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Autore: marig28_libra    31/05/2012    1 recensioni
Lutti, incertezze, paure, lotte. La vita dell'apprendista cavaliere si rivela assai burrascosa per Mu che ,sotto la guida del Maestro Sion, deve imparare a comprendere e ad affrontare il proprio destino. Un destino che lo condurrà alla sofferenza e alla maturazione. Un destino che lo porterà ad incontrare il passato degli altri cavalieri d’oro per condividere con essi un durissimo percorso in salita.
Tra la notte e il giorno, tra l’amore e l’odio, Mu camminerà sempre in bilico. La gioia è breve. La rinuncia lacera l’anima. Il pericolo è in agguato. L’occhio dell'Ariete continuerà però a fiammeggiare poiché è il custode della volontà di Atena ed è la chiave per giungere al cielo infinito.
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aries Mu, Aries Shion, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'De servis astrorum' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Sull’albero maestro della Temistocle, la bandiera ateniese con l’effige della civetta si dimenava freneticamente.
Un pingue cirro bianco oscurò il sole.
Lo splendore di zaffiro marino s’ opacizzò.

I colori parvero calare leggermente le palpebre.

La maschera bronzea di Dora rimaneva fulgida.
Gli occhi carbone di Shura rimanevano fulgidi.

Maestra e allievo si fronteggiavano sul terreno secco e sgretolante dell’arena…

Stavolta i podi di quell’ anfiteatro erano gremiti di apprendisti e guerrieri veterani.
Anita e Roikhos si trovavano fianco a fianco nei primi posti…

Nessuno osava fiatare…

L’atmosfera di quello scontro era impregnata di deferenza e gravità.

Dora e Shura si misero in posizione d’attacco…

Solo il fruscio del ventre della nave sulle onde  spumeggiava l’aria…

L’impercettibile rumore dei granelli di sabbia sollevati.

Shura si lanciò rapidamente all’assedio brandendo il braccio destro come spada.
Dora gli  parò senza alcuna fatica il colpo.

Era straordinaria. Aveva una potenza fisica che eguagliava quella d’ un uomo.
Le erano occorsi parecchi anni per sviluppare una forza simile.

Respinse l’allievo con un tremendo pugno nell’addome.

Il ragazzo si trovò proiettato  all’indietro.
Non osò però cadere.
Incassò il colpo piantando i piedi sul terreno e sollevando un nugolo di polvere.

Si gettò nuovamente contro la Maestra.

Ebbe inizio un valzer di lame.
Si udivano rimbombi metallici.
Echi di sciabole stridenti .

Le braccia di Dora e Shura  si scontravano emettendo scintille.
Le loro ossa sembravano fatte di lega di ferro.
I loro muscoli  erano taglienti e letali.

Anita era intimorita e affascinata da quel duello.
Suo fratello e la sacerdotessa possedevano la coriacea pesantezza dei guerrieri medioevali e l’elegante velocità dei  samurai. 

Katane che s’intrecciavano, tentavano d’affondare, schermavano colpi…

Nessuna delle due antagoniste riusciva a demolire la lucentezza dell’altra.
Erano pari nella precisione e nella robustezza.

Rimanevano in bilico sul dorso di un rasoio.
Si respinsero.

Dora saltando spiccò una verticale all’indietro.

- Forest fang!!

Un’enorme zanna dai riverberi arborei tentò di falciare la difesa di Shura.

- Earth blades!!

Le lame della terra si eressero verso il cielo formando una barriera di colonne di sabbia.
Sabbia di titanio.
Sabbia impenetrabile.
Il giovane fece arretrare il coltello della Maestra.
Ella però continuò ad assediarlo.


- Incredibile! – esclamò Anita – la Maestra riesce a muovere la sua lama in varie direzioni!

- Sta proprio qui la sua temibile abilità! – disse Roikhos – Adopera uno stesso attacco in modi differenti!

La sacerdotessa lanciava la forest fang come un boomerang.
Ogni volta che  ritornava indietro  le dava una traiettoria diversa.
Shura volava da una parte all’altra dell’arena per allontanarla.

Dora riuscì ad abbattergli una delle lamine-barriera.
La fortezza declinò come un castello di carta.

