Kurt erano usciti per il loro appuntamento a teatro per guardare una nuova rappresentazione de Le miserable. Si erano divertiti per tutto il primo tempo, fino a che Kurt non aveva cominciato a lamentarsi dei costumi, del fatto che i protagonisti non sapessero cantare come si conveniva, che gli interpreti non erano all'altezza dei personaggi e cose così. Finchè Blaine, ricordatosi del motivo per cui ultimamente lo evitava, aveva preso una decisione. Drastica, che avrebbe fatto soffrire entrambi, ma era l'unica cosa da fare.
Al primo intervallo aveva trascinato il suo ragazzo, decisamente sorpreso, fuori dal teatro e l'aveva affrontato senza preamboli.
<< Non funziona più, Kurt. >> non aveva voluto iniziare esattamente così, ma ormai le parole venivano fuori da sole, investendo il giovane Hummel come dei camion, dandogli continue stilettate al cuore.
<< Io ti amo, Kurt, sul serio, ma... Non ne posso più. >> aveva confessato in preda alla frustrazione. << Sei opprimente! Lunatico come poche persone al mondo, ma quello posso sopportarlo benissimo, il problema è che... >> si era interrotto e, vedendo lo sguardo triste e rassegnato del partner era chiaro che Kurt aveva già capito.
<< Ho bisogno di una pausa. Mi dispiace farti questo, ma ho bisogno di stare da solo. >> aveva concluso fissandolo dritto in quegli occhi celesti che lo avevano catturato da subito.
Kurt aveva deglutito e distolto gli occhi fissando ogni passante come se potesse toglierlo da quella situazione e a Blaine si strinse il cuore. Odiava essere così brusco, ma con Kurt non c'era altro modo.
Alla fine Hummell aveva annuito. Anche lui sapeva di essere stato assillante. << Mi dispiace, Blaine. So di aver sbagliato e... Mi dispiace. >> non riuscì ad aggiungere altro perchè il groppo che gli si era formato in fondo alla gola era troppo grosso perchè potesse uscirgli un suono che fosse anche vagamente simile a una parola.
Con le lacrime che scendevano copiose dagli occhi, si era girato e se ne era andato.
<< Aspetta, Kurt... >> il richiamo di Blaine era rimasto senza risposta perchè l'altro si era già allontanato correndo e a Blaine non era rimasto che tornare a casa.
Non aveva voglia di continuare a guardare lo spettacolo, perchè su una cosa Kurt aveva ragione.
Gli attori non sapevano cantare e non erano degni di impersonare quei personaggi.
Ok, erano due le cose su cui Kurt aveva ragione...

Adesso, Blaine era davanti alla porta di casa Hummel e non sapeva cosa fare.
Durante il periodo di lontananza, il ragazzo non aveva fatto che maledirsi: Kurt gli mancava terribilmente e, con lui, ogni mania per cui lo aveva lasciato.
Non era normale come cosa... O sì?
Sapeva solo che la determinazione che l'aveva spinto a dirigersi in quel luogo per affrontare il ragazzo e chiedergli perdono anche in ginocchio se ne era improvvisamente andata in vacanza.
Maledetta.
Sospirò e, troppo vigliacco anche solo per riuscire a guardare Kurt negli occhi, fece dietro front.
Avrebbe escogitato qualcos'altro.

