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Autore: Nami88    28/05/2012    3 recensioni
"Il triangolo no.... non l'avevo considerato."
Questo è un po' il succo di questa fanfic ;-) Non ho altro da aggiungere.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Nami, Roronoa Zoro, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti!
Dopo qualche mese di assenza dal mondo delle fanfic di OP, ritorno che una nuova storiella sui cui ho duramente lavorato da luglio 2011 per uno scopo a cui tenevo particolarmente.
Ho scritto questa storia volendola dedicare primariamente a Perona, e solo come conseguenza a Nami e Zoro, per cui difficilmente troverete delle situazioni zonamose come quelle che ci piacciono assai se non forse alla fine ( :3 ).
Sono stata ispirata da questo personaggio, secondo me uno dei personaggi meglio caratterizzati di Op e uno dei miei preferiti, che sotto alla maschera da principessa viziata, capricciosa e senza scrupoli nasconde in realtà un cuore…… un cuore che è anche in grado di amare.
Ho voluto creare una sorta di diario di viaggio e di esperienze, a tratti introspettivo a tratti puramente narrativo, che ci faccia capire la relazione che lega la capricciosa principessa al nostro spadaccino preferito sin dai primi momenti a Kuraigaina fino al ritorno a Sabaody. E che ci faccia conoscere meglio Perona, in tutti i suoi aspetti. Anche perché, non dimentichiamolo, Zoro ha passato il doppio del tempo con Perona di quanto non ne abbia mai passato con Nami o con la ciurma, quindi tra i due una relazione è nata. Che tipo di relazione però lo scoprirete solo leggendo.

La fanfic, infatti, si snoda a partire dai momenti subito successivi alla divisione della ciurma all’arcipelago partendo con i pensieri in prima persona di Nami e Zoro, fino allo scoccare degli interminabili due anni che li riporterà a Sabaody per stare di nuovo insieme (loro due ma naturalmente anche la ciurma).
Perona sarà vissuta come l’elemento disturbatore di un equilibrio tutto da ristabilire dopo due anni di lontananza fino a diventare la punta di un triangolo difficile da gestire, ma sarà proprio in queste occasioni che meglio la conosceremo e questo è il mio scopo. Trovo Perona un personaggio straordinario a cui andava dedicato più spazio (spero che Oda glielo dedicherà in futuro), di conseguenza mentre mi leggevo il manga ho sentito crescere in me le parole e ho dovuto iniziare a metterle sulla carta e mi sono detta: “Devo dedicarle una fanfic. Devo”.

Premetto che non mi sono attenuta alla storia originale se non per un misero 15–20% e non di più.
Se questa fosse una canzone mi piacerebbe definirla come la cover di un famoso artista dall’arrangiamento personale, che non sconvolge però le radici della canzone stessa.

Come ho detto all’inizio non ci saranno scene con occhi a cuoricino o che ci faranno sciogliere come neve al sole, tuttavia credo lo troverete interessante perché l’amore c’è anche se non si vede. Soprattutto si percepirà nell’aria, e per fare in modo che sia così ho fatto del mio meglio, per farvi entrare nella testa e nel cuore di protagonisti. Ormai sapete quanto tengo alle emozioni ;)

Ultimo ma non meno importante, credo che questa si possa definire una songfic. Molti dei capitoli portano il titolo di una canzone che c’entra con l’argomento trattato nel capitolo in linea di massima e, come incipit di ogni capitolo, ci sono alcuni versi. I più significativi per il contenuto dello stesso.

Detto questo, credo di aver parlato decisamente troppo.
Buona lettura a tutti e spero gradirete questo mio nuovo exploit!
Laura



I PERSONAGGI DI QUESTA STORIA NON MI APPARTENGONO.
VENGONO UTILIZZATI NEL PIENO RISPETTO DEL COPYRIGHT E DELL'AUTORE.
CITAZIONI SEGNALATE CON DOVUTI CREDIT.
ADATTAMENTEO DELLA STORIA ORIGINALE.