Il cavaliere del Capricorno, ripartì  alla carica con folgorante immediatezza.

- Hurricane sword!!

Esplose il tornado ma la guerriera restò ancorata saldamente al suolo.
Solo i capelli le si sciolsero simili ad una mareggiata castana…
Rinchiudendosi in un’enorme sfera, iniziò a plasmare un nuovo incantesimo.

Bene! “ comprese Shura “ tempesta contro tempesta!”

Dora piroettò con la testa  e le braccia  in giù  muovendo le gambe a mulinello.

Linx storm!!

La sfera d’energia si ruppe sprigionando un’ondata di ciclone che si scontrò con quella avversaria.

Nell’arena regnò il caos più totale.
Non si capì nulla.
Tutti gli spettatori tentarono di ripararsi.
Il Maestro di Aldebaran fece da scudo ad Anita.

- Beh, le previsioni di oggi c’hanno azzeccato – osservò scherzoso – sereno variabile!!

Shura condensò tra le mani la potenza del linx storm.

Jumping stone!! – urlò sollevandosi in alto.

Dora vide il proprio attacco sovrastarla ma lo ridusse tempestivamente in un’inoffensiva pioggia di gocce argentee.

Le bufere si dileguarono  dal campo di battaglia…

Maestra e allievo si studiarono per alcuni secondi  alle due estremità del ring.

In silenzio camminavano  lentamente…

I battiti dei respiri erano accelerati ma non si piegavano alla fatica.

Qualche briciola d’attesa…

Dora scattò in aria roteando come una libellula.

Iron leafs!!

Puntando l’indice destro dinanzi a sé,  fece sgorgare un turbine di foglie metalliche acuminate.

Si udirono  sinistri sibili che squarciarono l’aria…

Shura, saettando alla velocità della luce, evitò quegli artigli mortali e balzò contro la sacerdotessa tentando di colpirla col braccio.
Ella si scansò più invisibile del suono.

Il ragazzo si accorse che s’era trasportata sulla sommità dell’albero maestro della nave.
La vide poi piovergli addosso come un falco pellegrino.

La pista delle danze si spostò fuori il cerchio dell’arena. 

Anita tentava di seguire con lo sguardo i movimenti della sacerdotessa e del fratello.
Era in grado di vederli a mala pena.
I due guerrieri erano talmente svelti che schizzavano da una parte all’altra della Temistocle somiglianti a stelle cadenti.
Sul ponte o sui corrimani la musica delle spade perpetuò il suo ritmo frenetico e secco.

Improvvisamente un boato.

Dora scagliò l’allievo sul campo dell’arena.
Così intenso fu il fracasso da far vibrare tutti i soppalchi.

Quel colpo aveva frastornato Shura.
Erano bastati due secondi di distrazione per ammaccarlo da capo a piedi.

Lo scontro però non era concluso.

L’atto più spaventoso doveva ancora essere messo in scena…

Il giovane, con le membra pulsanti di dolore, si rialzò.
Ad alcuni metri di distanza la Maestra lo squadrava ritta in piedi.

Anita , pallida e tesissima, comprese che quella sarebbe stata la parte finale del combattimento.
La parte più che decisiva.
La parte  distruttiva.
Roikhos contemplava in apprensione il palcoscenico della lotta…
Sapeva che la donna avrebbe dovuto esprimere la totalità della propria potenza.
Era necessario.
Un allievo ormai giunto quasi al culmine della formazione doveva compiere quel salto.
Era fondamentale.
Purtroppo.

La sacerdotessa guerriero divaricò leggermente le gambe.
Sollevò le braccia dai fianchi.

- Shura – disse con voce greve- sai bene cosa sto per fare.

Il ragazzo rabbrividì.
Il cuore gli martellava in modo allucinante.
Pareva dovesse rompergli le costole da un minuto all’altro.

- Siamo giunti alla fine.

La donna radunò le onde del proprio cosmo…

L’atmosfera divenne davvero strana…

I rumori della nave si ovattarono.

L’azzurro del cielo e la brillantezza del sole iniziarono a sciogliersi.

