Casa del Razziatore- camera di Trip- ore
20.45 (ma di due secoli dopo!)
Il Razziatore
entrò nella camera del figlio sorridendo teneramente. Trip aveva provato a fare
il duro, ma alla fine si era addormentato e il padre lo stava portando di peso nel
suo letto. Mentre lo coricava, però, il bambino aprì gli occhi.
«
Papà… cosa… »
«
Tranquillo, siamo a
casa. Vedi di dormire ora… della tua punizione ne parliamo
domani »
«
Punizione? Quale
punizione? »
Il Razziatore
finse di riflettere:« Allora… hai disobbedito
prendendo la cronovela nonostante ti avessi
chiaramente proibito di farlo, hai viaggiato nel tempo senza autorizzazione,
hai sforato di un bel po’ il limite che t’impongo di solito dei quindici minuti
avanti e indietro nel tempo, hai mandato all’aria la mia missione, ho rischiato
di venire arrestato dalla Tempolizia per venirti a
recuperare e, a giudicare dal macroscopico errore che hai fatto, non ti sei
impegnato abbastanza in matematica… direi che almeno altri due mesi di
sequestro della cronovela siano il minimo! »
«
Ma… »
«
Tre mesi! »
«
Non… »
Il
Razziatore sorrise divertito:
« Quattro! E a ogni parola aggiungo un mese, sappilo! »
Trip sbuffò
tirando su le coperte, mentre suo padre spegneva la luce.
«
Ora vedi di dormire!
Buonanotte, Trip! »
«
Buonanotte! »
«
Cinque! »
Trip buttò
all’aria le coperte e si rimise seduto: « Questa non
era di protesta, non vale! »
«
Hai ragione, te la
condono… ma potrei contarti la frase dopo! Scherzo, ci vediamo
domani, figliolo! »
Il Razziatore
chiuse la porta. Stava pensando alla botta in testa che aveva dato a quel
giornalista da strapazzo. Non che avesse paura di lui, ma lo aveva già
incontrato durante il suo primo scontro con Pikappa. Meglio non rischiare, e,
soprattutto, aveva già trovato il modo di farsi perdonare…
Non lo avrebbe mai
ammesso di fronte a Trip, ma in realtà gli era grato. Aveva scoperto che
l’Organizzazione si era accorta del suo viaggetto fuori programma. Sì, era
andato nel 12esimo secolo per rubare qualcosa a scopo personale, e
all’Organizzazione la cosa non sarebbe piaciuta. Il fuori programma di Trip lo
aveva costretto a un rientro anticipato, salvandolo dalla punizione. Sì,
dopotutto non era poi così arrabbiato col figlio.
Ma almeno due mesi
di sequestro della cronovela non glieli avrebbe tolti nessuno!
Alloggio di Angus
Fangus- scrivania di Angus-
06:00
Il giornalista
aprì un occhio di malavoglia, mentre, lentamente, si rendeva conto di un
leggero indolenzimento alla fronte. Impiegò un po’ a rendersi conto di essere
seduto alla sua scrivania, con la fronte appoggiata direttamente al bordo del
tavolo. Angus si massaggiò la fronte, constatando la presenza di una linea rossa che
l’attraversava completamente. Fortunatamente aveva la diretta di mezzogiorno,
poteva ancora sperare che per allora fosse scomparsa.
Guardò l’ora e
cercò di fare ordine nei suoi ricordi. Cosa aveva
fatto prima di addormentarsi?
Era andato a farsi
una passeggiata e poi…
Un lampo.
Lyla. Lo scoop. Il
porto. Il ragazzino comparso dal nulla. E poi il vuoto.
Cos’era successo dopo? Com’era tornato a casa sua?
Il suo istinto di
giornalista gli imponeva come minimo un bell’interrogatorio alla signorina Lay non appena fosse arrivato in ufficio. Poi il suo
sguardo andò al fascicolo sulla scrivania. Fogli scritti al computer, il che
era strano, visto che lui scriveva solo a mano, nella
sua scrittura incomprensibile che impediva a qualsiasi impiccione o copione di
usarlo come fonte d’informazioni.
Curioso, aprì la
cartella. Era piena di informazioni compromettenti su un
influente politico a cui dava la caccia da un po’.
