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Autore: showard92    28/05/2012    0 recensioni
"Sai quale emozioni si provano quando si ama?" chiesi.
"Ti senti fra le nuvole, quando parli con lei ti sudano le mani, la velocità del cuore aumenta senza fermarsi, hai un solo pensiero fisso nella mente, quella di attirarla a te e farla tua, sussurrandole che la ami, e che senza di lei non sapresti vivere, e quando lo farai ti sentirai felice, perchè amare consiste anche ad essere felice. Non sempre potrà andare rose e fiori, ma se il vostro amore è vero, allora continuerà, incondizionatamente da quello che la vita potrà fare per dividervi. Ecco cosa si prova quando si è innamorati"
"Si prova questo? Beh.. allora le mie supposizioni sono giuste, ti amo"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Spazio autrice, Showard:
 
Ciao, eccomi qua. Nel primo capitolo non abbiamo avuto molte recensioni, e neanche tante visite. Bè, speriamo che sia solo perchè è l'inizio :)
 
Spazio autrice, Lola
 
Ciao! Questo capitolo sarà lungo, non ci saranno molte novità, il tempo che Bella si sistemi al college, e poi ci saranno novità.
Che dire, spero che le recensioni aumentino e che la storia vi piaccia, baci :)
 


 
Mi trovo nella mia nuova stanza del college.
E' carina, le pareti sono marroni, con degli scaffali vuoti, liberi di essere riempiti. Poi davanti al letto c'è una scrivania, molto pulita e originale rispetto a quella che avevo da mia nonna.
Adesso dovevo pensare a riempire tutti questi spazi vuoti.
Ero così persa tra i miei pensieri che non mi accorsi di Jacob che mi chiamava.
 
"Terra chiama Bella!"
 
"Eh? si, scusa dicevi?"
 
"Dico, devi chiamare tua nonna"
 
"Si, ora la chiamo, tu posa le valige lì."
 
"Tranquilla, nel frattempo che chiami ti sistemo il letto"
 
"Grazie Jake, sei un angelo"
 
"Lo so" modesto il ragazzo.
Presi il cellulare, e digitai velocemente il numero di mia nonna.
uno, due, tre, quattro squilli, ma niente.
mi convinsi che non c'era motivo di preoccuparsi, magari era sotto la doccia. Si, sotto la doccia.. e se fosse caduta? 
Calma Bella, digitai di nuovo il numero e questa volta dopo due squilli rispose una voce, al quanto familiare.
 
"Pronto?"
 
"Phil? Phil sei tu?"
 
"Oh, Bella tesoro. Si, sono venuto a trovare tua nonna come promesso"
 
"Ti ringrazio, ma lei dov'è?"
 
"In cucina, te la passo"
attesi due secondi e sentii la voce flebile e dolce di mia nonna.
 
"Tesoro, tutto bene? Sei arrivata? Com'è il posto? Hai conosciuto qualcuno?"
 
"Nonna, calma riprendi fiato, che a te serve"
 
"Divertente tesoro. Allora, dove sei?"
 
"Al college, sto riordinando le cose"
 
"Veramente sono io ad ordinare!" urlò Jake e sono sicura che mia nonna lo sentì, perchè rise.
 
"Dettagli. Allora nonna, come va lì?"
 
"Tutto bene, è venuto Phil con Amanda, la vuoi passata?"
 
"Si, così la saluto"
dopo qualche rumore incomprensibile, sentii Amanda.
 
"Bellaaaaa"
 
"Amoore, come stai?"
 
"Bene, tu? Mi hai comprato le cose?"
 
"Ruffiana, no. Ancora mi devo sistemare. Appena ho tempo ti compro tutto quello che vuoi"
 
"Sii, grazie. Sai qui manchi a tutti, pure a me Bella"
dice con voce improvvisamente triste, odiavo vedere il suo faccino, tanto abituato ad essere solare, triste.
 
"Tesoro anche voi mi mancate, tu più di tutti. Senti, mi sistemo le cose, e poi vi chiamo, va bene?"
 
