Ci rivediamo in
fondo al chapter!
Buona
lettura!
Capitolo
17
IO SONO DRACO
MALFOY
Era
completamente inutile girare attorno alla questione.
Trasfigurazione
non sarebbe mai stata in lizza per il premio: “La materia preferita di Bella
Bothwell”.
Mai.
M.a.i.
Quell’anno era
già riuscita a fornire al suo calamaio due belle ali che, guarda un po’, lo
avevano spinto a prendere un’interessante iniziativa: dopo averle rovesciato in
testa tutto l’inchiostro che conteneva, evitando i tentativi della ragazza di
riacciuffarlo, aveva spiccato il volo fuori dalla finestra, libero come l’aria.
Forse era
andato ad accoppiarsi con una scarpa che l’anno prima aveva fatto la stessa
fine.
Chissà che
bella famigliola si sarebbe formata.
Le probabilità
di prendere un bel voto in Trasfigurazione erano le stesse che Piton si
congratulasse con lei per l’ennesima pozione riuscita. Probabilità pressochè
nulle, quindi.
Ma più ostinata
e testarda che mai, eccola lì, la nostra Bella, ancora in biblioteca, a
sotterrarsi sotto montagne di tomoni dall’aria spaventosa e inquietante. I
titoli non promettevano davvero nulla di buono: L’arte della trasfigurazione: anche gli
oggetti hanno un’anima, Trasfigurare
oggetti animati: i rischi del mestiere, Storia della trasfigurazione vol.I, Uno due tre feraverto!
…
Sfogliava e
prendeva appunti sulla sua pergamena, si arrotolava una ciocca di capelli tra le
dita, riassumeva, dondolava una gamba, schematizzava, mangiucchiava l’estremità
della sua piuma, fissava l’orologio a pendola, alzava gli occhi verso le
finestre.
Si
intravedevano i grandi fiocchi bianchi che, inesorabilmente, stavano scendendo a
ricoprire tutto, tanto per ricordare alle persone che si avvicinava il
Natale.
Già…tra poco è
Natale…
Natale…
Bella si
riscosse e tornò a malincuore con gli occhi sulla sua pergamena.
Sbuffò. Non ne
poteva più, ma si era autoimposta di non muoversi da lì finchè non avesse
terminato di riassumere il capitolo: mancavano quattro paginette.
Le sembrarono
fin troppe.
Tra le altre
cose erano quasi le tre, ancora quaranta minuti e poi sarebbe dovuta scappare a
Erbologia, fortunatamente niente di pesante.
Dai Bella.
Ancora uno sforzo.
Si scrocchiò le
dita, agguantò la piuma, abbassò la testa e ricominciò a
scrivere.
Fu in quel
preciso istante, mentre i suoi capelli sfioravano con un fruscio la pergamena,
che lo avvertì.
Uno strano
formicolio, e un calore alla base del collo: la sensazione che provava ogni
volta che qualcuno la stava fissando.
Decise di non
badarci e continuò a lavorare.
Passò qualche
minuto.
La sensazione
continuava e la mente di Bella non riusciva a rimanere concentrata su
Trasfigurazione.
No Bella, non
distrarti.
Tutto inutile.
La sua mano si
fermò a metà della parola “oggetto”, alzò lo sguardo e lo
vide.
Seduto a un
tavolo poco più in là, intento a fissarla chissà da
quanto.
Faceva freddo.
Accidenti, se faceva freddo! Draco si strinse nel pesante mantello, e cercò di
affondare ancor di più il viso nella calda sciarpa di lana che lo
avvolgeva.
Dannazione a
quel mezzogigante e alle sue manie. Non era concepibile uscire con quel gelo, a
fare lezione sotto la neve. Ma andiamo!
-Accidentaccio
a lui...
Guardò i suoi
compagni: l’unico che non dava segni di principio di assideramento era Tiger.
Sarà tutta la
ciccia che si porta appresso a tenerlo caldo.
Persino i
Grifondoro si stringevano l’uno all’altro.
Un
momento.
Il grande
Sfregiato batteva i denti.
Draco avrebbe
voluto avere con sé una macchina fotografica e immortalare quell’ immagine.
