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Autore: simogeras    02/06/2012    1 recensioni
E se, tutto ad un tratto, Albus scoprisse di amare follemente Scorpius? E se, anche Scoprius, si accorgesse di non poter stare senza Albus, allora cosa accadrebbe?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Capitolo V
 
Quando si svegliò, Albus, penso di aver fatto il sogno più bello di sempre. Fu solo qualche secondo dopo che si rese conto che quello che era successo la sera prima non era affatto un sogno. Tutto quello che era avvenuto con Scorpius era realmente accaduto. Mentre ripensava a quei teneri baci, alle morbide labbra che avevano incontrato le sue, un senso di pace e beatitudine lo pervase. Si girò silenziosamente nel letto e spostò le tende. Il suo sguardo cadde sul letto del biondo. Scorp dormiva ancora beatamente, così Al poté contemplarlo senza essere disturbato. “Quanto maledettamente sei bello Malfoy” pensò il moro. Il biondo aprì gli occhi e si accorse che l’amico lo stava fissando.
“Buongiorno” disse sorridendo.
“Buongiorno anche a te!” rispose l’altro.
Il resto della mattinata trascorse come sempre, tra una lezione a l’altra. Albus sfruttava ogni momento in cui l’amico era distratto per contemplare la sua bellezza.
Mentre stavano andando a pranzo, Scorpius afferrò Al per il braccio e gli chiese: “Pensi che James, Rose e gli altri siano a pranzo?”
“Credo proprio di si, perché?” rispose perplesso Al.
“Allora vieni con me ora, ho dannatamente voglia di baciarti!”.
Scorp condusse Albus fino alla Stanza del Sapere, picchiettò con la bacchetta le solite pietre ed entrò di fretta nella stanza. Come aveva detto Al, gli altri erano a mangiare. Non appena il passaggio si chiuse alle spalle dei due giovani, Sorpius afferrò Al per le spalle e lo spinse contro il muro.
“Voglio assicurarmi di non avere sognato tutto quello che è accaduto ieri sera” disse Scorpius prima di baciare Al. Continuarono a baciarsi per qualche minuto, mentre le mani, prima di uno e poi dell’altro, scivolavano sotto le camicie, percorrendo per intero la forma dell’altro.
“Allora non è stato un sogno, è accaduto davvero!” esclamò Scorpius prima di riprendere a baciare l’amico.
“Che cosa stiamo facendo Scorp?” chiese Albus all’improvviso, interrompendo il bacio.
“In che senso?”
“Nel senso che non è una cosa normale quella che stiamo facendo! Noi siamo due ragazzi, tu stai con Aliserias e se qualcuno ci dovesse vedere..” lasciò in sospeso il moro.
“Non so cosa dirti Al, io ti voglio. Non so il motivo e non so come è successo, ma ieri sera, quando ci siamo baciati ho capito che eri tu tutto quello che volevo” concluse il biondo.
“Anche io ti voglio Scorp, è proprio questo il problema. Noi non dovremmo volerci così, non è una cosa normale, è da..”
“Avanti dillo, è da gay” continuò Scorpius vedendo l’esitazione dell’altro. “Se voler stare con te, se volere così ardentemente le tue labbra, il tuo corpo e te, significa essere gay, allora è quello che sono. E sono contento di esserlo, perché se non lo fossi non potrei fare questo” disse appoggiando le labbra se quelle di Al. Si spostarono sul divano di fronte al caminetto e se ne stettero lì, abbracciati, contemplando le fiamme. Al, si girò verso l’amico e iniziò a baciargli dolcemente il collo. Qualche minuto dopo Scorpis prese tra le mani il viso dell’altro e lo avvicinò al suo. Scrutò nei suoi magnifici occhi smeraldo e in lui si diffuse un profondo senso di pace. “Dimmi, cosa potrà mai esserci di sbagliato in tutto questo?” chiese infine.
“Niente Scorp” rispose Albus dopo un attimo, “siamo semplicemente Scorpius ed Albus e non c’è nessun errore”.
