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Autore: mangakagirl    01/06/2012    6 recensioni
Tokyo. Estate torrida.
Cosa accadrà quando Conan, dopo la morte inaspettata e inspiegabile di Ran, la rivedrà per le strade di Beika?
Haibara e Hattori credono che stia impazzendo, ma dovranno ricredersi quando alla Festa delle Celebrità di Tokyo la stessa ragazza si presenterà loro con il nome di Ran Morikawa, figlia dell'omonimo proprietario di una delle ditte più importanti del Giappone.
Chi è questa ragazza e perchè, dopo svariate uscite con Hattori, Kazuha e uno Shinichi sempre più confuso, quest'ultimo verrà quasi assassinato a casa sua da una sua amica?
Qual è il vero obbiettivo di questa strana ragazza che cambierà per sempre la vita di Shinichi?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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6.

Kazuha si infilò difficoltosamente gli shorts di jeans sotto la maglietta rosa salmone mentre aspettava che qualcuno risopondesse al telefono che teneva attaccato all’orecchio grazie alla spalla. Saltellò su un piede cercando di farli salire sopra i fianchi e, mentre ci riuscì, finalmente qualcuno rispose.
-Pronto?- domandò una voce allarmata.
-Morikawa!- esclamò Kazuha abbottondandosi i pantaloncini -Sono Toyama-
-Aaah, ciao!- rispose l’altra con tono allegro -Hai per caso bisogno di qualcosa?-
-Sì, ti va di uscire?- domandò Kazuha arrivando al sodo.
-Aaah…- disse incerta Ran rimanendo in silenzio qualche secondo.
“Eh no, bella! Non smonterai tutti i piani che ci siamo fatti io e Kudo per tutta la sera!” pensò Kazuha imbronciandosi, poi pianificò in fretta come convincerla e disse con tono dispiaciuto:
-Oh, credevo ti facesse piacere uscire con me… però ti capisco, ci conosciamo da poco… starai pensando che sono un’invadente rompi scatole… mi dispiace…- finse di mettersi a piangere lasciando la ragazza dall’altra parte del telefono sconvolta.
-NO NO NO!- esclamò Ran dall’altra parte cercando di rimediare al guaio mortificata, mentre Kazuha sorrideva fiera di sé -Certo, certo che mi va… stavo solo pensando se avevo già qualche impegno… ma non piangere, ti prego! Non penso affatto quello cose di te!-
-Sul serio?- chiese Kazuha con vocetta fintamente incrinata dalle lacrime come una vera attrice. ”Sto per scoppiare a ridere!” pensò premendosi una mano sulla bocca.
-Ma certo!- rispose Ran dall’altra parte -Mi piace la tua compagni…-
-Ok perfetto- la interruppe la ragazza sbrigativa tornando euforica -Ci vediamo alle 14.00 al Beika park…-
-Alle 14.00? Tra meno di un’ora?!- ma la ragazza del Kansai già non la stava più a sentire.
-Non fare tardi! A tra poco!- chiuse il telefono e si precipitò in salotto dove l’aspettavano Hattori e Conan.
-Tutto secondo il piano, manchi solo tu Kudo!- esclamò parandosi davanti a loro. Conan si alzò e tirò fuori l’antidoto.
-Ok, ho chiamato Haibara e mi ha assicurato che durerà circa 24 ore , quindi dovremmo avere tutto il tempo che ci serve…- si avviò verso il bagno con Heiji che si rivolse a Kazuha:
-Aspettaci qui-
La ragazza si sedè sul divano cominciando a mordicchiarsi il labbro inferiore. “Speriamo vada tutto bene!”