"Si, ciaao" e chiuse la chiamata senza neanche il tempo di salutarla.
 
Mi diressi verso le valigie, e da li estrassi i miei vestiti.
Aprii la armadio, e un profumo di nuovo e vernice invase le mie narici. Amavo quell'odore.
Sistemai piano e delicatamente i miei abiti lì dentro, poi raggiunsi Jake, che aveva finito di rifare il letto.
 
"Jake, io mi dovrei sistemare. Tu puoi ritornare a Seattle se vuoi" lui si girò verso di me, e mi sorrise.
 
"Non sai quanto mi mancherai Bella" dice abbracciandomi, o meglio, stritolandomi.
 
"Oh, Jake anche tu" dico ricambiando.
Dopo vari minuti di pianti mi lasciò, e si avvicinò alla porta.
 
"Bene, io vado. Domani pomeriggio vengo"
 
"Jake, sei sicuro? Dico ogni volta per venire devi fare due ore di viaggio"
 
"Lo faccio con piacere" dice facendomi l'occhiolino.
 
"Vabbene, ciao" dico baciandogli la guancia, lui ricambiò e poi uscì.
Perfetto, ero sola. Un'aria di solitudine mi invase, insomma non ero abituata a stare sola, era come vivere da soli.
Attraversare la vita da adolescente, alla maggiore età, agli studi professionali. Tutto questo serviva per il nostro futuro, che presto sarebbe arrivato. Ma ci dovevo fare l'abitudine, certo mi mancano già tutti, ma come pretendo di andare oltre, se già mi mancano? Iniziai a sistemare un pò di cose, ci misi si e no un quarto d'ora per svuotare le valigie, e metterle sotto il letto. Erano le nove e mezza, ero stanca, si, ma avevo anche fame. Decisi di uscire da quella stanza, che mi avrebbe accompagnato per molto tempo, e di andare al bar giù, nel prato. Appena uscii l'aria fresca mi colpì in pieno viso. C'erano molti ragazzi e ragazze, alcuni seduti nei tavoli di legno, altri in fila nel bar, dove devo andare io, e altri ancora distesi nel prato a prendere il sole. C'erano molte macchine posteggiate, tra cui la mia, dove scendevano i nuovi studenti di questo college, almeno mi posso consolare dicendo che non sono la sola ad essere nuova. Ma tutti avevano quel sorriso stampato in faccia, perchè per loro era facile dividersi dalle persone che amano? Per me non è facile, sono qui da pochi minuti e non faccio altro che pensare alla mia famiglia. Forse è questo il punto, la famiglia. Loro sono abituati ad avere una madre, un padre, io non li ho. Ho solo una nonna e dei vicini che mi vogliono un bene dell'anima, loro sono la mia famiglia.
Per questo mi sento diversa, in un posto diverso. Tutti i ragazzi hanno una famiglia, con giusti componenti, madre, padre, e fratello oppure sorella. Io sono figlia unica, ho solo Jake, che per me è come un fratello. Decisi di non pensarci, e di avviarmi al bar prima che la fila aumenta.
 
Dopo svariati minuti arrivò il mio turno.
 
"Salve, desidera?"
 
"Umh.. un cornetto vuoto e un cappuccino, grazie"
 
"Ecco a lei, arrivederci"
lì tutto quello che prendevamo era gratis, come nella scuola normale, non c'è la mensa? Ecco, solo che qui c'è un bar.
Mi sedetti in un tavolo, da sola. E cominciai a mangiare, e guardare ciò che i miei occhi mi mostravano, ovvero dei studenti felici, con i propri amici.
Non volevo rattristarmi, ma sembrava che la vita ce l'avesse con me, tutto ciò che vedevo mi fa capire che sono sola.
Dopo un pò vidi una ragazza sedersi nel mio tavolo.
Era bellissima, i suoi capelli le ricadevano nella spalla, erano di colore cenere verso il biondo, i suoi grandi occhi a forma di mandorla erano verdi, aveva un viso a cuore, le labbra rosse ma leggere, a causa del rossetto, e un nasino davvero adorabile. Le sue guance erano rosa, e aveva lo sguardo basso verso il suo cibo.
 
