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Autore: Caster_Gamer    29/05/2012    4 recensioni
Cosa accadrebbe se nella vecchia casa della Darling abitasse un'altra famiglia? E se questa famiglia fosse attuale? E se una componente è una ragazza di 14 anni che non crede più nelle favole? Peter la verrebbe a prendere per dimostrargli la sua esistenza?
Anche Capitan Uncino avrà avuto una famiglia che è continuata nonostante la sua assenza...e se il suo pro-pro-pro nipote verrebbe a reclamare qualcosa che il Capitano ha?
E i Bimbi Sperduti devono essere per forza tutti "bimbi"?
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Peter Pan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sparo.

 

« Non toccarla o giuro che questa è la volta buona che ti rompo quella mascella. »

Alex rimase ferma e immobile più di quanto già non lo fosse.

Era lui, proprio dietro a Ryan. Capelli biondi, occhi verdi e la carnagione chiara.

« Che coraggio, attaccare alle spalle! » esclamò il bruno sorridendo

« Vedi di lasciarla invece di preoccuparti del mio coraggio! » gli ordinò stringendo la presa del collo

« Non vedo perché dovrei. »

« Perché altrimenti sei morto, semplice no? »

« Affatto. » rispose pestandogli il piede obbligandolo così ad indietreggiare.

Prese la spada che aveva nel fodero e la puntò contro la sua gola.

« Stai attento a quello che fai. » disse freddo assumendo un'espressione soddisfatta « Tu, tieni questa chiave e leva le manette. » tirò l'oggetto a terra e la ragazza svelta lo afferrò infilandolo nella toppa per poi girarlo in senso orario. Fece la stessa cosa con l'altra manetta ritrovandosi così libera.

Si toccò i polsi più volte, ancora erano rimasti segnati e poteva sentire il tocco freddo e duro dell'acciaio.

Ryan veloce spezzò le corde con la spada per poi puntarla nuovamente sul biondo che aveva stampato un sorrisetto strafottente sulle labbra.

« Che c'è di divertente in tutto ciò? » gli chiese irritandosi

« Sei veramente capace di uccidermi? »

« Tu non mi conosci. Non sai dove ho vissuto io. »

« Dove, sentiamo! »

« Hai mai sentito parlare della criminalità organizzata? Beh io sono nato con la pistola in mano, la prima volta che ho ucciso qualcuno avevo solo sette anni. Mio padre adesso si trova in carcere per spaccio di sostanze stupefacenti, naturalmente ho intenzione di liberarlo dal momento che senza di lui la mia famiglia non conta niente. E per farlo è bene pagare senza creare altri danni. Per questo ho bisogno dell'eredità di mio zio, ma non vuole lasciarmela dal momento che finché non cattura Peter Pan rimane qui. » sembrava divertito nel raccontare tutte quelle cose. Adesso entrambi sapevano il motivo della sua voglia irrefrenabile di catturare il biondo come lo zio.

Eppure Alex aveva smesso di provare rancore per lui non appena aveva terminato di parlare.

Persone simili non sono da emarginare o da rinchiudere in carcere, bensì da aiutare per far sì che la loro vita venga ricostruita in un modo migliore.

Questo era il suo pensiero fin da quando aveva cominciato a capire come girava il mondo.

« Che c'è, adesso non parli? » gli chiese il bruno tornando poco dopo alla sua espressione fredda.

Gli fece segno di girarsi e spingendolo con la punta della spada gli fece capire di camminare in avanti fino a che non si trovarono fuori dalla stiva.

« Alex! » la chiamò Peter legato a terra.

Provò tanta compassione per lui, avrebbe voluto vederlo volare e uscire la lingua ad Uncino che questa volta avrebbe sicuramente vinto.

« No...non può andare a finire così! » urlò con le lacrime agli occhi « Non è giusto! Se c'è una cosa che le favole mi hanno insegnato è che il bene vince sempre! E adesso...nulla può cambiare! Anzi, non deve cambiare niente! » continuò senza riuscire a calmare i battiti cardiaci.