- Maestro Roikhos…- sussurrò Anita guardando in alto – ma sta…diventando tutto grigio?!

- E’ l’ effetto del suo attacco più potente  portato all’estremo…

- Oh, Dio! Vi state riferendo  proprio a… quello?!

- Esattamente.

- Negli allenamenti non l’aveva mai usato in quel modo…

Ogni cromatura  sbiadì.
Ora si viveva sul set surreale  d’ un film in bianco e nero.

Come faccio a fermarla? “ rifletté agitato Shura “ conosco il colpo che mi sta per lanciare…con quello m’ha temprato nelle situazioni più critiche ma…non l’ho mai visto sprigionato così!” 

Dora lasciò che l’energia le si convogliasse completamente all’estremità delle mani.

“ Devo stare calmo…calmo…in che modo la posso contrastare? “

La donna proiettò lentamente le braccia dinanzi a sé.

“ I  miei attacchi singolarmente non valgono nulla in confronto al suo…” 

Un’enorme luce cominciò a prendere forma…

A mente fredda Shura finalmente capì.

“ A mali estremi, estremi rimedi…”

Chiuse gli occhi…
La sua aurea prese a vibrare con risonanze insolite.

Roikhos sgranò lo sguardo.

- Maestro! – domandò angosciata Anita -  che vuole fare Shura?

- Sta…sta annullando i suoi sensi!!

- Cosa?!

- Sì! Sta annullando temporaneamente  i primi sei sensi per concentrarli  nel settimo!!

- Ma è una missione suicida!!

- Potrebbe morire se perdesse il controllo…sta facendo tutto velocissimamente!! La quantità d’energia che sta spendendo è troppo grande…

Sul capo di Dora comparve la gigantesca figura di una sciabola luminosissima.
Il  bagliore faceva dolere gl’occhi.
Tutta l’azzurrità infinita della volta celeste si era cumulata in quell’arma.

Non perderti, Shura, non perderti…” meditò la guerriera “ non posso e non devo fermarmi…ti prego…credo in te.”

Il giovane, anch’egli con le braccia in avanti, era giunto allo stremo.
Stava bruciando il cosmo con ogni goccia di sangue che gli scorreva nelle vene.

L’attimo cruciale era giunto.

Il grido di Dora colmò il vuoto del vento.

Sky sabre extrema!!! 

L’urlo dello spirito di Shura fracassò i margini d’aria.

Supreme blades!!

Un frastuono assordante di luce e sabbia.

Parve l’esplosione di una supernova.

Attimi di panico.

La Temistocle traballò vertiginosamente.
Parecchi temettero  che fosse sul punto di spezzarsi in due.

Fortunatamente non accadde nulla.

Il lampo distruggente degli incantesimi si sminuzzò in piccole bolle di fiamma…

Il cielo, il sole, il mare e  il resto riacquisirono i propri colori.

Sull’arena, Dora , impolverata e coperta di lividi, giaceva sul terreno.

Il cavaliere del Capricorno, nonostante fosse stremato, le si avvicinò con fatica.
Si inginocchiò per terra e la mise supina sorreggendola con delicatezza per le spalle.

- Maestra Dora! Maestra Dora! -  mormorò scuotendola lievemente.

Giunsero ansiosi Roikhos ed Anita.

Videro che la sacerdotessa mosse rintronata il capo.

- S-Shura…- fece con voce impastata – stai tranquillo…ce…ce la faccio a rialzarmi…

Con lentezza si rimise in piedi, ma barcollò dalla spossatezza.
Anita la sorresse prontamente mentre il Maestro di Aldebaran aiutava il giovane.

La ragazzina guardò commossa Dora e il fratello…
Non voleva immaginare che cosa sarebbe successo se li avesse perduti.
Erano tutto.

Erano la sua famiglia.

Non riuscì a trattenere le lacrime.

- oh, Anita – sospirò Dora – non cominciare…

- M- Maestra…

La fanciulla se ne infischiò delle formalità e l’abbracciò forte .
Sì…lei era pure una sacerdotessa guerriero ma era prima di tutto la persona che l’aveva cresciuta.

