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Cap. XVI – Secret Garden §
Bryan
ormai
conosceva abbastanza Harry da essere piuttosto sicuro di trovarlo nei
giardini
della scuola, in un posto appartato a riflettere sulle nuove
informazioni che
sicuramente Hermione gli aveva fornito. Si trattava di un angolo di
giardino
che rimaneva nascosto ed era difficile da notare se non ne se conosceva
l’esistenza. Essendo abbastanza fuori mano poi, raramente
qualcuno lo
raggiungeva. Così Harry Potter aveva chiesto ad Hermione di
incantarlo, proprio
come aveva fatto per il salice, perché lì ci
fosse sempre un clima primaverile,
con erba verde e fiorita ed un dolce tepore ad abbracciare chiunque vi
si fosse
recato. Aveva inoltre realizzato in parte a mano e in parte con
l’aiuto della
magia, un’altalena, perché diceva che dondolare lo
aiutava a riflettere.
Bryan
lo raggiunse
e silenziosamente si accomodò sul sediletto
accanto a quello di Harry, dondolandosi un
pochino senza però mai staccare i piedi da terra.
Ad
un certo
punto si decise a rompere il silenzio. “Mi spieghi
perché continui con questa
storia dell’indagine? Ho capito che Malfoy era giovane, era
un ragazzo e tutto
quello che vuoi, ma pensa a quanti ragazzi sono morti per questa
guerra. Per
loro però non hai mosso un dito. Perché continui
a mettere tutti in pericolo
per questa faccenda?”.
Harry
tirò un
lungo sospiro prima di rispondere. “Proprio perché
sono morti tanti ragazzi
senza che io abbia fatto nulla, adesso voglio reagire. Spero che
scoprendo
qualcosa su Malfoy magari entreremo in possesso di informazioni
importanti che
ci possano dare qualche vantaggio strategico”.
“Sinceramente
non capisco. Potreste indagare su altre cose insomma. Potreste fare
delle
missioni. E invece no, vi siete intestarditi su questa faccenda e non
mollerete
finchè non avrete scoperto qualcosa. Sembra quasi che
nonostante le vostre
parole teniate parecchio a Draco Malfoy”.
“Non
teniamo per
niente a Draco Malfoy. Non so cosa spinga gli altri, ma personalmente
ritengo
di avere dei conti in sospeso con lui… Mettila
così. Ci siamo sempre scontrati
su tutto, poi lui se ne è andato all’improvviso,
mi ha tolto il diritto di
replica! E questo non è giusto. Questo è il mio
modo di rispondere alla sua
ultima provocazione, in un certo senso. Ha sempre trovato il modo di
irritarmi
il Furetto e questo è stato il suo estremo dispetto:
andarsene senza che io potessi
dirgli tutto ma proprio tutto quello che pensavo di lui”.
Il
silenzio calò
tra i due, l’unico rumore era il cigolio delle catene delle
due altalene sulle
quali i ragazzi si stavano lentamente dondolando. Harry cercava di
ricomporre
un puzzle di cui non conosceva la figura finale ma i cui pezzi
finalmente si
stavano ricomponendo, Bryan pensava alle parole che erano appena state
pronunciate. Ma davvero quello scriteriato che aveva davanti pensava
che la
morte di Malfoy fosse il suo estremo dispetto? Scosse la testa per
scacciare
quel pensiero idiota e quindi in quanto tale perfettamente degno del
suo
compagno di altalena.
“Harry,
veramente, sono convinto che dovreste smetterla di giocare ai piccoli
investigatori. La guerra, quella vera, si sta avvicinando e fra poco ci
travolgerà. Non mettere in pericolo te stesso e le persone a
cui vogliamo bene
senza motivo. Malfoy ormai è morto, non puoi fare
più nulla per lui”.
“Non
è vero,
posso fare giustizia!” ribatté fiero Harry,
suscitando una risatina amara in
Bryan.
“Giustizia?
