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Autore: LyraB    01/06/2012    2 recensioni
Kailey è all'ultimo anno. Ha i capelli rossi, una terribile insicurezza, una fervida immaginazione... e una migliore amica di nome Jo. Jo è vitale, energica e intraprendente. È solo al primo anno, ma non ha paura di niente. Quando decidono, improvvisamente, di iscriversi al Glee Club, intaccano inevitabilmente gli equilibri del gruppo. Ci sarà chi se ne innamorerà, chi le detesterà e chi penserà che "mancavano solo Anna dai capelli rossi e un maschiaccio" per completare il gruppo. Ma entrare a far parte di quel gruppo cambierà le loro vite, insegnando loro che si può, davvero, afferrare una stella.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come in ogni episodio di Glee che si rispetti, la musica è parte integrante della storia.
Da questo capitolo in poi, cliccando sulle prime parole delle canzoni potrete per ascoltarle interamente e leggere le parole,
in modo da poter immaginare meglio la scena e sapere cosa volevo dire... perchè nessuna canzone è stata scelta a caso, davvero!
Buona lettura, e buon ascolto!






cinque

lunedì pomeriggio, fuori dall'aula di canto




Era lunedì pomeriggio e Kailey e Jo erano ferme nel corridoio davanti all'aula di musica: da dentro provenivano voci e risate, ma nessuna delle due aveva il coraggio di entrare.
Kailey si stava rifacendo le trecce per la quarta volta quel giorno, dato che continuava a tormentarle per scrollarsi di dosso l'agitazione.
Che Kailey fosse spaventata da una nuova esperienza era una cosa perfettamente normale, Jo invece non si sarebbe mai aspettata di avere le mani sudaticce e le gambe un po' tremanti prima di fare una cosa semplice e sciocca come aprire una porta, salutare e sedersi su una sedia di plastica.
Rabbrividì. La granita che prima di pranzo un suo simpatico compagno di scuola le aveva versato nel cappuccio della felpa era ancora un ricordo molto recente e non era servito a molto cambiare t-shirt. Il cappuccio grigio diventato blu testimoniava a tutti la sua disavventura.
Il professor Schuester comparve in quel momento dal fondo del corridoio, alto ed elegante come sempre e con il consueto sorriso amichevole sul viso.
- Kailey, sono felice di vederti qui. Il concerto ha avuto il successo che speravamo, a quanto pare. - disse facendole un sorriso complice. - Sono contento che ci sia anche tu, Jo. -
Un momento dopo si accorse che l'aula era piena.
- Ma cosa fate ancora qui fuori? Credevo non fosse arrivato nessuno! -
Posò una mano sulla spalla di Kailey e l'altra su quella di Jo e le spinse nell'aula davanti a sé.
Al suo ingresso, in un coro di saluti, tutti i ragazzi si sedettero sulle gradinate. Il professore continuò a tenere una mano sulla spalla delle due ragazze mentre ricambiava i saluti.
- Come vedete, abbiamo due nuovi membri per rimpiazzare Sam e Quinn. Un caloroso benvenuto a Kailey e Jo! -
Le due ragazze sorrisero agli altri studenti con sollievo, sperando di fare una buona prima impressione su quelli che ancora non conoscevano.
Finn era seduto su una sedia in prima fila, con le lunghe gambe allungate davanti a sé e un braccio sulla spalliera della sedia di Rachel. Dietro di lui c'erano Mercedes, Tina e Mike. Più in là c'era Brittany, con un'espressione strana sul viso - di certo stava per fare una domanda a cui nessuno avrebbe saputo rispondere - e Santana, che le guardava con un sopracciglio alzato e l'aria di chi si stava chiedendo che ci faceva in un covo di sfigati come quello.