Per lasciarla in eredità
ai posteri.
Si sarebbe
tramandato di generazione in generazione.
Il tesoro dei
Malfoy.
Gli scappò un
sorrisetto maligno.
Bella, suo
malgrado, arrossì fino alla radice dei capelli. Era talmente intento a fissarla
da non battere quasi le ciglia. Se ne stava comodamente seduto, appoggiato allo
schienale della sedia, con le braccia conserte e le gambe allungate sotto al
tavolo.
Pareva la
stesse studiando, soppesando o che altro.
Bella compatì
il pasticcio di tonno e patate dell’ora di pranzo.
Ecco come si
era sentito prima che lei gli si avventasse addosso come un lupo
famelico.
Anche
io.
Sono un
pasticcio al tonno e patate.
Il pensiero
idiota le ricordò anche una forchettata di pasticcio che finiva direttamente
nelle splendide fauci di un certo Serpeverde.
Il che le fece
riattivare le funzioni cerebrali, momentaneamente disattivate dallo sguardo
magnetico di Roberts.
“Ti tengo
d’occhio” le aveva
sussurrato Draco.
Al solo
pensiero che lui potesse essere minimamente e remotamente geloso di lei spedì dei
brividi lungo la sua colonna vertebrale.
Bella optò per
la soluzione “ignorare Roberts”.
Lanciò uno
sguardo all’orologio: ancora mezzoretta e con una certa nonchalance sarebbe
uscita da lì per andare a Erbologia.
Sapere di
essere fissata, però, non era proprio il massimo per la sua concentrazione, già
precaria.
Finalmente si
era accorto di aver causato il congelamento di metà studenti del settimo anno.
Quella sottospecie di insegnante li aveva congedati prima del previsto. Questo
contribuì non poco a rallegrare il cupo umore di Draco. Camminava spedito verso
l’ingresso della scuola, incurante del vociare dei suoi compagni, rimasti
indietro a tirare palle di neve ai Grifondoro.
Che passatempo
da bambocci.
Aveva altro a
cui pensare al momento. Doveva trovare il modo di
A)
Scaldarsi
B)
Occupare il
tempo prima della lezione di Storia della Magia, durante la quale avrebbe
schiacciato un bel pisolino.
Ciò lo portò a
un’ovvia soluzione, che soddisfaceva entrambi i suoi
bisogni.
Un ghigno gli
si dipinse sulle labbra gelide e, mentre faceva il suo trionfale ingresso
nell’atrio, accompagnato da qualche fiocco svolazzante attorno al suo mantello,
cominciò a pensare: dove avrebbe potuto essere B.B.?
Si fermò a
riflettere, picchiettando il dito indice sulla tempia, come a voler incitare il
suo cervello a ragionare più velocemente.
Ci sono!
Biblioteca!
Era lì che
ultimamente B.B. si rifugiava a studiare nelle ore libere, per recuperare i
votacci di Trasfigurazione.
Beh, volente o
nolente, l’avrebbe trascinata fuori da lì.
Lui aveva
bisogno di attenzioni.
E lei gliele
avrebbe date.
La lancetta dei
minuti battè le tre e un minuto quando Draco Malfoy si affacciò in Biblioteca,
facendo vagare i suoi occhi sulle persone sedute in sala.
Tombola!
Eccola, i
capelli a coprirle la schiena, come un manto nero. Erano soffici quei capelli, e
profumati.
Alla
vaniglia.
A Draco venne
l’acquolina in bocca e accelerò i passi per avvicinarsi a lei di soppiatto, per
farla spaventare.
Fece solo poca
strada, però. Non appena nella sua visuale entrò anche la porzione si Sala fino
a quel momento nascosta dagli scaffali, si bloccò di
colpo.
Che diavolo ci
faceva Roberts in Biblioteca?
A pochi metri
da B.B.??
A
fissarla????
In quel modo
poi.
Se gli sguardi
avessero potuto uccidere, state tranquilli, a quest’ora saremmo ancora qui a
rimpiangere il vecchio Ed Roberts.
Ma gli occhi di
Draco Malfoy non potevano avadakedavrizzare nessuno.
