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Autore: Doherty21    28/05/2012    1 recensioni
Ancora non mi capacito di come sia potuta finire così. Il destino ci aveva legati, io ci credo nel destino. Perché mi fa questo ora? Perché inseguo il mio sogno più grande per la seconda volta, ma non lo raggiungo mai?..
"Siamo l'eco di parole intrappolate infondo al cuore" Subsonica.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jared Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' passato ormai poco più di un anno dalla scoperta della tua malattia.
Nessuna svolta, nessun cambiamento. 
Solo tu che ti consumi pian piano ed io che ti sorreggo, assieme a Shannon, alla tua famiglia, ai tuoi amici lontani.
Solo Dio può sapere come fai a reggerti sulle tue fragili e sottili gambe, come fai ad essere sempre attiva sul lavoro che continui a svolgere incessantemente, come fai ad essere allegra e sorridente come mai lo sei stata prima.
Beh, a pensarci mi sbagliavo.
La leucemia ti ha fatto capire che non sei forte, ti ha fatto capire che anche tu sei una comune mortale.
Hai capito che riesci a provare dei sentimenti, delle sensazioni, riesci a provare rabbia, debolezza morale, frustazione. 
E sei diventata più grande in cuor tuo.
Affronti tutto con un semplice sorriso, misto al tuo solito fare menefreghista.
Che tu sia benedetta, mia dolce Zora.
E' passato ormai poco più di anno, ed io comincio fin da ora a sentire la tua mancanza.
Prima o poi ci lascerai tutti da soli.
Le tue condizioni fisiche sono calate negli ultimi due mesi, viviamo tutti momenti di paura e tensione.
Ma cerchiamo in tutti i modi di non fartelo pesare.
Infondo, anche se fai finta di niente, lo sai benissimo anche tu.
Che è quasi finita per te.
Perciò fanculo, hai lasciato perdere le raccomandazioni ed hai cominciato a divertirti più o meno come un tempo.
Esci con Shannon, mi trascinate con voi in ogni sorta di stupido party, vi alcolizzate e vi sballate come al solito, costringendomi poi a portarvi a casa come due zombie. 
Passi un sacco di tempo con me a suonare, mi chiedi sempre di cantarti qualcosa.
Avrei potuto far uscire un nuovo album acustico in tempo record per quanti pezzi mi hai portato ad inventare.
Mi torturi, a volte non ti sopporto. Ma non potrei lasciarti da sola nemmeno per un attimo, amore mio.
Il tempo che ci resta da condividere assieme è davvero poco.
Aspiro aria che mi sembra rarefatta dalla tristezza che regna in me, mentre ti siedi sul lettone abbracciando il cuscino, stiracchiandoti.
Ti gira a pancia in su e mi fissi maliziosa.
Un'altra cosa che non hai mai smesso di fare è proprio questa: provocarmi.
In qualsiasi modo possibile, tu ci riesci sempre.
Non abbiamo mai smesso di consumarci quasi ogni notte tra queste lenzuola, anche se per te diventa sempre più doloroso.
Ho paura che un giorno possa accaderti qualcosa mentre sei sotto di me ad ansimare e godere come i pazzi.
Mi fai preoccupare, ma quando mi accorgo che mi stringi con le mani e sorridi felice sotto il mio peso, allora capisco che stai meglio di quanto sembra, che il dolore fisico e tutta la sofferenza mentale di questi mesi infiniti si sono annullati completamente.
Ed ogni volta ad avvisarmi ci sono le tue unghie nella mia pelle, il respiro spezzato e le ultime grida di piacere estremo.
'Jared io ti amo!'
Lo gridi sempre.
Sempre.
Mi provochi i brividi.
No, tu non puoi andare.
Come pensi sia possibile entrare nella mia vita, sconvolgerla e lasciarmi da solo così, da un giorno all'altro, con uno dei motivi più brutali e peggiori?
Cause di forza maggiore.
Inevitabili.
Ma fin tanto che sei qui accanto a me, con la testa poggiata sul mio petto mentre dormi, non è tempo per questi pensieri.
Io ti voglio vivere.
 
 
Mi fai venire un sussulto al cuore ogni volta che ti penso e poi ti incontro per casa mia. Sei sveglia da poco, i capelli sfatti lungo le spalle, coperte da una maglietta bianca. I tuoi pantaloncini rosa di cotone l'accompagnano, i tuoi preferiti. 
Per poco non ci scontriamo.
Ti massaggi con una mano le tempie e con un sorriso corrucciato mi guardi negli occhi. I tuoi sono brillanti, come sempre. Verdi e raggianti, anche se complici di tante lacrime.
"Buongiorno uomo" mi sussurri con la voce spezzata.
"Buongiorno zuccherino", poggio un bacio delicato sulla tua fronte scoperta e liscia, candida come la neve.
Mi cingi la vita, ascoltando i battiti del mio cuore con un orecchio. Ti stringo a me e barcolliamo.
"Hai fame?"
"Considerato che è ora di pranzo ormai, che ne dici di andare fuori per un boccone?"
"La voglia di portarmi sempre in giro non ti passerà mai, vero Zora?"
Ti volti che sei già sulle scale, intenta ad andare in camera per prepararti, "Lo sai Jay". Un sorriso mille denti esplode sul tuo viso, adori prendermi in giro.
"Non chiamarmi Jay!"
Ti inseguo per il piano di sopra, finché non ti prendo sulle spalle come un sacco di patate, buttandoti con un tonfo sul letto.