***

Conan si sedè sulla tavoletta abbassata del gabinetto sotto lo sguardo attento di Hattori.
-Sicuro di quello che fai?- domandò e lui annuì guardandosi attorno.
-Hai preso tutto?-
Il detective dell’ovest annuì indicandogli gli abiti poggiati sul marmo del lavandino che era andato a prendere circa un’ora prima a villa Kudo.
-Ok, procediamo- disse inghiottendo la pillola aspettando il fatidico momento…
Un dolore atroce gli trapassò il cuore qualche secondo dopo costringendolo a reprimere un gemito. Dopo nemmeno una manciata di secondi cominciarono gli spasmi veri e propri, che lo fecero cadere sul freddo pavimento di marmo scuro urlando. Si strinse la maglia in prossimità del cuore mentre Hattori si chinava preoccupato accanto a lui passandogli una mano sulla fronte grondante di sudore per spostargli i capelli. Kudo lanciò un urlo lancinante sentendo le ossa cominciare a bruciare insopportabilmente.
-Tranquillo, Kudo- disse il detective del Kansai cercando di confortarlo massaggiandogli la schiena bollente con una mano -tra poco sarà tutto finito…-
L’ex liceale urlò ancora più forte e, con il cuore che batteva frenetico contro la scatola toracica e gli occhi chiusi, cominciò a dimenarsi freneticamente mentre le ossa sembravano plasmarsi dentro il suo corpo.
-Kudo, tra poco sarà tutto finito- ripetè Hattori seriamente preoccupato che la trasformazione stesse durando così a lungo; Shinichi provava sollievo solo con la faccia poggiata al marmo freddo del pavimento e sentiva la voce del ragazzo lontana, sempre più lontana…
 Urlò per più di 10 minuti in preda a dolori mai provati durante le altre trasformazioni, poi, finalmente, sentì quello più lacerante di tutti trapassargli il cuore da parte a parte e ringraziò il cielo.
Hattori, nonostante avesse assistito ad altre trasformazioni, rabbrividì non appena la schiena su cui poggiava la mano divenne quella di un adulto e il bambino tornò ad essere ciò che era veramente: un 17enne.  Shinichi, semi nudo e coperto di sudore, cominciò a respirare più lentamente con il viso ancora premuto sul pavimento mentre il suo migliore amico tirava un sospiro di sollievo.
-Finalmente, avevo paura che non ce l’avresti fatta…- disse piano mentre il ragazzo, ad occhi chiusi, sorrideva stremato. Hattori lo girò lentamente sulla schiena e lo aiutò a sedersi, il tutto molto delicatamente perché gemeva ad ogni movimento, poi gli sorrise osservandolo: pettorali scolpiti, braccia e gambe ben assestate, visino pallido e inconfondibili occhi blu come l’oceano.
-Direi che c’è tutto!- disse divertito battendogli piano una mano sulla spalla mentre lui si osservava a sua volta.
-Ci mancava solo che mancasse qualcosa…- commentò Shinichi con la sua vera voce da liceale facendo quasi rabbrividire l’amico, non più abituato. Il ragazzo sorrise divertito e lo aiutò ad alzarsi in piedi, poi lo afferrò per le spalle e lo spinse verso la doccia.
-Ok, scusa se te lo dico, ma tanto sono il tuo migliore amico… sei totalmente sudato e la cosa fa un po’ schifo, ecco…- disse mentre Shinichi lo fulminò -…quindi fatti un doccia, vestiti e vieni di là. Hai 10 minuti o perderemo la carrozza, Cenerentolo…-
-Grazie, Battista. Lo terrò a mente per la tua prossima busta paga!- rispose cinico il detective dell’est sghignazzando mentre Hattori lo guardava sdegnato di essere stato paragonato al maggiordomo.  Si avviò verso la porta e girò la chiave per uscire.
-Ok, Holmes… ora muoviti che abbiamo fretta- disse aprendola mentre l’interpellato apriva a sua volta il rubinetto della doccia -Ah un’altra cosa…- aggiunse prima di chiudersela alle spalle.
-Che c’è?- domandò Shinichi sbuffando voltandosi verso di lui.
-Bentornato, Kudo- gli sorrise prima di sparire definitivamente dietro la porta. Il ragazzo sorrise a sua volta togliendosi quei pochi abiti che lo coprivano ed entrò nella doccia.
-Grazie, Hattori…- rispose infilando la testa sotto il getto caldo dell’acqua.

