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Autore: sonsimo    15/12/2006    6 recensioni
Come risulta evidente dal titolo (Sangue e lacrime)la storia si rivelerà violenta e inoltre, a tratti, fortemente introspettiva. Goku dovrà combattere una battaglia molto dura, non solo per il suo fisico ma soprattutto per il suo cuore
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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fanfiction3: sedicesimo capitolo

 

            I Son superstiti

 

Il dolore che avrebbero dovuto procurare l'uno all'altro, la pena, il rimpianto e il senso di colpa che vedevano riflessi l'uno negli occhi dell'altro, moltiplicavano a dismisura quella sofferenza che già li soffocava.

 

Vegeta si volse verso Goku e gli disse, a denti stretti: "L'aura di Trunks è molto più debole del solito e il tuo moccioso non è nemmeno con loro. Non riesco a capire cosa possa essere accaduto!". Goku scosse il capo per mostrare al principe dei sayan che ne sapeva quanto lui, ma non aprì bocca. Un orribile presentimento si stava facendo strada nella sua mente, e ogni secondo di più tale presentimento diventava più vivido nel percepire l'agitazione e la collera nell'aura di Gohan, che stava per arrivare. Bulma, dal canto suo, era così felice di sapere che il suo bambino stava bene e che di lì a poco avrebbe potuto riabbracciarlo che si era quasi dimenticata della situazione assurda in cui si trovavano. Ma ben presto la donna sarebbe stata bruscamente riportata alla realtà. Dopo qualche minuto di silenziosa attesa da parte delle persone raccolte al santuario, Trunks e Gohan arrivarono. Il piccolo venne subito stretto dalla madre in un abbraccio soffocante, e nella foga Bulma non si accorse delle lacrime che rigavano il volto del bambino. Gohan, una volta atterrato, rimase immobile per qualche secondo, con lo sguardo rivolto al padre che si avvicinava lentamente a lui. Entrambi i Son cercavano disperatamente, nel proprio cuore e nella propria anima, la forza e il coraggio per rivelare all'altro ciò che ancora non sapeva. L'uno doveva comunicare la morte di una madre e una moglie, l'altro quella di un figlio e un fratello. E il dolore che avrebbero dovuto procurare l'uno all'altro, la pena, il rimpianto e il senso di colpa che vedevano riflessi l'uno negli occhi dell'altro, moltiplicavano a dismisura quella sofferenza che già li soffocava, che non riuscivano a sciogliere e ad annegare nelle lacrime, che condividevano  nelle profondità dell'animo pur essendo ancora inconsapevoli dei reciproci fardelli. Gli occhi di padre e figlio erano asciutti, Gohan era di tanto in tanto scosso da fremiti, mentre Goku avanzava verso di lui con passo sicuro, senza alcun tentennamento esteriore. In realtà ormai entrambi avevano intuito la terribile verità che ancora si nascondevano vicendevolmente. Gohan non aveva potuto non notare l'assenza della madre a quel concilio, e inoltre le parole di quella strega, di cui non riusciva a dimenticare lo sguardo glaciale e spaventoso, continuavano