Tra le altre cose, si chiese con rabbia che cavolo ci stesse a fare lei a farsi squadrare come fosse una cosa da mangiare.
Perché era
quello che faceva pensare lo sguardo di quel mentecatto.
Ma aveva capito
male.
Molto
male.
Nessuno
guardava a quel modo qualcosa che era
entrato nel raggio d’azione di Draco Malfoy.
O
qualcuno.
Era una
questione di principio.
Assolutamente.
Come niente
fosse, quindi, camminò fino ad arrivare al tavolo opposto a quello di Roberts,
si tolse il mantello, si sedette nella stessa posizione del Corvonero, e iniziò
a fissare Bella.
Qualcosa non
quadrava.
Ora si stava un
po’ esagerando.
Bella si mosse
sulla sedia a disagio. Provava una sensazione stranissima. Lei dava molta
importanza alle intuizioni e alle sensazioni.
Possibile che
Roberts le facesse quell’effetto?
Lanciò uno
sguardo di sottecchi alla sua sinistra. Era ancora lì, nella medesima posizione
di prima. Con la coda dell’occhio, però scorse una figura anche alla sua
destra.
Prima non
c’era.
Ne era
certa.
Senza
precauzioni, spinta dalla curiosità, alzò la testa.
Rimase
pietrificata.
Ma quando era
arrivato????????
Draco era lì,
con gli occhi puntati su di lei.
Uno sguardo che
non prometteva nulla di buono. Le ricordò il viaggio in treno e lui che non
voleva cederle il posto: lo stesso sguardo strafottente.
Strafottente
e…?
C’era
qualcos’alt-
Bella avvampò:
Draco si era appena..
Oh.mio.Dio.
..leccato le
labbra.
In modo molto,
molto, molto
sensuale.
Il che portò
Bella ad affondare la testa tra i suoi libri, il respiro affannoso e il battito
del cuore in netta accelerazione.
Roberts lanciò
uno sguardo di disappunto al Serpeverde, che lo ricambiò,
impassibile.
Una sfida
silenziosa era in atto.
Bella continuò
a scrivere per qualche minuto, o almeno ci provò, ma la sua calligrafia tradiva
la sua agitazione.
Ma che cavolo è
preso a tutti e due?? Come faccio io a studiare in queste
condizioni????
Guardò
l’orologio: neanche un quarto.
Ma non si fermò
a contare fino a tre: in fretta e furia raccolse tutte le sue cose e
letteralmente scappò a fuori dalla biblioteca.
Si infilò nella
prima aula vuota in cui si imbattè e sbattè tutta la sua roba su un tavolo,
riordinandola e rimettendola a posto nella sua borsa.
Doveva
calmarsi.
Si raccolse i
capelli sulla nuca e si sedette.
Un click attirò la sua
attenzione.
Non fu molto
sorpresa di vedere Draco che si chiudeva la porta alle
spalle.
Si preparò per
il solito battibecco e lo volle precedere.
Si alzò, con le
mani sui fianchi, in posizione da combattimento.
-Si può sapere
che cavolo vi è preso a tu-
Non fece in
tempo a terminare la frase, però.
In un battito
di ciglia lui le fu a un passo.
Con una mano le
afferrò il mento, avvicinando i loro visi.
Gli occhi di
lei seguivano i movimenti di Draco, quasi ipnotizzati.
Vide il ragazzo
leccarsi le labbra, esattamente come poco prima, in biblioteca.
Poi scese su di
lei e leccò le sue di labbra, già socchiuse.
Una, due, tre
volte.
Un millesimo di
secondo dopo la bocca di Draco si era prepotentemente impossessata della sua,
mentre le sue braccia la stringevano a lui, in modo
possessivo.
Un bacio
travolgente, che lasciò entrambi senza fiato.
Bella fu,
stranamente, la prima a tornare in sé.
Si allontanò,
mettendo la distanza di un tavolo tra loro.
-Che vogliamo
fare, Malfoy? La devi smettere di farmi questi scherzi.
Lui si
accigliò.
-Di che
parli??
-Come di che
parlo??? Di questo continuare a rincorrersi ed evitarsi come due
idioti!
-Ehi!! Parla
per te! Vieni qua!! –esclamò lui indignato, facendo per
avvicinarsi.