La donna si lasciò vincere e abbandonò per un istante la rigidità del proprio riflesso.
Strinse teneramente a sé la ragazzina per rassicurarla…

Shura sorrise con dolcezza nel vedere quella scena.
La sorellina naturalmente si fiondò  da lui per accertarsi concretamente di poterlo prendere ancora tra le braccia.

- Maestra Dora – disse il ragazzo con tono stanco ma solenne – vi ringrazio…vi ringrazio per avermi fatto arrivare fin qui.

- Shura…ormai ti manca un gradino per ottenere l’Excalibur…sei riuscito a fondere la potenza dell’hurricane sword, dell’earth blades, del jumping stone…sei sopravvissuto…la dea Atena ti guarda con orgoglio.

- Onore a Shura!! – gridò con voce stentorea Roikhos  che venne imitato in coro  dagli altri guerrieri.

Il giovane non poté godersi la gioia del momento.
Era uscito dallo scontro sfinito e il cosmo gli si era notevolmente affievolito.
Aveva annullato i suoi sensi in meno di un minuto per poi riottenerli tutti di colpo nel giro di qualche secondo.
Il suo corpo rimaneva sempre quello di un uomo.

Diventando ancora più pallido vide le persone attorno a lui annebbiarsi e oscurarsi…
Gli girò vorticosamente la testa…
Il cuore rallentò i battiti…
Le voci si allontanarono…

Non avvertì più nulla.


Un’ora e mezza dopo ricominciò a sentire dei suoni.
Prima dei sussurri incomprensibili e confusi, poi dei toni sempre più chiari…
Distinse una voce maschile e due femminili…
Riaprì gli occhi.
Si ritrovò davanti la faccetta di Anita che gli sorrideva sollevata.

- Wow! Ti sei ripreso in fretta!! Temevo avresti dormito per dodici ore di fila!

Shura un po’ intontito ma con una nuova energia che gli scorreva nelle vene si guardò attorno.
Era su un lettino dell’infermeria. Alla sua sinistra stava Roikhos con la solita espressione gioviale e a destra sedevano la sorella e Dora.

- Come ti senti, ragazzo? – domandò  il colosso.

- Un tantino rimbambito però…non avverto più quell’orribile fiacchezza di prima…è strano da descrivere…

- È perché hai ricevuto l’influsso di due cosmi – gli spiegò la Maestra.

- Due cosmi?

- Sì…una parte del mio e una parte di quello di Roikhos.

-  Eravamo indeboliti entrambi – aggiunse l’uomo – né io, né lei potevamo donarti da soli dell’energia così abbiamo diviso… la spesa in due!

Shura contemplò con immensa gratitudine i  guerrieri.

- Ma adesso non siete più affaticati di prima? – chiese un po’ impensierito.

- È questione di rigenerazione….-  fece Dora.

- Dobbiamo aspettare che i nostri cosmi si riaccendano di nuovo- continuò Roikhos- credi che nella nostra esistenza non siamo stati abituati a prove del genere? Ah!ah!ah!

- Il dottor, Baffetto  vi ha raccomandato di non combattere per almeno due giorni – rise Anita.

- Già – osservò il Maestro di Aldebaran – è meglio non far alterare  omino bianchiccio…quel nanerottolo insolente e guastafeste…crede che abbiamo le membra di ricotta…

- Tra quattro ore la Temistocle farà scalo a Siracusa! – annunciò allegramente Anita al fratello -  potremmo vedere la città e rilassarci un po’!

- Sosteremo solo per un paio d’orette – puntualizzò Dora.

- Ma…un piccolo girettino si può fare?

- Non penso ci siano problemi, Anita – sorrise Roikhos-  il tempo si trova!

- Dai, scimmietta! – le strizzò l’occhio Shura – ti porterà il fratellone a scodinzolare per le vie della città!

- Io ti farò invece  pascolare!

  Tutti risero.

- Su, gente – fece Dora ad un certo punto – lasciamo Shura riposare un altro po’.

- Fratellone, io vado ad esercitarmi a prua.

- D’accordo – le rispose il ragazzo – non appena mi sarò ripreso e avrò fatto una benedetta doccia ti raggiungerò!

