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Autore: Miyuki chan    28/05/2012    9 recensioni
Il temuto pirata Portgas D. Ace, insegendo l'Ananas che gli ha rubato il prezioso cappello, si ritrova catapultato in un mondo strambo e fantastico: il Paese delle Meraviglie!
Qui rincorrerà un Bianconiglio che in realtà non è affatto bianco e anzi non è nemmeno un coniglio, si fumerà un paio di sigari con un Brucaliffo alquanto burbero, chiederà informazioni ad uno Stregatto un po' troppo cresciuto e prenderà un "tè" con alcuni strani individui...
Riscuirà il poveretto a sopravvivere in questo mondo di follia?
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Marco, Mugiwara, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Brucaliffo


Fu così che Ace imboccò il sentiero di sinistra, saltellando allegramente tra il verde tenero dell’erba con sottobraccio il cestino colmo di dolcetti appena sfornati da portare alla sua cara nonnina.
Era così carino!
Con quell’aria spensierata, le guanciotte rosse spruzzate di lentiggini, quel cappuccetto rosso che gli incorniciava il visino e la mantellina che ondeggiava lieve alla dolce br-
Oh.
…Qualcosa mi dice che ho sbagliato storia.
Effettivamente, rileggendo la storia fino ad ora, eravamo nel Paese delle Meraviglie appena lo scorso capitolo.
Ah, niente allora: Lucci, Garp!
Tornatevene a casa, non ho più bisogno di ripiegare su un ghepardo come lupo cattivo e di un vecchio burbero travestito da donna per fare la nonna.
Sciò, pussate via.
E anche tu Ace, ridammi il cestino, non ti serve più.
Hey ma… razza di nipote degenere! Ti sei appena fatto fuori la merenda per la tua cara nonnina!
Ma santo cielo sei proprio un bambino, non ti posso lasciare solo un secondo!