Lei si spostò
sull’altro lato del tavolo.
-No!! Stai
fermo lì!!
Lui appoggiò le
mani sulla superficie di legno della cattedra e la fissò.
-Che cavolo ci
faceva lui lì?
-E che ne
so?!!?? Mica ce l’ho invitato io!!
-Non ti sei
accorta che ti stava mangiando con gli occhi??!!!
-E allora?-
ribattè lei, con più coraggio di quanto non avesse. Non doveva tirare troppo la
corda.
-E allora??
Allora te lo dico io cosa c’è che non va bene!!! Cosa ti avevo detto??!!! –disse
lui, alzando la voce e correndo dalla parte in cui stava
Bella.
Lei riuscì a
sfuggirgli di nuovo.
Non avrebbe
saputo dire perché si stava comportando in quella maniera.
O forse
sì.
Voleva capire.
Capire fin dove si erano spinti. Capire quale fosse la
situazione.
-Malfoy, cos’è
questa? Una scenata di gelosia??
Il sarcasmo
nella voce di Bella lo punse sul vivo.
Gelosia?
Si poteva
definire gelosia l’attacco omicida che aveva provato nei confronti di Roberts?
Decisamente.
Bella lo
fissava, aspettando una risposta. Lo chignon provvisorio che aveva fatto stava
cedendo e i capelli le poggiavano disordinati su una spalla. Gli occhi chiari
spiccavano sul volto arrossato.
Aveva voglia di
baciarla, maledizione.
E lei invece
stava facendo tutte quelle storie.
Non ricevendo
una risposta dal ragazzo, Bella tentò un’ultima carta.
-Senti, io e te
non stiamo insieme, chiaro?? Ci siamo dati qualche bacio, tutto lì. Quindi io
sono libera di uscire con chi mi pare, okay??
A quelle parole
Draco provò uno strano senso di vertigine.
Cos’era
quello?
Panico??
Panico.
Come sarebbe a
dire???
Con un
movimento stavolta più veloce degli altri, prima che Bella potesse scappare, lui
l’afferrò per la vita, facendola appoggiare al tavolo e piazzandolesi
addosso.
Le prese il
viso tra le mani, costringendola a guardarlo negli occhi.
-No,no, no,
NO. Non ci siamo capiti! Apri bene le orecchie, B.B!
Tu.non.puoi.uscire.con.nessuno. Mi hai capito???
Lei non si fece
intimorire dalla rabbia che trapelava dal tono di Draco e nemmeno dal suo
sguardo di ghiaccio.
-Perché?
-Perchè
no!!!
-Non esiste una
risposta del genere. Noi non stiamo insie-
-Smettila!
Smettila di ripeterlo!!
-No, io non la
smetto!!! Chi diavolo credi di essere per venire qui a darmi degli ordini senza
metterti nemmeno in gioco, eh???Io non sono di tua proprietà!!!- esclamò lei,
tentando di liberarsi. Si stava arrabbiando sul serio. Non era un giocattolo da
prendere e lasciare quando voleva lui.
Draco le
afferrò i polsi e poggiò la sua fronte su quella di Bella.
I loro respiri
si mescolavano.
-Senti.Senti…Io
non…Io non so cosa…d’accordo. Tu non sei di mia proprietà…-ammise lui,
lasciandola andare.
A Bella venne
quasi da piangere.
Tutto lì?
O meglio, nessuna possibilità che iniziasse veramente qualcosa?
-Non ancora, almeno - aggiunse però lui.
-Co..cosa? - balbettò lei.
-Io voglio l’esclusiva, B.B.- dichiarò risoluto e sicuro di sè, con un'alzata di spalle, come stesse dicendo la cosa più ovvia del mondo.
-L’esclusiva?
Lei lo guardò
senza capire. Lui incrociò le braccia sul petto e la guardò,
deciso.
-Io sono Draco
Malfoy, B.B. Non divido con altri, non accetto compromessi. O accetti le mie
regole, o per me non sei nessuno.
Bella lo fissò
incredula..
Così risoluto e
glaciale. Sembrava tornato il Malfoy di una volta.
