Parte quarta
Capitolo IV _ Amore_
Leannel poteva sentire il
sangue riprendere a scorrere nelle sue vene. Il volto riprendeva lentamente
colore ed i battiti del cuore accelerarono. Ora era distesa a terra, sul freddo
marmo bianco del suo adorabile terrazzo. La luna piena brillava nel cielo
scuro. Come negli occhi dei due fratelli, che se ne stavano così sdraiati a
terra. Legolas appariva molto teso ed addirittura arrabbiato. Non avrebbe
dovuto farlo davanti a lui. Si accorse che dai suoi occhi cadevano lacrime.
“Che diavolo fai” disse
“Che faccio io? Che fai
tu Leannel”
“Mi sembra chiaro”
rispose
“Ti avevo chiesto di non
fare stupidaggini.”
“Sapevi che sarebbe
accaduto”
“Ma non avrebbe dovuto”
“Non avrebbe dovuto? Come
avrebbe fatto a non accadere? Tutti i miei amici sono morti. La colpa è solo
mia. Non c’è mai stato motivo alla mia esistenza. Era questo il momento”
“No!” gridò Legolas,
avvicinandoglisi velocemente “Non è vero. Non è vero e lo sai bene. Sai che non
è colpa tua. Sai che c’è sempre stato motivo alla tua vita. Sempre.”
Improvvisamente, anche gli occhi di Leannel si riempirono di lacrime. Legolas
era molto vicino ora. I loro nasi potevano quasi sfiorarsi.
“Sempre” mormorò.
Leannel non capiva. Non
capiva cosa fosse quel vuoto che riempiva la sua anima. Non capiva quello che
stava succedendo. Faceva male. Il petto. Non avrebbe desiderato altro che
morire. Solo pochi istanti prima. ma ora era tutto così diverso. Come se solo
in due fossero su quella terra. Dubbio. Paura. Sconforto. Eppure una nuova
forza. Così vicini. Quando le labbra si sfiorarono.
Le lacrime non smettevano
di scendere dagli occhi chiari del principe elfico. Per un solo istante aveva
avuto il miraggio di una vita senza Leannel. Non avrebbe mai potuto sopportarlo.
Un grido nella sua testa. Non gli avrebbe permesso di andarsene. Di nuovo. Solo
adesso poteva riconoscerlo. L’amore. Così diverso dalla prima volta. Così
doloroso. Leannel. Questo il grido nella sua testa. Leannel. Il viso era caldo.
Con la sua mano fredda, Legolas lo sfiorò dolcemente.
“Sempre” sussurrò lei.
Ora qualcosa si muoveva nella sua testa. Non poteva non farlo. I loro volti
erano così vicini che non dovette avvicinarsi più di tanto. La baciò. Quel
bacio che aveva un sapore dolce ed amaro allo stesso tempo.
Nessuno aveva predetto
quello che accadde quella notte. Nessuno avrebbe mai potuto prevederlo. Perché
era forte. Devastante. Impossibile. Irragionevole. Irraggiungibile. Era amore.
Un bacio. Una nuova
fervente emozione. Il petto di Leannel stava esplodendo. Come quello di suo
fratello, che ormai poteva considerarsi il suo innamorato. Legolas si allontanò
senza smettere di fissarla. Un altro bacio. E un altro. e un altro ancora.
sembrava che non si sarebbero mai allontanati. E così fu.
Legolas e Leannel si
spinsero strisciando a terra fino alla porta finestra che dava alla stanza di
lei. Non si allontanarono nemmeno per un momento. Non ne avevano intenzione e
non ne sarebbero mai stati capaci.
Il pensiero di una era
tormentato dal volto dell’altro. anche se lentamente si avvicinarono alla
camera. La flebile luca del candelabro non si era ancora spenta. Leannel si
appoggiò alla porta aperta, ritornando a
sedere. Legolas la spinse verso l’interno della stanza. Inutile. Non si
sarebbero mai più separati. Giunti ai piedi del letto, Leannel si aggrappò al
baldacchino, riuscendo a tornare in piedi. Legolas la seguì, pur allontanandosi
dal suo viso. Leannel si sedette sulle coperte blu, Legolas la seguì. Ora
Leannel era sul suo letto. Legolas prese a baciarla sul lato destro del collo.
Leannel non aveva mai provato una sensazione del genere. Era sollevata ed
eccitata allo stesso tempo. Pur essendo pienamente consapevole che quello che
stava facendo era eticamente sbagliato. Ma era così diverso da ogni altra cosa.
Nulla era nelle sue mani ora. Era Legolas ad avere il comando. Ed era
meraviglioso.
Gli sfilò velocemente la
casacca verde scuro.
Fuoco freddo. Rumore nel
silenzio. Una spada d’acciaio che li attraversava il cuore.
Narrare di cos’altro accadde
quella notte non mi è concesso. Basti dire che furono molte le emozioni
sprigionate da quelle poche ore. Basti dire che anche se ancora era troppo
presto perché se ne accorgesse, Leannel quella notte aveva trovato la sua sola
felicità.