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Autore: kyuukai    30/05/2012    8 recensioni
La mano mi tremava terribilmente, non riuscivo nemmeno a tenere bene la cornetta del telefono attaccata al mio orecchio, gli occhi persi nel vuoto del buio della mia stanza. Dall'altra parte del telefono sentivo mio fratello chiamarmi a gran voce allarmato, chiedermi perché non parlavo. Una buona ragione c'era, ma pareva non averla capita. Quel bastardo... Fuori di me dalla rabbia gli riattaccai in faccia e lancia il cellulare sul letto. Lo raggiunsi poco dopo, affondando la testa nelle mani, sconcertato per quelle parole che ancora rieccheggiavano nella mia mente.
E ora come cavolo faccio a trovarmi una moglie in un paio di giorni?!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Itachi, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Shisui Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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E ora basta eh! Martedì mi sono andata a dormire e svegliata con il terremoto, cazziata di mia madre che mi ha dato l'ultimatum di tornare a casa in giornata ed attaccata dai piccioni in stazione (si, avete capito bene, mi sono planati addosso sui capelli... Schiifo!!!)! Può una giornata a dare meglio?! Uff, spero che da voi le cose siano meglio, spero stiate tutti bene. Io me ne torno in Abruzzo che cosi sto più tranquilla e riesco a studiare. Speriamo solo che il terremoto non mi segua, sapete con la fortuna che mi ritrovo :/ Comunque sfogo a parte ora sono sana e salva in patria e prima di giugno non mi schiodo da qui. Sapete cosa vuol dire? Che intanto "Blue Eyes" verrà posticipato (purtroppo) di un giorno, quindi ci sentiremo sabato... E niente più. Ah no, volevo chiedervi a scopo informativo cosa vi potrebbe interessare leggere dopo Family Game, dato che ho già due storie in mente: una si chiama "Mousou Taiin A" tratta da una canzone dei NICO touches the walls, e l'altra "Camelia". Così, di primo getto, quale vi accattiva di più? Quale vorreste leggere prima? Fatemi sapere se avete due secondi da regalarmi (*w*) ve ne sarei infinitamente grata!
Dedico questo capitolo alla mia nee-chan, lontana purtroppo, e alla mia sorellina miladychan ancora in quel delle marche. Mi mancate un casino belle! <3 Va bene, dopo le smancerie... pensiamo alle cose serie.
Riassunto delle puntate precedenti: il principe, messo alle strette dalla strega sua nonna decide di chiedere aiuto al suo fido cavaliere e fingere la loro relazione. Arrivati nel palazzo della sua famiglia, molti avvenimenti inaspettati li portano a capire di più dell'altro e considerare diversamente la persona al loro fianco. All'arrivo della megera però anche la loro amicizia viene messa a dura prova, perfino i regali genitori possono nulla contro la magia maligna delle sue parole velenose, che feriscono il cuore puro del cavaliere. Il principe, protettivo, decide di agire e colpisce la megera in pieno viso con i suoi sentimenti d'amore a lungo taciuti per il prode, e fugge alla svelta prima che chiunque abbia il coraggio di dire qualcosa. Il fido Naruto, rimasto solo nel castello della famiglia Uchiha cosa farà, ora che è al corrente dei sentimenti di Sasuke, suo amico dall'età dei pannolini?
Non vi resta che scoprirlo! ;) non ricordo chi all'inizio mi chiese se avremmo avuto altri punti di vista nella storia oltre quello di Sasu-cakes... beh, eccolo qui! Naruto POV!
Enjoy!

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Cosa era successo? Non ne ero sicuro neanche più tanto io, sembrava tutto così senza senso... Sasuke aveva colpito la nonna? Ed era scappato via, senza dire nulla di più? Come cavolo era potuto succedere una cosa del genere?! La guardai mentre singhiozzava a terra, e non riuscii ad evitare di andarla ad aiutare per rialzarsi. Poteva pure essere una megera, ma essere schiaffeggiata così dal nipote doveva essere stato davvero traumatizzante per lei. Le passai le braccia intorno al collo e la aiutai a stare in piedi. Non era poi così pensante. Tremò stupita appena riemersa dal suo stato di shock si accorse che ero stato io a sollevarla. Pessima mossa.

-Scusatemi Chiyo-san- mormorai a fatica, sempre formale, temendo una sua reazione violenta. Che non arrivò, si limitò a fissarmi, persa, con quei grandi occhioni neri profondi, leggermente umidi.