a rimbombargli nella mente. "La stessa arroganza e impudenza di quella sciocca di tua madre... hai molto in comune con quella donna..." Tra le braccia della madre, Trunks piangeva sommessamente, ma non riusciva a formulare frasi di senso compiuto. Continuava a ripetere a Bulma parole sconnesse, dicendole che era stato orribile, ma il nodo alla gola gli impediva di pronunciare il nome di Goten. Goku, fissando Gohan negli occhi, si decise a sciogliere il silenzio che era calato tra loro: "Figliolo, purtroppo tua madre...". Il sayan dal cuore puro non riuscì a completare la frase. A occhi sgranati, rimase per qualche secondo immobile ad osservare una scena che non avrebbe mai nemmeno immaginato, una scena per lui talmente assurda da lasciarlo di sasso. Gohan, che già alla parola "purtroppo" del padre aveva avuto conferma dei propri sospetti sulla sorte della madre, in un impeto di rabbia si era scagliato come una furia verso il principe dei sayan, immobile accanto a Bulma ancora abbracciata a Trunks. Vegeta si accorse del giovane appena in tempo per parare il suo pugno, quindi, stupito, gli urlò contro: "Si può sapere che diavolo ti prende?". Gohan non rispose, e iniziò a divincolarsi per liberare la mano con cui voleva colpirlo dalla stretta dell'altro sayan, e nel frattempo sollevò una gamba nel tentativo di dargli un calcio, ma il colpo andò a vuoto. Vegeta lo spinse lontano da sè, verso Goku, che afferrò il ragazzo per le spalle. Bulma e Trunks avevano osservato la scena in silenzio, tremanti. L'unico a non perdere il controllo era stato proprio Vegeta, che pure era stato l'unico a vedere da vicino lo sguardo folle di Gohan, ma non se ne era lasciato impressionare. "Allora, si può sapere cosa avevi in mente?" urlò al giovane Son, trattenuto dal padre. Goku si rivolse a Gohan con calma: "Figliolo, che cosa ti succede? Perchè hai attaccato Vegeta? Non dirmi che sei sotto l'influsso di quella strega!". Mentre parlava, Goku voltò il figlio verso di sè, per guardarlo negli occhi. Lentamente, lo sguardo dolce e allo stesso tempo deciso del padre mise un pò d'ordine nella mente confusa di Gohan, i cui occhi si rasserenarono mentre la follia lasciava il posto al dolore e il ragazzo, tra le braccia paterne, si scioglieva finalmente in lacrime. Gohan cercò di parlare tra i singhiozzi: "Io...ho pensato che...fosse colpa di Vegeta...è cominciato tutto da lui ieri notte...e adesso anche Goten è..." Ma era destino che in quei giorni carichi di sofferenza le frasi rimanessero a metà. Gohan venne improvvisamente spinto lontano dal padre, e si voltò appena in tempo per vedere Goku che bloccava una sfera di energia oscura e la spingeva lontano da sè. Il ragazzo guardò dinanzi a sè per vedere chi avesse cercato di colpire il padre, e trasalì. A pochi passi da Dende, che la fissava terrorizzato, coi capelli rosso fuoco ondeggianti al vento insieme ai lembi del mantello nero e l'espressione disgustata di chi ha appena visto una scena ai suoi occhi troppo sdolcinata, Horia li fissava beffarda. 

