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Autore: xuehua    28/05/2012    1 recensioni
" Ce la faremo anche questa volta, ragazze " disse la mew rosa stringendosi in un abbraccio alle sue compagne. Così come avevano sconfitto Deep Blue, esse sarebbero riuscite a sconfiggere questi tre individui definitivamente, portando a termine ciò che Ryo, Keiichiro e Yuki avevano iniziato con il primo progetto mew. Tutte si resero conto di quanto fossero cresciute e di quanto, dopo essere diventate guerriere mew mew, fossero maturate e di come avessero trovato dentro una forza che nessuna di loro credeva di possedere. Una volta sconfitto questo nemico, una volta tornate a casa, nulla sarebbe più stato come prima proprio perché, ora, avevano raggiunto una diversa consapevolezza.
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Arrival of the birds V

Il giorno seguente si iniziò subito a lavorare alle apparecchiature per viaggiare nel tempo, si cercò di ottenere il maggior numero di informazioni possibili, insomma, si lavorava tutto il giorno, fino a tarda sera; le ragazze insieme a Keiichiro mandavano avanti il Café per evitare di destare sospetti, mentre di sotto Ryo lavorava con gli altri, dovettero riaprire vecchi archivi e tutti i documenti risalenti a cinque anni prima. Tutto quello che Ryo aveva cercato di tenere il più lontano possibile dai suoi pensieri era tornato prepotentemente a galla, era piombato nel suo presente senza ricevere segnali premonitori. C'era ancora una cosa a cui non avevano ancora pensato seriamente: Yuki avrebbe dovuto aiutare le altre, entrare nel gruppo come sesto membro? Ryo sapeva che, da un lato, sarebbe stato un vantaggio, in quanto Yuki già aveva avuto a che fare con il nemico e sapeva come comportarsi in situazioni spazio-temporali assurde, dall'altro non era sicuro che fosse in grado di affrontare una situazione del genere, era troppo debole e probabilmente era stanca di quella storia. Yuri non aveva accennato minimamente a un possibile rientro di Yuki nei panni di mew mew e nemmeno gli altri, sperava di non doverlo decidere improvvisamente e di avere il tempo di parlarne con lei, anzi, avrebbe dovuto farlo il giorno stesso, effettivamente la sua scelta avrebbe potuto cambiare le carte in tavola e indirizzare le loro ricerche in quello o quell'altro senso.

<< Yuri >> si interruppe nella sua ricerca di vecchie carte, lui e Keiichiro avevano stampato diversi documenti e chiusi in un archivio che, con il tempo, era diventato immenso e adesso cercare cose di cinque anni prima era un'impresa << Avete pensato a quale sarà il ruolo di Yuki in tutto questo? >>.

<< Effettivamente, no >> rispose l'altro sfogliando un plico di fogli, nel suo tempo non se ne vedevano tanti in giro, anzi, erano diventati qualcosa di raro << Credo debba essere lei a scegliere >>.

<< Quello è poco ma sicuro, ma non vorrei si sentisse in dovere di partecipare per forza... Non credo sia nelle condizioni di farlo >>.

<< La sottovaluti >>.

<< No, ho visto come sono andate le cose in questi anni mentre tu non c'eri >>.

Yuri non rispose, si limitò a sospirare. Da quando erano tornati, non aveva parlato molto con Yuki nonostante tutto, lei sembrava piuttosto sulla difensiva e decisa ad evitarlo e stargli il più lontano possibile, comprensibile in un certo senso. Era ripiombato nella sua vita dopo quattro anni dal nulla, si è svegliata ed era lì, non poteva aspettarsi molte reazioni, soprattutto in prospettiva di un nuovo addio. Non era disposto a farle male di nuovo.

<< Non è stata una mia scelta, lo sai >> rispose infine << Ho trovato qualcosa, finalmente... ma perché non avete tenuto tutto nei computer? >>.

<< La carta è più affidabile >>.

<< Anche questo è vero >>.

