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Autore: alliejwatson    01/06/2012    6 recensioni
Draco Malfoy, dopo sei anni di assenza da Londra, decide di tornare senza sapere il perchè.
Lui è da sempre innamorato di Hermione, e prima di allontanarsi da Londra, fa l'amore con Hermione.
La mattina seguente però lui non c'è più. Lui si considera troppo cattivo, codardo e insignificante, rispetto a lei che è una dea. Pura, bella e un'amante perfetta.
Così Draco torna, ma troverà tutto come l'aveva lasciato, o no? E se Hermione custodisse un segreto che non gli aveva rivelato?
Tratto dal primo capitolo:
Era scappato da Londra per un solo motivo: Hermione.
Lui la considerava divina, perfetta e bellissima, così bella che dopo una notte d'amore, lui la lasciò. Hermione era troppo pura per essere macchiata dalla sua anima nera come il catrame. Draco aveva commesso troppi errori durante la sua vita. Era stato codardo. Un fifone. Non aveva voluto ribellarsi a Voldemort.
[...]
Aveva vissuto per sei anni nel mondo dei Babbani e ora li trovava persino simpatici. Ora non aveva più pregiudizi sulle persone: Babbani, Purosangue, Mezzosangue che siano. Ed era tutto merito di Hermione.
La notte in cui avevano fatto l'amore, lui aveva capito di essere cambiato dentro.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Blaise/Pansy, Draco/Hermione, Harry/Ginny, Lavanda/Ron, Remus/Ninfadora
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da VII libro alternativo
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«Draco» disse dura Hermione.
Il ragazzo si voltò e la fissò.
-Chissà perché mi guarda così- pensò Hermione.
«Mi scusi, signorina!» si scusò.
«Signorina?» ripeté confusa, Hermione.
«Oh, scusi! Credevo fosse una signorina, Signora!»
-Sto cominciando a preoccuparmi-.
«Calmo, Draco. Ma tu non ti ricordi di me?»
Il ragazzo scosse la testa.
«Non ti ricordi? Sono Hermione, la madre di tua figlia»
«Mi dispiace» si scusò lui per l’ennesima volta, «ma non mi ricordo di lei, Signora»
-Sono confusa… Magari si sta solo prendendo gioco di me-.
«Smettila, Draco! So che sei tu! Mi stai solo prendendo in giro!» urlò lei, prossima alle lacrime. «Ti odio!» gridò scappando via.
-Come sono stupida! Mi prende continuamente in giro, e non è per niente divertente!-.
 
~
 
La riccia, arrivata a casa non pensò ad altro che all’incontro nel supermercato.
-Magari Draco non faceva finta- si ritrovò a pensare –Magari quella perfida di Luise gli aveva fatto l’incantesimo Oblivion, per evitare che lui credesse a lei.
«No, non è possibile. Hanno reso l’incantesimo Oblivion sui maghi illegale. E’ diventato la quarta Maledizione Senza Perdono»
La ragazza entrò in soggiorno e trovò il gufo di Rosie sulla finestra di casa sua.
«Draco!» Gridò al gufetto, che era stato chiamato, come il padre, dalla bambina «Entra» gli disse, e questo si accomodò sul piedistallo del soggiorno.
Prese la busta dalle zampe del piccolo gufo e cominciò a leggere:
 

Cara mamma,
sono appena arrivata a scuola e mi hanno smistato in Serpeverde. Il cappello dice che sono coraggiosa come una Grifondoro, ma bella ed elegante come una Serpeverde. Così, alla fine, mi ha messa in Serpevedre, perché ha detto che la mia famiglia era tutta Serpeverde: il mio papà, il nonno Lucius e la nonna Cissy.
Sei felice, vero? E papà? E’ felice anche se sono in Serpeverde?
Comunque qui è tutto stupendo e ora mi trovo nella Sala Comune di Serpeverde. Sono circondata da ragazzi e ragazze e mi trovo molto bene, anche se sono la più piccolina qui. Mi sono già trovata tre amici. Due maschi: Rupert, Serpeverde e Denny, Corvonero. E una femmina: Evy, anche lei Serpeverde. Quando sono salita sul treno li ho trovati nel mio scompartimento. Denny stava leggendo Harry Potter e la pietra Filosofale di Ron Weasley (allora è vero che ha scritto un libro, Zio Ron? Sono così felice!), mentre Evy e Rupert litigavano per scegliere che cosa scegliere dal carrello. Sì, siono fratello e sorella e litigando sempre per qualsiasi cosa. E’ pazzesco.
Scusa ora devo andare, ma ti prometto che la prossima lettera sarà più lunga di questa.
Un bacio e un abbraccio,
Rosie.

 
 
Quando ebbe finito la lettera le vennero le lacrime agli occhi. Le erano venuti in mente tutti i ricordi dei suoi anni a Hogwarts, con Harry e Ron, e tutte le avventure che avevano passato: la pietra, la camera, il prigioniero, il calice, l’Ordine, il principe Mezzosangue, i doni…
Tutti quei ricordi. I sette anni più belli della sua vita.
La cotta per Ron, che dopo era stata sostituita da quella per Draco nel sesto anno.
Lei si vedeva con Draco segretamente. Lei lo amava.
Tornando immediatamente alla lettera, prese coarta e penna e cominciò a scrivere:
 

Cara Rosie,
sono la tua mamma e ti voglio bene, e sempre te ne vorrò, quindi anche se fossi Corvonero o Grifondoro a me andrebbe benissimo, e lo stesso per tuo papà. Sono fiera di te.
Sono molto felice che tu ti trova bene, e spero ti farai molti amici.
E ricorda: anche se sei la più piccola, non significa che sei meno intelligente degli altri.
 