Anno 22.
Arcipelago Sabaody.
L’arcipelago Sabaody è l’ultima meta della Grand Line per raggiungere il Nuovo Mondo, prima di oltrepassare la Linea Rossa. L’unico modo per oltrepassarla è farlo sott’acqua, passando dall’isola degli Uomini-pesce che si trova a ben 10.000 metri di profondità. Non è possibile farlo “scavalcandola”, in quanto sopra alla linea rossa si trova la Terra Sacra di Marijoa, Quartier Generale della Marina Militare e del Governo Mondiale, e dimora dei Draghi Celesti. Sabaody è dunque una tappa obbligata per chiunque speri di giungere nel Nuovo Mondo.
Si tratta di un arcipelago composto da 79 isole, o Grove, che per la verità non sono isole vere e proprie ma gigantesche mangrovie che piantano le loro radici sul fondale oceanico e si ergono sopra la superficie per diverse centinaia di metri. L’arcipelago è suddiviso in diverse zone: dal Grove 1 al 29, è la Zona Senza Legge. Dal 30 al 49 è la Zona Turistica. Dal 50 al 59 la Zona dei Cantieri Navali. Dal 60 al 69 c’è la base della Marina. Dal 70 al 79 la Zona Alberghiera.
É un luogo altamente turistico, cosparso di bancarelle e negozi di ogni sorta, palazzetti per i concerti e un lunapark nelle zone adibite.
Essendo un punto di passaggio, sull’arcipelago si possono incontrare persone di ogni tipo da tutto il mondo, ma anche molti pirati, nobili mondiali e addirittura i Draghi Celesti. Questi sono i discendenti dei venti re che 800 anni prima diedero i natali al Governo Mondiale. Sono esseri spietati e senza cuore, venerati e temuti come veri e propri dei scesi in terra. Tuttavia sono dei tiranni che hanno a loro disposizione un ammiraglio della Marina e tutto il suo seguito per un qualsiasi motivo, dal più futile al più grave. Sono persone estremamente facoltose, le più ricche sul pianeta, e posseggono un seguito di schiavi di ogni sorta che possano alleviare loro le “fatiche” della vita quotidiana (qualunque esse siano) e farli divertire per sollazzarne lo spirito. La maggior parte delle volte si aggirano nell’arcipelago per frequentare le aste di umani (e non solo umani) che si tengono nella Casa d’Aste della zona Senza Legge. L’arcipelago è infatti noto anche per il forte razzismo nei confronti di creature non umane (quali Sirene e Uomini-pesce, le prime in particolare sono una merce rarissima per via della difficoltà nel catturarle) e ma anche nei confronti della povera gente. Chiunque intralci loro la strada o si permetta di incrociarne lo sguardo finisce all’altro mondo. Il razzismo nei confronti di creature diverse non è però un’esclusiva dei nobili e dei draghi celesti. La gente comune che vive sull’arcipelago tende a considerare gli Uomini-pesce come orride e viscide creature. Nondimeno, dietro all’apparenza di isole allegre e felici, di gente spensierata che conduce ricche attività commerciali, anche la gente comune nasconde la paura verso i nobili mondiali e i draghi celesti. Colpire un drago celeste è altamente sconsigliato, tanto quanto tentare la fuga dalle loro grinfie: per le comuni persone significa la morte certa o peggio la schiavitù a vita che comunque nella maggior parte dei casi porta alla morte (forse un sollievo da quella tortura). Per i pirati significa richiamare a fiumi la Marina, mettendo nei guai non solo la propria ciurma ma tutte le ciurme presenti nell’arcipelago, sempre che non muoiano prima.
Nel mondo piratesco solo i migliori pirati partiti da Reverse Mountain riescono a raggiungere Sabaody e questi sono detti “Supernove”.
La nostra storia comincia quando la Ciurma di Cappello di Paglia giunge all’arcipelago ed incontra la sirena Kayme e il suo amico Hacchan, che si rivela essere uno dei vecchi tirapiedi di Arlong ora convertito a commerciante di takoyaki nel suo chiosco sul mare. I due spiegano loro dell’esistenza dell’Isola degli Uomini–pesce quale unica via di accesso al Nuovo Mondo e che, per poter passare sott’acqua senza essere schiacciati dalla pressione sottomarina, le navi devono essere rivestite con un rivestimento ottenuto dalla resina delle mangrovie. La resina infatti si ottiene da vere e proprie bolle emesse dalle piante quando respirano, in un processo simile alla fotosintesi, che volteggiano in tutto l’arcipelago rendendolo così anche un luogo molto romantico e suggestivo. Giunti all’arcipelago, la loro prima mossa è dunque quella di cercare un meccanico abile nel rivestire la nave in maniera egregia, ed Hacchan consiglia loro un suo vecchio amico, il migliore nel campo. Andando alla ricerca di questa persona che, oltretutto, pare molto difficile da rintracciare, la ciurma si disperde: chi alla ricerca di shopping, chi alla ricerca di divertimenti di vario genere. In quest’occasione Kayme viene rapita da un gruppo di bracconieri, nonostante il suo travestimento da umana. La ciurma scopre così la terribile e nera verità che si cela dietro quel luogo magico: Kayme sarà portata alla Case d’Aste per essere venduta. I bracconieri