Erano tutti
riuniti nella solita saletta della casa dei White Tigers e dopo essersi raccontati i fatti più
importanti avvertirono un leggero sonno, dopotutto era l’una
passata. I bladebreakers sarebbero partiti il giorno
dopo per andare a prendere Key e tornare in Giappone
ad allenarsi
- voi potete
dormire qui per terra, non sappiamo dove mettervi – li disse Lao
- va benissimo io
riesco a dormire ovunque ^^ - rispose Takao
- si come quando ti sei addormentato sulla mia gamba e non
sono riuscito a muovermi – gli ricordo Max
- ahahaha è proprio da te! E ora scusate vado a letto anch’io
Erano tutti pronti
per partire e stavano salutando la squadra avversaria. Rei restò
in un angolo dietro al muro, e non riusciva ad uscire. Sarebbe stato troppo
triste e doloroso e non ce la faceva
- e Rei? – chiese Moe a Gao, anche se intuiva la risposta
- fa il bambino
capriccioso e non vuole salutarvi –
- d’accordo
allora noi ce ne andiamo! In bocca al lupo per i
prossimi incontri – disse Takao arrabbiato e si
girò insieme agli altri, incamminandosi verso
la macchina con dentro l’autista. Moe rimase
ferma
- ti prego Rei fatti vedere – supplicò Moe al vento
- non capisco
perché fa così – si disse Kiki
Mao osservava tutta la scena. Aveva capito che
quei due si amavano, e neanche poco! Si sentiva un mostro, ma infondo anche lei
amava Rei anche se non era corrisposta. Si chiese se
quella che stava facendo era una cosa giusta. Lei aveva agito in buona fede,
forse un po’ troppo egoisticamente.
- ok se non mi vuoi vedere non fa niente! Mi mancherai Rei
– disse arrendevole e si incamminò anche
lei.
Rei uscì da dietro il muro e le corse incontro
abbracciandola – cavoli Moe ma perché? Perché non riesco ad allontanarmi neanche un metro da
te? –
- Rei ti prego, non dimenticarmi -
- non ci riuscirei
neanche volendolo –
- che pena! Separarsi così ingiustamente….si
vogliono un gran bene – disse Kiki ai compagni
che osservavano la scena
- stanno
così bene insieme! Moe è perfetta per il nostro Rei – disse Lai – non trovi sorellina?
–
Mao rimase immobile con le lacrime agli occhi.
Lei lo amava così profondamente ed era difficile vederlo tra le braccia
di un’altra! Ma se quelle braccia erano quelle
giuste per lui, non poteva fare altro che farsi da parte e lasciarli vivere il
loro amore. Certo, era doloroso, ma piuttosto che vedere ogni
giorno Rei triste, preferiva non vederlo più ma sapere che era
felice. Perché dopotutto l’amore
cos’è se non voler vedere la persona amata felice?
Andò
incontro ai due – vattene – disse a Rei
- come scusa? -
- vattene! Non ti
voglio in squadra! Un tipo così debole da farsi battere da una come me non vale molto, ci saresti solo d’impiccio
–
- dici sul serio?
– pian piano sul bel viso del ragazzo comparve un sorriso
- si ma non farti strane idee, io non…- le diede un bacio
sulla guancia e lei diventò rossa
- grazie Mao! Dopotutto resti sempre la mia amica d’infanzia!
Ci si vede –
E i due si
allontanarono andando verso la macchina presa in affitto dagli altri
- ti sei
dimostrata in gamba sorella – le disse Lai quando
fu tornata da loro
- ho solo capito
che era la cosa più giusta da fare – disse
autoritariamente
- hai fatto bene!
–
- pero io –
iniziò a piangere e si buttò fra le braccia dei compagni –
non so se ce la farò–
- non preoccuparti
ci siamo qui noi – disse Gao
protettivo
*******
Erano passate due
settimane dalla partenza in Cina, ed erano tutti nella loro casa o come piaceva
chiamarla a Takao, base. Moe
e Hilary si erano rinchiuse in bagno perché
avevano vinto un concorso trovato nelle patatine e avevano ricevuto in premio
una collezione di vestiti per tutto l’anno
- possiamo uscire?
– chiese timidamente Moe dall’altra parte
della porta
- si – risposero seccati tutti in coro, era tipo la
sesta volta che entravano e uscivano. Ogni volta Moe
era sempre bella, con ogni vestito, questo è
quello che pensava Rei. Si chiese anche come facevano gli altri a non notare la
sua bellezza, a restare indifferenti a ogni suo
sorriso, ed è così che gli venne in mente che magari lei era una
ragazza normalissima, forse anche banale, ma per lui era la più bella,
la più dolce e la più speciale ragazza su questo pianeta!
Uscirono
finalmente da quella porta. Moe indossava una
minigonna bianca a pieghe, una t-shirt attillata rossa con scritta
una frase in inglese, scaldamuscoli e scarpe da tennis. Hilary invece una gonna abbastanza corta e svasata di
colore azzurro con una cannottierina verde e dei scarponcini neri.
- allora come
stiamo? – chiese Hilary
- benissimo,
questo è il vestito migliore di tutti – rispose sbrigativo Takao senza voler perder tempo
- sei sicuro?
