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Autore: chian    30/05/2012    2 recensioni
Questa è la storia di Andrea, una ragazza italiana, una grande artista e una brava mamma.
Una vita apparentemente felice, segnata però da ferite molto profonde, che l'hanno fatta cambiare.
Poi una grossa offerta di lavoro e l'incontro con una persona molto speciale... ed ecco che la vita cambia nuovamente...
Storia romantica, dall'inizio un po triste, di una ragazza che grazie all'amore è riuscita a ritrovare se stessa.
[estratto settimo capitolo:
mi afferrò per la nuca facendo piegare la mia testa all'indietro.
Rabbrividii a quei tocchi, misi cosi una mano sul suo petto, all'altezza del suo cuore, e di nuovo lo percepii battere all'impazzata.
Che cosa stava succedendo? Che cosa mi stava succedendo? Perchè mi sentivo in quella maniera? perchè il suo tocco era cosi piacevole per me?
Iniziai a sentire un po di imbarazzo e dovetti lottare con tutta me stessa affinchè non lo notasse.
Lo strinsi forte, e affondai le mie mani nelle sue braccia, quello forti e muscole braccia.
Poi iniziò a leccarmi il collo e arrivò fin dietro l'orecchio.
Il cuore quasi sembrò uscire dal mio petto quando la sua lingua andò ad accarezzare le mie labbra.
Poi mi baciò appassionatamente.
Non so quanto duro, ma quel bacio mi tolse il fiato.
Era da tempo che non provavo queste sensazioni, e la cosa mi spaventò moltissimo]
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ian Somerhalder, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A beautiful day – seconda parte: I'm in the dark and you're my light

 

 

pov. Andrea.

 

Non so come ma alla fine Ian mi aveva convinto ad accompagnarlo alla cena organizzata dalla sua fondazione. Avevo fatto opposizione per tutta la durata del pranzo, tirando fuori scuse di ogni tipo per nascondere quello che era il vero problema per me: arrivare alla cena da sola con lui e dare cosi l'input ai paparazzi di scrivere articoli e articoli su una nostra “presunta” relazione.

Mi immaginavo già i titoli: “Ian Somerhalder e Andrea Milano insieme all'evento della sua fondazione: è amore?” oppure “è scoppiato un nuovo amore sul set di The Vampire Diaries”.......

Ma Ian aveva insistito cosi tanto che alla fine avevo ceduto e, finito il pranzo, corremmo a cercare un vestito per la serata.

 

 

“Ehi Andrea la limousine è arrivata!!” urlò Ian dal piano di sotto.

“Sto arrivando! Dammi solo qualche minuto!” risposi dalla camera di Robyn.

Robyn si avvicinò a me e contemplò la mia figura riflessa nello specchio.

“Ad Ian verrà un infarto! Ma veramente non ha visto l'abito?” mi chiese incuriosita.

“ No, no! Mi stava mettendo ansia, quindi l'ho mandato a farsi un giro e io ho potuto scegliere il vestito con calma. Dici che mi sta bene?” le domandai un po' nervosa. Ero un po' in ansia per la serata.

L'abito che avevo scelto era un abito di A., il mio stilista preferito: era di raso, color carne, con riflessi dorati e cangianti, e aveva un profondissimo scollo a V sulla schiena.

“Bene? Bene è un termine riduttivo! Io direi che sembra fatto apposta per te! Stai calma!” rispose lei con un sorriso.

“I capelli sono apposto? E il trucco? Forse ho esagerato un po' con l'eyeliner, avrei dovuto mettere le ciglia finte, e un po' più di lucidalabbra, e il colore dell'ombretto forse non è molto adatto...”.

Robyn mi afferrò entrambe le mani.

“Sei perfetta! Ora fai un bel respiro profondo, forza... inspira, bene, e espira, ok.... va meglio vero?”.

“sto flippando! Non so perché ma sto flippando”.

“ Lo vedo, ma vedrai che andrà tutto bene! Forza scendiamo, mio fratello ti aspetta! Voglio vedere la sua faccia da pesce lesso quando ti vedrà!”

“grazie Robin! Sei un vero tesoro!” dissi abbracciandola con affetto prima di uscire dalla sua stanza.



Pov. Ian.