***

Non appena Heiji tornò in salotto, Kazuha scattò in piedi come un pupazzo a molla e domandò tutto d’un fiato col tipico accento del Kansai:
-Si è trasformato? Sta bene? Ha urlato come un pazzo! Dio, stavo svenendo a sentirlo! Ma dov’è? C’è qualche problema? Parla Heiji!-
-Calma!- esclamò Heiji costringendola a sedersi sul divano, le si sedè accanto e aggiunse -Sta bene, la trasformazione è durata più del solito, ma sta bene… Si sta facendo una doccia perché ha sudato molto, ma tra poco sarà pronto-
Kazuha sospirò sollevata e chiudendo gli occhi appoggiò la testa alla spalla del ragazzo. Dopo qualche secondo di silenzio disse piano:
-Avevo i brividi talmente urlava… deve aver sofferto moltissimo…-
-Pensa come mi sentivo io che ero con lui e non potevo aiutarlo- confessò Hattori piano mentre lei annuiva.
-Deve essere terribile, per te… per lui…-
Qualche minuto dopo il ragazzo scrutò l’orologio sbuffando: 13.33.
“Kudo, vediamo di darci una mossa!” pensò allontanando dolcemente da sé la testa di Kazuha.
Sentendo la porta del bagno aprirsi, scattarono entrambi in piedi e trattennero il fiato. Hattori aveva il terrore di vedersi spuntare davanti non Kudo, bensì Conan che lo avvisava che l’antidoto non aveva funzionato, ma rimase a bocca aperta non appena lo vide:
i capelli, ancora bagnati, cadevano disordinatamente sulla fronte coprendogli un po’ gli splendidi occhi blu oceano; indossava una camicia bianca con i primi tre bottoni lasciati involontariamente aperti per la fretta, che facevano intravedere i pettorali da urlo, e un jeans molto chiaro con alcuni strappi in prossimità delle ginocchia e della coscia sinistra.
Kazuha rimase letteralmente senza fiato e arrossì deglutendo rumorosamente senza staccargli gli occhi di dosso: doveva ammetterlo, era assolutamente un gran bel vedere!
-Grande Kudo!- esclamò entusiasta Hattori col tipico accento del Kansai -Ma vediamo di non tirarcela troppo… e tu- disse rivolto a Kazuha con aria furbetta -Chiudi la bocca e inghiottisci la saliva: stai sbavando come un bulldog-
La ragazza arrossì ancora di più, diventanto viola se possibile, mentre lui aggiunse divertito -Cavolo, Kudo! Una comparsa e già mi hai stregato la ragazza. Guarda un po’ qui…- passò la mano davanti al suo viso come se fosse imbambolata. Lei sbuffò ma poi scoppiò a ridere: aveva capito che il suo ragazzo scherzava, non sarebbe mai stato geloso del migliore amico che era 3 giorni su 365, se andava bene, un liceale e il resto un bambino.
-Ah, ma piantala baka!- gli disse dandogli una spintarella mentre l’altro sghignazzava divertito, poi si voltò verso Shinichi e disse sorridente tornata del colore normale -Stai benissimo Kudo!-
Il ragazzo gli rivolse un sorriso sincero e riconoscente: da quando Ran non c’era più, lei gli era stata vicina come una sorella, guadagnandosi il posto di migliore amica insieme ad Haibara.
-Grazie Kazuha-
All’inizio aveva continuato a chiamarla Toyama poi, qualche settimana dopo la morte di Ran, gli venne spontaneo chiamarla per nome talmente tante volte l’aveva consolato durante una delle crisi che aveva attraversato e da cui non credeva sarebbe riuscito ad uscire. La ragazza, invece, continuava a chiamarlo Kudo, forse per il fatto che Hattori facesse lo stesso… ma a lui non importava molto: gli bastava sapere che avrebbe potuto contare su di lei in qualsiasi momento.
-Emm…- li interruppe Hattori scrutando l’ora -se avete finito, sarebbero le 13.37, meglio avviarsi, no?-
I due annuirono e Kazuha scoccò un bacio sulle labbra di Heiji divertita. 
-E questo?- domandò il ragazzo con finto tono noncurante.
-Per farmi perdonare- rispose lei. Lui emise uno “Tsk” poi sorrise e la baciò ancora. Di solito evitavano di baciarsi davanti a Kudo, per non ricordargli Ran, ma in quel momento non riuscirono a trattenersi e Shinichi li guardò sorridendo malinconico. Poco dopo uscirono di casa e si avviarono di fretta al Beika park: avevano una missione da compiere…



Mangakagirl’s Corner:
Minna Konnichiwa! Ahahaha! Carino come chappy, vero?? Cmq, vi consiglio di immaginarvi x qst capitolo lo Shinichi Kudo più bello che abbiate mai visto, altrimenti non rende bene la cosa ^-^
Nel prossimo capitolo vedremo l’incontro tra Shin e Morikawa. O.o
Ke accadrà???? Bhò! Lo scopriremo insieme nella prossima puntanta, no, scusate, prossimo capitolo! ^-^”
Fatemi sapere ke ve ne pare di qst chappy per favore ;)
Arigatò a ki ha aggiunto la storia tra le preferite e le seguite e a Ki ha recensito i capitoli Yon e Go: Shinichi e Ran amore, Kaity e LucyloveAnimemanga.
A presto
Mangakagirl! 
  
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