“Dio, Sasuke, perché lo hai fatto? Guarda come l'hai ridotta”

-Sono sicuro che non intendeva davvero quelle parole- tentai di rassicurarla, ma non dava segni di avermi sentito. Hiruzen arrivò subito al mio fianco, prese la moglie tra le braccia e le accarezzò il capo, annuendo riconoscente verso di me. Il poco colore sul viso di Mikoto era sparito in un attimo, rendendola quasi verdastra. Il marito invece sembrava lì lì per avere un attacco d'asma. Itachi fissava perso il vuoto davanti a sé. Sembravano davvero sconcertati, ma nessuno più di me. Non riuscivo a capire una cippa di quello che stava succedendo, pensieri confusi affollavano la mia mente davvero poco abituata a tutta quella folla spintonante. Avevo aiutato la megera che fino a una decina di minuti fa mi stava letteralmente sputando addosso, dicendomi cose che neanche nei miei in cui peggiori avevo sognato che mi riferissero, le sue parole avevano colpito ferite ancora fresche nonostante il tempo passato, dritte al petto, dove ora il cuore batteva forsennato. Ma possibile che fosse stata tutta opera sua, e che Sasuke e il suo sfogo niente? Non avrebbe dovuto farla quella scenata, stupido re del dramma che era, né picchiarla davanti a tutti e...

“... Non è possibile” pensai arrossendo come una ragazzina. Stupido cervello, c'è un motivo per cui non ti uso! Sasuke, lo stesso ragazzo con cui avevo passato grandissima parte della mia vita, il mio migliore amico e coinquilino... aveva detto che mi amava. Ma che razza di storia era mai questa? Una trama degna delle peggiori soap opera, ve lo dico io! Va bene, negli ultimi giorni s'era comportato in modo bizzarro, diverso dal solito, sempre sulle spine, e stamattina s'è fatto quasi baciare, ma...

Mentre scuotevo incredulo la testa provando a far uscire quei pensieri davvero poco consoni i miei occhi caddero sulla fede dorata che aveva abbandonato per terra, proprio vicino al mio piede. La presi in mano e la esaminai sovrappensiero. Perché l'aveva lanciata poi? Era stufo di fingere e aveva mandato tutto a monte? O era talmente fuori di sé da non sapere neppure cosa faceva?
Waa, non riuscivo per niente a mettere a posto i miei pensieri confusi, non sono mai stato un genio e sotto pressione do il peggio di me! Di una cosa ero certo però: non poteva di certo pensare di potermi lasciare qui come un babbione dopo quello che aveva fatto a sua nonna! E quello che aveva detto a me. Cos'era, l'ennesima bugia per salvare la sua copertura o c'era un fondo di verità in questa storia?! C'era solo un modo per saperlo. Risoluto più che mai mi ficcai l'anelo in tasca e la guardai intensamente. Me ne fregavo se mi odiava e per lei contavo meno di un granello di sabbia in mezzo alla spiaggia, ora mi doveva ascoltare.
-Ti prometto che te lo riporterò, così potrete fare la pace- le promisi grave prima di lasciare la sala. La vidi aprire la bocca sempre più attonita, ma non riuscii a capire cosa mi stava dicendo. Ero già sulla soglia della porta, inforcai le scarpe in un attimo ed uscii. Grandioso, Sasuke s'era perfino fregato la mia macchina! Da aggiungere alla lista di cose per cui me l'avrebbe dovuta pagare.

-Naruto- mi chiamò da dietro una voce, quella di Itachi, per poi lanciarmi alla svelta un paio di chiavi. Le afferrai al volo, prima che mi potessero cavare un occhio. Oggi non era proprio la mia giornata migliore...

-Trovalo- mormorò serio come non lo avevo mai visto nel giro di due giorni. Non me lo feci ripetere due volte, montai sulla moto nera e partii in men che non si dica, senza nemmeno preoccuparmi del fatto che non avevo il casco. Bambini all'ascolto, non mi imitate, lo faccio solo perché vado di fretta e ho paura che il mio amico si stia per buttare da un ponte o qualcosa del genere.

Non sapevo nemmeno come riuscii a tornare così in fretta a Konoha, avevo fatto uno slalom pazzesco tra macchine e camion sull'autostrada ed ero arcisicuro che almeno due auotvelox mi avevano preso. Poco male: la multa sarebbe arrivata ad Itachi, e poi era stato lui a dirmi di andare dietro alla preziosa principessa scappata. Davvero, Sasuke, odiavi tanto quando ti davo dei soprannomi, ma le tue scenate fanno avvalere ancora di più la mia teoria!

“Non mi sfuggirai” gli dissi mentalmente inforcando il viottolo di casa nostra. Riconobbi subito la mia ragazza, la mia bellissima macchina parcheggiata a due numeri avanti. Smontai dalla moto in un attimo e arrivai correndo come un matto e senza fiato sulla porta di casa. Infilai determinato la chiave nella serratura e con un giro di polso la aprii. Non sentivo nessun rumore provenire dalla sala, la tv spenta e muta. Mi diressi in camera sua, ma vi trovai la luce spenta e nessuno dentro, neanche dentro l'armadio.

