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Autore: Armida    31/05/2012    1 recensioni
Come nel migliore degli Happy-Ending, la storia di Harry Potter si conclude con la pace. Ma mantenere la propria felicità nella vita reale, non è sempre facile come sembra. Anche i problemi apparentemente più insignificanti possono causare situazioni inaspettate, situazioni spinose. La vita reale è spinosa senza dubbio. Per questo a volte è bello perdersi in un libro... Guardava fuori la finestra della camera di Ron, alla Tana. Non poteva essere possibile, non poteva essere successo davvero tutto questo...
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Harry era un tantino agitato: l'ultima volta che avevano tentato di fare una sorpresa alle ragazze non era andata esattamente come speravano, anzi era stato un bel casino. Ma quella volta doveva essere diverso.
"Kreacker..." chiamò.
L'elfo emerse dalla cucina e si inginocchiò ai suoi piedi con un profondo inchino.
"Come sto?" domandò sorridente il ragazzo.
"Solo un tocco, signore" Kreacher trascinò una sedia davanti il padrone, vi saltò sopra per arrivare all'altezza del viso e gli sistemò il fazzoletto. Fece quindi apparire uno specchio con uno schiocco di dita.
"Grazie!" Esclamò Harry osservando il suo riflesso: quella giacca elegante gli cadeva molto bene addosso. "Vai a chiamare Ron per cortesia..."
"Sono qui, sono qui..." borbottò il rosso entrando nella stanza. "Andiamo è tardi."
"Accio discorso!" Un insieme di foglietti ordinati atterrarono in mano al bruno.
"Ci vediamo stasera Kreacker..."
"A dopo padrone. Buona fortuna!"
I due ragazzi si smaterializzarono davanti i cancelli di Hogwarts.
Vitiuos era lì ad aspettarli.
"Benvenuti, bentornati a scuola!" trillò emozionato "Siete in perfetto orario! Nessuno degli studenti si aspetta la vostra presenza, nè quella del Ministro che è già nello studio! Abbiamo fatto spargere la voce che siete tutti impegnati in un convegno estero, solo la signorina Granger si è preparata un discorso. Sarà grandioso, emozionante!" continuò a ripetere quelle frasi finchè non arrivarono nello studio del Preside. Non incontrarono nessuno durante il percorso, segno che i ragazzi erano già stati richiamati in Sala Grande.
Harry ripassò mentalmente la scaletta ancora una volta. Cominciarono a sudargli le mani.
Un discorso ufficiale insieme al Ministro davanti a tutta Hogwarts non era cosa da poco. Quasi svenne quando riconobbe alcuni giornalisti della Gazzetta muniti di taccuini e macchine fotografiche.
"Ehy Harry!" Lee gli corso incontro "Manderemo il tuo discorso in diretta a radio Jordan, sai?" Il bambino che è sopravvissuto, il Salvatore del mondo magico, pensò seriamente di scappare.
Shacklebolt gli fu vicino, spuntato da chissà dove: "Non è il momento di fuggire. Tranquillo, ti do un consiglio vecchio come il cucco ma utilissimo: immagina che siano tutti in mutande! Forza!" Esclamò alzando la voce "Andiamo, la signorina Granger avrà già cominciato il proprio discorso!"
Tutti insieme si incamminarono. Il Ministro si mise a chiacchierare tranquillamente per distrarre Harry e vi riuscì: quando varcarono la porta della Sala Grande il ragazzo era totalmente rilassato e camminò fra i tavoli a passo sicuro.
Nessuno li aveva annunciati e quella lunga sfilata di persone fu accompagnata da un iniziale "Ooh" di sorpresa, seguito da un borbottio indistinto e da un lungo e pacato applauso.
Il Ministro si posizionò per primo davanti il leggio.
Harry cercò con lo sguardo Ginny: la trovò seduta al tavolo, intenta a fissarlo a bocca aperta. Le accennò un sorriso forzato, improvvisamente di nuovo in ansia.
"Studenti, Professori" iniziò Shacklebolt "E' passato un anno da quando fra queste stesse mura veniva sconfitto il Mago Oscuro più potente mai conosciuto. Mago Oscuro il cui nome è ancora inpronunciabile, che ancora ci spaventa nonostante la sua caduta. È stato un anno duro. Le ferite devono ancora cicatrizzare, ma so che il popolo magico si riprenderà con vigore. Questo anniversario è fondamentale per non dimenticare chi è morto per il bene di tutti e per ricordare quanto l'unità e i veri valori siano fondamentali nei momenti peggiori. Voi siete il futuro e vi auguro di crescere coraggiosi e fedeli. Ora si può solo festeggiare perchè il domani sia più roseo possibile: meritiamo tutti serenità per rinascere dal dolore."