Puck era seduto a cavalcioni di una sedia messa alla rovescia vicino ad Artie, Kurt era in cima alle gradinate accanto a un ragazzo sconosciuto, seduto elegantemente sulla sua sedia come se fosse stata una chaise longue e non uno scomodo modello di plastica economica, con i pantaloni di velluto a coste verde muschio e le scarpe incredibilmente lucide. Aveva degli incredibili occhi chiari, luminosi e profondi al tempo stesso, con lunghe ciglia brune. Un sorriso disarmante ed enigmatico aleggiava sul suo viso mentre si passava una mano tra i riccioli bruni disordinati sulla testa e si aggiustava il gilet scuro, che staccava contro la sua camicia, dello stesso colore dei suoi occhi.
Kailey si chiese chi fosse. Non l'aveva mai visto in giro, ed era certa che se avesse fatto parte del Glee Club da tempo l'avrebbe di certo saputo. Si sforzò di pensare se qualche altro nome era comparso sulla lista di iscrizione, ma non riusciva proprio a ricordarsene.
Gettò uno sguardo alla sua migliore amica e sorrise: dalla sua espressione sembrava perfettamente padrona di sé stessa, ma Kailey si era resa conto che aveva notato il bel ragazzo in ultima fila e che dentro di sé stava pensando solamente "ommioddio ommioddio ommioddio".
- Bene ragazze, prendete pure un paio di sedie e prendete posto in mezzo a noi. Da questo momento siete a tutti gli effetti parte della squadra! - Disse il professor Schuester, interrompendo i loro pensieri.
- La sua felpa lo annunciava già da prima che entrasse da quella porta. - Sentenziò cupamente Artie, adocchiando le macchie di granita al mirtillo sulla felpa di Jo.
- Già, ci mancavano un maschiaccio e Anna dai capelli rossi. Adesso siamo proprio al completo. - Disse Santana, dando voce ai suoi pensieri a un volume sufficientemente alto da beccarsi un'occhiata di rimprovero da Schuester.
- Bene ragazzi. - Disse il professore, appoggiandosi al pianoforte a coda. - Spero che abbiate passato delle ottime vacanze, perché avremo parecchio da fare quest'anno. Anche se Sam è andato a Boston e Quinn l'ha seguito, sono felice di vedere che siamo ancora dentro il numero sufficiente per dimostrare cosa sappiamo fare nelle competizioni nazionali. Molti di voi si diplomeranno e sono certo che non avranno intenzione di lasciare il McKinley senza aver dimostrato a tutti quanto le Nuove Direzioni sono capaci di fare. -
Gli occhi gli brillavano di entusiasmo mentre scorreva con lo sguardo i visi dei ragazzi davanti a lui. Kailey si riempì di ammirazione per lui e mentalmente lo piazzò al primo posto nella top ten dei suoi professori preferiti.
- Dunque, oggi... - Iniziò il professore, girandosi per recuperare dei fogli dalla sua tracolla.
- Prof. Schue. - Disse Rachel alzando la mano
- Dimmi, Rachel. -
- Noi avevamo pensato a un piccolo... regalo di benvenuto per Kailey e Jo. - Disse raggiante. Il golfino color corallo che portava era delizioso, ma un po' troppo chiassoso sopra quella gonna a quadri fucsia e gialla... e il suo sorriso non faceva che aumentare la luminosità dei colori che portava addosso.
- Oh, fantastico. - Disse Schuester, spostandosi sulle gradinate con un sorriso. - Prego. -
Tutti i ragazzi scesero dalle gradinate e il suono delle percussioni e della batteria anticipò la voce di Finn, che iniziò a cantare tenendo il tempo con il piede.