“Dove diavolo ti sei cacciato?!”

Doveva essere per forza qui, la porta era stata aperta! Avevo dovuto dare solo una mandata per farlo, e se ricordo bene ieri Sasuke ne ha date almeno cinque perché è ossessionato non solo dall'igiene, ma anche dalla sicurezza. Rigirai l'appartamento come un calzino, guardando perfino nella credenza e nello stanzino delle scope, ma non lo trovai. C'era solo una stanza che non avevo controllato, la mia. Abbassai piano la maniglia e finalmente lo trovai seduto sul mio letto, ricurvo su sé stesso, intento a mangiare... era gelato quello che vedevo? Alla vaniglia?!

Uchiha Sasuke odiava i dolci, ma detestava in particolar modo la vaniglia zuccherina e da bambini, come diceva sempre lui. Dio, il mondo sta forse per finire?! Perché vuoi scaraventare tutta questa calamità sui poveri esseri umani, Sasuke?! Abbi pietà di noiii!!!

Corsi da lui a togliergli quella roba dalle mani, prima che si potesse fare ancora più male. Che stava provando ad uccidersi, a farsi venire delle carie, o peggio il diabete alla sua giovane età,?

Mi guardò con gli occhi vacui e inespressivi, sulla bocca ancora qualche residuo del gelato. C'aveva proprio un'espressione da pesce lesso.

-...come hai fatto a seguirmi?- mormorò con voce impastata. Sapevo che non aveva pianto, ma di sicuro era col morale a terra. Perfetto. Già era difficile ragionare con lui normalmente, poi se era andato in modalità emo stavo proprio fresco!

-Scemo! Itachi m'ha prestato la mo... non ha importanza ora!- urlai buttando il vasetto di gelato sul tappeto. Non avevo di certo bisogno di perdermi in chiacchiere inutili proprio ora! Sbattei furibondo le braccia al lato del suo corpo sul letto, fissandolo in rimprovero, proprio come innumerevoli volte aveva fatto lui con me. Ah, l'ironia.

-Che cazzo t'è passato per la mente, eh?! Picchiare tua nonna in quel modo...-

Non mi rispose subito e neanche molto volentieri, ma sarei rimasto a fissarlo per il resto della mia vita per convincerlo a sputare il rospo. Me lo dice sempre anche lui che sono testardo come un mulo. E per una volta era una qualità positiva, no?

-Era solo uno schiaffo- precisò lui indurendo le iridi scure.

-Solo?! Sasuke, era la tua dannata nonna, le hai fatto rigirare la testa con un dannato ceffone! E gli hai detto tutte quelle cose orribili! Fa sempre parte della tua famiglia, anche se la odi non puoi trattarla così-

Mi spinse lontano per rialzarsi a fatica, ma ricadde sul letto un attimo dopo, pareva stravolto. O ubriaco? Che il gelato fosse a base d'alcol e non me n'ero neppure accorto? Bah!

-Se l'è meritato- biascicò riprovando a fare leva sulle braccia tremanti -La conosco bene, Naruto, so che non gliele sarà fregato neanche lontanamente. Gli sarebbe importato solo se avessi fatto il bravo nipotino e avessi messo incinta una puttana qualunque e l'avessi sposata per forza- mormorò arrabbiato stringendo i pugni sul mio cuscino -Ma ora che ha scoperto che... Non mi tiene per niente in considerazione così tanto che non lo avrà neanche sentito-

La rabbia ribolliva nel mio petto solo a sentire le sue parole prive di senso. La mia mano lo colpì veloce come un fulmine dritto sul viso, quasi non mi accorsi di averlo picchiato. La testa gli sbatté sul materasso e mi guardò shockato toccandosi la guancia rossa.

-Fa male, vero?- gli chiesi burbero. Gli occhioni neri si spalancarono e mi fissarono scandalizzati e feriti.
-Dimmelo, Sasuke, ti ho ferito? Sarà anche una vecchia megera, ma hai comunque un certo legame con lei! Anche se ti odiasse dopo averla picchiata ci rimarrebbe male!-

Lo vidi stringersi tra le braccia, scosso da invisibili brividi di freddo.

-E poi non ti odia! Cazzo, stravede per te! Sasuke-chan qui, Sasuke-chan là! Hai visto come ha provato a dividerci?! Tua nonna ti vuole un mondo di bene, sono io l'intruso in famiglia, è normale che abbia pensato che ero io ad averti...-

-Ha detto che sei un essere disgustoso, inconcepibile... che mi hai rovinato...- finì lui per me. Ricordavo fin troppo bene le sue parole velenose, le sentivo ancora echeggiare in mente ferendone le pareti interne. La nonna di certo sapeva sparare meglio di un cecchino esperto.