Angus girò sulla sedia girevole, felice come un
bambino. Avrebbe avuto un po’ da lavorare, ma per l’edizione di mezzogiorno la
sorpresa era assicurata!
E per un bel po’
non avrebbe più pensato a quella strana nottata…
Astronave evroniana-
cella di sicurezza- ore 06:30
Farrhel era nervoso. Molto nervoso. Se avesse
potuto, avrebbe tirato calci al muro talmente era arrabbiato con Pikappa, ma i
ceppi elettrostatici ai suoi piedi gli impedivano qualsiasi movimento. Non
poteva fare altro che rimanere seduto ad attendere il suo arrivo su Evron. E il suo processo. Un processo per una colpa che non
aveva commesso. Era tutto un piano di Pikappa, ne era certo, anche se proprio
non comprendeva perché avesse dovuto prendersela proprio con lui! Che gli aveva
fatto di male, oltre, sia chiaro, a voler conquistare la Terra?
C’era qualcosa di
non ben chiaro. Cosa aveva fatto negli ultimi cicli
orari? Perché non ricordava?
Farrhel si portò le mani alla testa, nel tentativo
di ricordare.
A forza di pensare
qualche flash gli tornava in mente.
Forse… forse…
Astronave evroniana-
ponte di comando- ore 06:40
Ghrithon osservava serio e silenzioso il suo ponte
di comando e lo spazio profondo. Uno spettacolo mozzafiato, ma aveva altro per
la testa.
Era stata una
lunga notte, che gli aveva dato molto su cui riflettere. Farrhel
e Pikappa, innanzitutto.
Era lecito in nome
della scienza tradire i propri superiori? E a quale scopo?
E perché Paperinik
era salito a bordo della nave? Non l’aveva attaccata, si era solo difeso quando
i suoi sottoposti l’avevano accerchiato… e allora perché?
Che c’entrasse
qualcosa il paperotto terrestre che l’aveva accompagnato?
Probabilmente sì,
ma non sapeva dire come e perché…
«
Signore! »
«
Ancora? Quante volte ti
ho detto di non disturbarmi mentre rifletto? »
«
Ma… ma quella è… »
Ghrithon sbuffò e andò a vedere cosa il suo
sottoposto gli stava insistentemente indicando. Nessuno
poté notare il suo volto sbiancare improvvisamente. Non avrebbero avuto speranze
in condizioni normali, figuriamoci con l’esercito completamente K.O.!
Ridacchiò,
cercando inutilmente un lato positivo. A quanto pare Farrhel
non avrebbe affrontato il processo. Ma il Capobranca era anche certo che lo avrebbe preferito.
Spazio profondo- ore
06:45
Un bel modo di
cominciare la giornata, almeno a giudicare dalle dimensioni dell’astronave evroniana che si stava avvicinando.
«
Fate ciao ciao con la manina, carogne! »
Eh sì, per Xadhoom
stava per cominciare davvero una splendida giornata!
Ducklair Tower-
151esimo piano- ore 06:58
Paperino mise un
dito sulla bocca e Qui annuì. I due paperi entrarono nella stanza cercando di
fare meno rumore possibile.
Qua e Quo
dormivano placidamente sui divanetti.
Paperino si
stiracchiò e lanciò il costume arrotolato su se stesso in un angolo della
stanza. Qui si avvicinò ai fratelli, indeciso sul da farsi. Era meglio
svegliarli oppure no?
«
Io direi di dare il
bacino ai begli addormentati, fra poco più di un’ora iniziano le lezioni,
giusto? »
Qui sorrise nel
sentire la voce di Uno, che ormai gli era molto
familiare.
«
Avrei un’idea! Uno, hai
in memoria un suono di tromba? »
PARAPAPARAPARAPAPPAPÁÁÁÁÁÁ
Quo e qua
saltarono giù dai lettini.
«
IL GRAN MOGOL!!! »
«
Presto, Quo, fai i
letti e… »
Le loro manovre
furono interrotte dalla sonora risata di Qui e Paperino.
«
Il settimo cavalleggeri
andava bene, Qui? »
«
Era perfetto, Uno!
Grazie! »
I due gemellini guardarono sorpresi il fratellino e lo zio.
