Capitolo Sesto. 
 

La settimana passò piuttosto lentamente. Ogni volta che vedevo Zayn per i corridoi volevo salutarlo, ma qualcosa me lo impediva. Con Nathan andava tutto alla grande, eravamo più che amici e si vedeva lontano un miglio. Un giorno mi chiese se volevo andare in palestra.
- Ma a quest'ora è vuota! - gli risposi.
- Appunto – sorrise maliziosamente. Non ero ancora pronta a lasciarmi andare con lui, ma qualche bacio potevo anche acconsentire a darglielo. Mi prese la mano e mi accompagnò in palestra. Iniziò a baciarmi il collo, e poi la bocca. Era un po' insistente, ma comunque era dolce. Ad un certo punto mi sussurrò all'orecchio di togliermi la maglietta, ma io non volevo. Come ho già detto, non ero pronta a lasciarmi andare completamente. Ma lui insisteva, e io cercavo di togliermelo di dosso.
- Nathan, ho detto di no! - sputai. Ma lui non dava segno di volersi fermare. Gli assestai uno schiaffo in piena faccia.
- Oh, mi piacciono quelle aggressive – affermò mordendosi il labbro. Ah, sì, gli piacevano quelle aggressive? Non persi l'occasione e gli sferrai un altro schiaffo. Dovevo andarmene da lì. Al più presto. Giurai che non avrei più rivisto quel coglione se fossi riuscita ad andarmene viva con la mia verginità ancora intatta.
- BASTA! - gridai. Non si fermava ancora. Era riuscito a togliermi la maglietta nonostante mi tenesse per i polsi.
- Ehi, coglione, togli immediatamente le mani dalla mia ragazza – disse una voce alle sue spalle. Ragazza? Non riuscii a vedere da chi proveniva la voce, ma un solo nome mi balenò in testa: Zayn.
Era venuto a salvarmi!
- Zayn? - chiesi, ma non mi rispose.
Nathan fu preso dalle spalle e sbattuto a terra. Si, era proprio Zayn.
Lo guardai con occhi pieni di lacrime e lui mi sorrise. Mi resi conto che il suo sorriso era uno dei più belli che avessi mai visto.
Colpì Nathan sferrandogli un pugno sullo stomaco. Lui dopo un po' si riprese e scappò via. Quando era sulla porta si girò un attimo per guardarmi e io lo fulminai con un bel 'vaffanculo'.
Mi lasciai cadere a terra sbuffando. Solo dopo mi accorsi che non indossavo la maglietta, e Zayn stava guardando proprio in quella direzione. Pervertito. Mi affrettai a raccogliere da terra la maglietta e a mettermela, ma scoprii che era strappata. Non potevo andare in giro così.
- Tieni – disse Zayn porgendomi la sua felpa. Accettai e la indossai. Profumava di buono.
Zayn se ne stava per andare quando lo fermai.
- Ehi Zayn... grazie – dissi, ma lui era un po' per i cavoli suoi.
- Uhm, di nulla.
- Visto che hai praticamente salvato la mia vita, ti andrebbe un caffè? Offro io.
- Solo perchè offri tu – disse. Uhm, ma che carino!
Salimmo sulla sua macchina e andammo da Starbucks. Lui ordinò solo una ciambella, io invece un frappuccino e una ciambella gigante. Quando la ragazza ci portò le cose non avevamo ancora parlato di niente. Decisi di rompere il ghiaccio.
- Sai, grazie davvero. Non voglio più vedere Nathan in vita mia. Mai.
- Uhm, bene, sono contento per te.
Perchè faceva così? Insomma, qualche tempo prima mi aveva detto che avrebbe lottato per me, e adesso si comportava in quel modo maledettamente irritante?
Una tipa che sembrava uscita da un film porno si avvicinò a noi.
- Zayn, ieri sera sei stato fantastico. Dovremmo rifarlo ancora – disse con tono malizioso. Non so perchè ma la guardai male. Molto male. Che stava succedendo, ero gelosa? Zayn notò la mia espressione, e rispose alla ragazza.
- Certo, tesoro, quando vuoi – disse guardandomi. Ero molto irritata. L'aveva fatto apposta!
- Scusate, vi lascio soli un momento – dissi, e corsi in bagno. Davanti allo specchio vidi la mia immagine riflessa e in un attimo scoppiai a piangere. Ero innamorata di Zayn, ora ne ero certa.
Mi asciugai le lacrime con un fazzoletto e tornai di là. La tipa se ne era andata, c'era solo Zayn.
- Perchè sei scappata così? - chiese ad u tratto.
- Uhm, ero andata a sistemarmi il trucco – risposi con noncuranza.
- Ma non sei truccata – Merda.
Lasciai cadere l'argomento e lui dopo un po' si stancò di aspettare una risposta decente. Mentre giocherellava col cellulare mi sorpresi a pensare di volerlo baciare. Guardavo bramosa le sue labbra carnose e tutto il resto del viso. Era così bello, sembrava un Adone greco.
- Vieni con me – gli dissi, e lui si alzò. L'idea di prenderlo da parte e baciarlo era un po' sconclusionata, ma non riuscii a trattenermi dal farlo. Lo condussi nel bagno e lo spinsi dentro ad una cabina. Chiusi a chiave la porta alle mie spalle.
- Che vuoi fare? - mi chiese con aria innocente, ma anche lui sapeva cosa stavo per fare.
Lo spinsi contro una parete e gli diedi un bacio. Era il bacio più bello della mia vita, non riuscivo più a staccarmi da lui. Iniziai a sganciargli la cinta dei pantaloni ma lui mi fermò.
- Non permetterò che la tua prima volta sia in uno squallido bagno pubblico. Andiamocene da qui – disse. In realtà era successo tutto così velocemente, che presa dalla foga del bacio non mi ero neanche resa conto che gli stavo quasi togliendo i pantaloni. Ma sapevo di amarlo, ne ero assolutamente certa, e nulla poteva farmi cambiare idea in quel momento. Uscimmo da Starbucks e lui pagò il conto.
- Ehi, avevo detto che offrivo io! - gli dissi un po' delusa.
- Sei la mia ragazza, quindi pago io – disse.
- Non sono ancora la tua ragazza – affermai in tono di sfida. Lui sbuffò.
Con la macchina arrivammo di fronte ad una casa. Oh fantastico, mi aveva portato a casa sua!
- Non ho mai portato una ragazza a casa, quindi fai finta di non vedere il disordine.
- Dove sono i tuoi? - chiesi. Se ci fosse stato qualcuno a casa non sarei riuscita a combinare niente, me lo sentivo.
- Non ci sono – rispose un po' cupo. Entrammo. Non notai niente fuori posto, era tutto perfettamente in ordine! Salimmo le scale e mi portò in camera sua. Era molto carina, e lui aveva un letto ad una piazza e mezza. Si stava comodi.
Mi buttò sul letto e ci baciammo per un po', dopo ci togliemmo i vestiti che lasciammo cadere a terra. Ormai ero pronta per il grande passo.