-E non sono intervenuto, tutte le sue frecciatine e insulti me li sono fatti scivolare addosso. T'ho retto il gioco come volevi tu, ho ingoiato tutto senza fare una piega, ho fatto di tutto per comportarmi decentemente davanti a loro- gli feci notare cercando di farlo tornare in sé -Perché tu non ci sei riuscito?-

Sapevo che era protettivo verso di me, ma arrivare alle mani non era proprio da lui. Sasuke abbassò la testa ed evitò il mio sguardo scrutatore in silenzio. Avevo quasi paura a guardare nei suoi occhi e carpire la verità che cercava di nascondervi, ma non mi fu possibile. Stavo quasi per toccargli la spalla quando squillò il telefono nella mia tasca. Quando si parla del diavolo. Lo aprii di scatto anche se non conoscevo il numero.

-Pronto?- sbottai poco cortese. Mi rispose una voce densa di preoccupazione, bassa e cortese.

-Sono Itachi. Sei riuscito a trovarlo?-

-Si, è qui con me ora- dissi guardando il fratello sul letto. Pareva essersi perso nel vuoto di nuovo.

-... Come sta?-

-E' un po' scosso, non lo nego. Provo a calmarlo e poi lo riporto a casa vostra-

Subito dopo quelle parole Sasuke alzò il viso sorpreso. La voce del giovane dall'altra parte della cornetta si fece attendere -Forse sarebbe meglio che rimaniate lì. Chiyo oba-sama sembra abbastanza arrabbiata. I miei genitori riescono a malapena a trattenerla...-

Strano, non sentivo nessuno urlare dall'altra parte del telefono. Poco importava al momento.

-Ci dovrà ascoltare, non possiamo lasciare la questione così in bilico, Itachi- gli spiegai secco -Sasuke si deve riappacificare a tutti i costi con la nonna, oggi stesso. Punto-

Non si diede per vinto, provò ancora ad interrompermi -Ma....-

-Lascia fare a me. A dopo- e gli chiusi la chiamata in faccia. Poggiai il telefonino sul comodino e mi rivolsi al giovane sul mio letto. Se avessi dovuto lo avrei portato di peso fuori di casa, i miei muscoli non stanno lì solo per bellezza, sapete?

-Andiamo-

-No!- abbaiò - Cosa c'è, sei più scemo di quello che pensavo o sei solo masochista?! Se torniamo a casa dei miei mia nonna ti mangerà-

Dio se era melodrammatico oggi! Alzai gli occhi al cielo spazientito. Sasuke sembrava peggiorare di minuto in minuto, ora stringeva le lenzuola scomposte sotto di sé con le dita pallide talmente tanto che potevo vederne le nocche bianche. Meglio farlo sbollire e appena abbassava la guardia lo avrei preso sulle spalle e riportato a casa.

-Non sono riuscito a stare a guardare- ammise dopo qualche minuto stringendo la mano sul petto -E' stata solo colpa mia se hai dovuto fingere tutta questa storia del fidanzato, e non sei neanche omosessuale. Ti sei beccato tu il mio rimprovero solo perché in tutti questi anni non ho avuto il coraggio di dirle che ero... e poi quelle cattiverie su zia Kushina, non si sarebbe neppure dovuta azzardare a dirle...-

Era troppo perso tra le sue stesse parole da scordarsi quasi di me, e presto perse anche il filo del discorso. Stranamente mi ritrovai a sorridere, e come per magia quel calorino che avevo nel petto da stamattina si riaccese, pian piano.

-Ti ringrazio per avermi protetto, Sasuke, ma non avresti mai dovuto allungare le mani su tua nonna- gli sussurrai sincero, tentando di incrociare il suo sguardo. Approfittando dell'attimo di pausa rovistai nelle tasche dei jeans e ne cavai fuori il suo anello fasullo, lo stesso che avevamo comprato insieme, ed indossato fino a qualche ora prima.

-Ma io...- provò a dire, alzando finalmente il viso. Gli posai un dito sulle labbra per silenziarlo ancora una volta.

-Io ho accettato la tua proposta, sapendo quello a cui andavo incontro. Anzi, se devo essere sincero pensavo che i tuoi mi avrebbero fatto fuori nel momento preciso che avrei valicato la soglia di casa... o che volessero avvelenarmi col cibo-

“E considerando come cucina tua madre, ci sarebbe riuscita benissimo se non avesse chiamato la sua cuoca personale per preparare i pasti”

Mi fissò con tanto d'occhi. Dannazione... ma perché doveva avere quell'aria da cane bastonato proprio ora? Che... carino.

-Forse non sai, ma mi ero messo di nascosto il giubbotto anti-proiettili sotto la camicia, per ogni evenienza. Alla fine m'è servito per non morire stritolato dall'abbraccio di tua madre appena arrivati!-

Riuscii a farlo sorridere per un attimo. Rincuorato almeno un po' lo imitai subito dopo.