Quando raggiunsero la Sala Grande il cibo era quasi finito, per cui, i due ragazzi, decisero di fare un salto nelle cucine per elemosinare qualcosa da mettere sotto i denti. Gli elfi domestici, felici di vederli, gli offrirono pietanze a volontà. Pieni e soddisfatti si affrettarono ad andare a prendere i libri di Cura delle Creature Magiche nel dormitorio, poi raggiunsero il resto della classe fuori dalla capanna di Hagrid.
Passarono tutto il pomeriggio sfamando piccoli vermicelli verdastri che, una volta cresciuti, sarebbero andati in pasto ai Cavolo Carnivori dal professor Paciock.
Finita la lezione, mentre tutti se ne andarono, Hagrid chiese ad Al di andare un attimo nella sua capanna e così il ragazzo obbedì, mentre Scorpius lo attendeva appoggiato ad un albero in giardino.
“Si può sapere che ti è saltato in mente?” chiese il mezzo gigante al ragazzo una volta che ebbe chiuso la porta. “Farti trovare in giro per il castello di notte, in compagnia di un Malfoy per di più! Se lo sapesse tue padre andrebbe su tutte le furie e non gli potrei dare torto” continuò.
“Hagrid, Scorpius non è cattivo e noi, stavamo facendo solo due passi, non combinavamo niente di male!” ribatté Albus.
“Ieri è stata qui a bere del tè Rose, e ha pianto in continuazione dicendo che ormai te ne stai sempre in giro con quello Scorpius. Dovresti lasciarlo perdere e farti delle nuove amicizie. Rose pensa che tu sia cambiato, che non sei più lo stesso. Dice che ti vede sempre appiccicato a quel poco di buono, non è che ti minaccia o cose del genere? Perché se è così io vado dritto dalla preside e poi spezzo le ossa a quella specie di demonio biondo”
“Hagrid, non devi preoccuparti, io e Scorpius siamo buoni amici e Rose è una stupida se pensa davvero quello cose di me. Voi siete resi ciechi dai pregiudizi che avete nei confronti della sua famiglia e non vi accorgete di che genere di persona sia realmente Scorp” disse Al usando toni di voce piuttosto elevati.
 “Non giustificarlo Severus, quel ragazzo ti ha fatto prendere una punizione e ti ha fatto girare per il castello di notte. Chissà che idee aveva in mente, chissà cosa avrebbe potuto farti se Vetus non ti avesse trovato!”
“Non hai idea di cosa stai dicendo Hagrid, IO ho fatto vagare Scorp per i corridoi di notte, IO ci ho fatto prendere quella stupida punizione e IO scelgo le mie amicizie!” sentenziò Albus. “Tu non sei mio padre e non puoi dirmi ciò che devo fare!”.
“Non era mia intenzione darti degli ordini o dirti quello che devi fare, Al, sono solo preoccupato per te. Sai bene che se dovesse succederti qualcosa non me lo potrei mai perdonare. Scusami per quello che ho detto, vai a prepararti. Tra poco mi dovrete accompagnare nella foresta.” Senza rispondere Albus uscì dalla casa del guardiacaccia e raggiunse Scoprius in giardino.
“E così pensano che io ti stia portando fuori dalla retta via” sghignazzò Scorpius.
“Non scherzare, si sono fatti tutti un’idea completamente sbagliata di te e Rose me la pagherà per aver detto quelle cose ad Hagrid” concluse l’altro.
Salirono al castello per cambiarsi e lasciare giù i libri, poi tornarono dal guardiacaccia. Il sole stava ormai scomparendo dietro le cime che circondavano il castello.
Hagrid diede a Scorpius una lanterna, raccomandandosi di non farla cadere, poi disse ai due giovani di seguirlo e si inoltrarono nella foresta. Sotto le cime di quegli alberi secolari sembrava che fosse già piena notte.   C’era un forte odore di muffa e funghi che permeava tutto l’ambiente. Avanzarono per un tempo interminabile lungo sentieri già battuti, Scorpius in testa che sorreggeva la lanterna e Hagrid che faceva il chiudi fila. Albus chiese più volte all’amico se volesse cedere un po’ a lui il lume ma questi rifiutò educatamente. Il moro era piuttosto impacciato a camminare su quel terreno sconnesso e dissestato e più di una volta, mentre era in procinto di finire a terra, Hagrid lo salvò afferrandolo per il colletto della camicia. L’aria iniziava ad essere fredda ed Al si strinse il più possibile nel mantello.