Era troppo nervosa per smettere di piangere, sentiva la gola, il petto e i polsi scoppiarle...

Non doveva finire così.

Saltò addosso a Ryan facendogli cadere la spada lontano da lui, Mark svelto la prese rimanendo poi in posizione di difesa mentre gli altri pirati avanzano verso di loro con le armi più pericolose che possedevano.

Lo tenne fermo anche se lui si dimenava, poi il biondo gli puntò la spada al petto.

« Se fate una mossa sbagliata lo ammazzo! » gridò.

Tutti guardarono Capitan Uncino che alzò le spalle.

« Mi levo una seccatura, in fondo lui vuole soltanto la mia eredità e poi...è un così lontano parente che non posso nemmeno considerarlo tale! » esclamò lui facendo una smorfia di finto dispiacere.

« Cosa!? » Alex sussultò « Come puoi dire una cosa del genere?! E' praticamente tutto merito suo se adesso Peter Pan è legato come un salame! Da solo non ce l'avresti mai fatta! E adesso, parli di lui come un'inutile canaglia!? » guardò sprezzante il capitano indifferente alle sue parole « Bene! Sappi soltanto che perderai! Non importa quanto possano essere muscolosi i tuoi pirati! La forza di volontà vale di più! Il coraggio vale di più! Il desiderio di vittoria schiacciante vale invece meno di quanto tu possa credere! La vendetta poi...non è fatta per noi umani! Soltanto perché hai perso la mano ciò non significa che sia una cosa brutta, anzi! Pensa a quante cose puoi fare con il tuo uncino...pensa a quante volte lo usi! »

« Hai ragione...ma sai perché oggi l'ho preso d'oro? » domandò avvicinandosi a Peter

« Perché? »

« Perché è perfetto per uccidere Pan! » urlò prendendolo e puntando la punta alla sua gola « E ora basta parlare. Prendeteli, legateli e gettateli in pasto al coccodrillo! » ordinò ai suoi pirati che velocemente avanzavano verso di loro minacciosi.

« Fermi...a-aspettate! » balbettò lei « Non vedete che fate tutto quello che vi dice? Siete per caso dei burattini? »

« Se non facciamo quello che ci dice lui veniamo uccisi! » rispose uno in mezzo alla folla appoggiato da tutti gli altri mentre un mormorio si alzava nell'aria.

« E da chi? Se vi ribellate tutti nessuno potrà farvi nulla! Anzi,voi risultate più forti perché siete in tanti! Non credo che Spugna sia capace di ammazzarvi tutti uno alla volta! » spiegò.

Tutti i pirati si voltarono verso il capitano e il suo scagnozzo più fedele che cominciò a tremare nascondendo la testa dentro al cappello.

« Dimenticate che siete uomini d'onore!? » protestò Uncino

« Siamo pirati! Non uomini d'onore! »

« E i soldi? Il tesoro? Non pensate a quello? » domandò ancora assumendo un'espressione cattiva sul volto.

Si voltarono nuovamente verso gli altri tre che avevano definitivamente perso ogni speranza.

« Beh...almeno ci hai provato. » la consolò Mark poggiandole una mano sulla spalla

« Ti sembra il momento adatto!? »

« Tu sta zitto! Ricordati che tengo io la spada dalla parte del manico! » lo zittì.

In quell'esatto istante un urlo echeggiò per tutta la nave seguito da un

« Ti ho fregato, stoccafisso! » che fece alzare a tutti la testa.

« Peter! » lo chiamarono i tre vedendolo arrivare verso di loro

« Trilly è stata geniale! » esclamò lui guardando la fatina proprio sulla sua spalla che alzò la testa in segno di vanto.

« E adesso? » chiese lei guardandolo

« E adesso diamo da mangiare al coccodrillo. » rispose compiaciuto guardando Trilly che volò via.

« Prendetelo! » gridò Uncino indicando il biondo che cominciò a volare sopra ai pirati con le punte delle sciabole rivolte verso di lui.

« Non mi prenderete mai! » e uscendo la lingua fece strani versi per lui divertenti.

