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Autore: HelloPrudence    28/05/2012    1 recensioni
“Sono passati quasi 14 anni.”
“Ricordo ancora l’ultima volta che ti ho visto,l’ultima volta che ti ho salutato.”
Due ragazzi.Un amore adolescienziale che ritorna. A Parigi.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Matteo non usciva dalla testa di Alice nemmeno per un secondo,era sempre lì,proprio come se lo ricordava. E Alice era nei pensieri di Matteo ancora come quella sera,con i jeans e la maglietta fucsia,con i capelli neri a contornarle il viso.  Ma non si erano visti dopo quella sera,passavano i giorni e il pensiero era ancora lì,a svegliarli la mattina come il suono della sveglia e a farli addormentare come la ninna nanna perfetta. Passavano veloci le giornate d’estate. Sveglia tardi e si poltriva per tutto il giorno,il pomeriggio si usciva e la sera si stava svegli fino a tardi. Si era quasi sempre contenti,dato che non c’era la scuola. Quasi,perché né Alice né Matteo si godevano a pieno i momenti liberi,pensando l’uno all’altro senza saperlo.
Una cosa che non mancava l’estate erano i gavettoni nella villa comunale. Alice e Sara erano sedute su una panchina a parlare,o meglio,a non fare niente,ma forse non avevano scelto la giornata adatta. Dal lato opposto avanzava una massa non ben identificata di ragazzi armati di palloncini e bottiglie piene d’acqua,tutti bagnati. Le due non si erano accorte di nulla,quando un getto di acqua gelata colpì Alice,che rimase impietrita,con i brividi e zuppa d’acqua. Molto arrabbiata,si girò e si accorse subito che,in mezzo a tutti quei ragazzi che ridevano,c’era lui. Matteo sgranò gli occhi ed era chiaramente imbarazzato,iniziò a dire “scusa” per migliaia di volte,mentre la ragazza era rimasta lì davanti,con un sorriso a 32 denti.
“Allora,cosa vuoi fare?”- disse uno degli amici ridendo; Matteo si girò e con un’occhiataccia li mandò via.
“Ciao..”-sospirò Giada.
“Rieccoci qui.”-sorrise lui. Sara intanto fece finta di ricevere una chiamata e li lasciò da soli. Il ragazzo si sedette e continuò.-“Scusa davvero,non avevo intenzione di bagnarti,il mio amico si è scansato all’improvviso e..”-Alice lo interruppe.
“Stai tranquillo,morivo di caldo!”-cercava un’ovvia via per non farlo sentire in colpa,pur non riuscendoci.
“Credi nel destino?”-chiese Matteo,guardandola fissa negli occhi,ma senza ottenere una risposta.”Perché se è cosi,ci deve essere un motivo per cui siamo qui.”-entrambi arrossirono e si guardarono intorno; vedendo i suoi amici arrivare il ragazzo concluse:“Beh,allora lasciamo al destino il nostro prossimo incontro. Ora vado,ciao!”.-Si alzò e se ne andò. Alice rimase a guardarlo andare via per altro tempo ed era a dir poco triste. Sara le si avvicinò e lei le raccontò tutto. Ci era semplicemente rimasta male per quella frase che secondo lei voleva dire: “Non mi frega se ti vedo o no,se non ti vedo meglio ,se ti vedo ti saluto e basta.” Visione tipicamente pessimista di Alice,a cui Leopardi faceva un baffo.  Diceva di essere così perché tutti i ragazzi in precedenza la avevano fatta star male,in poche parole non se la filavano e lei ci stava da schifo. Si sentiva bruttissima,si chiedeva perché tutte avevano qualcuno che gli faceva dei complimenti e lei invece solo le sue compagne di classe. Era passato un anno dalla fine della sua prima storia e aveva tanta voglia di riavere qualcuno vicino,ma anche tanta,tanta paura di innamorarsi e di rimanere delusa,di nuovo,come tutte le altre volte.  Continuava a ripetere “Intanto non lo incontrerò mai più”,ma Sara,da brava migliore amica,la convinceva che non era così,ma che si sarebbero rivisti e lui sarebbe caduto ai suoi piedi. Sara,però,ne aveva dette di balle. Diceva che il suo ex sarebbe tornato e non fu così,diceva che  si sarebbe messa con una delle sue cotte,ma niente. Eppure qualcosa la faceva ancora sperare,era certa che lo avrebbe riincontrato e anche molto presto.  Matteo,invece,non intendeva quello,anzi,sarebbe voluto rimanere con lei per tutto il pomeriggio,ma non voleva farlo sapere agli amici. I ragazzi sono così,davanti agli amici vogliono farsi vedere single e disponibili per tutte,quando invece la loro testa è altrove. Sperava di non aver ferito Alice con quella frase e rimpiangeva di averla detta,ora chissà quando l’avrebbe rivista,non aveva il suo numero,non aveva il suo cognome,aveva solo il suo ricordo.
Intanto l’estate passava e il giorno della partenza per le vacanze si avvicinava. Alice ogni giorno che usciva si vestiva come se quello fosse il giorno perfetto,il giorno che avrebbe rivisto Matteo. Magari per strada,al mercato,al parco,ma nulla,il destino non voleva farli rivedere.  Quasi si rassegnò. Ma un giorno Guido,un suo carissimo amico che lei considerava gay,la invitò ad uscire con i suoi amici,e Guido aveva molti amici,conosceva quasi la metà del paesino dove vivevano! Arrivarono insieme al parco e arrivava sempre più gente che ad Alice era completamente sconosciuta,così rimase seduta sulla panchina come sempre quando usciva con Guido,ad osservare tutti quei ragazzi aventi un’età compresa fra 13 e 17 anni  che giocavano a schiacciasetta,ma qualcuno le si avvicinò.
  
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