Non importa, torniamo a noi, che ho perso già anche troppo tempo e qui non mi pagano gli straordinari.
Dunque Alice, Marianna, Cappuccetto Rosso o Ace, che dir si voglia, proseguì lungo la strada che aveva scelto, minacciando di dar fuoco all’autrice che gli aveva appena sottratto da sotto il naso il cestino della merenda.
Camminò e camminò, trullallò, e camminò ancora, finchè giunse in prossimità di un grande fungo.
Il fungo in questione aveva il tipico aspetto del funghetto allucinogeno in versione XXL: rosso a pois bianchi.
Ace ne fu molto felice: che fosse infine giunto all’umile dimora di Grande Puffo?
Magari avrebbe potuto chiedergli informazioni o, cosa più importante, sarebbe riuscito a risolvere il suo dilemma amletico: Gargamella era un uomo o una donna?!
No perché dal nome poteva sembrare una donna, ma poi dalla voce e dall’aspetto… magari era soltanto una donna molto brutta, poverella.
Ad ogni modo, Ace si mise alacremente in cerca di una porta a cui bussare.
Una voce brusca e scorbutica lo fece sobbalzare:
“Moccioso! Che diavolo stai facendo al mio fungo?!?!”
Pugno di Fuoco alzò subito lo sguardo verso la sommità del fungo: acciambellato là in cima, lo stava guardando, e anche piuttosto male a dirla tutta, un grosso bruco.
Era tutto grigio, e sporgeva minaccioso il torace e il volto umano verso di lui: aveva corti capelli e una profonda ruga che increspava la fronte, proprio tra le sopracciglia corrugate, ed oscurava gli occhi scuri conferendogli un aria estremamente torva.
Stringeva non uno, non due, non tre ma ben quattro sigari tr-  no, scusate, ho esagerato: stringeva soltanto due sigari tra i denti.
Ace spalancò quei pozzi neri che erano i suoi occhi, profondamente sorpreso:
“Smoker! Anche tu qui?”
“Smoker? E chi diavolo sarebbe Smoker? E che razza di nome sarebbe Smoker! Non è che solo perché fumo come un battello a vapore mi devo chiamare Fumatore, eh.
Cosa credi? Mica quando sono nato i miei genitori potevano immaginare che avrei amato i sigari più della mia stessa vita, e quindi mica potevano chiamarmi Fumatore!
Moccioso, tu hai dei problemi.”
Ace si schiaffò una manata in fronte, abbattuto e depresso: a quanto pareva Marco non era l’unico a soffrire di gravi crisi di identità.
Decise che la cosa migliore da fare fosse assecondarlo e compatirlo: infondo, se gli dava indicazioni per riuscire a tornare a casa, per quel che lo riguardava poteva anche credersi una ballerina di lap dance.
“E chi saresti? Il Grigiobruco forse?”
“Ma che Grigiobruco e Grigiobruco!”
Ringhiò spazientita la stramba creatura.
“Io sono il Brucaliffo.”
Concluse indignato, squadrandolo con occhi carichi di astio.
“Il Bru che cosa?!?”
Domandò allibito Ace.
“Il Brucaliffo, razza di idiota! Io sono colui che vincerà il Festival dei Fumatori 2012, stracciando come gazzette vecchie tutti i miei rivali: con quel maledetto Coccodrillo ci farò un paio di stivali, e affogherò nella sua teiera il Topino della Marmellata!”
Il pirata decise che il povero Smoker, a forza di fumare sigari, aveva finito con il fumarsi per sbaglio anche il cervello.
Ma non si lasciò scoraggiare: annuisci e compatisci, ecco la sua filosofia.
Così, annuendo e compatendo, pose al Brucaliffo la domanda che gli stava a cuore:
“Va bene allora, ti chiamerò Brucaliffo: come desideri, Vecchio. Piuttosto, hai visto passare di qui Barbabianca o Marco?”
“No.”
Rispose il bruco, burbero e lapidario.
“Eddai, pensaci bene! Non hai visto proprio nessuno?”
“Quei due non li ho visti, non so nemmeno chi siano, ti ho detto! Al massimo posso aver visto il Bianconiglio.
E’ passato in volo sopra la mia testa, e sembrava anche parecchio in ritardo.”
“Oh, peccato. Grazie lo stesso, cia-“
Ace stava già per andarsene, quando fu folgorato da un atroce consapevolezza: i conigli non volano!
Fu allora, che un dubbio strisciò subdolamente nella sua mente.
“Vecchio, mi descriveresti questo Bianconiglio?”
Domandò quindi guardingo.
Il suo interlocutore sbuffò una spirale di fumo azzurrino, notevolmente infastidito e parecchio scocciato:
“Ma lo sai che sei proprio un moccioso inopportuno? Come TUTTI sanno, il Bianconiglio ha due belle ali blu fiammanti, un affusolato becco giallo, porta gli occhiali ed è sempre di fretta.”
Ace si illuminò:
“Ma allora era la Blufenice! Era Marco!”
“Ma sei scemo o cosa? Se avessi voluto dire Blufenice avrei detto Blufenice, no? Se avessi voluto dire Marco avrei detto Marco, no? E invece ho detto Bianconiglio.
Fatti due domande e datti due risposte.”
“Sé, va bè.”
Mugugnò Ace, rasseganto: era proprio un mondo di folli e di idioti, quello in cui era stato catapultato.
Doveva assolutamente tornare il prima possibile sulla Moby Dick.
Non che li fossero meno matti o meno scemi, chiariamoci, ma almeno erano dei fenomeni da baraccone che conosceva già.
“Ok, Vecchio, di nuovo come dici tu, il Bianconiglio. E dove è andato?”
“Lassù”
Brontolò il Brucaliffo, indicando un alta e scoscesa parete rocciosa alle sue spalle, sulla sommità della quale si intravedeva l’inizio di un sentiero.
“Che cosa?!?! E io come cavolo ci arrivo?!?”
Sbottò allucinato (ormai iniziava a risentire degli effetti del fumo passivo del Brucaliffo) Pugno di Fuoco.
“Che diavolo ne so? Vattene e basta!”
Ringhiò il bruco minaccioso.
“Ma non posso andarmene se non arrivò lassù! Dai, piantala di farti le canne, che non hai più l’età, e dammi una mano!”
Il Brucaliffo si sollevò in tutta la sua altezza, sovrastando di diversi piedi Ace.
E di piedi, in effetti, il bruco ne aveva davvero parecchi…
 “E va bene. Se ti aiuto prometti che te ne andrai e mi lascerai in pace?”
“Certo!”
Accettò subito il pirata.
“E va bene allora. Sigaro di destra: cresci; sigaro di sinistra: rimpicciolisci.”
“Che figata! Ma di cosa sono fatti quegli affari? Non sapevo esistesse un erba con degli effetti simili!”
L’occhiataccia del bruco fece improvvisamente ammutolire il pirata.
“Ok, ok, ho capito: sigaro di destra!”
Il Brucaliffo si separò da esso di malavoglia, molto, ma molto di malavoglia, e ancor più di malavoglia lo tese ad Ace.
Pugno di Fuco lo afferrò, e fece un tiro.
Fu subito scosso da una violenta tosse (perché lui non era abituato alle droghe pesanti: la sua prodigiosa intelligenza era congenita, e certo non frutto di qualche erbetta o funghetto) e, altrettanto celermente, il suo corpo iniziò a crescere.
Crebbe, crebbe, crebbe e crebbe ancora, fino a che l’insormontabile parete rocciosa non fu nulla di più che un misero gradino.
Ace, riuscendo finalmente a riprendere a respirare, si voltò un ultima volta verso il Brucaliffo  prima di proseguire per il proprio cammino:
“Grazie Vecchio, lo so che infondo mi vuoi bene!
…Ma davvero: basta canne, ti fanno male! Fumare fa male! Non sei mica più un giovanotto ormai, dovresti riguardarti…
Ad ogni modo grazie di nuovo, ciao!”
E fu così che la versione XXL di Ace si lasciò alle spalle il piccolo Brucaliffo, che per tutta risposta gli stava urlando dietro una serie paurosa di insulti.
Pugno di Fuoco riprese quindi il suo viaggio in quella landa popolata da folli creature che era il Paese delle Meraviglie...
 