Tutti poterono percepire che la foresta era viva e li stava osservando. Numerosi animali e non, avevano i loro occhi puntati attentamente sui tre forestieri. Ogni tanto un ululato o un verso faceva accapponare le pelle ai ragazzi.
Se Scorpuis avesse paura o no, Albus non l’avrebbe saputo dire. Certo era che lui aveva un terrore primordiale. Ogni fibra del suo corpo gli gridava di darsela a gambe filate ed uscire da lì il più presto possibile, ma non lo fece, sia perché non avrebbe voluto abbandonare Scorp, sia perché avrebbe avuto ancora più paura a tornarsene indietro da solo.
Un rumore improvviso di cespugli abbattuti e di zoccoli li fece voltare di colpo. Il cuore di Albus si mise a martellare a mille e il ragazzo credette che da un momento all’altro avrebbe potuto avere un infarto. I passi si avvicinarono sempre di più e Hagrid fu costretto a gridare “chiunque tu sia, sappi che siamo tre maghi e abbiamo con noi le bacchette, non costringerci ad usarle”. I passi furono sempre ed inesorabilmente più vicini. Una figura piuttosto alta apparve dal fondo della foresta.
“Hagrid, ti sembra forse questo il modo di accogliere un amico venuto in tuo soccorso?” domandò Fiorenzo spostandosi, infine, davanti alla lanterna e rendendosi visibile.
“Fiorenzo, non sai quanto sono felice di vederti, avevo temuto di essermi imbattuto in qualche creatura che pensa che non siamo i benvenuti!” esclamò visibilmente rincuorato il guardiacaccia.
“Sai bene che in questa foresta, e a quest’ora della notte, ben pochi ti ritengono il benvenuto! Temo che tu non abbia preso in considerazione il consiglio che ti diedi quando ci incontrammo l’ultima volta” esclamò desolato il centauro.
“Mi dispiace amico, ma gli ordini della preside sono chiari. Se c’è qualcosa in questa foresta che uccide i centauri la devo trovare, prima che possa avvicinarsi al territorio della scuola e fare del male ad uno studente” rispose.
“Non sei in grado di fermare quella creatura Hagrid, non hai nemmeno con te una bacchetta, come pensi di fare a renderla innocua?”
 “Il professor Pulvis, ha avvelenato le frecce di questa balestra” disse Hagrid estraendo da sotto il suo cappotto l’oggetto che tra le sue enormi mani pareva un giocattolo, “mi basterà colpirla anche solo di striscio e il veleno la paralizzerà nel giro di pochi secondi, uccidendola” concluse il mezzo gigante con aria soddisfatta.
“Sai, caro amico, non ci sono solo creature in carne ed ossa in questo posto, non andare, le stelle questa sera non promettono niente di nuovo”
“Mi dispiace Fiorenzo, gli ordini sono ordini: trovare la creatura e sistemarla per le feste. Le frecce non sono solo avvelenate, la professoressa McGranitt le ha stregate personalmente con ogni sorta di sigillo che conosceva. Qualsiasi cosa si aggiri per questi boschi domani non esisterà più”.
“Se è questa la tua decisione, allora potrai contare sul mio aiuto. Questi due giovani puledri mi sembravo stanchi, lascia che li porti io” disse educatamente il centauro voltandosi verso i due ragazzi. “Tu devi essere Albus Severus, hai gli stessi occhi di tuo padre. Io e lui ci conoscevamo un tempo. Questa sera mi ricorda molto una sera di parecchi anni fa. Tuo padre, e suppongo il padre di questo ragazzo, erano in punizione e si inoltrarono nella foresta. Trovarono qualcosa di molto peggio di ciò che cercate voi, anzi lui trovò loro. Nonostante ciò io intervenni e li aiutai, come questa sera aiuterò voi” concluse Fiorenzo chinando si in avanti e dicendo ai ragazzi di salirgli in groppa.
“Come ti chiami ragazzo?” domandò poi a Malfoy.
“Scorpius signore, Scorpius Malfoy” rispose quello.