Quo sussurrò con
voce tremante: « Qui… QUI!!! »
I tre fratellini
si unirono in un abbraccio da togliere il fiato. Volevano dirsi tantissime
cose, ma alla fine dai loro becchi non uscì una parola. Ognuno di loro sapeva
benissimo cosa passava nella testa degli altri due.
Paperino li
osservò da lontano, felice come non mai. Uno, notando i suoi occhi leggermente
lucidi, fece comparire un fazzoletto commentando: « Dopo
una scena come questa Patemi sembra una serie comica… »
Il papero sorrise:
« Asciugati le lacrime elettroniche, Uno! Non vorrai
mica fare brutta figura con gli ospiti… »
Solo in quel
momento Quo e Qua si resero pienamente conto della presenza di Paperino.
«
Zio Paperino… noi… »
Il papero alzò la
mano: « Prima che diciate qualsiasi cosa, sappiate che
sono davvero molto, molto arrabbiato con voi… come avete potuto scappare di
casa facendo preoccupare Lyla e Uno? A proposito, dovrei fare due chiacchere anche con te! Perché diavolo non mi hai avvertito che non uno,
ma ben due dei miei nipoti giravano
per Paperopoli di notte senza alcun controllo??? Everett
non ti ha messo in memoria anche un programma di baby sitteraggio?
»
«
Socio… forse è meglio
non fare nomi… »
«
La prossima volta li
lascio a Paperoga, è più affidabile! O addirittura a Ciccio, è più vigile lui
di te!!! »
Quo e Qua
sbirciarono di sottecchi la sfera di Uno ridacchiando. E già, Paperino aveva
provato a restare calmo, ma alla fin fine il suo caratterino collerico stava di
nuovo prendendo il sopravvento, esattamente come previsto!
Il papero si
bloccò, rendendosi conto di stare dando spettacolo: « Ma
per tutto questo ci sarà tempo dopo! Allora, ragazzi… »
Paperino si
sedette su uno dei divanetti allacciandosi dietro la nuca la
mascherina di Pikappa che aveva conservato in tasca fino a quel momento: « …
cosa volete chiedere a Paperinik? »
I tre gemelli si
guardarono. Di domande ne avrebbero avute centinaia: come e perché aveva cominciato, dove aveva tirato fuori il costume, come
si era procurato le armi prima di incontrare Uno, se altri ne erano a
conoscenza…
«
Perché non ce l’hai
detto? Noi non ti abbiamo mai nascosto niente! »
Pikappa
sorrise all’innocente domanda di Qui. Conoscendolo, se l’aspettava. Anzi,
conoscendo tutti i suoi nipoti aveva già previsto le domande che ognuno di loro
avrebbe potuto fargli.
«
Mi avreste creduto?
Rispondete sinceramente, ragazzi; se fossi tornato a
casa una sera e vi avessi detto: “Ah, stasera non aspettatemi svegli perché
vado a fare la ronda di sorveglianza come Paperinik”, voi cosa mi avreste
risposto? »
Quo non ci pensò
un attimo: « Prima della notte appena passata, credo
che sarei scoppiato a ridere! »
«
E adesso cosa è
cambiato? »
I gemelli stettero
in silenzio per un pochino, poi Qua rispose: « Adesso
sappiamo che sei molto più forte e coraggioso di quanto immaginassimo… ma ti
prego, lascia che ti aiutiamo in questa tua missione! Abbiamo capito che lo fai
per proteggere Paperopoli, ma anche noi vogliamo dare
una mano! »
«
Giusto, Zio Paperino! »
«
Per favore! »
Pikappa sorrise.
Aveva previsto anche questa richiesta di Qua.
«
Ne parleremo con calma,
ragazzi! Ora perché non fate colazione? Uno cucina
delle frittelle buonissime! »
Quo sorrise: « Sapendo quanto sei orgoglioso delle tue, se lo dichiari
così apertamente devono davvero essere squisite! »
Uno fece comparire
un tavolo con delle sedie e i tre paperotti si accomodarono davanti alla
montagna di frittelle.
Paperino li
osservò da lontano e sussurrò: « Uno, puoi preparare
anche tre tazze di caffelatte? Gliele porto io ai miei nipoti… »
L’intelligenza
artificiale stava per replicare che poteva farlo lui, ma notò lo sguardo serio
del suo socio e capì. Un vassoio con tre tazze bollenti apparve di fianco al
papero che lo prese senza dire una parola.