Mi svegliai un po' intontita. Era mattina, circa le nove, dedussi guardando l'orologio. Mi girai in cerca di Zayn ma non lo trovai accanto a me. Ad un certo punto la porta si spalancò e ne uscì fuori uno Zayn con i capelli stropicciati e con indosso solo dei boxer. Era splendido. Aveva un mano un vassoio.
- Colazione a letto? - chiesi stupita.
- Esattamente. Sai, non sono mai stato un tipo romantico, ma con te non è lo stesso. Tutte le cose che odio con te mi viene voglia di farle.
- Basta che non inizi a chiamarmi con qualche nomignolo stupido! - dissi, e lui rise di gusto. Mi baciò, un bacio del buongiorno bellissimo.
- Spero di non averti fatto male ieri sera – disse, visibilmente preoccupato. Gli risposi che era stato tutto meraviglioso e lui si tranquillizzò.
- Allora, adesso sei la mia ragazza? - chiese. Non sapevo bene cosa rispondere. - Io ti amo – aggiunse dopo.
- Beh, tu mi ami, io ti amo, quindi... Si, credo proprio di essere la tua ragazza – conclusi il discorso.
Chissà cosa ci riservava ora il futuro. Non mi era dato saperlo, ma mi sarei goduta ogni istante passato con Zayn, fino all'ultimo.  
 

-- FINE --



*note dell'autrice*
Allora, come vi è sembrata questa fanfic? Vi è piaciuta almeno un po'? Spero vivametne di sì. 
Recensite, sì insomma, lasciate qualche commento se vi ha incuriosito, se vi ha
aperto nuovi mondi... okay, magari nuovi mondo no, però... se avete qualcosa
da dire, su come pensavate che finisse o altro, siete liberi di farlo! 
Mi piacerebbe scrivere un capitolo dal punto di vista di Zayn, cosa ne pensate? 
Fatemi sapere, e grazie per essere arrivati fin qui. Vi voglio bene.