Un lungo applauso seguì le parole del Ministro e un brindisi.
Il Preside proprose un minuto di silenzio per quanti erano morti. Furono quindi letti i nomi di tutti gli studenti caduti. Molti piansero copiosamente ricordando i compagni che non c'erano più e tutti applaudirono ancora una volta.
Un ragazzo Corvonero si alzò in piedi "PER NON DIMENTICARE, CHE IL CLAMORE DELLE NOSTRE MANI ARRIVI FINO AL CIELO!" uno scroscio di battiti riempì la sala per diversi minuti, mentre il Ministro e gli insegnanti lanciavano scintille rosse dalle proprie bacchette.
Quando fu ristabilito il silenzio, Harry salì sulla pedana, abbracciò il Ministro e parlò con voce tremante: "Quando mi hanno proposto di preparare un discorso per questo anniversario ho pensato di rifiutare: non volevo. Credevo di non essere la persona più adatta. Per lungo tempo mi sono sentito unicamente responsabile di quanto accaduto. Sentivo il peso di ogni anima che non c'era più. Non lo dico perchè voglio essere compatito. Siamo tutti colpevoli e innocenti. Davanti la sofferenza e la morte non c'è giustificazione che tenga. Poteva andare diversamente, si poteva fare di più, si può sempre fare di più" Harry quasi urlò quell'ultima frase "ma rimuginare sul passato è inutile, l'unico modo per onorare i caduti è quello di rendere valido il loro sacrificio e ricordarli, sempre. Portare le loro storie nel nostro cuore e spalancarlo alla vita che si presenta ai nostri occhi sotto infinte sfaccettature e..." il ragazzo si interruppe di botto: George Weasley aveva spalancato le porte della Sala Grande e aveva corso come un ossesso fino al soppalco dove stava in piedi Harry. Lo abbracciò di slancio e bisbigliò al suo orecchio: "Fleur ha appena partorito! E' una bambina, si chiama Victorie. Vittoria, capisci? È per questo" George allargò teatralmente le braccia verso il cielo magico della Sala. Il bruno gli sorrise e annunciò serio: "La vita si presenta ai nostri occhi sotto infinite sfaccettature, dicevo. Eccone la dimostrazione, è appena nata una nuova bambina ed è stata chiamata Victorie, perchè oggi ricordiamo di aver vinto con l'amore e per l'amore!"
La Sala esplose in un boato e di nuovo molti tra studenti e insegnanti si commossero. Lumacorno allungò un fazzoletto ad Hagrid, Vitiuos lanciò in aria alcune scintille rosse, la McGranitt, presente per l'occasione, applaudì con vigore lasciando scorrere libramente le lacrime sul proprio viso. I ragazzi si alzarono tutti in piedi per riunirsi in un unico abbraccio che non prevedeva la distinzione in Case e colori.
Ron corse da George per chiedergli informazioni sulla nipotina e furono raggiunti da Hermione che abbracciò tutti e due felice, felice, felice.
Harry accolse Ginny fra le sue braccia e la baciò con tenerezza, afferrandole poi la mano e trascinandola fuori, insieme al flusso di gente che si riversava nel giardino di Hogwarts di quel soleggiato due maggio.
Si avvicinarono al Lago Nero dove magnifiche creature acquatiche emersero dall'acqua schizzando giocose su studenti e insegnanti. I raggi del sole accarezzavano i visi rilassati e un vento leggero rinfrescava gli animi.
La ricerca della felicità è lunga e perigliosa, ma sempre soddisfancente.

 

Prima cosa fondamentale da precisare: Victorie in realtà nasce due anni dopo la fine della Seconda Guerra Magica, non uno. Prendete la cosa come una licenza d'autore.. Credo sia l'unico dettaglio diverso rispetto quanto detto dalla Rowling.

Ora passiamo a cose più serie: si, la storia è finita. È il primo racconto che riesco a portare a termine ed è stata dura; spesso l'ho abbandonato, l'ho messo da parte, l'ho evitato. Ma alla fine l'ho portato a termine e pur non essendo sempre soddisfatta è stato un esperimento soddisfacente. Credo che continuerò a scrivere ancora, spero abbiate voglia di seguirmi in altre storie, su Harry Potter certamente e poi chi lo sa... 
Ad ogni modo è tutto merito vostro, che con o senza recensioni avete sempre seguito la mio storia, GRAZIE.

Armida. 

  
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