-... Non puoi lasciare le cose come sono ora- gli spiegai tornando serio, lasciai cadere la mano sulla sua -Pensa: se tua nonna, già cagionevole di salute, morisse domani, ce la faresti a vivere col rimpianto di avergli detto che la detestavi l'ultima volta che vi siete incontrati?-

Sasuke incrociò i miei occhi e sobbalzò. Cosa aveva visto?

-Perché io non mi ricordo nemmeno... cosa ho detto ai miei prima che morissero...- dissi con fermezza, seppure sentii scivolare una lacrima sul viso. Non aiutava davvero mostrarsi debole in questo momento con lui, non ero riuscito a fermarla -Quante volte ho sperato non solo di poterli salvare, ma almeno abbracciarli un'ultima volta e dirgli quanto li amavo, di dirgli quanto mi mancano... Ma non è possibile-

Nonostante tutto però riuscii a guardarlo dritto in viso. Convivevo da una vita con questo dolore, lui lo sapeva, non provavo nessuna vergogna a presentarmi così a lui. Era il mio migliore amico da sempre.

-Tu puoi ancora rifarti con lei. Magari ci vorrà del tempo, ma ti accetterà pian piano, ne sono sicuro. E' tua nonna in fondo, ti adorerà nonostante tutto. Hai solo bisogno di essere sincero con lei, ed evitare di ucciderla con un'altra sberla. Vieni con me, e rammenda il vostro rapporto finché puoi-

Scosse la testa corvina con forza -Non sopporto quando qualcuno ti tratta male, ti manca di rispetto. E lo sai...- si accorse troppo tardi delle sue parole, lo vidi arrossire e schiaffarsi una mano davanti alla bocca. Non riuscii a frenarmi dal sorridere. Dannato tenerone.

-Non importa se odia me, io sono solo un marito in affitto- borbottai. Si stese ad asciugarmi la lacrima.

-Non l'ho mai detto che lo sei-

-Il concetto però era quello-

-Non ti pago- precisò lui con una venuzza di sarcasmo. Finalmente stava tornando a comportarsi più da lui. Contento gli presi la mano intrecciata alla mia e la posai sulla gamba.

-Questo perché non ne ho bisogno. Certe cose i mariti lo fanno gratis, no? Nella buona e nella cattiva sorte- dissi fingendo una voce baritona e solenne da prete. Tempo fa avevo detto la stessa frase, con una leggera variazione: amico al posto di marito. Ma in quel momento mi era sembrato la cosa più giusta da dire. Infilai piano l'anello d'oro che qualche giorno fa avevo scelto per lui sul suo anulare e glielo lasciai ammirare. Dopo un attimo tornò a guardarmi, un'espressione indecifrabile sul volto niveo.

-... Se ti servirà a sentirti meglio, se sei stufo di questa storia della coppia fasulla ti aiuterò a dirglielo- i suoi begli occhi scuri mi scrutarono increduli -Tranquillo, sono certo che capirà alla fine. E sarà talmente felice di sapere che non stai davvero con me che non ti picchierà neppure!-

Sasuke corrugò la fronte scettico, però sapevo che stava cedendo, glielo leggevo in faccia. Ormai lo conoscevo come le mie tasche, e seppur orgoglioso, sapeva quando avevo ragione o meno.

-Nee, vogliamo andare, ohime-sama?- gli dissi sorridendo e tendendogli la mano ad invitarlo a seguirmi. Avevamo ancora tenuto in sospeso quella... sua uscita di prima, ma per il momento ero solo felice di averlo convinto a seguirmi, e che non si fosse ancora buttato sotto un treno, ha sempre avuto una vena melodrammatica. Ne avremmo parlato una volta che questa storia fosse finita, quando finalmente saremo rimasti soli, se me lo avrebbe concesso. Anche perché lo ammetto: non vedevo l'ora di sentire la sua spiegazione. Naturalmente fece schioccare la lingua indispettito.

-Basta con questo 'principessa', non si addice ad un uomo come me-

-Ouji-sama?- gli concessi. Forse al maschile gli piaceva di più. Finalmente soddisfatto prese delicatamente la mia mano e si lasciò tirare su.

-Hm- mugugnò credo contento tendendo le labbra all'insù mentre si alzava sulle ginocchia dal letto.

Tentai di portarlo con me, ma all'ultimo minuto lui mi spinse indietro finché non mi scontrai contro la sua maglia.

-Non voglio smettere di fingere, scemo. Mi piace farlo con te-

Quando alzai gli occhi increduli a lui rimasi senza fiato. Aveva la stessa espressione sognante di stamattina presto quando avevamo giocato a colazione, gli stessi occhi scuri e proibiti celati sotto le lunghe ciglia, le stesse gote leggermente arrossate, la bocca tesa in avanti... In un movimento veloce fece aderire le nostre labbra e mi passò le braccia snelle intorno al collo, impedendomi di scappare.