Mercedes Jones sapeva esattamente cosa fare. Avrebbe cantato una delle canzoni più belle della sua artista preferita e l'avrebbe dedicata, che lui lo sapesse o meno, al ragazzo che da mesi popolava i suoi sogni più proibiti.
Era determinata: aveva un obiettivo e sapeva che l'avrebbe portato a termine. Ce l'avrebbe fatta.
Se la tremarella alle gambe se ne andasse sarebbe sicuramente più semplice... pensava intanto mentre borbottava come una locomotiva a vapore e con un'aria talmente corrucciata che nemmeno Kurt aveva il coraggio di avvicinarsi più di tanto.
Ok, Mercedes stava ufficialmente dando di matto.
Da quando era così nervosa per un'esibizione?
Peccato che quella non fosse una semplice esibizione... Avrebbe cantato una canzone della massima importanza al ragazzo che amava. Lui avrebbe capito?
Via il dente, via il dolore! Si riscosse la ragazza entrando a passo spedito nell'aula del Glee.
<< Professore, vorrei esibirmi per il compito, se permette. >> sempre dritta al sodo, senza mai girare attorno alle cose.
William rimase sorpreso dalla determinazione scorta negli occhi della sua alunna e le lasciò volentieri la scena.
Prendi un profondo respiro... Rilassati... pensava intanto la ragazza.
<< Questa è una canzone che sento particolarmente. E' dedicata alla persona che amo. Spero che lui capisca. Canterò I will always love you di Whitney Houston. >> Quando il piano cominciò a suonare, arrivò la sua voce.

If I
Should stay
I would only be in your way
So I'll go
But I know
I'll think of you every step of
the way...

And I...
Will always love you
And I...
Will always love you...
My darling you

Fissava il biondo dritto negli occhi adesso. Per fargli capire che, se non la voleva, lei si sarebbe fatta da parte, ma lo avrebbe amato comunque.
Sam deglutì con la commozione in gola. Aveva sempre pensato che Mercedes avesse una voce che aveva il potere di farti sentire in Paradiso, ma ora ne era sicuro... E se aveva qualche dubbio sul fatto che lei lo amasse ancora era stato spazzato via.
Lei lo amava, lo stava praticamente dichiarando davanti a tutti. Sorrise, mentre ricambiava il suo sguardo.
Quando, dopo l'ultimo ritornello e una serie di acuti che avevano fatto venire a tutti la pelle d'oca, l'esibizione finì, Sam si alzò con gli altri ad applaudire, ma in realtà pensava a come far capire che provava la stessa cosa.
<< Professore, anche io vorrei esibirmi. >> la sua dichiarazione aveva suscitato interesse nei compagni, lo sentiva, ma doveva farlo. Certo, cantare Mariah Carey non era semplice per una ragazza, figuriamoci per lui... Ma quella canzone esprimeva a pieno ciò che provava.
Raggiunto il centro dell'aula, si girò verso gli amici, ma i suoi occhi azzurri erano incollati a Mercedes cercando di comunicare solo con lei.
<< Ho deciso di cantare Without you di Mariah Carey. Lo so che può sembrare strano, ma è una canzone che esprime i miei sentimenti. >> Non aveva staccato gli occhi dalla ragazza per tutto il tempo e Mercedes si era sentita arrossire sotto quello sguardo.
Sam non usò la chitarra. Era una canzone che esprimeva tutta la sua bellezza anche solo con il pianoforte.

No, I can't forget this evening or your face as you were leaving
But I guess that's just the way the story goes
You always smile, but in your eyes
Your sorrow shows
Yes, it shows
No, I can't forget tomorrow
When I think of all my sorrow
When I had you there, but then I let you go
And now it's only fair that I should let you now
What you should know

I can't live
If living is without you
I can't live
I can't give anymore
I can't live
If living is without you
I can't give
I can't give anymore

Le lacrime che le erano salite agli occhi le offuscavano la vista, ma non le importava. Cercò di ricacciarle indietro e ci riuscì, ma dovette soffiarsi il naso un paio di volte sotto lo sguardo comprensivo e felice del suo amico Kurt.
Ora sapeva. Sapeva che Sam ricambiava i suoi sentimenti e non avrebbe potuto scegliere canzone migliore per dirglierlo...
Finito il brano il biondo accettò con imbarazzo i complimenti - e le prese in giro di Puck e Santana - e tornò al suo posto lanciando a Mercedes un'occhiata intensa e facendole segno che si sarebbero incontrati dopo.
Lei annuì incapace di parlare.