 

L'aspettavo di sotto ormai da una decina di minuti, e ingannavo l'attesa controllando Tweeter.

Poi qualcuno, per attirare la mia attenzione, tossicchiò in cima alle scale e, istintivamente,  mi voltai verso di esse.

Il cuore sembrò fermarsi quando la vidi. Dio mio, quanto era bella!

Era una visione che toglieva il fiato: fasciata in quel magnifico abito scese le scale lentamente.

Non riuscivo a staccare gli occhi da lei, ero ipnotizzato dalla sua bellezza.

“Fratellino, chiudi la bocca o ci entreranno le mosche!” esclamò Robyn raggiungendoci e rovinando quel momento di pura estasi per me. Mi diede un pugnò nel braccio e si voltò ad abbracciare Andrea “ Divertitevi ragazzi, e mi raccomando: ricordatevi le precauzioni!”.

“Robyn!” esclamai scioccato dalla sua sfacciataggine, ma mia sorella era fatta cosi.

Andrea ridacchiava tra se e se.

“Sei bellissima stasera!”

“Solo stasera? Ahi, mi dovrei offendere per questa frase!” mi rispose facendo la finta risentita.

“Comunque anche tu sei molto bello... stasera!” rimarcò quell'ultima parola facendo la spiritosa e io sorrisi divertito.

 

 

Pov. Andrea.

 

I flash dei fotografi mi accecavano.

Non riuscii a vedere neanche il marciapiede davanti a me, tanto che inciampai, e sarei caduta rovinosamente in terra se Ian non mi avesse afferrato in tempo.

“E vai! Prima figuraccia della serata!” pensai subito tra me e me.

“Andrea, Andrea, per favore una posa per me!” urlavano i fotografi al di là della barriera che era stata messa dalla sicurezza all'ingresso della sala del ricevimento.

Scattammo alcune foto anche con alcuni fans dello show che si erano radunati li fuori.

Poi finalmente entrammo.

La sala era immensa. C'erano più di 200 tavoli, finemente apparecchiati, con posate d'argento e bicchieri di cristallo. L'intero ambiente era illuminato con luci basse e c'erano candele ovunque che creavano un atmosfera d'altri tempi.

C'era tantissima gente.

“Va tutto bene?” mi chiese Ian.

“Certo, tutto a meraviglia!”.

 

 

La cena fu magnifica.

Ian mi spiegò che era stato tutto gentilmente offerto dai migliori catering di Los Angeles.

Stare li vicino a lui, ascoltare i suoi discorsi sulle problematiche del pianeta, sulle possibili soluzioni, e vedere quanta passione mettesse in quelle cose, mi diede la possibilità di conoscere un altro Ian.

E anche questo nuovo lato di lui mi piacque tantissimo.

Non mi lasciò sola neanche per un secondo, mi faceva partecipare alle discussioni e ascoltava attentamente qualsiasi parola uscisse dalla mia bocca.

E anche quando, a volte, per la particolarità di certi argomenti in cui non ero molto ferrata, rimanevo un po' esclusa dai discorsi, lui non mi faceva mai sentire a disagio, facendomi sentire la sua presenza, anche solo sfiorando la mia mano, o cingendomi delicatamente la vita con un braccio, e cosi vedevo che la sua attenzione su di me non veniva mai meno.

A un certo punto della serata Ian prese il microfono e ringraziò tutti i presenti.

“Questa serata con tutti voi che supportate la fondazione è stata meravigliosa, ringrazio tutti per essere venuti e per le vostre donazioni. É l'impegno comune che ci fa fare grandi cose. Senza di voi tutto quello che abbiamo fatto finora non sarebbe stato possibile”. Si alzò un grosso applauso.

“Vi ringrazio di cuore. Mi raccomando, continuate a divertirvi, la serata non è ancora finita e tra pochi minuti daremo il via alle danze! Quindi tutti in giardino a ballare!”.

Tutti iniziarono a spostarsi in giardino.

“Signorina Milano balla con me?” mi chiese Ian afferrando e baciandomi una mano.

“Con molto piacere Signor Somerhalder!"

 

 

Ballavamo sulle note di un lento.

I nostri corpi erano a stretto contatto, cosi come le nostre guance.

“Sei brava!” sussurrò al mio orecchio Ian.