“Santo ramen!!”

Pian piano le sue labbra cominciarono a muoversi timide sulle mie, e sentii appena la punta della sua lingua fare capolino nella mia bocca a salutare gentile la sua gemella ancora immobile per lo sconcerto. E col calore lento che si stava accendendo nel mio petto, piacevole e calmo, misi da parte tutte le mie domande incredule che balzavano come chicchi di popcorn nella mia testa di attimo in attimo, ed annebbiato dal suo sapore e dalle sue carezze risposi al bacio con più determinazione, poggiando le mani sui fianchi snelli per reggermi meglio. Sasuke mugugnò soddisfatto, premendo le mani calde sui miei capelli.

L'altra notte... non so nemmeno io perché l'ho baciato, l'ho semplicemente guardato lamentarsi nel sonno per un incubo, e quello aveva fatto scattare come un allarme in me, un istinto primordiale di calmarlo come potevo. Così l'ho tratto verso di me senza pensarci troppo, e m'ero sentito così bene vedendo che piano piano s'era calmato al suono del mio cuore. Dopo esserci riuscito aveva riposato al mio fianco beato come un angioletto nero con i capelli corvini posati attorno al viso in una sorta di aureola oscura, a contrasto con la sua pelle innaturalmente bianca sotto i raggi della luna. Ma non era solo quello, quell'attrazione fisica che pian piano s'era venuta a creare in quei giorni, e che il fratello aveva provato a metterci addosso. Ero felice di averlo accanto a me in quella situazione difficile, e che lui si fosse fidato di me a tal punto da rivelarmi della sua inesperienza con i ragazzi, oltre che la sua sessualità. Forse non se n'era accorto, ma quando mi aveva aperto il suo cuore ero stato inondato da una sensazione bellissima, che aveva fatto battere forte il mio cuore, e sentire il bisogno di averlo accanto, per proteggerlo come da anni ormai fa lui con me, da quando i miei, beh, mi avevano lasciato. Più di un semplice amico, o coinquilino; Sasuke era stata la mia ancora di salvataggio per anni, l'unico a sapermi riportare alla normalità nei miei periodi neri. Era stato come un impulso prepotente a spingermi a farlo, ad assaggiare le sue labbra così belle... o forse l'ho desiderato troppo a lungo e averlo più vicino del solito ha fatto scattare il meccanismo, non saprei. Eppure era sembrato così giusto baciarlo, giuro, se potessi tornare indietro nel tempo lo rifarei milioni di volte.

Questa storia del 'facciamo finta' aveva decisamente sortito degli effetti... sconvolgenti. Non direi negativi, ma di certo sorprendenti! Primo: Sasuke era gay. Due, Uchiha era ancora vergine e non aveva mai avuto ragazzi o compagni. Tre... beh, oltre al fatto di aver tirato un ceffone alla nonna, avevo capito che era attratto da me, almeno un po'. Ma la cosa più straordinaria si era rivelata essere me prendermi una cotta per lui, come nelle favole o nelle cassette Disney, del bello della situazione nel giro di soli tre giorni, l'intera faccenda pareva urlare 'cliché!!' da sola. Era ancora più scontata dato che avevamo quasi passato una vita insieme, ma non mi ero mai accorto di... quanto gli volevo bene finché non è stato lui a propormi quella fesseria del matrimonio per finta.

“Perché poi avevo accettato?” mi chiesi mentre giocavo ad acchiapparello con la lingua calda nella sua bocca. Qualcun altro avrebbe fatto milioni di domande, si sarebbe arrabbiato o gli avrebbe riso in faccia, eppure non lo avevo fatto. E nessuno mi poteva accusare di essere un sempliciotto che prende per buono tutto quello che la vita gli passava. Sono stato io a decidere inconsciamente di lasciarlo avvicinare un po' di più rispetto al solito, gliene ho dato l'occasione. Era da tempo che mi preoccupava vederlo così abbacchiato ogni volta che lo lasciavo solo per un appuntamento, tanto che avevo deciso di prendermi una pausa in settore ragazze per stargli vicino, avevo visto la mia occasione per sdebitarmi degli innumerevoli favori che mi aveva fatto fino ad allora. Sapevo ormai da un sacco di tempo che stava provando a mantenere un segreto, e appena mi aveva detto che era gay avevo pensato fosse solo quello. Eh, era solo la punta dell'iceberg.