Finita la lezione, Sam era uscito per primo e aspettava Mercedes fuori dalla scuola, appoggiato al muro.
Non era mai stato così nervoso in vita sua... Forse solo con Quinn. Ma ormai la bionda era acqua passata ed erano amici per la pelle.
Non si accorse che la ragazza era uscita se non per il fatto che gli si era fermata proprio davanti.
Avvertì improvvisamente la gola secca e si sentì uno stupido.
<< Ciao... >> mormorò non sapendo bene come iniziare e si passò una mano fra i capelli.
<< Ciao... >> ricambiò lei debolmente stringendo la bratella dello zaino come un'ancora di salvezza.
<< Senti, Mercedes, io... Mi dispiace per come ti ho trattata. >> iniziò Sam con titubanza cercando di pensare ad ogni parole, ma Mercedes lo interruppe.
<< Sam, quello che ho cantato lo penso. Io ti amo, ma... >> fece una piccola pausa non notando il turbamento del biondo. << Se ti piace un'altra, se non sei convinto, se... >> stava iniziando a far come Rachel, pensò lui divertito. Anche Mercedes, quando era nervosa, cominciava a straparlare.
La zittì poggiandole l'indice della mano destra sulle labbra carnose e le si avvicinò, sfiorando la punta del suo naso con le labbra.
<< Io ti ho amata da subito, Cedes. >> il tono dolce e il nomignolo con cui l'aveva chiamata la fecero praticamente sciogliere come burro al sole e non seppe cos'altro fare se non guardarlo come guarderebbe una crocchetta di patate.
<< Mi dispiace per quello che ti ho fatto. >> ribadì lui in tono dolce e, quando unì le sue labbra con quelle di lei, Mercedes fu subito pronta a ricambiarlo alzandosi in punta dei piedi e circondandogli la schiena con le braccia, mentre lui le metteva una mano tra i capelli scuri e l'altra la portava sulla sua guancia per far sì che il contatto non potesse interrompersi.
Nessuno dei due sapeva quanto rimasero allacciati a baciarsi, sapevano solo che si separarono a malincuore e per mancanza d'aria.
Si sorrisero con aria complice e, mano nella mano, Sam l'accompagnò alla sua macchina salutandola con un altro, lungo bacio.

Noah era impaziente.
Era davanti alla porta di casa Berry con la sua inseparabile chitarra e attendeva da almeno dieci minuti che Rachel venisse ad aprire. Niente.
Suonò un'altra volta e, quando non sentì rispondere, cominciò a preoccuparsi seriamente.
Aprì la porta, che era aperta, pensando di fare una bella ramanzina a quell'incosciente e si preoccupò ancora di più quando non vide nessuno in giro. Corse per le scale diretto alla camera di Rachel e rimase impietrito sulla soglia.
La ragazza russava beatamente con una di quelle mascherine per la notte sugli occhi, le coperte calciate malamente per terra, la camicia da notte che era salita mostrando le gambe tornite e le labbra erano socchiuse, dando l'impressione che lo invitassero a baciarle.
Invito che si premurò subito di accettare.
Entrò nella camera e, con pochi passi, si sedette sul letto accanto a lei e posò la chitarra sulla parete.
Le tolse delicatamente la mascherina - che tra l'altro era di un orribile color fucsia - e rimase a guardare incantato i seni che si alzavano e si abbassavano a ritmo del suo respiro regolare.
Le carezzò teneramente una guancia, percorrendo il suo profilo con il dito indice, e si chinò piano fino posare le labbra sulle sue.
Dio, quanto gli era mancata quella pazza scatenata...
Quando sentì due braccia esili che gli circondavano il collo ghignò appena e, vedendo queli splendidi occhi neri he si aprivano, le rivolse il suo miglior sorriso.
<< Ciao, sexy principessa ebreo-americana. >> le sussurrò a fior di labbra e Rachel sorrise.
<< Ciao, mio pirata sexy. >> lo salutò con voce strascicata e lui la fissò curioso. << Pirata? >> << Sì. >> la ragazza si tirò a sedere con non poca fatica.
<< Mi ricordi molto un pirata. La tua aria da duro, il tuo look sbarazzino, il tuo fascino da predatore... Sì, staresti bene con una benda sull'occhio. >> concluse fissandolo e Noah rise abbracciandola.
<< Mi sei mancata. >> le sussurrò all'orecchio e la ragazza posò il capo sulla sua spalla. << Anche tu. >> rispose chiudendo gli occhi e beandosi della sensazione di pace e tranquillità che solo la sua vicinanza sapeva darle.
<< Allora... >> cominciò Rachel con fare malizioso. << Pronto a farmi da infermiere? >>