Lei, suo
malgrado, avvertì un brivido di piacere correrle lungo la
schiena.
Gli si
avvicinò, incapace di staccargli gli occhi di dosso.
-Vuoi
l’esclusiva… su di me? – chiese, con
un fil di voce, senza crederci veramente.
La freddezza di
Draco, di fronte a quello sguardo, vacillò per un attimo.
Fu in grado
solo di annuire con la testa, la salivazione a zero.
Per tutta
risposta Bella gli appoggiò la testa su una spalla, timorosa che le gambe
potessero cederle da un momento all’altro, mormorando un flebile
“okay”.
Molto più tardi
quel pomeriggio, dopo Erbologia, affondando nella neve con i suoi stivaletti
nuovi, Bella stava tornando dalla Guferia con il messaggio di Will, arrivato
straordinariamente con un Gufo pomeridiano, ancora stretto in una mano:“Domenica pomeriggio verrò a Hogsmeade, fammi
sapere dove e a che ora ci possiamo vedere. Perché tu muori dalla voglia di
vedere il tuo fratellone, vero? Firmato, il meraviglioso
Will”.
Bella era
dovuta correre a inviare la risposta, maledicendo tutto e tutti. Era quasi buio,
faceva freddo, era bagnata fino al ginocchio ed era
stanca.
L’incontro con
Malfoy l’aveva spossata psicologicamente.
Fu in
prossimità del castello che si accorse di alcune figure sedute sul muretto. Non
prestò loro attenzione fino a quando si sentì chiamare:
-Ehi! Ma tu non
sei
Bella si voltò
solo per trovarsi di fronte le facce poco raccomandabili di Liam Mcblady,
l’amico di Roberts, e del suo gruppetto di Corvonero, che la guardavano
malamente.
Fosse stata
all’interno della scuola, alla luce del giorno e attorniata da un sacco di
gente, Bella avrebbe risposto a tono.
Ma una delle
sue sensazioni, la spinse invece ad ignorarli e ad accelerare il
passo.
-Ma dove
corri??
-Aspetta!
Divertiamoci un po’ insieme no??
Le voci e le
risate si avvicinavano sempre di più, quando Bella riuscì a varcare il portone
di ingresso.
Cominciava ad
avere un po’ di paura, a dirla tutta, non c’era nessuno in
giro.
Non rallentò il
passo e nemmeno loro lo fecero.
Ma quando voltò
l’angolo, si trovò a sbattere contro qualcuno.
Non alzò
nemmeno lo sguardo per controllare chi fosse, ma lo ringraziò mentalmente.
Borbottando delle scuse, raggiunse le scale e procedette per la sua strada verso
il dormitorio dei Grifondoro.
Zabini fissò
accigliato
Si chiese da
chi o cosa stesse scappando quando vide il gruppetto di Mcblady fermo a
fissarlo.
Lanciando a
quei cretini un’ultima, torva occhiata, si avviò verso i
sotterranei.
A Draco non sarebbe piaciuta affatto quella faccenda.
E a dirla tutta a lui non piaceva l'intera situazione che si era venuta a creare a scuola.
Certa gente si
era data alla pazza gioia.
Era giunto il
momento di far capire loro che lo stemma dei veri cattivi era quello dei
Serpeverde.
Cattivi
di
classe.
S’intende.
Ragazzuoli miei
adorati. Ci siamo. Eccomi di nuovo, qua le cose si fanno interessanti. ^__^
Ringrazio sentitamente tutti coloro che
hanno commentato gli ultimi capitoli, Jessire, Untitled, talpy, gothika85,
Natalie_S, shumi95, Kiki90, costy black, Manny, elegant loner, gothicLullaby.
Un
ringraziamento in particolare alla grandissima carmilla1324 che, oltre a lasciarmi un
commentino a ogni capitolo (w il codice!) mi ha anche reso omaggio (o meglio, ha
reso omaggio alla nostra Torta alla Vaniglia) in un capitolo della sua Lavori in corso. Qui ricambio con
pubblicità occulta (o non troppo occulta)! A chi piacessero le Draco/Harry,
fatevi un giretto a leggerla! Bye!
Alla
prossima!!
^Tess Babba
Natale^