Scansai il viso dal suo per guardarlo negli occhi.

“Non posso dire altrettanto di te, mi spiace!” replicai con un sorriso sornione.

“Che perfida” ridacchiò lui.

Di nuovo avvicinai la mia guancia alla sua e mi lasciai condurre da lui in quel ballo che sembrava non finire mai.

Chiusi gli occhi inspirando a pieni polmoni il suo profumo, cosi fresco e piacevole, e gustando quel contatto che avevo sognato cosi tante volte.

La mano calda di Ian accarezzava con dolcezza la mia schiena.

La canzone finì, e un altra ne iniziò, e dopo di quella tante altre.

E alla fine di ognuna solo una richiesta riuscivo a sussurrare al suo orecchio: “Balla ancora con me Som”.

 

 

pov. Ian

 

“Pensi di riuscire a reggere un altro po' o hai sonno?” le chiesi uscendo dalla limousine che ci aveva appena riaccompagnato a casa.

“Perché che vuoi fare?”

“Volevo fare due passi in spiaggia. Ti va?”

“Si, certo. Lasciami solo togliere le scarpe. Con quello che le ho pagate, non vorrei si rovinassero”.

La spiaggia era deserta e gli unici rumori che si udivano erano quelli delle ondine che si infrangevano sulla battigia e della brezza marina che, fresca, accarezzava i nostri volti.

Il cielo era completamente privo di nuvole e tempestato di stelle luminosissime.

La luna piena donava all'immensa distesa d'acqua salata, davanti a noi, riflessi diamantati.

“Hai freddo? Se vuoi rientriamo”. Andrea si stringeva, infreddolita, nella leggera stola dell'abito.

“Un poco, ma non voglio tornare a casa” mi rispose accennando un dolcissimo sorriso.

Mi tolsi la giacca e gliela sistemai sulle spalle “Cosi starai meglio”.

Continuammo a camminare per metri e metri. Poi a un certo punto Andrea si bloccò e mi prese una mano.

“Ho passato una bellissima serata, era da tempo che non stavo cosi bene, non potrò mai ringraziarti abbastanza Ian”.

“Sono io che ringrazio te. Per avermi dato la possibilità di farti vedere il mio mondo. Questa serata era molto importante per me. E sono felicissimo che tu sia stata al mio fianco”.

Un leggero colpo di vento le scompigliò un po' i capelli.

Avvicinai una mano al suo volto e scansai una ciocca che le copriva il viso.

Poi, accarezzandole una guancia, mi persi nei suoi occhi.

Perdersi nel suo sguardo era come esplorare un luogo che sapeva di casa, ma quegli occhi nocciola scuro che, per un verso, esternavano calore, dolcezza e amore, allo stesso tempo esprimevano nostalgia, sofferenza, tristezza.

Quegli occhi esprimevano quanto la vita l'avesse segnata.

Mi avvicinai di più a lei e, cingendole la vita con entrambe le braccia, feci combaciare i nostri corpi.

I nostri petti si scontrarono delicatamente e i nostri respiri iniziarono a sincronizzarsi tra loro, era come se uno respirasse per l'altro.

“Ian...” sussurrò lei.

E lì feci quello che, quei giorni, avevo desiderato con tutto me stesso.

Posai le mie labbra sulle sue e assaporai a lungo il suo sapore.

All'inizio fu un bacio casto, poi la passione tra di noi esplose, e fu tutto un fremito.

Socchiuse un po' le labbra consentendo alle nostre lingue di entrare in contatto e di iniziare la loro dolce danza.

Era come se stessi toccando il cielo con un dito: ero in estasi, forti emozioni scuotevano il mio cuore, emozioni che mai prima d'ora avevo provato.

Oh Andrea quanto ti amo!

Le nostre mani, sui nostri corpi, esprimevano il nostro desiderio di appartenerci.

La sentivo, sentivo il suo amore per me. Non mi ero sbagliato. Lei mi amava e io amavo lei.

Finalmente mi sentivo bene, completo, pronto ad affrontare qualsiasi cosa che la vita ci avrebbe riservato.

La giacca sulle sue spalle cadde a terra, cosi come la stola, lasciando lo scollo dell'abito, sulla sua schiena, libero e accessibile alle mie mani.