Al piano di sopra si continuava a lavorare, ma una certa tensione aleggiava nell'aria, come se qualcosa dovesse accadere da un momento all'altro. Le ragazze si sentivano abbastanza impreparate, ma soprattutto arrugginite dopo quattro anni di pace e assoluta serenità; non riuscivano nemmeno a realizzare come un futuro effettivamente molto lontano, di almeno centinaia di anni, potesse irrompere così nel loro presente in virtù di un progetto colossale di cui nemmeno Yuri, Kenji, Aki e Fujiko conoscevano davvero i dettagli. Dovevano fidarsi del loro lavoro e di quello di Ryo e Keiichiro e sperare per il meglio. Inoltre Retasu, Mint, Purin e Zakuro erano anche preoccupate per il cambiamento di umore e di comportamento di Ichigo: sembrava triste, giù di morale, sembrava che la sua allegria fosse svanita, via, cancellata. La mew rosa aveva preferito non confidarsi con nessuna di loro, al momento voleva tenersi tutto per sé e cercare di giungere a una conclusione da sola e, inoltre, non voleva ferire i sentimenti di Retasu. Di certo era che, quando la vita deve portare delle complicazioni, le porta tutte insieme.

Il Café non era molto affollato quel giorno; su tutti i giornali e in televisione si continuava a parlare dell'evento misterioso che era accaduto, su cui stava investigando la polizia senza alcun successo e ciò aumentava la preoccupazione della gente. Ogni tanto si percepiva qualche scossa di terremoto, deboli, ma di lunga durata e le ragazze erano di nuovo in grado di trasformarsi: il nemico, era evidente, si avvicinava a grandi passi.

L'acqua cristallo aveva subito delle variazioni nella sua composizione, così Ryo ebbe la certezza che Yuri e gli altri non si sbagliavano: anche cinque anni fa, quando erano giunti dal futuro per la prima volta, l'acqua cristallo si era modificata in seguito alle variazioni spazio-temporali, impercettibili, ma ovviamente presenti. Il fatto che Yuki avesse conservato quel ciondolo era stata una fortuna, in realtà era stata una fortuna che Yuri glielo avesse dato, anche se non ne sapeva esattamente il motivo: quando erano ormai giunti al capolinea del progetto, quando lui stava per morire glielo aveva dato, non prima e nemmeno ora gli aveva detto il motivo, dal momento che l'acqua cristallo poteva essere utile anche a loro. Non lo avrebbe mai saputo, o comunque sarebbe venuto fuori prima o poi, sapeva che insistere e provare a chiederglielo sarebbe stato inutile, Yuri era una persona cocciuta e testarda e non glielo avrebbe detto nemmeno sotto tortura e, effettivamente, nemmeno Yuki lo sapeva.

<< Ti sei incantato, Ryo? >>.

<< Eh? >>.

<< Non hai sentito nemmeno una parola di quello che ti ho detto? >>.

<< No, mi dispiace >>.

<< Che simpatico >> Yuri indicò la collana << Ti ho chiesto come ha risposto l'acqua cristallo >>.

<< Come pensavo >>.

<< Sicuro sia tutto ok? >>.

Ryo fece un cenno con le spalle, poteva andare meglio.

<< Come avete risolto la questione dei DNA? >>.

<< Ovvero? >>.

<< Ovvero che Yuki ci è quasi rimasta secca, le altre sembrano stare bene >>.

<< Ci abbiamo lavorato su >>.

<< Okay, come? >>.

<< Non ti basta sapere che ora è tutto okay? Comunque se vuoi chiedilo a Yuki, lei ha lavorato con noi >>.

<< Non sembra abbia voglia di parlare >>.

<< Non l'avrei mai detto >>.

In tre giorni i macchinari furono pronti, non rimaneva che testarli. Mancavano solo 72 ore all'arrivo del nemico e le ragazze non avevano la minima idea su come affrontarlo, su quali erano i suoi poteri, quanto fosse forte davvero. Erano tutti riuniti nel laboratorio, era ormai sera e il Café aveva chiuso.