E proprio lì in basso, nelle profondità del ghiaccio spesso che lo circondava ho incontrato un altro Sasuke, uno che neanche nei tanti anni passati prima da rivali e poi da migliori amici avevo visto veramente, sincero, dolce e protettivo. Scoprirlo imbarazzato davanti alle insinuazioni fatte dal fratello, rispondere alle mie provocazioni, al mio tocco, vederlo calmarsi solo al mio fianco diciamo che ha fatto scattare qualcosa, che forse per prima il mio corpo ha colto, costringendomi a baciarlo quella notte. Solo dopo averlo fatto mi sono accorto di quanto mi fosse piaciuto, e le mie labbra desiderassero ripetere l'esperienza, per tutta stamattina gli ero rimasto appiccicato come una vongola allo scoglio, ancor di più del solito, incantato ogni volta che apriva la bocca per parlare, sperando mi desse un'altra occasione per farlo, anche se lui non sapeva cosa avevo fatto quella notte. E incredibilmente lo vedevo rispondere alle mie attenzioni nel modo giusto, avvicinandosi ancora più a me... quando avevo pulito il suo mento addirittura mi aveva passato le braccia intorno al collo, se non era un invito a nozze quello! Sasuke aveva detto che mi amava... dio quanto sono stato stupido a non accorgermene prima, anche se era lampante ora come ora (come aveva detto Shikamaru quella fatidica mattina). E ne ero rimasto folgorato, abbagliato dalla complessità del sentimento nascostomi fino a quel momento, come aveva fatto a mantenerlo solo per sé per tutto quel tempo. Eppure eravamo giusti l'uno per l'altro, bilanciati seppur agli antipodi, anche se eravamo entrambi uomini. Non ho mai provato una attrazione, anzi affinità del genere, né per le donne né per i maschi come quella che avevo per lui, e non così psicologica oltre che fisica. E pensare che fino a un anno fa stavo ancora con Hinata... Che schiaffo mentale ritrovarmi ad essere appiccicato così tanto alle labbra di un ragazzo ora, e baciarlo come se la mia vita dipendesse da quello. Non che mi facesse schifo, per carità! Tutto il contrario! Sentirlo baciarmi così ardente di passione, strofinare i nostri nasi per cercare di avvicinarci, le lingue che si azzuffavano accaldate, le sue mani gentili tra i capelli... sembrava che madre natura mi avesse creato solo per stare con lui, così. Punto.

Solo la verità, a lungo taciuta, usciva dalle sue labbra passando sulle mie ad ogni struscio della sua lingua. Sasuke finalmente la stava accettando, accettando tutto quello che era, e i suoi sentimenti per me. Ormai anch'io sapevo che mi amava, e speravo che prima o poi anch'io avrei potuto rispondere altrettanto a lui, in modo da renderlo ancora più felice. I preannunci non erano male davvero, lo devo ammettere. Il fatto che poi sapesse di vaniglia era un bonus. Gnam!

Per lui avrei riaffrontato con un sorriso a prova di proiettili la nonna odiabile, la famiglia stramba e il fratello stalker tutti in una volta sola, finché ci tenevamo le mani, proprio come molte volte già avevamo fatto inconsciamente quel giorno, mi sarei sentito imbattibile.

Ci staccammo dopo non so quanto tempo e francamente me ne infischio, perché era stato fantastico per ogni minimo istante. Respiravamo entrambi a fatica, soffiando nuvolette di caldo nella bocca ancora socchiusa dell'altro, mentre vi nasceva un bel sorriso appagato. Lo guardai divertito cercare di nascondere l'imbarazzo dietro la frangetta scura per il gesto avventato di un attimo prima, ma lo rassicurai carezzandogli la guancia con la mano sinistra, dove vedevo splendere la mia fede color argento. Appena ebbe il coraggio di alzare lo sguardo lo vidi brillare, e sorridere al settimo cielo. Non l'avevo mai visto così contento in vita mia, ma bastava per farmi battere trepidante il cuore, scaldandomi da dentro meglio di un termosifone acceso a pieno regime in una fredda giornata d'inverno. Non resistetti a piantare di nuovo le labbra su di lui, le tenni ferme sulle sue. Lui le tese in su e chiuse gli occhi sfavillanti, godendo del semplice contatto con me, premendole in risposta. Chissà da quanto tempo aveva sperato di stare così con me.

-La carrozza vi aspetta, Uchiha-sama- dissi tutto ad un tratto lasciando quelle labbra così buone per tirarlo in braccio e portandolo fuori dall'appartamento in men che non si dica. Lui rise sorpreso e legò le braccia intorno al collo per non cadere. Non chiusi a chiave la porta e per una volta Sasuke non ne fece una questione di stato, preso ancora dall'ebrezza del momento. Qualche volta sapeva essere proprio pesante, sapete, in fatto di sicurezza domestica e faccende varie, ma ormai mi ci ero abituato.

Lo posai di fianco alla mia auto, 'l'improbabile rottame arancione' come lo chiamava lui e mi inchinai profondamente ai suoi piedi, baciandogli il dorso della mano..