–
- ma si Moe, su! State bene, ora
possiamo uscire o dovete provarvi anche gli altri? –
- quanto sei antipatico Takao! Non mi
stupisce che la prof ti punisce sempre! – gli disse acida la compagna di classe
- senti chi parla miss
precisina! Non usciresti mai con un capello fuori
posto –
-
sempre meglio di te che esci sempre tutto fuori posto –
- brutta oca! Sono
o non sono il campione del mondo? –
- come mi hai
chiamato idiota?-
- eh, che strane
le persone! – disse fra se il prof mentre osservava con gli altri la scena
- che intendi? – chiese Max
- alcune coppie
quando si piacciono tendono ad essere più gentili e
dolci tra di loro, come Moe e Rei, e altre che
litigano sempre, come Taki e Hilary
–
- ehi ma che stai
dicendo prof? – lo riprese il cinese imbarazzato
- co…comunque si vede che sono
fatti l’uno per l’altra – cambiò discorso Moe, altrettanto imbarazzata
La litigata fra i
due fu interrotta dal rumore di Key che fece cadere
la sedia, andandole addosso
- di, ma sei matto?
– lo rimproverò il prof – non hai visto che stavi andando
addosso alla sedia? -
- non
l’avevo vista – rispose con aria distratta – scusate –
ed uscì
- quello mi preoccupa – disse Takao
seguendolo con lo sguardo
“è un
sogno, è solo un sogno!” cercava di ripetersi
fra se il bel blader, cercando di calmarsi.
Ultimamente non faceva che pensarci e questo non lo aiutava
di certo. Andò al suo solito negozio preferito dove facevano i migliori ramen di tutto il Giappone e si sedette ad un tavolo.
Intorno a lui vi erano pareti molto alte, ma l’ambiente era piccolo e per
di più i clienti non saranno stati più
di tre.
- ecco il suo
piatto – il cameriere porse la ciotola davanti a Key
il quale iniziò a mangiare
- che bel ragazzo
che sei diventato – disse sarcasticamente una
voce apparentemente famigliare alle sue spalle – da quant’è
che non ci vediamo eh, Hiwatari? –
Gli spaghetti tra
le bacchette caddero nel piatto e il ragazzo restò a bocca aperta
davanti alla figura che aveva davanti. No, non poteva essere!
- Karkaf? – esclamò allibito
- oh, vedo che ti
ricordi di me! Hai una buona memoria – e si sedette di fronte a lui
– dopotutto ci siamo visti una volta sola – la voce era la stessa,
e anche lui non era cambiato di una virgola
- tu…hai
ucciso quell’uomo vero? –
- quale? Ne ho
fatti fuori talmente tanti che non mi ricordo –
disse facendo finta di non ricordare
Key deglutì –
hai capito benissimo! guarda che se pensi che
io sia uno scemo…- si infiammò
- ok, ok calmati! Si, sono stato
io! Ricordi proprio tutto eh? -
- come se fosse
ieri – rispose continuandolo a fissare negli occhi, senza abbassare mai
la guardia
- allora ricordi
anche l’offerta che ti avevo proposto – Key
non rispose ma lo guardò acutamente – dal
tuo sguardo deduco di si – disse ridendo l’uomo – sappi che
è ancora valida –
- e sappi che la risposta è sempre no – e
uscì da locale
Continuò
per un bel pezzo a piedi e ad un certo punto qualcosa di piccolo e molto veloce
lo sorpassò e girò l’angolo. Incuriosito si mise a correre
e girò l’angolo. Davanti a lui c’era quell’uomo,
con il cappotto nero e il viso pulito ma maledetto
- Karkaf ma come?....eri tu che
prima…-
- ehi parla piano
sennò non capisco – dal tono poteva pure sembrare che fosse un
tipo scherzoso, ma Key
sapeva che era maligno. In lui c’era qualcosa di malvagio e bastava
intuirlo guardandolo negli occhi
- lasciami in pace!!!! – gli urlò contro
- no, tu hai
troppe potenzialità, non posso lasciarti andare! Ti costringerò a
fare come dico io –
- sei tu che mi
hai insegnato a non farmi mettere i piedi in testa da nessuno, ed è
così che farò!-
- benissimo
– rispose calmo prendendo qualcosa dal taschino dal cappotto – siete davvero fotogenici sai? – aveva preso la foto
scattata con i Bladebreakers dopo la vittoria con
Key sudò freddo, perché aveva
tirato fuori quella foto?
- tu non vorresti
che a loro accada qualcosa vero? -
- maledetto! Se
solo provi a fare loro qualcosa…-urlò incazzato
- sei piuttosto
nevrotico – gli fece ironico – comunque
non sono così cattivo come pensi! Prima di farti
fare il contratto (stranamente alla parola contratto fece un sorrisetto maligno, che Key
notò subito) dovrei testare sul serio le tue abilità –
- e cosa dovrei fare? –
- una sfida a beyblade contro di me -
Ed ecco anche il 23esimo! È davvero
lunga, ma quando l’ho scritta non me ne ero resa
proprio conto! Scusateeeee ç_ç
mi sono fatta prendere la mano!!! Mando un grandissimo
bacio a tutti coloro che mi hanno seguito dall’inizio fino a mo!! :* grazie ragazzi