<< Come dovremmo affrontare questi individui? >> domandò Mint, guardando dubbiosa Ryo e Keiichiro << Non sappiamo nulla di loro, come pensate che riusciremo a fare qualcosa? >>.

<< In realtà >> intervenne Yuri << A Fujiko è venuta in mente un'idea perché voi possiate rendervi conto con chi vi ritroverete a che fare >>.

<< Esatto >> intervenne Fujiko << E' una tecnica che usiamo anche noi... Queste macchine permettono infatti una sorta di condivisione della memoria di un individuo >>.

<< Perciò pensavamo che Yuki avrebbe potuto condividere con voi i suoi ricordi affinché possiate farvi un'idea >> concluse Kenji.

La ragazza li guardò spiazzata da un angolo della sala: << Cosa vi fa pensare che io voglia farlo? >>.

<< Non c'è motivo per cui tu non debba farlo >> le rispose Yuri << Perché non dovresti? >>.

Yuki rimase in silenzio, cercò Ryo con lo sguardo per capire cosa doveva fare; lui ricambiò lo sguardo, ma era d'accordo con quell'idea, non voleva che le altre andassero allo sbaraglio contro un nemico sconosciuto in un campo totalmente sconosciuto.

<< E come funzionerebbe? >> domandò Purin.

<< Collegandovi a questa macchina colleghereste le vostre menti... Richiederà un grande sforzo perché chiaramente la memoria è complessa, non è perfetta e sicuramente ci saranno cose non concluse, poco chiare o addirittura sbagliate, in quanto i nostri ricordi vengono modificati dall'esperienza >> spiegò Aki << Quindi Yuki dovrà sforzarsi di concentrarsi su pochi ricordi e mostrarvi solo quelli, senza divagare troppo e renderli i più vividi possibili >>.

<< Quando lo facciamo? >> chiese questa volta Ichigo, l'idea un po' la turbava e un po' la incuriosiva, non credeva fossero possibili cose del genere.

<< Domani >> rispose Keiichiro << Vogliamo che dormiate bene e che siate in forma, vi toglierà un po' di energie >>.

Le ragazze tornarono a casa, un po' spaventate all'idea di entrare nella testa di Yuki a vedere cosa era successo, era un metodo un po' intrusivo e non erano rimaste sorprese della sua reazione, chi avrebbe voluto che qualcuno frugasse nella loro memoria? Inoltre, come avevano spiegato, le informazioni non sarebbero state totalmente esatte ed era possibile che a quei ricordi se ne sovrapponessero altri di tutt'altra natura e non erano lì per frugare nel passato altrui. Non rimaneva che sperare in un sonno sereno.

<< Vi dà di volta il cervello? >>.

<< Non trovi sia qualcosa di positivo? >>.

<< NO! >>.

Subito dopo che le ragazze se n'erano andate era iniziata una discussione abbastanza accesa tra Yuki e gli altri.

<< E per quale motivo? >> le domandò Yuri << Cosa c'è che non ti convince? >>.

<< Cosa ti fa pensare che io abbia voglia di ricordare? E di condividere i miei ricordi con qualcuno? >>. Era un'obiezione comprensibile, Yuri sospirò, cercò il sostegno di qualcuno, ma era evidente che era una discussione fra lui e Yuki. Non l'aveva mai vista così arrabbiata, ma si accorgeva che non era arrabbiata esclusivamente con lui, sembrava più una rabbia rivolta a se stessa.

<< Lo so, percò, cerca di capire il vantaggio che potremmo trarre da questo >>.

La ragazza si allontanò e salì di sopra, ormai conscia del fatto che opporsi sarebbe stato inutile e che in quel momento a nessuno importava che lei non volesse, profondamente non volesse, ricordare. Cosa era servito, altrimenti, cercare di richiudere tutto in un cassetto? Cosa era servito cercare di dimenticare? Non era bastato il resto, cosa sarebbe servito infierire? Prese la giacca e uscì, non lo aveva ancora fatto da quando era arrivata, non ne aveva praticamente avuto il tempo. Sentiva che comunque qualcuno la seguiva, sicuramente Ryo, Yuri aveva capito che non era in grado di affrontarlo davvero, non era il momento, non ne aveva le forze.

