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Autore: Sherlock Holmes    31/05/2012    1 recensioni
Quando una donna grigiovestita farà il suo ingresso a Baker Street, un nuovo caso verrà aperto dall'investigatore londinese...
Un caso che lo porterà a scontrarsi con un certo professore...
[Storia ripubblicata con migliorie grafiche]
Genere: Avventura, Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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E così, eccomi immerso nella notte londinese.
Probabilmente, la mia ultima notte.
 
Non dovetti richiamare alla mente la conversazione di quel pomeriggio con Watson.
 
Dipende da come si muore…
 
Quelle parole… Non riuscivo a togliermele dalla testa.
Tentai di mettere a tacere tutte le mie emozioni.
 
Così, quando bussai al 314 di Regent Street, mi sentii come svuotato.
La porta era aperta.
Non era affatto un buon segno…
- La stavo aspettando, Sherlock Holmes…-
“Naturalmente…”
Riconobbi immediatamente la sua voce strascicata rimbombare nell’androne.
Con cautela, salii le innumerevoli rampe di scale, ed entrai nello studio del professore.
- Moriarty…- lo salutai cupo.
Mi indicò una sedia di fronte a lui.
La osservai con noncuranza, poi tornai a guardare gli occhi gelidi e grigi del mio peggior nemico.
Lui rise sommessamente:- Può sedersi, sa? Non pensa che se avessi voluto ucciderla immediatamente, lo avrei già fatto?-
“Non immediatamente… Ma più tardi?”
A questo pensiero, la mia mano, istintivamente, si tuffò nella tasca ed afferrò l’impugnatura di una pistola.
- E’ pericoloso tenere armi cariche nella tasca del pastrano…- osservò Moriarty.
- La previdenza non è mai troppa.-
Osservai la sala. Aveva un’enorme finestra decorata che si affacciava sulla strada, da dove i lampioni gettavano luci spettrali. Il mio sguardo continuò a vagare nella stanza, posandosi poi sul quadro che sovrastava il professore: La jeune fille, venduto per un milione e 200 mila sterline ad un privato…
- No, Holmes, non l’ho fatto rubare. L’ho comprato con i miei risparmi…-
- … che si sono accresciuti organizzando l’omicidio di Porlock, o almeno, è così che io lo conoscevo.-
Moriarty sorrise sornione:- Non potevo lasciarlo vivere… D’altronde, ha passato a lei, Holmes, una quantità notevole di informazioni che definirei quasi vitali.-
- Dov’è lei?- gli chiesi, tralasciando i convenevoli.
Il riferimento alla mia amata Irene era palese.
La mia voce tradì una nota d’apprensione.
- Al sicuro.- mi rispose Moriarty, quasi sottovoce – Mi dia i documenti.- aggiunse con fermezza, tendendo la mano.
- Prima voglio vederla.-
- I documenti, Holmes.- ripetè.
Scossi la testa. Poi, sospirai.
- Sapevo che era un bluff. Irene non è nelle sue mani.-
Moriarty si sentì scoperto. Lo notai dalla sua espressione.
- Porlock le ha sicuramente detto prima di morire che mi aveva avvisato del sequestro… Ma, nella lettera che mi è pervenuta è citato un possibile, e quindi futuro, rapimento. Inoltre, nella breve conversazione che abbiamo avuto nel mio appartamento, mi ha detto che tutte le forze dei suoi associati erano state dirette a scoprire più informazioni possibili su di me. Quindi, voi, in questa giornata, non potevate avere il tempo materiale di organizzare un rapimento. Si è tradito lei stesso.-
- Molto abile, Holmes, davvero.-
Mi alzai dalla sedia:- Sono venuto fin qui solo per assicurarmi che Irene non fosse tra le sue grinfie, professore. Non avevo la certezza matematica delle mie deduzioni. Per quanto riguarda i documenti che inchiodano la sua organizzazione, ora sono nei files di Scotland Yard, che arriverà tra poco, immagino. Arrivederci, Moriarty.
Ci vedremo al processo.-
- Non così in fretta, Holmes.-
Sentii il freddo della canna di una pistola sulla tempia.
Moriarty, tenendomi sempre sotto tiro, frugò nelle mie tasche, estraendo il mio revolver. E null’altro.
- Così, Holmes, lei mi ha detto la verità, riferendo che quelle carte sono nelle mani della polizia?-
Mi limitai ad annuire, impassibile.
- E’ un ottimo mentitore, davvero. Però sono convinto che siano ancora in suo possesso, Holmes…- Poi, Moriarty sospirò:- E’ un dispiacere, sa, uccidere un avversario come lei. L’ho ammirata, Holmes, e non poco. Ma non mi lascia altra scelta. Sono dell’avviso, infatti, che potrei palesare al processo che quei documenti sono falsi, mentre non potrei contrastare la parola di un testimone del suo spessore.-
Mise il colpo in canna:- Sa cos’è questo aggeggio?- chiese, indicando il prolungamento della canna – Un silenziatore. Lo sparo non viene udito.-
- Già, sospettavo di qualcosa del genere per giustificare alcuni elementi dell’omicidio Porlock. E’stato però il colonnello Moran a sparare, vero? D’altronde, è l’unica persona di Londra ad avere una mira perfetta.-
- Le farò un’unica offerta, Holmes.- disse Moriarty, inclinando la nuca. – Si unisca a me. Potremmo fare grandi cose, insieme.-
Lo fissai:- Né la mia mente né il mio cuore saranno mai a servizio del crimine, professore.- esalai, semplicemente.
- La scelta è stata sua.- concluse, togliendo la sicura.
  
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