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Autore: Claudia Hunter    30/05/2012    1 recensioni
“L’uomo ha sempre cercato e desiderato fin dall’inizio dei secoli l’amore.
Perché se non c'è è amore c'è è sofferenza.
Nel mondo degli shinobi però non è così.
Regnano odio e sofferenza sotto una verità celata da tempo.
Nascosta dalla menzogna che sembri circondare questo mondo.
Dove luce e odio s'incontrano.
Haru una bambina dai capelli color rosso e occhi blu, viene abbandonata e cresce in un Orfanotrofio verso le periferie di Konoha, con un sogno.
Naruto, anch'egli Orfano, screditato da tutti, vive in solitudine anch'egli con un sogno.
E se questi due bambini non fossero soli come davvero pensavano? E se fossero legati? E se Konoha da tempo celasse un segreto?
Per scoprire non vi resta che leggere...
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto prima serie
Capitoli:
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- Nuove amicizie -

Gin e Haru erano appena usciti dal palazzo dell’Hokage e la piccola non faceva altro che parlare entusiasta di come fosse imponente quell’edificio.
Ovviamente era stata solo una scusa per allontanare la bambina in modo che Sarutobi potesse parlare da solo con il Jonin.

* Flash Back*

L’ Hokage si trovava di fronte alla finestra  e si sistemò il copri fronte.
<< Gin >> iniziò a parlare. << So che sei un bravo ninja e consapevole delle tue scelte >>.
Il ragazzo ascoltò le parole dell’Hokage e che se più o meno sospettava di quello che l’uomo voleva parlargli.
<< E sai anche delle conseguenze che ne portano, presumo >> continuò l’Hokage.
Il Jonin osservò per terra e poi lo osservò deciso. << Certamente, Hokage >> rispose. << So bene che se i demoni si risvegliassero il villaggio sarebbe in pericolo. Non possono però pagare per questo due bambini >> e strinse le mani a pugni, arrabbiato osservando nuovamente il pavimento.
Sarutobi si voltò verso di lui.
Quei ricordi di quella notte, erano ancora impressi dentro di lui indelebili.
<> rispose lui togliendo dalla  bocca la pipa che stava fumando e espirò facendo  fuori uscire del fumo.  << Nessuno deve sapere di tutto questo ossia che Haru Uzumaki contenitore dei poteri del demone Niton e Naruto Uzumaki contenitore del demone Kyuubi sono fratello e sorella. Vedremo di celare questa verità il più possibile.  >> E mise una mano sulla spalla del ragazzo.
A quel punto Gin sorrise. << Quindi può rimanere, Hokage? >> domandò tanto per essere sicuro e l’uomo annuì. << Dobbiamo stare attenti però ad ogni passo e fare il possibile affinché quei due stiano lontani l’uno dall’altro… anche se… >>. << Cosa? >> disse il Jonin.  << Temo chealla fine lo scopriranno da soli, di avere dei poteri sicuramente. Vedremo le cose come si evolveranno e poi decideremo come muoverci >>.
Gin annuì. << Grazie Hokage >> e fece un piccolo inchino.  Lui sorrise. << Adesso vai… credo che Haru ti stia aspettando >>.
E il ragazzo dopo aver salutato scomparve con una tecnica ninja.