«
Ecco qua! Caffellatte
bello caldo per tutti! »
«
Uao, che servizio!
Potremmo venire a fare colazione qui più spesso! »
Uno mise un
cappello da cuoco sopra la sua bolla verde, mentre Paperino rispondeva: « Chissà… ma ricordatevi che Uno è un computer, non un
cuoco! »
«Sofisticatissima Intelligenza Artificiale,
prego! E anche se mi manca un software di sorveglianza per minori, ho in
memoria le ricette dei più famosi cuochi esistenti o mai esistiti! »
«
Il mio nome dunque è
uno dei primi della lista! »
«
Veramente non sei
neanche in elenco, vecchio mantello tarlato! »
«
Cosa hai detto? »
Qui, Quo e Qua
sorrisero alla scenetta, mentre bevvero quasi contemporaneamente un lungo sorso
di caffellatte. Dopo pochi secondi le loro palpebre si fecero pesanti e tutti e
tre caddero addormentati prima ancora di rendersi conto di cosa stava loro
accadendo.
Strade di Paperopoli-
nei dintorni della scuola di Qui, Quo e Qua- ore 08:00
«Sveglia, ragazzi!!! Il sole è alto, gli uccellini cinguettano, la campanella
sta suonando e, se non vi sbrigate a scendere dalla 313, tra poco sentirete
anche la voce del professore che urla! »
Quo e Qua aprirono
gli occhi. Erano sul sedile posteriore dell’auto di Zio Paperino.
«
Mamma mia, che sonno… »
Paperino sbuffò: « Così imparate a passare tutta la serata davanti al
computer! Tanto poi le bollette le pago io… »
Quo si stiracchiò
scendendo dall’auto: « Certo che è strano, ci siamo
addormentati tutti e tre insieme… »
All’ultima frase
Qua sembrò svegliarsi. Era davvero molto, molto strano. Oltretutto, si rese
conto di non ricordare nulla della sera prima. Il paperotto scese dall’auto, ma
subito si voltò sospettoso verso Paperino: « Sicuro di
non nasconderci niente, Zio? »
Paperino lo guardò
sorpreso: « Cosa vi dovrei nascondere? Sei certo di
essere sveglio? »
Qua sbadigliò
ancora: « Forse hai ragione… meglio che vada! Qui,
vieni? Qui? »
L’ultimo gemello
stava ancora dormendo sul sedile posteriore.
Paperino si voltò
e lo scosse con gentilezza: « Qui… Qui… svegliati! »
Il paperotto aprì
gli occhi e guardò lo zio prima con aria assonnata, poi sorpresa: « Zio! Cosa… dove… »
Paperino sorrise: « Sei a scuola, Qui, ed è ora di entrare! »
Il paperotto si
voltò verso i fratelli, che stavano entrando tranquillamente nell’edificio
scolastico, poi di nuovo verso lo zio, fissandolo con i suoi occhi scuri e
profondi.
«
Capisco… allora vado
anch’io! A dopo! »
Paperino salutò i
nipoti con la mano e sfrecciò via tirando un sospiro di
sollievo.
« Hai dimenticato di aggiungere
che ho anche un ottimo programma di recitazione! »
« Grazie per avermi aiutato con
quella scenetta, Uno! »
« Di nulla, socio… piuttosto…
sei sicuro? »
Paperino si riavvicinò al costume che aveva
buttato nell’angolo della stanza e iniziò a frugare nelle tasche: « Li hai sentiti, no? Per loro sono e sarò sempre il loro zietto imbranato… non possono fare
a meno di seguirmi per proteggermi e questo non posso permetterlo. Fossero i
miei figli… ma sono i miei nipoti, li ho solo in custodia e se accadesse loro
qualcosa Della non me lo perdonerebbe mai! »
« Della? E chi sarebbe? »
Pikappa svitò il tappo del tubetto che
aveva appena preso dalla tasca: « La mamma di queste
tre piccole pesti… nonché mia sorella! »
La palla verde commentò:«
Dovrò procurarmi un albero genealogico della tua famiglia, prima o poi…
»
« Credo che ti occuperà tutta
la RAM! »
Paperino sciolse tre Car-Can
in tre bicchieri d’acqua, facendoli poi bere delicatamente ai tre nipoti
addormentati.