<< Non ho tredici anni, posso uscire anche da sola >>.

<< Yuki, aspetta >>.

<< Ho bisogno di farmi un giro >>.

<< Okay, ma fermati un secondo >>.

Si fermò in una piazzetta, doveva essere quella del parco: al centro la fontana era spenta e l'acqua giaceva immobile, non si sentiva nessun rumore, solo quello delle macchine e i vari rumori della città.

<< Bene, mi sono fermata >>.

<< Capisco che tu sia... sconvolta >> le si avvicinò e le prese la mano, era ghiacciata << però non fare così, ti fai solo del male e ostacola soltanto il lavoro >>.

<< Sono stanca di questa storia, per me si è chiusa da anni >>.

<< Evidentemente no, Yuki >>.

Silenzio, di nuovo i rumori della città in sottofondo.

<< Yuri sta male per il tuo comportamento, per tutto >> disse poi Ryo, Yuki continuava a dargli le spalle.

<< Lo so, come credi che mi senta io? >>.

<< In realtà credevo saresti stata felice >>.

Si voltò, erano anni che non le vedeva quell'espressione, gli si spezzò il cuore.

<< Come pensi che possa essere felice sapendo che, comunque, prima o poi, che io lo voglia o no andrà comunque via, per sempre? Come posso essere felice, Ryo? Come posso essere felice sapendo che dopo tutto questo non ci sarà nulla, per me? >>. Si voltò di nuovo e riprese a camminare, Ryo al suo seguito, fin quando non si ritrovarono per le vie di Tokyo. Dovevano essere le undici di sera e le strade erano ancora affollatissime in quella calda sera d'estate. Yuki non aveva la più pallida idea di dove andare, perseverò nella sua camminata fin quando Ryo non la fermò prendendole il braccio.

<< Senti, so che è difficile, ma so solo che ora non puoi scappare >>.

<< Da che pulpito la predica >>.

<< Proprio perché so che è inutile ti dico di evitarlo >>.

Il flusso delle persone continuava a scorrere accanto a loro, ignari di quello che presto sarebbe accaduto, protetti dalle loro quotidiane sicurezze. Le luci erano quasi accecanti, tutto era illuminato. Yuki si sentì incredibilmente piccola in mezzo a quella folla, in mezzo a quella città immensa, non se l'era immaginata così. Pensò a quanto fossero insignificanti lei e Ryo in quel momento di fronte a tutto quello, di come la vita andasse avanti, di come il mondo non li avrebbe aspettati. La vita non fa sconti solo perché si soffre.

Ryo la abbracciò e la sentì sciogliersi in un pianto. Quante volte in quegli anni lei aveva avuto bisogno di lui, ma non c'era stato? Quante volte aveva avuto bisogno di un abbraccio? Pensò a Ichigo. Come sarebbe riuscito a interrompere il rapporto che aveva con Yuki, quel rapporto che avevano sempre avuto? La immaginò tremendamente fragile, aveva paura sarebbe crollata senza di lui. Pensò se sarebbe riuscito a farlo, se lei sarebbe riuscita a sopportarlo. In quel momento avrebbe detto che mai l'avrebbe abbandonata, ma già sapeva che non appena avesse rincontrato lo sguardo di Ichigo le sue idee sarebbero di nuovo cambiate. Erano tutti vittime del tempo e delle possibilità e adesso lui, Ryo Shirogane, che mai in vita sua aveva avuto dubbi di quel genere, si ritrovava di fronte a un bivio sempre più vicino e, al momento della scelta, sapeva che avrebbe allontanato per sempre dalla sua vita almeno una delle due persone che più aveva amato in vita sua.

  
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