Era successo di nuovo.
Mi sentivo così stupida.
Ci credevo.
Ci credevo davvero.
Presi il mio cellulare, mi buttai sul letto, e cominciai a riguardare i vecchi messaggi.
Come potevo essere così stupida?
Era dolce con me, ma si vedeva da un miglio che era solo una presa in giro.
E faceva male.
Presi carta e penna.
Decisi che volevo delle spiegazioni.
"Ehi, ciao.
Ti chiederai come mai ti scrivo.
Beh, volevo... delle spiegazioni.
Perchè ti comporti così, con me?
Perchè mi illudi?
Ormai, la mia vita è diventata un Perchè.
Vorrei solo capire cosa c'è tra di noi.
Vorrei capire se c'è qualcosa tra di noi. "
Mi fermai, pensai a quello che potevo aggiungere.
Avrei voluto sputargli in faccia queste, e altre parole.
Ma non ci riuscivo.
Ogni volta che ne avevo l'occasione scappavo.
E me ne pentivo.
Sempre.
Ripresi in mano la penna, e continuai.
"Tu, ormai, sei tutto per me.
Tutto.
E, a dire la verità, certe volte mi tratti come se fossi Niente.
Tutto ciò mi manda nella confusione più totale.
Ma non riesco a lasciarti andare.
No, non riesco.
E se ci riuscirò, beh, sappi che ti voglio bene.
Che non ho mai tenuto a una persona quanto tengo a te.
Non ho mai provato questo sentimento.
Sì, io ti amo. "
Solo quando finii di scrivere mi accorsi che stavo piangendo.
E mi resi conto che non sarei mai stata capace di consegnare quella lettera.
"