« Sei stato molto rapido a
versare quel sonnifero nelle tazze! Anche se mi chiedo dove te lo sei
procurato… »
« Piccoli assi nella manica del
vecchio Paperinik! »
« Credo che sia ora che tu mi
chiarisca la natura delle tue attività prima d’incontrarmi… sei sicuro che
badavi solo alla tranquillità di Paperopoli? »
« Quando ti ho incontrato sì.
Prima, molto tempo fa, ero il vendicatore del bistrattato Paperino… le mie
origini non sono esattamente nobili, non ho un passato da grande supereroe come
quello dei fumetti! Sono nato come erede di un ladro e per motivi puramente
personali ed egoistici, ma poi sono diventato quello che hai conosciuto… »
« ... un eroe? »
Pikappa sorrise, lieto che Uno avesse
ancora una così alta considerazione di lui dopo la sua confessione:« E tu hai mai visto un eroe come Superman, Spiderman o
Batman portarsi in giro figli o nipoti mentre salvano il mondo? »
Prese in braccio Quo:« È
per questo che sono convinto che sia la scelta più giusta, anche se mi spezza
il cuore! Sono troppo piccoli per tutto questo… per sopportare il peso di tutti
questi segreti. Io basto e avanzo… dopotutto non è a questo che servono gli
eroi? »
Paperino aveva pronunciato l’ultima frase
con tono ironico, mentre entrava nell’ascensore per portare il nipote sulla
313, incurante della stanchezza, del peso e del fatto che avrebbe dovuto farsi
altri due giri.
Uno rimase solo con due paperotti
addormentati:« Sì, Paperino, tu sei proprio un eroe…
tu, prima ancora di Pikappa! »
Paperino sbadigliò
rumorosamente. Alla fine non era riuscito a dormire neanche per qualche minuto,
ed era già ora di tornare al lavoro! Probabilmente non avrebbe avuto neanche il
tempo per un caffè triplo…
«
E qualcuno ha ancora il
coraggio di definirmi pigro… »
Pigiò
sull’acceleratore per non fare tardi agli studi di 00 Channel.
Base della Collina Ammazzamotori-
ore 08:43
Neanche Lyla aveva
dormito, ma per lei non era un problema. Di norma per i droidi la sospensione
rigenerativa non era indispensabile, e quella notte le aveva dato molto su cui
riflettere.
Non aveva fretta,
doveva presentarsi agli studi solo per il tardo pomeriggio. Aveva tempo. Tutto
il tempo del mondo. Normale per un Tempoliziotto,
meno per una giornalista.
Aveva tempo come
una biologica qualsiasi del ventunesimo secolo e decise di goderselo.
Alzò lo sguardo
verso il deposito del magnate Paperon de Paperoni. Sapeva cosa ci sarebbe stato su quella collina e
sorrise. Chissà cosa avrebbe pensato l’ultramegastramiliardario
se avesse scoperto che il suo deposito avrebbe lasciato il posto a un monumento
di suo nipote, con tanto di mantello e mascherina?
Pikappa non lo
sapeva e non doveva saperlo, ma Paperopoli
non avrebbe mai dimenticato il suo eroe.
Invece un’altra
persona sarebbe entrata nell’oblio. Altrettanto indispensabile, ma dimenticata.
Non da lei, però!
Prese il cellulare
e rispose all’ultimo messaggino ricevuto.
“Missione conclusa, a quanto
pare. Sono felice che si sia risolto tutto per il meglio ma questa storia mi ha
fatto venire ancora più curiosità sulla tua figura… ti andrebbe d’incontrarmi?
Lyla”
Ducklair Tower-
ovunque e in nessun piano- 08:50
Uno fu lusingato
dal messaggio, inutile negarlo. Ma la sua risposta fu
nettamente negativa. Non era per proteggere la sua identità, né quella del suo
amato Padron Ducklair. Non solo, per lo meno.
La verità era che
si sarebbe sentito in un incredibile imbarazzo ad
incontrarla di persona.
Aveva una scheda
di memoria di troppo per farlo. Una scheda illegale,
proveniente dal futuro, una scheda di un certo Odin Eidolon.