        We were running through the town
        Our senses had been drowned
        A place we hadn't been before


Finn fece uno dei suoi sorrisi a metà quando Rachel gli comparve vicino assieme a Kurt. La musica si alzò vertiginosamente e tutti i ragazzi unirono le loro voci a quella del loro leader per esplodere in un ritornello pieno di energia. Le parole erano proprio quelle giuste, chiunque avesse scelto quella canzone ci aveva preso al cento per cento:

        Ready, set, go it's time to run
        The sky is changing we are one

"Pronti, partenza via, è ora di iniziare. Le cose stanno cambiando, noi siamo una cosa sola."
Kailey strinse le mani al cuore come faceva sempre quando era molto coinvolta. Rachel la vide così emozionata, con gli occhi che brillavano e le lanciò un sorriso sincero.
Il ragazzo sconosciuto in ultima fila fece un passo avanti mentre il resto del gruppo scivolava sullo sfondo per permettergli di cantare da solista la strofa seguente.
Oltre ad avere occhi bellissimi, aveva anche una voce niente male, pensò Jo.
- Chi è quello? - Domandò a Kailey chinandosi verso di lei.
Kailey si strinse nelle spalle: non ne aveva idea nemmeno lei e poi era troppo presa dalla canzone per parlare.

        Ready, set, go it's time to run
        The sky is changing we are one
        Together we can make it while the world is crashing down
        Don't turn around

Quando la canzone terminò, il professore di spagnolo si alzò in piedi battendo le mani, mentre Kailey e Jo applaudivano entusiaste e tutti i ragazzi che si erano esibiti si lasciavano andare a pacche sulle spalle e abbracci soddisfatti.
- Uao, è stata una cosa... uao! - Esclamò Kailey, senza parole per lo stupore.
- Avete avuto una idea bellissima! Chi ha scelto la canzone? - Domandò Schuester.
- Oh, è stata una cosa condivisa, chi ha dato un'idea, chi un'altra... - Disse Rachel vaga.
- Fa così perchè non l'ha proposta lei, professor Schue. La canzone l'ha proposta Blaine, l'ha trovata sull'Ipod di Brittany. -
- Pensavo che se scaricavo tutte le canzoni dei Tokio Hotel avrei vinto un soggiorno gratis in un albergo di Tokyo. Ho sempre voluto vedere i Pokèmon dal vivo. - Disse la ragazza mentre il suo viso tradiva la delusione che aveva provato.
Santana sorrise, abbracciando affettuosamente la sua amica e qualcuno ridacchiò. Kailey e Jo si scambiarono uno sguardo e si sorrisero.
- Grazie mille per questa canzone. - Disse Jo. - Ma soprattutto per il pensiero. -
- Bene! - Disse il professore mentre tutti tornavano al loro posto. - Incominciamo! -