Le carezzai la calda schiena dolcemente, cercando di stringerla ancora di più a me.

Lei, aggrappata al colletto della mia camicia, continuava a baciarmi con passione.

Ma a un certo punto, quando la mia mano andò a posarsi all'interno della profonda scollatura appena sopra il suo fondo schiena, si staccò bruscamente da me, lasciandomi confuso.

 

 

Pov. Andrea.

 

“Scusami, ma non posso.... è uno sbaglio!” dissi allontanandomi da lui.

“Ho fatto qualcosa che non dovevo?”. Ian stava immobile, abbastanza confuso per la mia reazione.

“No Ian, non sei tu. Tu sei perfetto! Sono io che sono sbagliata. La mia vita è complicata, io sono complicata. Non vado bene per te. Tu sei cosi solare, pieno di vita, grintoso. Io ogni giorno faccio i conti con la parte buia della mia anima, quella che non vuole provare più emozioni, e se non fosse per Julia forse sarei già morta. Credimi, sarei solo un peso per te, nient'altro che un peso”.

“Questo lascialo decidere a me. Pensi che non possa capire? Mi reputi cosi superficiale da non poter capire cosa provi?”

“Non ho detto questo! Ma non puoi neanche immaginare cosa ho passato ”

“E allora dimmelo. Io voglio viverti Andrea, lo desidero più di qualsiasi altra cosa al mondo. Non ho paura di vedere ogni lato di te, anche quello più oscuro, perché anche quello comunque fa parte di te e io ti amo. Dammi la possibilità di amarti, non avere paura.”.

A quelle parole scoppiai a piangere e mi lasciai cadere in ginocchio sulla sabbia.

Ian si chinò davanti a me, mi prese il viso tra le mani e mi guardò dritto negli occhi.

“Parla con me, ti prego” sussurrò asciugando dolcemente le lacrime che rigavano il mio viso.

Lo abbracciai fortissimo. Lo amavo tantissimo.

E come un fiume in piena iniziai a buttare fuori tutto quello che mi ero tenuta dentro per anni, tutto il dolore, la sofferenza, e più parlavo con lui più mi sentivo leggera, come se il buio che avevo nell'anima, a poco a poco, stesse scomparendo per lasciare spazio alla luce, a quella nuova luce che lui stava portando dentro di me.

Per tutto il tempo che rimasi a parlare non lasciò le mie mani, e vidi la commozione nei suoi occhi.

“Mi ero ripromessa che non avrei amato più nessuno dopo la morte di Ben. Ho voluto bene a Mario, ma non era amore, quell'amore che non ti fa respirare, era solo affetto. Mi sono gettata in quella relazione forse perchè pensavo che, col tempo, le cose sarebbero andate meglio, che avrei provato amore per lui. Ma non è andata cosi, e mi pento di averlo illuso, perché lui mi ha amato veramente e non si meritava di soffrire. Quando sono rimasta incinta per me è stato come se la vita mi avesse restituito una parte di quello che crudelmente mi aveva strappato via. Ho concentrato tutto l'amore che umanamente potevo ancora offrire su Julia. Lei ha portato di nuovo un po' di felicità nella mia vita. Non avevo bisogno di altro per stare bene. Ma poi sei arrivato tu e, malgrado tutti gli sforzi che avevo fatto fino a quel momento per non innammorarmi più di nessuno, con te è stato tutto inutile. Tu mi sei entrato nel cuore, con i tuoi modi di fare, la tua follia, il tuo amore per la vita e la passione che metti in tutto quello che fai, con la tua gentilezza, la tua umanità.Mi sono innamorata di te dal primo momento che ti ho visto, ma ero troppo cieca e troppo  concentrata a tenere a distanza l'amore, che non l'ho capito subito. Ma ora so di amarti con tutta me stessa. Ti amo talmente tanto che non posso rovinarti la vita”.

Finalmente ero riuscita a dirgli tutto e a me bastava questo. Mi bastava che sapesse che se rifiutavo il suo amore non era perché non lo amavo, ma perché lo amavo cosi infinitamente da sapere quanto lui meritasse di meglio dalla vita piuttosto che una ragazza problematica come me.

Mi alzai di fretta e iniziai a camminare verso casa, ma lui mi raggiunse e mi abbracciò da dietro.

