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Autore: Leyton_Nenny    29/05/2012    3 recensioni
Luna sedeva sotto un gazebo ricoperto di rose. O meglio, ricoperto da rovi, dato che la primavera stava tardando.
Tra le mani aveva un libro.
“Alice nel paese delle meraviglie.”
E sembrava assorta nella lettura.
Draco le si avvicinò.
Luna era così assorta che non lo notò.
“Cosa leggi, Lovegood?”
Luna si voltò.
“Alice nel paese delle meraviglie. Sai, qui c'è una regina che dipinge le rose di rosso.”
[Storia scritta per la 12 mesi di Fanfiction Challenge]
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luna Lovegood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Scritta per la Challenge 12 mesi di fanfiction!, indetto da BS.
Il promt di questo mese è "Incontri."



"Pop."
Luna si sveglia nel cuore della notte a causa di un piccolo scoppio.
La sera precedente aveva, senza successo, provato a stare sveglia accanto al camino: voleva vedere i nargilli che ogni notte le rubavano qualcosa.
Ed ultimamente sembravano essere affezionati ai suoi calzini.
Si alza poggiando i piedi sul pavimento freddo della camera: un brivido le percorre la schiena.
Sussulta appena a quel contatto stringendosi in un maglione e afferrando la bacchetta: nonostante sia Maggio fa ancora freddo.
La ragazza sorride, iniziando a camminare in punta dei piedi per non svegliare le compagne.
E raggiunge il proprio baule.
“Lumos”
Ma è troppo tardi, riesce solo a vedere un sorriso che svanisce insieme ai calzini che aveva abbandonato spaiati sul pavimento.
Leggermente delusa, si rimette a letto fissando il soffitto.
Sono le 4:30 del mattino, vede l' ora proiettarsi dalla propria sveglia sul soffitto.
“Come lo stregatto” pensa toccando il libro che giace sul comodino, quasi ad assicurarsi che non sia sparito.

La mattina seguente Luna è come sempre l' ultima ad uscire dal dormitorio: non riesce più a trovare due calzini uguali, sono tutti spaiati.
Sospira debolmente e alza le spalle afferrando due calzini a caso nel mezzo delle proprie cose, riversate in disordine sul pavimento.
Luna guarda torcendo la testa la confusione. Alza le spalle e esce dal dormitorio senza preoccuparsi troppo.
“La confusione aiuta i miei pensieri a stare in ordine.”

Luna sospira: stavolta non dormirà.
Davanti a lei ci sono varie tazze di caffè nero, quasi tutte vuote.
Non deve dormire, non può dormire.
Deve vedere i nargilli.
Stringe tra le dita una coperta per tenersi al caldo, nell' altra mano tiene un piccolo pacchettino con dei biscotti.
Vuole solo vedere i nargilli.
Lentamente sente di nuovo il piccolo scoppio: si alza dal proprio baule e accende la bacchetta.
Ma non si trova un nargillo davanti, bensì un piccolo essere che la guarda con due grandi occhi verdi: in mano tiene un piccolo cesto contenente i suoi calzini, quelli rubati.
Luna lo guarda stupita.
“Tu non sei un nargillo.”
“No. Solo Dobby signorina, Dobby l' elfo domestico.”
“E che ci fai con i miei calzini?” chiede la ragazza indicando il cestino.
“Avevano dei buchi, così Dobby ha pensato che fosse carino rammendarli: sa, Dobby adora i calzini.”
Luna sorride e porge all' elfo il pacchettino.
Dobby lo apre: i biscotti sono a forma di calzino.
“Grazie” sussurra Luna dandogli un piccolo bacio sulla fronte.
L' elfo sorride arrossendo “grazie a lei per i biscotti” risponde impacciato e, con un secondo “pop”, sparisce, lasciando per ultima cosa un sorriso.
“Come lo stregatto. Dobby, l' elfo stregatto” pensa Luna rimettendosi a letto.
Ma non ha più sonno: troppo caffè.
  
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