☆☆☆



La riunione del Glee Club era stata piuttosto tranquilla e della settimana seguente si sarebbe potuto dire lo stesso: lezioni, compiti, chiacchiere e risate, in mensa con gli amici, qualche granita schivata per un pelo e un paio prese in faccia. Tutto come al solito.
Il venerdì a pranzo, Jo si ritrovò a pranzo da sola. Kailey l'aveva avvertita all'ultimo minuto che non si sarebbe fermata per le lezioni del pomeriggio e ora la ragazza era ferma in piedi alla mensa con il vassoio in mano e il problema di non sapere dove sedersi. Il tavolo dove erano seduti i suoi compagni di classe era al completo, Gabrielle, Alice e Serena erano assieme alle altre cheerleader, quindi fuori portata... pochi metri più in là, però, vide Kurt. Si avvicinò a lui con il migliore dei suoi sorrisi.
- Posso? -
- Speravo proprio di avere un po' di compagnia! - Disse lui con un sorriso, spostando il suo trench grigio chiaro per fare spazio alla ragazza.
Jo si sedette di fronte a lui e addentò l'hamburger.
- Veramente bella l'esibizione di ieri. - disse tra un boccone e l'altro. - Blaine... si chiama Blaine, vero? Ha scelto una canzone stupenda. -
- Anche se i Tokio Hotel non rientrano nella rosa delle star degne di questo nome non posso fare a meno di dire che sì, è stata una scelta azzeccata. -
- Non l'ho mai visto in giro. -
- Chi, Blaine? Oh, è nuovo qui. Andava alla Dalton. -
- Alla Dalton? Quell'accademia di damerini? -
Le riusciva difficile credere che un ragazzo che le aveva dato l'idea di essere così espansivo e maturo venisse da un'accademia privata a cui andavi solo se i tuoi genitori avevano un conto in banca da far invidia al Primo Ministro inglese.
- Non sono damerini. - Disse Kurt, punto sul vivo. Si raddrizzò sulla sedia e infilzò una carota come se fosse stata lei a dire qualcosa di sbagliato - E sono certamente un liceo molto più aperto e stimolante del McKinley. -
Jo si rese conto di aver involontariamente offeso Kurt e si scusò rapidamente.
- Non intendevo offendere. È solo che mi danno quell'idea. -
- È perché non li conosci. Tutto quello che non conosciamo suscita disprezzo... o paura. -
- Quindi Blaine si è trasferito qui quest'anno. Come mai il suo nome non è sulla lista degli iscritti della bacheca? - disse Jo tentando di risollevare la situazione.
Il suo tentativo fu ripagato da un sorriso luminoso del sopranista, che le rivolse uno sguardo pieno di orgoglio e felicità.
- Blaine non doveva firmare quel foglio per far parte del Glee... ne ha fatto parte dall'istante in cui ha varcato la soglia di questa scuola. Faceva parte degli Usignoli, alla Dalton. -
Jo pensò che se avesse ascoltato con un po' più di attenzione le infinite chiacchiere di Kailey sul Glee club non sarebbe sembrata così ebete in quel momento.
- Gli Usignoli? -
- Il Glee Club della Dalton, naturalmente! - Esclamò Kurt. - Ne ho fatto parte anche io... ovviamente per un periodo breve, l'anno scorso. Cause di forza maggiore... comunque, è stato in quella occasione che ho conosciuto Blaine. -
Il sesto senso di Jo si era attivato all'inizio di quella conversazione, ma solo in quel momento si era resa conto di come Kurt pronunciasse il nome di Blaine in un modo tutto particolare.
- Quindi, quando tu sei tornato qui, poi è stato lui a seguire te. - Completò la ragazza.
- L'ho desiderato così tanto, ma non ho avuto il coraggio di chiederglielo esplicitamente... per quanto un ragazzo ti ami, non puoi certo chiedergli di piantare scuola e amici per trasferirsi in un liceo chiuso e primordiale come il McKinley, non trovi? -
Jo ci mise qualche secondo ad elaborare l'informazione ricevuta... e anche quando lo ebbe fatto ancora non riusciva a crederci.
- Quindi tu e Blaine... - Disse con finta noncuranza, tentando di non far trasparire la sorpresa e il disappunto che la riempivano.
D'altronde ci doveva pur essere una pecca in quel ragazzo dagli occhi belli.
Gli occhi di Kurt si illuminarono tutti e il ragazzo non si accorse nemmeno che il suo ciuffo si era leggermente scomposto mentre annuiva vigorosamente.
- Esattamente. Lui è il mio ragazzo. - disse.
Jo non pote fare a meno di sospirare. Che Blaine fosse molto carino era innegabile, ma si vedeva lontano un miglio quanto Kurt fosse innamorato di lui: anche superando il piccolo problema della preferenza di Blaine per il genere maschile, lei non avrebbe avuto speranza.
- Uao! E da molto? - Disse con un sorriso.
Kurt le raccontò dell'anno precedente, di come lui si fosse trovato nel profondo baratro di disperazione quando era dovuto letteralmente fuggire da scuola per colpa di Karofsky...
- Karofsky? Quel Karofsky? Quello che gioca nella squadra di football? E non l'hanno sbattuto fuori dalla scuola? -
Kurt si strinse nelle spalle, dicendo che il suo cervello aveva finalmente incominciato a funzionare. O almeno così pareva.
- Sta di fatto che quando poi sono tornato ad iscrivermi al McKinley, niente mi è mancato più di Blaine. Lui mi ha insegnato un sacco di cose... se sono quello che sono adesso, è merito anche suo. -
- Ehi ragazzi, che si dice? - Domandò Blaine, avvicinandosi in quel momento.
Si chinò su Kurt e gli posò un bacio sulle labbra prima di sedersi vicino a lui per pranzare.
- Stavamo parlando di te. - Disse Kurt.
Blaine sembrò sorpreso e un po' intimorito da quella rivelazione.
- Mi stava dicendo quanto tu sia eccezionale. - Disse Jo con un sorriso.
- Kurt... - Iniziò Blaine, vagamente imbarazzato.
- È solo la verità. -
Blaine lo guardò negli occhi per un istante e poi gli sorrise. C'era talmente tanto amore in quel sorriso che Jo si sentì improvvisamente di troppo. Raccolse le sue cose sul vassoio e si alzò.
- Vai già via? - Domandò Blaine.
- Ho finito... e poi non voglio arrivare tardi alla lezione di spagnolo. - Disse allegramente.
Si allontanò con un sorriso, pensando che non aveva mai visto nessuna coppia più innamorata di quei due, nemmeno tra le infinite coppie etero che si potevano beccare tra i corridoi del McKinley. Tutti si tenevano per mano, si baciavano e sbaciucchiavano nei cambi dell'ora... ma nessuno riusciva a trasmettere amore con un sorriso, uno sguardo o col tono della voce. Lei li aveva visti insieme cinque minuti ed era stata una vera e propria rivelazione. Kurt e Blaine erano proprio una coppia perfetta e Jo si diede della stupida per aver pensato, anche solo per un momento, di mettersi in mezzo.
   
 
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