“La mia vita sarà rovinata solo se non potrò viverti” sussurrò al mio orecchio appoggiando il mento sulla mia spalla.

Mi lasciai avvolgere maggiormente dal suo abbraccio, portai le mani sopra le sue facendo intrecciare le nostre dita.

Rimanemmo cosi per un tempo indefinito.

“Solo l'amore può guarire il dolore Andrea, permettimi di amarti” disse Ian portandosi davanti a me.

Quelle parole erano cosi simili a quelle che aveva pronunciato Ben l'ultima volta che l'avevo sognato. “Se provi quello che provo io per te vale la pena provare. Voglio fare le cose per bene con te, voglio chiederti un appuntamento, portarti fuori a cena, magari regalarti dei fiori, e poi voglio fare l'amore con te, voglio svegliarmi la mattina con te accanto, voglio preparare la colazione per te e Julia, voglio portarvi in vacanza, e tante altre cose. Sono consapevole che non sarà facile ma voglio..”.

Posai un dito sulle sue labbra per zittirlo. Quelle parole erano cosi cariche di amore e di desideri per il futuro. Sentivo tutto il suo amore. Volevo veramente rinunciare a tutto questo? No, non potevo di certo. La vita mi stava dando un altra possibilità e non potevo rifiutarla, non volevo rinunciare a lui.

“Ti amo Mister Smolder” fu l'unica cosa che dissi prima di baciarlo dolcemente.

 

 

Sdraiati sulla sabbia, passammo un ora a scambiarci baci e carezze e ad ammirare il cielo stellato, unico testimone di tutto l'amore che finalmente si era manifestato quella notte.

Poi la temperatura cominciò a scendere, fummo costretti ad abbandonare quel luogo incantato e a tornare alla dependance.

“Dammi qualche minuto...” sussurrai sulle sue labbra mentre lui continuava a baciarmi con passione.

“Ok, ti aspetto in camera”.

Andai in bagno, chiusi a chiave la porta, e appoggiai la schiena ad essa. Chiusi gli occhi e respirai profondamente. Quante emozioni!!

Quando riaprii gli occhi, vidi subito la mia immagine riflessa nello specchio davanti a me, mi avvicinai e continuai a tenere lo sguardo su di esso.

C'era una altra me riflessa nello specchio, c'era una nuova luce nei miei occhi.

Finalmente l'immagine nello specchio era quella di una donna felice, innamorata di un uomo meraviglioso, ma anche di nuovo della vita, di quella nuova vita che stava per iniziare con Ian.

Emozionata mi avviai verso la camera da letto.

Appena entrata un sorriso comparve sulle mie labbra.

Ian era sdraiato sul letto e, con ancora i vestiti addosso, dormiva come un bambino.

Alzai gli occhi al cielo e feci un grosso sospirò.

“Sogni d'oro Smolder” pensai divertita.


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Note:

seconda parte!!! parte zuccherosa, forse anche troppo! Il capitolo è abbastanza lunghetto, dovevo pur farmi perdonare per la lunga assenza!!

Ringrazio tutti coloro che stanno seguendo la storia, chi l'ha inserita tra le ricordate e le preferite, ma sopratutto quegli angeli che recensiscono ogni volta i capitoli o che mi mandano i loro commenti per messaggio privato. Grazie perché senza il vostro sostegno non so se avrei continuato a scrivere questa storia.

Invito tutti quelli che leggono a lasciare, se vogliono, anche un piccolissimo commento (non necessariamente positivo, le critiche come ho sempre detto, se costruttive, sono ben accette), perché fa veramente piacere trovarli!!

Questo capitolo segna l'inizio di tutto!! non siate deluse dal finale perché vedrete che la loro prima volta insieme sarà dolcissima e indimenticabile.

Dedicherò un bel capitolo su quell'evento, quindi non disperate! Siamo solo agli inizi!

Non mancheranno altri colpi di scena, problemi e quant'altro, cosi come altre scene zuccherose.

Spero di non avervi deluso!

Un bacio enorme

Chian

 

spoiler next chapter: ultimo giorno a Venice – ritorno ad Atlanta

 

ps. vi ricordo l'altra mia ff “il fragile confine tra l'odio e l'amore”, categoria the vampire diaries, protagonista principale Damon Salvatore. 

  
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