Sì, Uno sapeva il
suo futuro. Sapeva che sarebbe diventato il creatore della più importante
fabbrica di droidi del 23esimo secolo. La stessa che
avrebbe creato anche Lyla. Incontrarla sarebbe stato un enorme paradosso
temporale e per di più… sarebbe stato quasi come incontrare sua figlia!
“Ti ringrazio, ma per ora è
meglio di no. Accadrà prima o poi, abbi fiducia… il
tempo per te non dovrebbe essere un problema, no? E poi, chissà, potresti già
avermi incontrato… “
Casa di Paolino Paperino- cucina-ore 18:23
Paperino stava
preparando la cena. Cercava di fare finta di nulla, ma
ogni tanto sbirciava dalla porta della cucina che le sue piccole pesti fossero
tranquille nel salotto.
Uno squillo di
telefono interruppe i complessi preparativi del pollo arrosto.
«
Tranquilli, ragazzi,
rispondo io! Pronto? »
«
Paperopoli richiede ancora una volta l’intervento del
suo fidato vecchio mantello tarlato, socio! »
«
Di nuovo? Ma non c’è mai un po’ di pace? »
«
Lamentati con il
sindacato dei supereroi! Ti spiego tutto quando sarai alla Ducklair Tower! »
«
Ho capito, arrivo! »
«
A proposito, ho analizzato
il contenuto di quella bottiglia che ti ha regalato il capobranca…
»
«
…e… »
«
Meglio che tu non dica
a Xadhoom di aver accettato un dono evroniano, in particolare questo, fidati! Ma per me è un
interessante oggetto di studio… »
«
Te la regalo, mettila
pure fra i cimeli! Dammi dieci minuti e sarò lì! »
Casa di Paolino Paperino- salotto- ore
18:28
Paperino piombò
nella stanza prendendo il suo amato cappello al volo.
«
Ragazzi, scusate, ma ho
un’emergenza al lavoro! La cena è nel forno, ma spero di tornare in tempo… »
Qua e Quo annuirono, il primo concentrato sulla trama di un libro, il
secondo preso da un intricatissimo sudoku. Entrambi,
non avendo alzato gli occhi dai rispettivi volumi, non notarono l’improvviso sbiancamento del volto dello zio.
«
Dov’è Qui? »
Qua rispose
masticando una gomma:« È in camera a disegnare, come
al solito… »
Paperino tirò un sospiro di sollievo. Probabilmente lo stress di quella notte
lo avrebbe tormentato ancora per un po’.
«
Ok, allora io vado! »
«
Ciao! »
La porta di casa
si chiuse. Quo continuò imperterrito il suo sudoku,
mentre Qua alzò gli occhi dalla pagina che stava leggendo. Era un po’
preoccupato per lo zio. Di solito avrebbe mandato a quel paese chiunque gli
avesse proposto un lavoro extra, invece era andato senza una parola di
protesta.
I debiti si erano
allungati così tanto? Oppure…
Non lo sapeva. Ma di sicuro Paperino era stanco e stressato. Quando erano
tornati da scuola lo avevano trovato addormentato sul
tavolo della cucina, già apparecchiato, ma solo il loro tempestivo intervento
aveva impedito al pranzo di finire in fumo! E quell’ansia improvvisa per Qui…
già, anche lui era stato più silenzioso del solito…
Sospirò guardando
la copertina del “Bastino di Baskerville”.
«
Non starò leggendo
troppi gialli? »
Casa di Paolino Paperino- camera dei
ragazzi
Qui sentì la porta
d’ingresso chiudersi e si alzò immediatamente dalla scrivania.
Non aveva mentito
ai fratelli, stava veramente disegnando. Loro lo sapevano bene che era la cosa
che lo rilassava di più e che gli dava molta soddisfazione. Gli dicevano sempre
che era bravo e a lui faceva piacere. Quello che non sapevano era
dell’esistenza di una cartellina segreta dove
conservava certi disegni. Non lo
aveva mai confessato, ma lui a volte realizzava due disegni. Uno era quello ufficiale, che presentava a Quo, Qua e
allo zio, di solito schizzi di architettura. L’altro, abilmente nascosto, era
una sorta di diario disegnato di un evento che lo aveva colpito nella giornata.
