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Autore: Ecstasy    29/05/2012    2 recensioni
"Come batuffoli di neve gli sbuffi di fumo si alzavano lenti e rotondi verso le nuvole.
Il primo sole primaverile riscaldava la pelle di quel ragazzo appoggiato al muretto della stazione."
Certe volte si pensa che la salvezza si può trovare nel fondo di un bicchiere o nel filtro di una canna, non si pensa ma che la si può trovare anche in un sorriso?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Senza Uscita.
 

Amicizie e Pugni.

 
“Frà che ti succede?” chiede Gio all’amico, notando che è ormai da mezz’ora che sta fissando lo stesso punto lontano con un’aria piuttosto assente.
“Che?” chiede Josh prendendo dalle mani del compagno la canna ormai quasi del tutto finita.
“Perché non me l’hai passata prima” chiede Il moro tirando un pugno leggero sulla spalla di Josh.
“Cazzo è da mezz’ora che ti chiamo ma stai lì a fissare quel sasso con una faccia da idiota paurosa.”
“Non è vero” ribatte Josh.
“Hai preso un acido ieri sera per essere così rincoglionito?”
“Gio cavolo, sempre educato sei eh. Comunque no, nessun acido. Sono stato con Azzurra” dice lui, sussurrando il nome della ragazza.
“Con la biondina? Va che tu ormai ti sei perso fratello mio”.
I due scoppiano a ridere, iniziando a spingersi e scherzare come sempre. Ad un tratto Gio si fa serio.
“Frà non mi abbandonare però” dice lui, abbassando la testa.
“Ma cosa ti passa per quella testa priva di neuroni?!” risponde Josh, offeso.
“Non vorrei che ora di punto in bianco te ne vada lasciandomi qui”
“Non capiterà mai, fidati” risponde il moro guardando l’amico dritto negli occhi.

Sono come fratelli quei due ragazzi. Si conoscono ormai da tempo.
La prima volta che si sono visti è stato quando avevano sei anni e alla squadra di Josh mancava un giocatore e allora ha cercato per tutto il campetto qualcuno, finché non ha trovato un bimbo che giocava tutto solo con dei rametti e una macchinina.
Quel giorno la squadra di Josh perse la partitella del palazzo e i compagni incolparono il nuovo arrivato, allora Josh spinse il bambino più grande, facendolo cadere.
“lui è mio amico” disse. E da quel giorno sono stati inseparabili.

Josh c’è stato quando la madre di Gio l’ha lasciato per un altro, c’è stato quando il padre l’ha picchiato a sangue e sono andati al loro parchetto a disinfettare i lividi. Josh c’è stato quando Gio è scappato di casa per due settimane e aveva dodici anni. Viveva un po’ a casa di Josh e un po’ a casa della zia. Ci sono sempre stati l’uno per l’altro, come due fratelli.
Gio ha preso il posto che aveva il fratello di Josh nella sua vita.

“Oh frà vado “ esclama ad un certo punto Gio salutando l’amico e incamminandosi verso casa.
Il moro rimane solo con i suoi pensieri, solo con le sue paranoie e le sue preoccupazioni.
Per una volta la sua vita sembra andare per il verso giusto, sembra che tutto finalmente gira come vuole lui. Ha trovato il suo angelo, ha trovato qualcuno di cui è riuscito a fidarsi in così poco tempo. Ha trovato Azzurra e non intende farsela scappare per nessun motivo al mondo.

Dei passi alle spalle.
“Allora sei tu lo stronzo” una voce, Josh si gira e si ritrova faccia a faccia con Marco, il ragazzo che perseguita Azzurra.
“Sapevo di averti già visto da qualche parte, ma non mi ricordavo dove. Tu sei quel tipo che ha difeso il suo amico, quello basso, quando dovevo beccarlo. Oggi sei da solo, e ho portato io qualche amico” esclama Marco sogghignando, mentre sbucano da una vietta secondaria due ragazzi alti e robusti.
“cosa vuoi?” Chiede Josh guardandosi intorno.
“Ripagarti per l’altra sera. Stai tranquillo poi la tua stronzetta ti leccherà via le ferite. Ma stai ben attento al consiglio che ti sto per dare: tu non hai nessuna possibilità con Azzurra, non sei il suo tipo di ragazzo. Guarda il tuo braccio, quei lividi cosa sono? Quante botte di bamba ti fai in un giorno? Sei solo un tossico di merda, e non hai nessuna possibilità con lei.”

Detto questo Marco fa un cenno ai suoi amici che, prima che Josh se ne accorga, lo immobilizzano per le braccia. Il moro cerca di divincolarsi, cerca di liberarsi, ma i due tengono la presa forte.
Josh alza la testa, guarda Marco, e con un colpo deciso gli tira un calcio nel basso ventre, facendolo inginocchiare.
I due amici non mollano la presa:
“Lurido bastardo” esclama Marco, brandendo il pugno destro circondato da un tirapugni d’acciaio.
Come se nulla fosse Marco cala il suo destro sulla faccia le moro, i due amici iniziano a ridere , e scappano, seguiti dal terzo.

Josh è seduto a terra, un rivolo di sangue gli esce dal sopracciglio rotto. Gli bagna le guancie come una lacrima scarlatta.
Non sente dolore. La cosa che gli fa più male sono le dure e vere parole di Marco.
Ma lui crede in Azzurra, crede in quella ragazza.
Ciondolante, si avvia verso casa di Gio, nonostante l’amico se ne sia da poco andato.

Di una cosa è certo, Gio non lo abbandonerà mai.
  
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