-Eccovi arrivato, mio signore. Guidi con prudenza e non si faccia distrarre da biondi a cavallo, mi raccomando- dissi imitando la voce di un servitore fedele. Sasuke ghignò tutto contento.

-Non vieni con me quindi?- chiese divertito. Oh, avrei tanto voluto, però...

-Devo rendere il nobile destriero a vostro fratello- dissi indicando la moto sfavillante alle mie spalle -Ne sono addolorato ma la dovrò lasciare andare da solo- condii il tutto posando drammatico una mano sul cuore e stringendo a maglia lì sopra struggendomi di fino dolore, con una posa da dramma/soap opera. Sasuke si resse la pancia per le risate, gli tremavano le mani mentre provava ad aprire la portiera. Anch'io inforcai il casco nero (eww, ma perché tutti gli Uchiha avevano tutta la loro roba di quel colore?!) e montai a cavallo del mio (ormai) fido destriero. Magari potessi permettermi una moto del genere! Quando sentii il finestrino della vettura vicina abbassarsi e mi chiamò, mi girai subito verso di lui.

-Desiderate qualcosa, sua maestà?-

Sasuke si sporse dal finestrino e sorrise misterioso, come lo stregatto, i capelli lunghi davanti al viso lo celavano appena, dandogli ancora di più un aspetto oscuro, ed affascinante. Hm... quella espressione non preannuncia nulla di buono.

-Ora sono sveglio, Naruto- mormorò candido come la neve in agosto e... HEH?! In un attimo mi sentii avvampare da capo a piedi appena mi ricordai dove avevo sentito quelle parole. Era stato sveglio durante tutto il tempo quindi?! Che bastardo spione! Strinsi le labbra e lo fulminai con un'occhiataccia alla Uzumaki, purtroppo debole in confronto a quella brevettata dagli Uchiha. Un attimo dopo gli rivolsi un ghigno ammiccante.

-A sua regalità non sfugge niente, vero?-

-Se la cosa mi riguarda da vicino, come un servitore che abusa di me e del mio viso di notte, allora si-

Un bacetto a fior di labbra lo chiameresti abusare? Vedrai cosa ti combinerò io appena rimarremo da soli! Ridemmo entrambi.

-A tale proposito, vorrei discorrere con voi di una importante questione. Le chiedo però di poter parlare in libertà, mi è concesso?- chiesi sempre formale. Annuì lentamente incuriosito.

-Una volta che tutta questa storia sarà finita, ricordami che ti devo dire una cosa-

Sasuke poggiò la testa sulle braccia incrociate sulla portiera, fissandomi intensamente. Proprio che non riusciva a sopportare un pizzico di mistero, eh?

-Quale momento migliore di ora? Siamo soli e nessuna vecchia degenere ci può dire male...-

-Sasuke...- lo avvertii severo. Ne avevo avuto abbastanza dei suoi drammi per oggi. Anzi, per l'intera settimana a venire.

-Si, lo so- ribatté lui sventolando la mano davanti al viso -Non ho detto che non vengo. Non vorrei sembrarti fatalista...-

Mi sporsi in avanti inclinando la moto e gli posai un dito sulle labbra per fermarlo dal dire altro. Dio quanto parlava oggi!

-Quando tutto questa storia del 'facciamo finta di stare insieme' finirà... vorrei mi concedessi solo una piccola cosa. Potresti considerarla una sorta di pagamento per la faccenda del 'marito in affitto'- gli spiegai con calma, a bassa voce. Lo vidi arrossire appena per la vicinanza improvvisa.

-... Vorrei mi concedessi almeno un appuntamento- sussurrai alzando un dito davanti al suo viso -Ma non come amici, un vero, solo noi due- puntualizzai abbagliandolo con un sorriso. La gioia nei suoi occhi liquidi era palpabile. Annuì deciso e allungò le braccia verso di me catturandomi il viso e facendolo incontrare col suo.

-Si può fare, Uzumaki- sussurrò dolce prima di strofinare le labbra con le mie. Mentre ci baciavamo accesi il motore delle moto che rombò potente nel vialetto silenzioso. Dopo non so quanto tempo, ma forse non abbastanza per lui che rimase a labbra protese mi staccai e, inforcando il viale fuori da casa nostra urlai contento al cielo plumbeo.

-DATTEBAYO!-

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Ahh, l'amour... che dolcezza *sniff. O-oh, siete ancora qui? Piaciuto il capitolo?

Ora, quanti di voi credevano che questo sarebbe stato l'ultimo capitolo? *guarda le mani alzate, beh vi sbagliate di grosso! Abbiamo lasciato una questione aperta nella storia, no? Quale? Beh, ditemelo voi! Sfoderate le vostre teorie, e lo saprete per certo la prossima settimana!

Fino ad allora... 我祝你们周好!星期三见!! \^o^/

  
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