A volte erano scene reali, a volte frammenti di sogni
notturni, altre semplici fantasie.
Dove doveva
collocare quest’ultimo, che rappresentava un’enorme finestra sullo spazio
aperto, con decine di stelle e Giove in bella vista, mentre la mano di un
famoso eroe paperopolese mostrava a lui solo, disegnato
in piccolo in un angolo della pagina, le meraviglie dell’universo?
Qui sapeva bene dove collocarlo.
Facendo molta
attenzione a non farsi sentire dai fratelli al piano
inferiore, uscì dalla stanza e si avvicinò al ricevitore, sollevandolo
lentamente.
Tu… tu… tu…
Qui sorrise. Non
lo avrebbe di certo ingannato il suono familiare del segnale libero.
«
Tanto lo so che mi
senti, Uno… »
Era poco più di un
sussurro, ma era certo che l’Intelligenza Elettronica l’avesse udito.
Non sapeva
precisamente il motivo per cui su di lui non aveva funzionato la cancellazione
della memoria. Sì, ne aveva riconosciuti i sintomi sui fratelli, era certo che
lo zio avesse cercato di cancellare la memoria come aveva fatto con quell’evroniano. Forse aveva vissuto troppe emozioni troppe
insieme perché funzionasse anche su di lui. Forse dipendeva dal fatto che era
stato… com’è che si diceva? Ah, già, coolflamizzato!
«
Dimmi, Qui… »
«
Non dirai a Zio
Paperino che io ricordo tutto, vero? »
Ci fu una piccola
pausa.
«
No. Ha già abbastanza
preoccupazioni, e un alleato in casa può essergli utile! Soprattutto con uno
sospettoso come tuo fratello Qua… »
Qui sorrise:« Grazie, Uno! »
«
Ma tu non lo seguirai
mai in nessuna delle sue avventure, vero? È per non mettervi nei guai che ha
preferito cancellarvi la memoria… »
«
Promesso! Tanto ci sei
tu a proteggerlo! Continuerai a tenerlo d’occhio, vero? »
«
Come sempre e per
sempre, è una promessa! »
«
Però voglio che mi
racconti le avventure di Pikappa! Tutte le avventure che ha
vissuto e che vivrà! »
Uno ridacchiò:« Si può fare! Troveremo il modo di vederci senza farci
accorgere dal resto della tua famiglia! »
«
Grazie! »
«
Ora attacca, che tuo
zio è già qui! »
Il paperotto
riagganciò sorridendo e asciugandosi una piccola lacrima. Era certo che Uno gli
si fosse affezionato come lui si era legato a quella
piccola palla verde.
«
Chissà quale grande
avventura attende oggi Paperinik! Buona fortuna… Zio Paperino! »
Ciao
a tutti! Si conclude così questa storia… via tutti
quei fazzoletti, tornerò presto su questi schermi! Ho in mente un interessante
crossover fra PK e MM (una testata dedicata a
Topolino creata da alcuni degli autori di PKNA… e già questo dovrebbe farvi ben
sperare sul contenuto!) che spero di poter cominciare
a pubblicare a breve, esami permettendo! Aggiungo che per questa storia ho
creato anche un disegno, ma che non sapendo se è possibile pubblicarlo su EFP,
nel dubbio preferisco pubblicarlo sull’altro forum dove pubblico questa storia
e mandare il link a chi me lo richiederà! Scusate
ancora!
A questo
punto devo obbligatoriamente ringraziare:
tutti
quelli che hanno semplicemente letto;
CarolineEverySmile, Crybaby, Makochan, Nightrun e Red flames per averla
messa fra le Preferite;
BlueAcquaH2O,
CancerCarlo, chicc,
darkroxas92, gimbox , Jan Itor 19, Raven Cullen e silver_phoenix per
averla messa fra le Seguite;
Spheater, Cresco, Jan Itor 19,
Red flames, SakuraX16, Crybaby,
Nightrun, darkroxas92, LegionFromDarkness,
CancerCarlo e gimbox per
aver recensito nei vari capitoli!
Spero
veramente questa storia vi sia piaciuta e di potervi rivedere tutti nelle mie
prossime fanfiction!
CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Hinata
92