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Autore: Miss_Nothing    29/05/2012    1 recensioni
Non vi sono veri e propri capitoli in questa storia. Sono pensieri, pensieri di una ragazza che ha visto troppo della vita.
Ciao a tutti il mio nome è Sarah Walsh, sono nata il 5 Maggio del 1995 e sono morta il 3 Marzo 2007.
Posso parlare, scrivere e fare tutto quello che vi viene in mente. Il mio corpo è ancora qui, cerca di sopravvivere ma la mia anima ha già attraversato il ponte.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Uno spiraglio, un piccolo spiraglio? Davvero ora stavo credendo che c’era una speranza? Per uscire dal dolore bisognava essere in due e non soli. Ed era questo che mi spaventava. Condividere qualcosa con qualcuno. Ero abituata a mentire non a dire la verità. Amavo il sapore delle menzogne che mi scoppiettava sulla lingua. Ma… ma cosa? Davvero poteva esserci una salvezza per me? Avanti non bastavano gli incubi, le notti insonni, i rimorsi? Non bastava tutto questo?
Storsi le labbra come facevo di solito mentre il sole sfiorava la mia pelle fredda. Tenevo il corpo appoggiato a un muro, le gambe che occupavano tutto il marciapiede davanti a quel parcheggio desolato. Tirai, la nicotina. La sacrosanta nicotina. Quella doveva essere venerata, ci faceva stare bene come l’alcool. Se avrei creduto in un dio quello sarebbe stato l’alcool. Per lui non c’erano guerre o momenti brutti. C’era solo lui. Quanto avevo bevuto? Qualche bicchiere. Forse. Avevo perso il contro quando ero arrivata al terzo. Ma non ero ancora ubriaca visto che riuscivo a fare ancora pensieri razionali, almeno razionali per la mia mente. Anzi chi lo diceva che la mia mente era strana? Illogica? La società?Risi, un piccola risata che mi fece tossire mentre la sigaretta bruciava lenta mischiando il suo fumo con l’aria che mi circondava. La società aveva paura, paura perché le menti considerate da loro illogiche mostravano logica. E non c’è niente che fa più paura della logica di una mente illogica. No, non ero solo contro dio. Ero contro alla società, hai suoi stupidi limiti. Che cosa me ne frega se lui è omosessuale, etero, wicca, drogato ecc… Nulla, erano vivi. Loro erano vivi e io li invidiavo per questo.
“ Cosa abbiamo qui? “ una semplice domanda mi fece risvegliare dal momento più dolce della mia domanda.
“ Il fantasma del natale passato, ora smamma “ risposi con il mio solito tono per poi prendere un altro tiro dalla sigaretta, non né rimaneva ancora tanta.
“ Sei ubriaca? “ chiese.
“ Pensi davvero che se sarei ubriaca andrei a urlarlo per i quattro venti? Anyway no. Se no ti avrei già cacciato malamente” risposi.
“ Perché quella era gentilezza? “ chiese quella voce insopportabile per poi scoppiare a ridere.
“ Non ho mai detto di essere gentile. Infatti preferisco definirmi diversamente gentile” commentai per poi alzarmi di colpo in piedi e lanciare quello che rimaneva della sigaretta sul marciapiede sporco.
“ Non si può neanche fumare una sigaretta in pace” commentai per poi alzare lo sguardo e guardare il mio scocciatore.
Lanny. Lannyl’emo? Lanny lo zombie? Davvero? Lanny che mi faceva da babysitter? Ora le avevo viste tutte.
“ Che vuoi Lanny?”chiesi esausta e irritata.
“ Non ti avevo mai vista fumare” affermò.
Alzai gli occhi al cielo.
“ oh scusa mammina non volevo che mi vedessi fumare doveva essere il mio segreto” sbottai imitando la voce di una gallinella lamentosa. Quella di Sophie insomma.
“ Non ti avevo mai vista in questi panni” affermò rimanendo completamente a fissarmi.
“ Non dovresti tagliarti le vene o fare qualcosa del genere? “ Chiesi a limite della sopportazione. Cosa voleva? Che cosa pensava? Tanto se avrebbe raccontato a qualcuno quello che aveva visto nessuno gli avrebbe creduto.
“ Non mi taglio. Almeno, non più” dichiarò con un lieve sospiro per poi deglutire
“ Ecco tu non ti tagli, io non fumo siamo tutti felici va bene?” Chiesi mettendo per scontato che mentisse.
“Sei nervosa”osservò con tono pacato.
“ Non sono nervosa, sono normale”
“ la tua normalità fa paura ma allo stesso tempo le tue reazioni sono le più vere che ho visto”
Mi fermai. La bocca aperta non sapendo cosa ribattere.
“Che c’è?” mi chiese. “ Non te ne sei mai accorta? Questo mondo è solo un grande falso. Nessuno è vero qui, nessuno si chiede perché l’altro si comporta così. Guarda me ad esempio ho una brutta situazione famigliare e quindi faccio l’emo”
“Io sto bene perché dovrei fingere?”
“ Questa è una bugia Sarah, ti ho vista lì. Non sembravi nemmeno tu, mi chiedo quanto tu sia vera”
Sorrisi, lasciai solo questo come risposta.
“ Sarah mi sento morto peggio di così non si può stare. Mia madre se ne è andata, mio padre è un alcolizzato e mia sorella continua a mettersi nei casini” Sembrava sul punto ti piangere mentre parlava. Non avevo mai visto i suoi occhi verdi prendere quella sfumatura opaca.
“ Cosa vuoi che ti dica Lanny? Che mi dispiace tanto e le solite cerimonie? Lanny le persone non vogliono sentire che le capisci tanto quanto non lo vuoi tu. Tu vuoi solo gridare cosa ti succede per non sentirti debole”
“pensavo fossi diversa ma mi sbagliavo” commentò per voltarsi.
“ Che cosa ti aspettavi?” gridai alla sua schiena.
“ Una scintilla di vita”
“non possiedo più nulla” sussurrai, speravo non sentisse, ma a quanto pare pareva avermi sentito perché scosse la testa come se non ci credesse.
  
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