Riuscirà Ace nel suo eroico viaggio a conservare la sua sanità mentale (o ciò che di essa gli resta)?
Riuscirà ad incontrare Grande Puffo e diventare un Super Sayan?
E Gargamella, si rivelerà essere una donna o dovrà subire le avances di Ivankov?
E per la serie”Festival 2012”: riuscirà il Brucaliffo a diventare il Re dei Fumatori?
Tutto questo e molto altro ancora nella prossima puntata capitolo!

 
Spazio autrice:
Io non dovrei essere qui, dovrei essere a studiare matematica e chimica ò_ò
Ma cosa ci volete fare, quando la scuola chiama... io fuggo! XD
No scherzo, me ne vado subito ç_ç
Preve parentesi che non centra assolutamente nulla, ma visto che siamo in tema di uscite demenziali, una in più o una in meno non fanno tanta differenza... Avete visto i film "Thor" e "The Avengers"?
Ma quanto è figo Loki? **
Mi sono perdutamente innamorata di quel personaggio <3
Prima o poi dovrò assolutamente scrivere qualcosa in proposito, non c'è via di scampo ù_ù
Ok, attimo di demenza concluso ^^
A presttttooooooo (si spera)!  :*

P.S.:Annuncio ufficialmente che Sabo ha trovato il suo ruolo nella storia, e comparirà più avanti assieme ai Mugiwara.
Riguardo Bibi, ci sto ancora pensando!

P.P.S.: Volete provare ad indovinare chi saranno i rivali di Smoker, il Coccodrillo e il Topino? Non è così difficile, almeno per il primo ;)

 
  
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