si occupano di catturare sirene, Uomini-pesce per rivenderli alla case d’aste, che poi li rivenderanno ai nobili o ai Draghi Celesti per cifre altisonanti. La casa d’aste stessa si occupa invece di catturare giganti, uomini molto forti, ragazze molto belle magari pratiche di tecniche di intrattenimento, musicisti… giocholieri… tutto ciò che un nobile può desiderare per allietare la sua giornata. Nel tentativo di salvare la giovane e bella Kayme, Rubber e compagni si recano di tutta fretta alla casa d’aste sperando di fare in tempo a comprarla loro stessi con i risparmi della ciurma rubati a Thriller Bark per poterla salvare. Infatti, ad ogni schiavo viene messo un collare collegato ad un dispositivo ad orologeria che esplode se viene sganciato dalla catena o se viene forzato, la forza è dunque inutile. Combattere per salvarla non avrebbe fatto altro che sortire l’effetto contrario. La chiave viene fornita al solo compratore dal responsabile della casa. Nami è persino pronta a sacrificare tutto il loro tesoro ma giunti lì si rendono conto che le cifre messe in gioco superano ogni più nera aspettativa: non possiedono tutto quel denaro per salvare la sirena. Preso dalla disperazione, Hacchan non riesce più a trattenersi ed irrompe nella sala causando il panico specialmente quando si rivela per quello che è: un Uomo-pesce, causando l’orrore in molti dei presenti. Purtroppo l’offerta più alta era stata fatta da uno degli ospiti d’onore: un Drago Celeste. Questo piccolo e tozzo uomo, rivestito da uno scafandro per non respirare altra aria fuorché la sua, spara ad Hacchan provocando come in un effetto a catena le ire di Rubber, il quale, senza pensarci due volte, colpisce il Drago Celeste in faccia con potenza inaudita e facendogli perdere i sensi.
In pochi secondi il panico si scatena. La folla si precipita all’uscita mentre la Marina e le guardie della casa d’aste cominciano ad avanzare. In questa occasione i pirati fanno la conoscenza del loro meccanico, Rayleigh, che si scopre essere il Re Oscuro, braccio destro di Gold Roger, ormai in pensione. Grazie alle sue straordinarie e sconosciute abilità aiuta Kayme nella fuga e mette fuori gioco le guardie della casa d’aste. La Marina intanto attende fuori i pirati, scoprendo in quella circostanza che si tratta dei famigerati Pirati di Cappello di Paglia ad aver causato il trambusto. Pezzi grossi come loro sono una succulenta preda per grossi predatori. Nel tentativo di tagliare la corda, tra un combattimento e l’altro, i pirati si imbattono prima in Sentomaru giovane e promettente ufficiale della Marina accompagnato dai potenti Pacifista. I Pacifista sono robot antropomorfi dall’aspetto identico a quello di Orso Bartholomew, della Flotta dei Sette. Inizialmente Rubber e compagni ne incontrano uno solo e lo credono quello vero già incontrato a Thriller Bark; questo crea in loro vero e proprio terrore ma c’è qualcosa di diverso in quel mostro che tuttavia non riescono a cogliere. Continua la fuga a rotta di collo, difficoltosa e piena di ostacoli. Zoro non si regge in piedi, le ferite causategli dal vero Bartholomew a Thriller Bark si riaprono ed Usop è costretto a portarlo in spalla per riuscire a fuggire, fino a che un nuovo nemico non sopraggiunge per tentare di porre la parola fine una volta per tutte. L’ammiraglio Kizaru.
In una lotta all’ultimo sangue la ciurma si disperde per confondere i nemici come ultima possibilità di salvare la pelle ma non basta. Non basta nemmeno l’aiuto del vecchio Rayleigh: il vecchio cerca di distrarre Kizaru in un combattimento diretto per salvare Zoro e lasciare ai ragazzi la possibilità di fuggire. Tuttavia Sentomaru invia un secondo pacifista che con l’altro va a braccare i pirati, divisi in tre gruppi. Rubber e i suoi amici capiscono dunque che non è il vero Orso Bartholomew, bensì delle macchine da guerra. Questo però non cambia le cose: il nemico si rivela troppo forte e il cerchio comincia a chiudersi. Sentomaru e i suoi Pacifista mettono quasi fuori gioco metà della ciurma, senza contare che non si sono nemmeno impegnati troppo. Li braccano senza tregua.
Improvvisamente appare un terzo pacifista. Questo però è diverso dagli altri. Tiene una Bibbia in mano. La disperazione comincia a farsi viva negli occhi di ognuno di loro quando si rendono conto che non possono vincere, e che addirittura, forse scappare è inutile, perché quello è il vero Orso Bartholomew. Uno dopo l’altro, il vero Orso Bartholomew fa scomparire i membri della ciurma e Rubber rimane solo fino a che anche lui non scompare per ritrovarsi ad Amazon Lily, l’Isola delle donne (ma questa è un'altra storia).
Orso Bartholomew fa scomparire una persona in un luogo per 3 giorni e 3 notti, ma questo loro non lo sanno, e mentre Rubber si dispera per i suoi amici che forse sono morti o feriti chissà dove, qui ha inizio la nostra storia.
   
 
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