 

"Ma che bel quadretto commovente! Gli ultimi due superstiti della famiglia Son abbracciati l'un l'altro!". Bulma, nell'udire la voce della strega, rabbrividì, e si strinse maggiormente a Trunks che nel frattempo si era asciugato gli occhi con gesto rabbioso e aveva puntato uno sguardo carico di sfida verso Horia. Goku si rivolse alla strega con calma, senza tradire alcuna emozione dal tono di voce: "Sei tu la strega del Potere Oscuro?". Senza attendere risposta Goku le si fece più vicino, e la guardò dritto negli occhi: "Sei tu che hai ucciso Chichi? E cos'hai fatto a Goten?". Gohan osservava il padre a bocca aperta. Credeva che Goku si sarebbe lanciato a capofitto contro la strega per distruggerla, ma adesso la calma quasi fredda del padre lo stupiva, anzi  lo infastidiva. La strega rise, con la sua risata agghiacciante che metteva i brividi, e trasse fuori qualcosa dal proprio mantello. Lanciò ciò che aveva tra le mani verso Goku, che riuscì a capire di che cosa si trattasse soltanto una volta che lo ebbe afferrato. Sul suo volto si dipinse un'espressione di puro orrore, nel ritrovarsi tra le mani il corpicino insanguinato e freddo del suo piccolo Goten. Il suo controllo vacillò, e Goku riuscì a stento a trattenersi dall'urlare la propria rabbia e il proprio dolore. Si limitò ad un gemito soffocato, mentre si piegava sulle ginocchia, come ad accusare un colpo appena ricevuto. Goku sentì distintamente l'infrangersi di tutte le proprie certezze. Vegeta gli si avvicinò silenziosamente e, una volta accanto a lui, senza nemmeno guardarlo, pronunciò una semplice frase che, il principe lo sapeva, in quel momento era l'unica cosa sensata da dire a Kakaroth: "Useremo le sfere". Gohan, tra le lacrime, osservò per qualche secondo il principe dei sayan, e nonostante l'angoscia del momento, le sue labbra si incresparono in un, seppur triste, sorriso. Sentì dissolversi il rancore che fino a quel momento aveva provato per Vegeta, nel constatare come quest'ultimo, pur se nella sua personalissima maniera, aveva cercato in quel frangente di essere di sostegno per Goku, probabilmente senza nemmeno rendersene pienamente conto. Anche Bulma nel frattempo si era avvicinata a Goku, che dopo pochi secondi le porse il corpo di Goten. Il sayan dei Paoz si rimise in piedi: "Portalo da Chichi, Bulma, e rimani nel santuario". La ragazza obbedì, mentre le lacrime scivolavano dal suo volto fin su quello macchiato di sangue del bambino appena preso tra le braccia. Nel frattempo Goku si rimise in piedi, e lentamente alzò il capo riportando lo sguardo sulla strega. Compì un immane sforzo su se stesso nell'impedirsi di scatenare la propria aura, ma venne aiutato nel suo proposito dalla limpida certezza che mantenere la calma fosse l'unica cosa da fare in quel momento. Ancora una volta, riuscì a soffocare completamente, dentro di sè, tutte le proprie emozioni. La strega ruppe il silenzio: "Il mio nome è Horia. Come hai detto tu, Son Goku, sono la strega del Potere Oscuro. So che qualcuno vi ha già dato un bel pò di informazioni sul mio conto". Mentre la strega parlava, da dietro di lei fece capolino il mago Babidi, che fino ad allora era rimasto accuratamente nascosto, e la sua comparsa strappò un grugnito al principe dei sayan: "Tu, inutile moscerino! Sei stato tu ad aiutare questa strega mettendola al corrente di tutto quello che sapevi di noi, non è vero?". La strega proseguì il proprio discorso, senza badare all'nterruzione del sayan, guardando attentamente Goku negli occhi, come a volersi godere fino in fondo l'effetto che le sue parole avrebbero avuto sul sayan: "Chi vi ha informato ha tralasciato di parlarvi di uno dei miei poteri più importanti, quello che mi porterà alla vittoria definitiva ".  La strega voltò lateralmente il capo, fissando un punto ben preciso dell'orizzonte, e anche Goku e Vegeta portarono lo sguardo in quella direzione. In lontananza, cominciarono ad intravedere due figure che si avvicinavano velocemente in volo. Ciò che più li stupì fu il fatto di non percepire alcuna aura proveniente da loro, ma notando la fitta nebbiolina di tenebra che circondava i loro corpi, capirono che era un incantesimo della strega che ne nascondeva la forza spirituale. Quando i due furono abbastanza vicini, Goku e Vegeta riconobbero in loro due vecchie conoscenze, Napa e Radish. Vegeta, ridendo, si voltò nuovamente verso Horia: "Sei più sciocca di quanto immaginassi, strega! E questi due incapaci sarebbero la tua arma segreta? Contro di noi non hanno alcuna speranza, possiamo eliminarli semplicemente espandendo l'aura!". "Questi guerrieri hanno già assolto il loro compito, mio caro principino. Non devono combattere contro di voi". I due sayan appena arrivati lasciarono cadere ai piedi della strega ciò che le avevano portato. Illuminate dai riflessi del sole, le sfere del drago brillarono di fronte agli attoniti Goku e Vegeta

                                                                 continua...

 

Nota dell'autrice: come sempre, ringrazio tutti coloro che hanno recensito il capitolo precedente: Idrial, 1992, Kiki87, Gan_Hope326, Marco1989 e Yokari90. Mi dispiace di non aver aggiornato la scorsa settimana, ma in questo periodo gli impegni universitari mi soffocano e già trovare il tempo per completare questo capitolo entro oggi è stato per me davvero difficile. Già che ci sono, avviso chi ha recensito la mia one-shot "Era forte" che ho lasciato dei ringraziamenti sul forum (sezione Presentazione Autori, topic Fanwriter per passione). E' tutto, per adesso. Alla prossima!Sonsimo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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