Per
Draco Malfoy? Credi davvero che anche scoprendo il colpevole possa
cambiare
qualcosa? Se è stato un Mangiamorte cosa farai? Lo
denuncerai agli Auror? E se
invece è stato un Auror? Pensi che al quartier generale
rinunceranno ad uno dei
loro uomini con la guerra in corso e la battaglia finale alle porte? E
poi
pensa a tutte le persone che hai coinvolto in questa storia. Pensa a
quante ne
stai mettendo in pericolo. Pensa solo al dolore che stai causando. Per
Pansy e
Blaise quella di Malfoy è una ferita aperta e tu non fai che
gettarci sopra
dell’acido. Pensa perfino a Narcissa e alle false speranze
che le stai dando.
Sai meglio di me che non otterrà mai giustizia per il
figlio. Quindi, che senso
ha continuare?” domandò Bryan posando uno sguardo
intenso negli occhi di Harry.
“Penso
che alla
fine abbia ragione. Per ora non ha senso continuare così.
Manderò solo
un’ultima lettera che ho già scritto, ad una
persona totalmente estranea” si affrettò
a dire prima che Bryan potesse interromperlo.
“E
va bene, ma
poi basta con questa indagine, promesso?”. Ricevette un cenno
di assenso, ma se
lo fece bastare, conoscendo bene il codice d’onore di
Grifondoro riguardo la
parola data.
Rimasero
in silenzio
qualche minuto a contemplare il sole che tramontava al limitare del
Lago Nero
che si vedeva in lontananza dal posto in cui erano.
"Harry...
–
lo richiamò quasi esitando, un insolito lampo di incertezza
ad illuminargli lo
sguardo, ma l'attenzione dell'altro lo convinse a continuare - Tu hai
mai usato
della magia oscura?".
Lo sguardo di Harry si incupì ed i suoi pensieri tornarono a
qualche mese
prima.
"Si,
ma non
ne ero del tutto consapevole" gli rispose serio.
"In che senso?"
"Beh
è una
cosa successa da poco e, tanto per cambiare, riguarda Malfoy... - si
interruppe
per una breve risata amara, non cogliendo il lieve irrigidimento del
suo
interlocutore - Accidenti, per quanto lo nomino sembra che me ne sia
innamorato! Sta diventando un'ossessione!" concluse lievemente
imbarazzato.
Anche
Bryan rise
ora divertito ma anche curioso di sentire la sua versione dei fatti. "E
che cosa hai combinato quella volta?"
"Beh è successo tutto così in fretta che i miei
ricordi sono come dei
flash. Rivedo tutto come se si fosse svolto sotto le luci intermittenti
di una
discoteca. I suoni li sento ovattati, come se in quel momento fossi
stato
avvolto in una bolla che mi separava dalla realtà. E tutto
intorno a me sembra
andare al rallentatore... - Harry scosse leggermente il capo, per
ritrovare il
filo del discorso - Ricordo di aver trovato Malfoy nel bagno di
Mirtilla
Malcontenta che stava... - si interruppe all'ultimo momento, decidendo
di non
rivelare proprio tutto a Bryan, che ne rimase stranamente colpito - Beh
era lì
e desiderava restare da solo, evidentemente. Non sapevo che fosse
là, lo trovai
per caso te lo giuro. Ma lui prese molto male quella che considerava
un'intrusione da parte mia e mi si scagliò contro con
ferocia, tentando anche
di lanciarmi una Cruciatus. Nella foga del momento e senza pensare alle
conseguenze, gli lanciai contro un incantesimo che non conoscevo ma che
avevo
trovato su un libro, e che per poco non lo uccise... Per fortuna Piton
accorse
subito e riuscì a salvarlo. Io ero rimasto talmente
scioccato da quello che
avevo fatto che non riuscivo a pensare a nulla. Se fosse stato per me
sarebbe
morto in quel bagno..." terminò Harry con amarezza perso nei
suoi ricordi.
"Che
incantesimo era?"
"Sectusempra"
mormorò Harry.
"Accidenti!
Ci sei andato giù pesante!" lo prese bonariamente in giro
Bryan.
"Ma
io non
sapevo quali effetti avrebbe avuto! Ti sembro così stupido?
Non lo avrei mai
lanciato altrimenti! Io volevo solo difendermi, non ammazzare Malfoy! -
fece
una breve pausa, poi continuò cercando di alleggerire un po'
l'atmosfera - Non
che a volte non l'abbia meritato, eh!" e tutti e due scoppiarono a
ridere.