Roikhos e Anita uscirono.
L’ultima ad abbandonare la stanza fu Dora.
Si fermò un momento vicino lo stipite della porta.

- Shura.

- Sì, Maestra?

- Sono io a doverti ringraziare.

- Per  cosa?

Alcuni secondi di silenzio.

      - Per avermi dato il coraggio di guardare la mia anima nel vero profondo.

 

  Siracusa era adagiata placidamente sul tappeto mediterraneo.
Con i capelli   che svolazzavano al respiro della corrente, Anita ammirava da prua quella splendida e singolare città…
Si spargeva , col suo groviglio di case calde, su una cellula di isoletta attraccata alla terraferma.
I gabbiani si rincorrevano con  serafica e indomita ilarità  tra gli alberi delle navi ancorate al porto.
Un porto frastagliato di passerelle, quieto eppure effervescente di vita.
La brezza dello iodio italiano allettava le narici della ragazza.
Quel quadretto di case antiche e moderne che si mescolavano armoniosamente, lasciava viaggiare la sua fantasia nei vicoli .
Non ne poteva più di stare a bordo della Temistocle.
Scalpitava d’impazienza. Non vedeva l’ora di esplorare quella città che fu un tempo la polis più potente dell’antica Magna Grecia.
Voleva scendere e sgattaiolare sulle stradine siracusane a caccia di curiosità e posti in cui gustare  specialità del Mezzogiorno.

Da dietro due  mani le si posarono sulle spalle.
Sussultando si voltò spaventata.
 
Era solo Shura che sorrideva.

- Por la muerte nera!!  Mi hai fatto pigliare un colpo!

- Querida, chi vuoi che sia? 

- Un imbecillos che assomiglia ad una capra…ah!ah!ah! Hai ragione!

- Bella babbuina, lì sull’albero maestro c’è una vista migliore…prova ad arrampicarti.. poi mi  dici! – esclamò  il ragazzo mentre veniva colpito sulle braccia .

- La tua bertuccia ti può buttare a mare, sai?!

- Dai, corazon de la mea vida! Non prendertela! Te quiero mucho...

I due scoppiarono a ridere.

-  A cosa stavi pensando, tutta sognante affacciata a prua? – domandò Shura – hai qualcuno nel cuore e tuo fratello non lo sa?

- Ah!ah!ah! Ma no! Ero incantata dalla città e…- aggiunse un po’ abbacchiata- non mi piace nessuno … inoltre i ragazzi non mi degnano di uno sguardo…

- Probabilmente  hanno gli occhi sotto i piedi.

Anita gli sorrise.

- Beh,  sei mio fratello…dici per forza questo e comunque...non sono certo come te!

Ridacchiò con fare malizioso.
Shura la squadrò con un sopracciglio inarcato.

- Mmmh…che intendi dire sorellina?

- Io sono una brava e quieta bimba, tu invece fai il birichino!

- Dove vuoi andare a parare?

- Tesoro, ho visto che nella tua valigia c’è un set speciale di magliette  aderenti e camicie sexy…

- Hai ficcanasato nella mia roba?!

- Pensi che io sia rinscemunita? So bene cosa farai  i sabato sera ad Atene! Ah!

Anita rise dispettosa.
Shura aveva il viso in fiamme.

Non era abituato a raccontare … le proprie avventure  con le ragazze.

Era un guerriero ligio e zelante verso i regolamenti del Tempio.
Desiderava mantenere linda un’immagine di fermezza e ponderazione .
Alla  sorellina purtroppo non sfuggiva nulla poiché capiva perfettamente che lui era un ragazzo attraente e di sottecchi si divertiva con le fanciulle.

- Sì,sì! – continuò la ragazzina sghignazzando – già m’immagino tu, Milo, Camus e Aiolia,  conciati a strafighi , che camminate machi e smargiassi per le vie d’Atene…

- Piantala!

- …E tutte le ragazze che vi piovono addosso e vi tastano i muscoli d’acciaio…

- Ora,  scimmia, finisci in una gabbietta!!

Anita  eseguì   dei passi di flamenco battendo le mani e i piedi.

- Ola cichas ! Sono Shura, el caliente caballero del Capricorno! Yo quiero bailar toda la noce!!