« Noi intanto non possiamo star fermi! » esclamò la ragazza guardando gli altri due

« Hai ragione, andiamo! » Ryan afferrò una spada buttata lì a terra, Mark si preparò con quella che già aveva in mano e Alex infilò la mano nei pantaloncini.

« Te l'abbiamo sequestrato prima per precauzione. » la avvisò il bruno

« Ma fate tutto per precauzione qui!? »

« Sì. » rispose lui sorridendo.

« E che uso allora?! »

« Non lamentarti e cerca qualcosa! » le consigliò Mark prima di correre verso i pirati insieme all'altro.

Si guardò attorno, cosa poteva prendere? Di armi non c'era nemmeno l'ombra e a lei ne serviva una perfetta!

Vide che i suoi amici se la stavano cavando bene, però si accorse anche che Uncino si avvicinava sempre più a Peter Pan che era rimasto poggiato su un'asse di legno.

« Peter attento! » urlò troppo tardi. Dopo neanche due secondi il ragazzo si ritrovò disteso sull'asse completamente impotente sotto il capitano.

« Cosa posso fare...cosa faccio?! » continuò a guardarsi attorno ma niente.

Improvvisamente udì il rumore di un orologio seguito dal suon di un campanellino.

« Trilly! » la chiamò vedendola arrivare con una pistola « Vuoi che usi questa? » la fatina annuì facendole segno che l'aveva trovata su uno scatolone proprio là vicino.

Preparò l'arma puntandola verso Capitan Uncino.

Tre...due...uno...

« E se prendessi Peter? » si domandò rimanendo così bloccata.

Non aveva mai maneggiato una pistola e in più sapeva di non avere una buona mira. Inoltre i due erano talmente vicini che era molto probabile per lei centrare in pieno il biondo.

« Che faccio adesso? Sparo o non sparo? » proprio mentre se lo chiedeva qualcuno le venne addosso facendola cadere.

« Sta ferma, ci vorrà un attimo. » era una voce acuta e infantile, una voce da bambina.

In effetti le mani che la tenevano ferma erano piccole e fragili. Vide posarsi a terra un orsacchiotto di peluche riconoscendolo subito.

Il primo giorno che era arrivata sull'Isola che Non c'è aveva visto Ryan e quella bambina, probabilmente la sorella.

« Brava piccolina, adesso prendi la pistola e portala a me. » questa era la voce del bruno, facilmente riconoscibile infatti.

« Perché...pensavo fossi dalla nostra parte... »

« Il problema è che voglio troppo quell'eredità. » spiegò mettendole insieme le mani.

« Tieni fratellone! » di nuovo quella bambina, questa volta l'aveva davanti e alzò lo sguardo.

Due grandi occhi azzurri senza sfondo, freddi come il ghiaccio.

« Bene. » il ragazzo impugnò l'arma ma lei era rimasta troppo scossa per cercare di fermarlo.

Non aveva mai visto degli occhi così vuoti.

« Tre...due...uno... »

« No! » Mark gli saltò addosso nello stesso istante in cui gli era partito il colpo.

Caddero entrambi a terra e Alex alzandosi prese la pistola per evitare che ci fossero altri incidenti.

Non voleva guardare...e se l'aveva preso?

Sentì un tonfo al cuore e le lacrime che volevano uscire a tutti i costi.

« Non l'ha colpito...no. »

Si voltò verso di lui.

Era ancora disteso a terra con occhi e bocca spalancati.

E Uncino...beh, Uncino aveva appena fatto un tonfo nell'acqua.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nota dell'autrice: Eccomi finalmente dopo tanto tempo, il problema è che ho avuto molto da fare con la scuola ed ero rimasta bloccata in quel punto.

Non avevo fantasia, per niente a dire la verità! Ma ho capito leggendo le recensioni che la mia storia sembra piacere davvero, così ho deciso che non mi sembra giusto nei vostri confronti (lettori) far passare ancora altro tempo. Spero di non averla “scafazzata” come si dice da me, con la storia di Ryan. In fondo ho provato a pensare che prima la criminalità erano i pirati e adesso è la mafia. Per favore, recensite e perdonatemi!

  
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