Susan e Peter condividevano una cosa, troppo grossa da farla continuare, perchè loro due avevano un legame troppo stretto che l'amore non poteva distruggere...
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Susan era seduta su una sedia color pesca, accanto ad una sua amica,
Coraline, aveva dei lunghi capelli biondi con meche di tutti i colori
ed occhi color legno. Stavano facendo i compiti di algebra e
grammatica. L'unico rumore che si sentiva era il sudore che cadeva
sulle loro pagine e le matite che sbattevano sul tavolo.
D'un
tratto, tra un numero ed un altro le ragazze vennero distratte dal
rumore della porta che sbattè di colpo. Dopo vari secondi si
riuscì a vedere il volto di Peter. Era completamente sudato.
Era tornato
da un allenamento di rugby. Portava la sacca delle scarpe sulla spalla.
Prima di salire le scale vide le due ragazze e disse:
"Ciao
Coraline" ansimò un momento e con voce furba
continuò "Susan..."
La
ragazza gli fece un cenno di saluto e l'amica rispose al saluto con un
ciao molto caloroso. Peter aspettò che Coraline rimettesse
il volto sui libri, per fare cenno a Susan di salire in camera sua dopo.
Quando
salì le scale, l'amica ne approfittò per parlare
con la compagna. Chiuse il libro. Posò la mano sul mento e
disse:
"Certo
che tuo fratello è un gran figo..."
Susan
le sorrise (lo sapeva bene lei!) e cercò di non dare filo
alla discussione. Aprì il libro di biologia e
iniziò a leggere escludendosi da tutto, ma l'amica sembrava
essere insistente.
"Oddio
è proprio un figo!" La ragazza la guardò in modo
atroce, la odiava quando parlava in quel modo e soprattutto
perché allungava le vocali "Ti posso fare una confessione?"
"Eccola
lì, lo sapevo" disse a bassa voce. Alzò lo
sguardo dal libro, si legò i capelli e fece segno di andare
avanti all'amica.
"Beh,
è precisamente un anno che ho una cotta per Peter, tuo
fratello"
Susan
restò sconvolta, non le poteva di certo dire che lui era
impegnato con sua "sorella". Accennò un sorriso finto.
Coraline si inginocchiò davanti a lei e mise le mani a
mò di preghiera.
"Mi
potresti aiutare con Peter? Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti
prego, ti prego"
La
ragazza la fermò e fece cenno di sì.
Verso
le 19.30, quando Coraline tornò a casa sua, Susan
salì dal fratello-fidanzato "segreto". Entrò
dentro la camera e lo vide disteso sul letto con un libro in mano. Solo
qualche mese fa per lei era una
persona sgradevole con la quale era obbligata a passare la giornata, a
volte si chiedeva perché non era rimasto tutto uguale, ora
lo considerava il ragazzo più sexy del mondo.
"Ciao"
Disse
Susan saltellando con i piedi su e giù. Era molto
imbarazzata. Il cuore le batteva a mille.
Quando
il ragazzo si accorse di lei, chiuse il libro e si alzò in
piedi. Chiuse la porta velocemente e la baciò con tutta la
delicatezza del mondo. La sorella si scansò.
Abbassò il volto e gli disse.
"Peter,
ti devo dire una cosa..."
La
invitò a sedersi e lui fece la stessa cosa. I loro volti
erano abbastanza preoccupati. Soprattutto quello di Susan.
"Sta
diventando ancora troppo difficile sopportare questa situazione,
cioè oggi Coraline mi ha confessato che gli piaci e mi ha
chiesto di aiutarla con te! Io non le potevo di certo rispondere di no,
perché ci
sto io con te. Dovremmo finirla con questa storia, chiuderla."
Il
ragazzo le alzò il viso con delicatezza e la
guardò con occhi dolci:
"No,
noi non dovremmo e poi a me non mi importa delle altre ragazze.
Stranamente c'è sola la mia sorellina con la quale litigavo
tutti i giorni. Lo so che è strano da sentire, ma ti amo e
non pensare che sia
un'amore tra fratello e sorella come lo hanno tutti."
Susan
cadde nelle sue braccia e fece il muso da bambina lagnosa e gli disse:
"Però
lei è più bella di me, cioè
è pure una cheerleader ed è la prima della
classe, è tutto ciò che desidero essere"
Peter
l'abbracciò e l'azzittì con un bacio innocuo. Lei
rise timidamente ed arrossì.
"Tu
sei perfetta così come sei e poi sei mia sorella, non
potresti essere brutta, cioè guardami, io sono uno
schianto... La genetica non mente almeno qualcosa da me lo avresti
dovuto prendere."
La
ragazza rise e gli diede un pugno sulla spalla. Il ragazzo la
guardò con sguardo furbo e continuò:
"Secondo
te se i nostri genitori dovessero scoprire la nostra relazione, dovrei
chiedere la tua mano a papà?"
I
due risero insieme. Si guardarono per un lungo attimo, che volevano che
non potesse mai finire e Susan gli rispose:
"E
magari dovresti anche chiedergli il permesso di uscire con me e poi,
ogni giorno riportarmi a casa alle otto in punto..."
Si
baciarono. La ragazza si alzò in piedi e continuò
dicendo qualcosa di più intelligente:
"Allora,
come la mettiamo con Coraline?"
Il
ragazzo fece spallucce e sorrise.
"Niente,
aiutala, intanto tu sai che non funzionerà"
Susan
aprì la porta e gli rispose:
"Va
bene, basta che non t'innamori di lei. Io sono una tipa molto
vendicativa."
Uscì.
Peter si sdraiò nuovamente sul letto e iniziò a
leggere. Appena si stava rilassando entrò una persona. Di
scatto lui si alzo e vide un volto sulla quarantina, capelli marroni,
occhi azzurri e pelle che
andava sul bianco. Era sua madre, Margaret.
"Che
c'è mamma?"
La
signora si sedette sulla sedia accanto al computer.
"Volevo
sapere solo una cosa, ultimamente Susan sembra molto distratta, come se
avesse un fidanzato, ha iniziato a stare anche non attenta a scuola, tu
sai qualcosa?"
Peter
impallidì. Non sapeva che la sua sorellina poteva essere
così tanto innamorata di lui, da non seguire le lezioni e
pensare sempre al bel fratellone impossibile.
"No,
io non so niente. Comunque credo di no"
La
madre uscì accennando un ok. Peter si sentì
sollevato, l'aveva scampata. Ritornò a leggere tranquillo,
ma stavolta pensando anche a Susan.