TO BE CONTINUED...

Lo so, sono cattiva! In realtà volevo continuare il capitolo, ma ho voluto lasciarvi in sospeso così che vi faceste tutti i vostri filmini mentali!! XD Dovete raccontarmi come immaginate la giornata di quei due insieme con Rach malata! Sono curiosa! Voglio commentare la puntata di giovedì di Glee... Ora, il comportamento di Rachel nei confronti di Finn ( intendo il bacio dato a Puck quando era arrabbiata con lui) obiettivamente non è stato molto leale e onesto, d'accordo, ma perchè ora è lei che passa per stronza? Succede sempre così! Finn le fa un torto, poi Rachel si vendica facendo qualcosa di ancora più grosso, lo ammette, ed è Finn che passa per povera vittima innocente! E' una cosa che odio! D'accordo, Rachel si è comportata male, nessuno la giustifica, ma ciò non vuol dire che ha il diritto di trattarla come ha fatto! Il fatto che è andato a letto con Santana è grave! Anche se non stava con Rachel non faceva altro che prostrarsi ai suoi piedi predicando quanto lui sarebbe stato un fidanzato migliore di Jessie, di come le sarebbe stato sempre al fianco e poi va con Santana... Viva la coerenza!! -_- Che nervi! Ma passiamo alle gioie di quell'episodio... Le parti con Noah! Lui che cerca di consolarla nel corridoio è tenerissimo!! Quando poi alle regionali risponde a Santana dicendo " Non è vero! A me piace! " Dio,ho strillato come un'aquila! Tanto che mia madre è venuta in camera chiedendomi se mi ero fatta male! XD Ora passiamo alle risposte ai commenti che avete lasciato! ben 5!!! Sono felicissima!!! *__*

Camerlint: Grazie, i complimenti sono un balsami per il mio ego! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto! Già, anche io mi sentivo in colpa! Per quello ho deciso di trasformare Noah in un infermiere XD

Deadpools95: Sì, Brit e Santana insieme sono dolcissime e le canzoni che ho messo io le amo! Cedes e Kurt sono diabolici di loro, ora che si si mette pure Quinn siamo a posto XD

samuela: Mille grazie! E' un complimento veramente enorme, spero di non deludere certe aspettative! =D

GretaSallingGleek: Ma ciao! Io è meglio che non penso a Noah in mutande, potrebbero arrestarmi per i pensieri che faccio! Ma non capisco che c'entri Becky... Io sono indietro con le serie XD AH, non so se Rachel resisterà alla tentazione ancora per molto... Chissà =D

Ainwen: Ciao, carissima! Sono contenta di vedere una tua recensione! Sta tranquilla, perdonata! Ma devi continuare la tua fanfic, io cerco delle Puckleberry da leggere!!! ç_ç Già, non si può non amare Noah... Come si fa? E' talmente bello che praticamente ti obbliga a saltargli addosso!!!

Ci vediamo al prossimo capitolo! Vio aspetto!! =D




   
 
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