La tua pancia è il regno delle mie labbra che ti baciano, le mie dita ti solleticano i fianchi e col palmo delle mani posso scorgere i brividi misti al piacere che ti faccio provare.
Mi sollevo sulle braccia per essere faccia a faccia con quello che è il più bel viso che abbia mai visto. Hai le gote arrossate, gli occhi lucidi di risate e un sorriso allunga dolcemente le tue bellissime labbra.
"Ti amo."
Torni seria, non smettendo mai di fissarmi. Con le dita sposti dietro il mio orecchio una ciocca di capelli cadutami in fronte. Mi sfiori il viso in quella che è la carezza forse più dolce che mi abbia mai dato in tutto questo tempo.
"Ti amo anche io Jared."
Scorgo un filo di tristezza nella tua voce, a tratti malinconica.
La telepatia che c'è tra di noi non appena ci guardiamo è letale, come sempre.
Vorremmo tanto che questo durasse per sempre. 
Ma non si può.
"E' una corsa contro il tempo, Zora. Eppure, non sarà mai abbastanza per me."
L'unica tua risposta è in un abbraccio forte, lacrime di ghiaccio che spaccano il tuo viso.
Non voglio che tu vada via, mio dolce angelo.
Nessuno lo vuole.
Se solo potessi venire anche io con te, dal momento in cui tu indietro non puoi più tornarci.
Non m'importerebbe di nessuno, forse un po' di Shannon, ma il resto potrebbe sparire per me.
Egoisticamente voglio essere solo per te. Voglio che tu sia solo per me.
Almeno per me.
Se solo un miracolo ti tenesse ancora qui, ancorata a questo mondo, sarebbe tutto migliore.
Infondo le difficoltà le superiamo insieme, come sempre abbiamo fatto.
Ma con chi dividerò il dolore quando tu non ci sarai più?
Tu sarai il mio stesso dolore, la tua scomparsa sarà il dolore che non potrai più far diventare parte di te, come hai fatto con tutti i miei problemi, con le mie mancanze.
Non potrai aiutarmi e nemmeno sostenermi.
Sarò in balia del vuoto abissale in cui violentemente mi abbandonerai quando meno me l'aspetterò.
Involontariamente te ne faccio una colpa. Se solo non fossi così bella, dolce, se solo non fossi sempre stata disponibile con me, se solo non mi avessi mai capito... 
Non ci saremmo mai conosciuti a fondo, non mi sarei mai innamorato di te in questo modo surreale.
Non mi faresti del male nemmeno ora che i tuoi singhiozzi trattenuti sul mio petto ci squarciano i pensieri e le misere speranze.
Ma infondo non ne vale la pena perdersi il piacere di avere accanto una persona così speciale, una confidente straordinaria, una fedele mano amica su cui contare sempre.
Niente vale la pena di perdere l'amore della propria vita solo per paura, niente vale di più la pena che per la mia piccola donna.
La stessa piccola donna che mi chiede di non abbandonarla mai in questo istante, la stessa piccola donna che mi stringe forte a se e che, per l'ennesima volta, riesce a farmi piangere come nessuno ha mai fatto.
Vorrei solo che ti sentissi libera dal peso della malattia senza dover affrontare la più grande prova a cui siamo sottoposti non appena veniamo al mondo: la morte.
"Affronteremo tutto assieme, Zora. Non avere paura di niente perché ci sono io con te. Ci sarò sempre, va bene piccola?"
Ti volti titubante, i capelli scuri che contrastano folti e morbidi le lenzuola candide, tenendomi sempre la mano, intrecciandoci le dita.
"Ci sarò anche quando sarà fisicamente impossibile essere insieme, lo giuro Zora. Mi sentirai sempre accanto a te, perché tu sarai sempre al mio fianco. Giorno e notte, in ogni momento bello o brutto. Come sempre è stato, sempre sarà. Sarà difficile, ma io ci credo. Ed ora alzati e va a prepararti, oggi porterò la mia bambina al giapponese, ti va?"
"Sì, Jared..". Ti alzi lentamente per dirigerti sotto il caldo getto di una lunga doccia.
Esci fuori coi capelli raccolti in uno chignon sfatto, mi osservi un attimo mentre sistemo il letto e la stanza, raccogliendo alcuni indumenti dal pavimento.
In un attimo sei pronta: hai addosso il mio cardigan preferito, quello con gli orsetti polari che ami tanto, una magliettina grigia lascia fuoriuscire le collanine dorate che hai sempre addosso, i pantaloncini di lino scuro mettono in risalto due lunghe, liscie, chiare e perfette gambe, forse un po' troppo magre. Indossi le stesse vans rosse che indosso io. La mia copiona. Hai sciolto i capelli lisci, lasciandoli liberi dietro la schiena. Li adoro.
Ti sorrido mentre con il BB in mano ti avvicini a me.
"Tu sei già pronto?"
"Sì, passiamo da Shannon che è già assieme a Terry e andiamo" ti dico mentre scendo le scale di legno e prendo le chiavi dell'auto.
Apro la porta e mi fermi, prendendomi per un polso.
Nel girarmi due occhioni grandi e brillanti mi fissano le iridi ghiacciate. Mi immobilizzi.
"Jared...grazie."
"Non capisco..."
"Stupido, per tutto quello che fai. Per tutto quello che mi dici. Mi fai sempre sentire molto meglio."
"E' solo quello che provo, è la verità Zora."
"...grazie amore."
   
 
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