La tua mamma,
Hermione

 
~
 
Draco Malfoy si stava vestendo per il convegno. Luise l’aveva obbligato ad andare, anche se lui non voleva. Non voleva vedere Hermione e farla soffrire davanti a tutti, annunciando il suo “fidanzamento” con Luise.
«Tesoro bussò Luise entrando «Ti sei vestito»
Il biondo si voltò.
Luise indossava un vestito bianco candido, con uno spacco vertiginoso sulla coscia.
Lei si avvicinò a lui con passo felpato e lo baciò.
«Sei bellissimo» mormorò lei.
Draco non poteva ribellarsi. Era nelle mani di quella strega – nel vero senso della parola. Lo voleva soltanto per fare un dispetto a Hermione, solo per quello. Non perché lo amasse, o provasse qualcosa per lui. Luise non era innamorata di Draco, lo faceva per far ingelosire le altre.
«Mi ami?» chiese lei.
Ma Draco non rispose alla sua domanda, facendo finta di non averla neanche sentita.
 
~
 
Quella sera erano tutti presenti: Draco, Luise, Eric, Pearl e Anne.
C’erano tutti, ma il biondo di nostra conoscenza stava ancora cercando tra la folla una figura alta, mora e riccia. Sperava continuamente di scorgerla tra tutte quelle persone, ma non succedeva mai.
«Salve Signor Malfoy» sorrise un uomo che si presentò come “il Capo Supremo”.
«Buona sera, Signor Laris» lo salutò cordialmente Draco e poi cominciarono a parlare di lavoro.
«Tesoro» arrivò Luise da dietro il biondo «Cosa fai?»
«Ciao, Tesoro» disse il Principe delle Serpi «Ti presento il Signor Laris, il Capo Supremo dell’Azienda»
«Buona sera, Signore» strinse la mano al Capo Supremo, Luise.
«Questa è sua moglie?» Gli sorrise il Signor Laris.
«Oh no» –Grazie a Dio!- pensò. «Solo la mia fidanzata» sorrise amaramente lui.
Intanto, all’entrata della Sala era arrivata Hermione, da sola, come sempre.
Si tolse il cappotto che così lasciò vedere il suo bellissimo vestito azzurro. Era molto simile a quello che aveva usato al Ballo del Ceppo, il quarto anno a Hogwarts.
«Hermione!» le corse incontro Pearl, seguita da Anne «Come siamo belle sorrise».
«Grazie» rispose lei.
«Allora? Vieni con noi al banco delle bibite?»
«Certo» sorrise la riccia.
Passarono tra la folla e arrivato al tavolo delle bibite, cominciarono a bere.
Pearl dopo due bicchieri era già sbronza.
Dopo un’ora, Draco salì sul palcoscenico per fare il suo discorso.
«Buona sera a tutti gli invitati e grazie per essere venuti qui al nostra convegno. Vorrei approfittare di questo momento per fare un annuncio molto importante» e mentre diceva queste parole i suoi occhi erano fissi su quelli di Hermione che era in mezzo alla folla «Come molti di voi sapranno, io non sono il vero Capo di Think Pink, ma grazie alla gentilezza del Signor Neville Paciok, sono potuto entrare a fare parte di questa grande famiglia. Alcuni di voi non mi hanno ancora accettato, perché credete sia un mago Oscuro, ma questo non è vero. I maghi oscuri non hanno un cuore e non farebbero quello che sto facendo io adesso. Voi vi starete chiedendo “cosa sta facendo?”. Bhè, ecco la risposta, sto per dire davanti a centinaia di persone che io mi sono innamorato della Signorina Luise Yell» e dalla Sala si alzò un brusio di voci e di mani che applaudivano «Quindi» riprese «ringrazio moltissimo voi per essere venuti, perché se non ci fosse stato questo evento, non avrei mai potuto fare questo. Grazie mille» e scese dal palco.
Il cuore di Hermione si era letteralmente spezzato in un milione di pezzi. Le lacrime minacciavano di uscire, quindi scappò fuori in terrazzo per non farsi vedere da nessuno che piangeva.
Uscì di corsa e si accucciò in un angolino.
«Certo che non cambi mai, Hermione» sorrise il gelido biondo sullo stipite del terrazzo.
«Vattene» urlò lei.
«Senti, mi dispiace, ma dovevo farlo»
«Certo»
Il biondo voleva raccontarle tutto, e decise che era il momento. Non riusciva più a gestire quella storia. Così decise di dirle tutto: del ricatto di Luise, il fidanzamento forzato…
«Hermione, ascolta. Luise mi ha cos-»
Ma Draco non finì mai la sua frase perché una voce lo interruppe: «Cugino, lo sai che non si fanno mai piangere le donne»
Entrambi si voltarono e videro l’esatta fotocopia di Draco.
Hermione era confusa.
C’erano due Draco?
O stava impazzendo, o aveva le allucinazioni.
«Draco? » chiese la riccia poco prima di svenire.
 
 
   
 
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