Poi Harry tornò estremamente serio. "Non ho mai avuto
l'occasione di
spiegarmi con lui. Non dico che gli volessi chiedere scusa, ma mi sono
reso perfettamente
conto di aver esagerato. E ora lui non c'è più ed
io non potrò più chiarire. E
questa è un'altra delle tante cose rimaste in sospeso tra me
e lui..."
Alzò gli occhi al cielo che lentamente si andava tingendo di
rosso.
"Accidenti a te Malfoy! Anche da morto mi dai pensieri!”
esclamò
frustrato.
Bryan
gli mise
una mano sulla spalla. "Harry, non starci a rimuginare tanto. Sono
sicuro
che dovunque sia, Malfoy ora ha capito e ti ha perdonato".
"Tu
non
l'hai conosciuto... Lui il perdono non sapeva proprio dove stava di
casa! E poi,
perdonare me? Se avesse potuto mi avrebbe fatto rinchiudere ad Azkaban
in una
cella con una decina di Dissennatori particolarmente focosi!"
tentò di
sdrammatizzare.
"Hai ragione, io non l'ho conosciuto - continuò invece serio
Bryan - ma tu
sei sicuro di averlo mai veramente compreso? Sei sicuro di non esserti
mai
fermato solamente alla sua facciata? Sei sicuro di aver provato a
scansare il
Malfoy per vedere il Draco dietro?".
Harry
lo guarda
allibito, colpito dalla profondità di quelle parole.
"Sai ho come l'impressione che questa storia dell'indagine ti abbia
così
preso, perchè hai scoperto e stai continuando a scoprire un
ragazzo completamente
diverso da quello che pensavi. E che tu stia cercando di rendergli
giustizia
come tuo personale riscatto nei suoi confronti, come una specie di
risarcimento
che offri alla sua memoria, per non esserti mai accorto della persona
che avevi
realmente davanti. Un ragazzo bisognoso d'aiuto, ma troppo orgoglioso e
spaventato per chiederlo".
"Tu come fai a sapere tutte queste cose? Sembra quasi che lo
conoscessi,
forse meglio di chiunque altro. Eppure non puoi averlo incontrato..."
L'altro
si
limitò a scrollare le spalle. "Sono stato molto attento ai
tuoi racconti e
a quelli di chi lo conosceva bene, come Blaise - fece una breve pausa -
Bada
Harry che non ti dico tutto questo per rimprovero. Anzi sono fermamente
convinto che tutto quello che fai ti faccia onore, ma mi dispiace
vederti
così... turbato. In fondo da quello che mi dite anche lui ha
la sua parte di
colpa. Si è nascosto molto bene da tutti voi. Ma ora
è il momento di andare
avanti, anche lui lo vorrebbe. Credo che se potesse vorrebbe lasciarsi
alle
spalle tutto e guardare avanti, non credi?".
"Già,
forse
hai ragione" gli rispose Harry ancora rapito dal fiume di parole
dell'altro.
Bryan
si alzò
dalla sua altalena, stagliandosi contro il sole ormai del tutto
tramontato.
"Ed
ora
alzati, che è quasi ora di cena ed io ho fame!". Si
alzò si scatto e mosse
i primi passi per rientrare al castello.
Harry si alzò a sua volta dall'altalena con un lieve sorriso
sulle labbra.
Bryan era un ragazzo strano. Riusciva con una naturalezza incredibile a
passare
dai discorsi più seri alle battute più stupide.
E
seguendolo a
distanza di un passo si avviò anche lui lungo il viale che
risaliva al
castello.
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Rev. John Cloud,
Cattedrale di Salisbury
Reverendo Cloud,
le scrivo per
sapere se sia possibile avere una copia del registro delle presenze che
è stato
collocato nella camera ardente nell’occasione del funerale
del signor Draco
Malfoy celebrato qualche mese fa. Lo scopo della mia richiesta
è di mettermi in
contatto con tutti coloro che sono intervenuti alla cerimonia ed
organizzare
una commemorazione del defunto.
Le
sarò grato per ogni aiuto che mi
potrà dare.
Con
osservanza, Harry Potter