Il cavaliere rincorse la sorella e l’acchiappò prendendola tra le braccia.

- Sai che ti succede adesso, vero?

- No!no!no! Non farlo ti prego!!

- Oh, sì ciquita! Niente suppliche!

Anita esplose in risa spasmodiche all’attacco di solletico.

- E’ inutile!! – esclamò- tanto lo so che siete dei lady-killer!! Marpioni!! Bello, bighellonare all’accalappio delle donne, eh?

- Scema!

- Aaah! Il profumo femminile all’orizzonte…el fuego!!!

La ragazzina continuò a stuzzicare l’imbarazzato ma divertito fratellone …

Al Gran Santuario, Milo, Camus ed Aiolia  non  erano soltanto compagni d’addestramento e lotte per Shura.
Erano suoi complici in imprese piccanti e proibite…
Vi erano donzelle allegre, smaliziate e desiderose di essere confortate da degli aitanti e splendidi guerrieri…Cameriere, studiose di letteratura antica, ritualiste…nessuna riusciva a resistere allo charme di un cavaliere d’oro.
Milo: spiritoso, brioso, focoso. Un amante splendente e colmo d’inventiva.
Camus: inizialmente algido si scioglieva in una conturbante e magnetica galanteria. Sorrisi roventi…sguardo sensuale.
Aiolia: gentile, rassicurante, caldo come il meriggio. Un’ avvenenza d’ardente e nobile disinvoltura.
Shura: all’apparenza serio, seduceva con inaspettate scintille di giocosità e fiamme. Spontaneo, vitale lasciava comunque sempre trapelare  quel suo fascino d’austerità…
 Ricordava che era stato proprio lui ad iniziare gli amici all’allettante e infiammato mondo dei sensi…c’era anche da considerare  che quei tre  non avevano mai avuto intenzione di rimanere a lungo prigionieri della verginità… Non si erano infatti assolutamente pentiti della loro precocità…

La presenza di due cosmi costrinse il guerriero del Capricorno ad interrompere i giochi con la sorella.
 
Accigliato si sporse dalla ringhiera di prua.
Anita lo fissò  con espressione  apprensiva.    

- Fratello, cosa c’è ?

Il giovane per un attimo non le rispose…
Le auree che percepiva gli erano più che famigliari…
I loro colori rifulgevano di sfumature  fuligginose che pareva procedessero tortuosamente nell’aria come cobra della notte…

Il cavaliere ridusse i propri occhi a fessure.
Vicino la banchina del porto scorse una coppia di figure alte…due ragazzi che stavano parlando.
Improvvisamente avvertì un particolarissimo e sgradevole odore, una miscela di fragranza di rose e tanfo di zolfo e sangue.
Storse la bocca disgustato.

- Shura, si può sapere che ti prende?

Si destò.

- Scusa, Anita…ho appena realizzato di dover salutare due…miei compagni.

- Li hai visti  sulla banchina?

Il fratello fissava corrucciato il porto.

- Sì… Aphrodite e Death Mask sono a Siracusa.


Note personali: eccomi qui a distanza  minore di un mese!! ^^ di nuovo un doppio aggiornamento!! Ho scritto questi due ultimi capitoli contemporaneamente -.- uno sfacelo…perché dovevo concludere anche “ Non vedo che l’inverno, non vedo che la notte” …beh, missione compiuta!
Nella 3 e ultima parte del capitolo 6 stavolta ho impiegato meno tempo nella descrizione del combattimento XD certo, è stato ugualmente difficoltoso ma nel compenso mi sono divertita a inventarmi le tecniche di combattimento di Dora…
Per fortuna dopo questo duello ho inserito la parte leggera in cui Anita sfotte le bighellonate di Shura con le fanciulle XD ovviamente non ho potuto far a meno di  nominare Milo, Camus ed Aiolia! ;) insomma, questi cavalieri non sono solo abili nell’arte della guerra ma pure nell’arte della seduzione!! XD insomma, ho sempre pensato : ma sti’ belloni non penso che non sappiano sfruttare il loro charme!! Sarebbe un peccato!


 

   
 
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