"Emh.. ciao" dico provando a farle alzare il suo viso.
 
"Oh, ciao. Ti disturbo? Se vuoi mi alzo" dice subito, dio che carina.
 
"No, ma che dici. Anzi mi sentivo sola" mi lasciai scappare, lei si sentì subito a suo agio e mi allungò la mano.
 
"Piacere, Charlotte"
 
"Isabella, Bella per gli amici" dico stringendogli la mano.
Quella mano calda, che mi fece capire che in realtà ero io che volevo essere sola. Perchè potevo benissimo alzarmi e andare a conoscere gente nuova. Ma la paura di perderle come i miei genitori, era troppa.
 
"Sei nuova?" mi chiese sorridendo e addentando un suo cornetto.
 
"Si, tu pure?"
 
"Direi di si, non si vede?" dice ridendo, infondo era simpatica.
 
"Allora.. ti piace questo posto?" cercai un argomento con cui parlare, con ottimo risultato.
 
"Amh.. a dire il vero ancora non ho avuto il tempo di visitarlo, ho riordinato la stanza e sono venuta a mangiare" dice imbarazzata, che poi non so di cosa.
 
"Davvero? Io pure. Che numero è la tua stanza?"
 
"14 la tua?"
 
"15 non mi ero accorta di te."
 
"Forse sono uscita dalla camera dopo"
 
"Già. Ti va di visitare il college insieme a me?" dico questa volta imbarazzata, temendo una sua risposta negativa.
 
"Oh, si." dice mangiando gli ultimi tre pezzi e bevendo di corsa, tanto di corsa che mi scappò una risata, nel quale lei ricambiò con un sorriso splendido.
Iniziammo a camminare per tutto il college, chiedevamo informazioni ad alunni, che ci risposero gentilmente.
 
"Tu hai già preso gli orari per gli studi?" mi chiese.
 
"Oh, me ne ero dimenticata. Sai dov'è la segreteria?"
 
"Si, entri nell'edificio, infondo a destra, ti aspetto qui"
 
"Si, arrivo."
Entrai nell'edificio, e seguendo le indicazioni di Charlotte svoltai a destra, ed eccola li, la segreteria.
 
"Salve, sono Isabella Swan una nuova studentessa, mi servirebbe l'orario per gli studi" dico col fiatone.
La signorina si abbassò gli occhiali, avvicinandoli al naso, mi squadrò da capo a piedi e poi sorrise.
 
"Ecco a lei signorina Swan." dice porgendomi un foglio con gli orari.
 
"Grazie, le lezioni iniziano domani, giusto?"
 
"Si, alle otto nelle rispettive classi" io annuisco, la saluto con la mano ed esco dall'edificio. Troppo impegnata a leggere il foglio non mi accorsi della palla che mi prese in pieno viso.
Io gridai dal dolore e il ragazzo che gentilmente mi tirò quella stupida palla venne da me.
 
"Ehi, tutto bene?" chiese ridendo, ma che ci ride? vorrei vedere io se ci tiravo un pallone in piena faccia.
Non riuscivo a vedere il suo viso perchè tenevo gli occhi chiusi massaggiandomi la testa.
 
"Si, grazie per la pallonata" lo sentii ridere. però aveva una risata melodiosa. Ma a che stai pensando, scema? Ti ha colpita e tu fai pensieri gentili, sciocca.
Dopo un pò lo sentii andare via, e appena aprii gli occhi vidi solo la sua schiena, ma per un secondo perchè Charlotte si parò davanti a me.
 
"Bella, tutto bene? Dio che spavento."
 
"Si, si tranquilla. Se stai con me devi abituarti alla mia sbadataggine" lei rise più tranquilla, e cominciammo di nuovo a camminare per visitare il college.
Chissà chi era quel ragazzo..

 
 
Spazio autrici:
 
Speriamo davvero che almeno questo capitolo vi sia piaciuto, e delle recensioni ci farebbero felici.
Beh, alla prossima, un bacio da Showard e Lola. (:
  
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