*Fine Flash Back*

<< Gin… Gin! >> sentì la voce della bambina e scosse il capo come per ritornare alla realtà.
<< Dimmi piccola >> ripose lui osservandola.
<< Mi stavi ascoltando? >> disse facendo finta di essere arrabbiata ed emise un piccolo broncio sul viso.
<< Scusami tanto >> rispose solamente. << Ecco lo sapevo! >> sbuffò la bimba e poi si fermò davanti al parco.
Gin seguì il suo sguardo e poi capì.
<< Vuoi rimanere? >> domandò con un sorriso e la bambina osservando il padre annuì. << Posso? >> chiese facendo gli occhi dolci  cui lui non sapeva resistere e acconsentì.
<< Va bene >> rispose. << Anche se vengo a prenderti un po’ prima, visto che dobbiamo andare a cena dagli Uchiha, d’accordo?  >> e la bambina annuì contenta.
Nel parco vi erano tanti bambini che giocavano e si divertivano.
Forse questa volta avrebbe avuto qualche occasione di fare amicizia e sarebbe stata la volta buona.
S'incominciò ad avviare  in quella distesa  verde e la brezza del vento fece scompigliare i suoi capelli, era piuttosto intimidita.
A chi avrebbe domandato se qualche bambino voleva giocare forse?
A quelle bambine che saltavano la corda laggiù?
Non fece neanche in tempo a pensare che qualcuno gli urlasse: << Attenta! >>
Haru si voltò e fece in tempo a bloccare con le mani una pallonata  che le stava arrivando dritto in faccia.
<< Fatta male? >> domandò una voce maschile.  
Inizialmente la bambina non notò chi le stava parlando per via della palla che le copriva la visuale. Dopo scrutò un bambino con i capelli a  spazzolone raccolti a coda castani e occhi anche e aveva un orecchino.
La piccola ancora un po’ scossa fece cenno di no con la testa e gli restituì la palla.
<< Scusami >> le mormorò il bambino. << E’ che non ti avevo visto > >
<< Non- non preoccuparti >> le rispose lei intimidita. << Sei nuova? Non ti ho mai visto da queste parti >>.
Haru s’imbarazzò e osservò per terra. Come spiegarli che proveniva dall’Orfanotrofio  della Periferia e non era venuta quasi mai in villaggio?
<< Bhe diciamo che sono di qui, ma sono solo venuta una volta da queste parti>> Rispose accennando un mezzo sorriso.
Il bambino capì. << Ah bene, allora piacere di conoscerti il mio nome è Shikamaru Nara >> le disse porgendole la mano.
Lei sussultò e titubante gliela strinse. << Piacere Haru >> rispose la bimba e fece un sorriso più convinto. << Vuoi giocare assieme a me? >> gli propose Shikamaru e Haru lo osservò sbalordita.
Non poteva crederci! Un bambino che gli stava domando se poteva giocare assieme a lui!
Le vennero gli occhi lucidi e annuì sorridendo.
<< Fantastico >> rispose lui e udì la voce degli amici che lo stavano chiamando.
<< Shikamaru…! Ti sei perso o addormentato? >> e scoppiarono a ridere.
Lui si voltò con un’espressione annoiata. << Arrivo che seccatura! >> e poi si rivolse verso Haru. << Dai andiamo così ti faccio conoscere gli altri bambini >> e iniziò a correre e lei lo seguì. << Shikamaru aspetta! >> .
Arrivarono e la piccola si sentì lo sguardo addosso di una decina di bambini attorno a lei.
Haru sussultò violentemente: non le piaceva essere fissata in un modo così, le sembrava il primo giorno in Orfanotrofio.
<< E lei chi è? >> domandò una bambina con una maglietta rosa e pantaloncini neri con i capelli legati a due codine castani e occhi anche.
<< Ragazzi vi presento Haru >> spiegò  il bambino. << Ed è la seconda volta che viene a giocare qui >>.
Tutti la osservarono.
<< P-piacere di conoscervi >> disse imbarazzata e poi spostò lo sguardo verso Shikamaru.
La prima che le parlò fu proprio la bambina con i codini. << Ciao, sono Ten- ten >> le disse con un sorriso e a ruota si presentarono tutti: un ragazzo con i capelli castani e occhi anche con un cagnolino che si chiamava Akamaru mentre lui Kiba Inuzuka,  Choji, Neji Hyuga e Hinata Huyuga che erano cugini del clan Hyuga uno delle famiglie più potenti di Konoha erano cugini.
Probabilmente avrebbe dimenticato tutti quei nomi, era contenta però  perché stava facendo delle amicizie.
<< Dai su ora volete tirare sì o no quella palla altrimenti si fa notte! >> esclamò Neji.
La piccola imbarazzata tirò il pallone e cominciarono a giocare.
Kiba le stava per tirare la palla, si fermò notando che Haru osservava dall’altra parte e di conseguenza seguì lo sguardo.
Era il bambino di nome Naruto che aveva visto la mattina al palazzo!
Si aggirava con le mani in tasca da solo con gli occhi chiusi.
<< Stai osservando Naruto? >> domandò il bimbo curioso.
La piccola si voltò verso di lui arrossendo.
Alla parola “ Naruto” la piccola Hinata sussultò e divenne rossa in viso e Neji se ne accorse, ma preferì lasciar correre e seguire i loro discorsi.
<< Chi? >> domandò Ten- ten curiosa anche lei.
<< Lui è Naruto Uzumaki >> le spiegò Kiba e Haru rimase scossa.
“ Uzumaki?” bene, ora anche a rubare le frasi altrui, rubava anche il cognome!
<< Ti conviene lasciarlo stare>> le disse infine.
<< E perché? >> domandò la bimba non capendo.
Naruto notò che i loro sguardi erano puntanti su di lui e si voltò dalla loro parte osservandoli in malo modo.
Kiba sussurrò all’orecchio di Haru. << mamma mi ha detto che lui è il bambino della Volpe, non so bene il motivo ma tutti al villaggio lo evitiamo è pericoloso>>. “ Bambino della Volpe? “ si domandò.
L’istitutrice aveva detto qualcosa di simile anche verso di lei… ma non si ricordava ah si… la bambina del drago! Così l’aveva chiamata il giorno in cui Gin e Kaname erano venuti per adottarla.
<< E poi è Orfano >> aggiunse in fine.
A quel punto si pietrificò.
Era Orfano…  si aveva capito bene, senza né mamma né papà.
Naruto incrociò lo sguardo con il suo e si voltò dall’altra parte come se non gliene importasse nulla.
<< Su dai ragazzi torniamo a giocare adesso! >> esclamò Choji.
Proprio dopo aver pronunciato quella frase, essendosi fatto oramai tramonto i genitori dei bambini gli stavano venendo a prendergli.
Dopo aver salutato tutti, la bimba stava aspettando l’arrivo di Gin seduta su un grosso tombino di ferro.
Pensava ancora a Naruto… e le dispiaceva.
Anche lei quando veniva al parco, con i bambini dell’Orfanotrofio veniva evitata e non era una bella sensazione.
Non si era ancora accorta che era lì.
Il biondino si voltò nuovamente e questa volta la osserva deciso e a Haru le venne da fare un mezzo sorriso.
Lui di conseguenza non stava vedendo dove stava mettendo i piedi e inciampò con la faccia per terra.
<< Ahi! >> esclamò e Haru con il risolino scese giù dal tombino e corse.
Naruto aprì gli occhi e vide qualcuno che gli porgeva una mano.
<< Serve aiuto? >> domandò Haru con un sorriso.
 
Nota dell'autrice: Un grazie a chi ha messo questa storia tra le seguite, a chi ha recensito e per le " visite silenziose"! ^^



  
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