“Scorpius” ripeté il centauro, “Questa sera, quella che voi chiamate costellazione dello scorpione, brilla come non mai. Tu porti il suo nome e sta notte anche tu riuscirai a brillare” sentenziò.
Proseguirono per un'altra ora intera, ormai doveva essersi fatta notte fuori da quella foresta.
“Hagrid, non l’abbiamo trovata, ti suggerisco di fermarti. Ti sei inoltrato troppo nella foresta, se deciderai di proseguire oltre non potrò più accompagnarvi. Ci sono luoghi nei quali pure a noi abitanti della foresta è vietato l’accesso”.
“Devo continuare, a cercare. Se non puoi proseguire aspettaci qui, nel ritorno avremo certamente bisogno di te” concluse il mezzo gigante, deciso a portare a termine la missione.
I due ragazzi smontarono dal dorso del centauro e si misero a camminare dietro ad Hagrid. Quella zona della foresta era terrificante. Il buio regnava sovrano, spessi banchi di nebbia spuntavano all’improvviso rendendo ancora più cechi i viaggiatori.
“Hagrid tutto questo è controproducente e sta diventando pericoloso, se dovesse accaderci qualcosa ti sentiresti in colpa per il resto della tua vita, portaci indietro” disse Scorpius, cercando di fare una breccia nella testardaggine dell’altro  puntando sul suo buon cuore.
“Hai ragione Malfoy, venite torniamo indietro. Dovrò certamente tornare a cercare un'altra notte, non posso permettere che la creatura si avvicini alla scuola” disse guardando prima Albus e poi Scorpius.
 I ragazzi si girarono ed iniziarono a percorrere il sentiero all’indietro. Al completamente paralizzato dal terrore si limitò a seguire l’amico.
Un urlo acuto, che sarebbe potuto appartenere alla creatura più infernale del mondo, venne dalle loro spalle. Per lo spavento Scorpius mollò la presa sulla lanterna che cadde e si frantumò, spegnendosi. L’oscurità avvolse Albus che non riuscì a muovere un muscolo. Drizzò le orecchie e spalancò gli occhi, cercando di capire da che parte veniva il pericolo. Al suo fianco, Malfoy sfoderò la bacchetta pronunciando la parola “lumos” e creando un globo di luce che illuminò tutt’intorno. La scena che si presentò ai loro occhi fece accapponare la pelle. Hagrid giaceva in avanti in una pozza di sangue, dietro di lui un enorme ombra, priva di alcuna forma e nera come la pece gli scivolò sopra e si diresse verso i due ragazzi.
“Stupeficum!” gridò a squarciagola Scorpius lanciandosi davanti ad Al. Il raggio di luce rossa che si sprigionò dalla bacchetta del biondo, trapassò l’ombra senza visibilmente ferirla. “Reducto!”, “Repello!”, “Petrificus Totalus!” continuò a gridare. Nessun incantesimo aveva effetto, tutti i raggi che partivano dalla bacchetta del ragazzo trapassavano l’essere, senza causargli alcun danno. “Albus, scappa! Io lo trattengo, tu vattene!” disse ad Al.
“ I-io non p-posso lasciarti qui” disse. Il coraggio si rimpossessò di Albus. Vedendo la mostruosa creatura avanzare verso Scorpius, disse a se stesso che doveva intervenire. Si ricordò ciò che Hagrid aveva detto della balestra così scattò correndo verso l’amico che giaceva a terra. Sorpresa dallo scatto del ragazzo l’ombra si girò verso di lui. Al sentì una forte energia scagliarsi contro di sé. Qualcosa di impalpabile e invisibile lo aveva accerchiato e lo stava sollevando in aria. Poi all’improvviso fu scagliato contro ad un tronco e tutto quello che sentì fu un dolore acuto che gli trapassava ogni parte del corpo.
“NOOOO” urlò Scorpius con tutto il fiato che aveva in gola, “EXPECTO PATRONUM” gridò sapendo che era l’ultimo tentativo che aveva a disposizione. Dalla punta della sua bacchetta fuoriuscì una calda palla di luce che si scagliò sull’ombra trapassandola. Malfoy pensò di aver fallito, disse a se stesso che sarebbero morti tutti quella notte e che niente avrebbe potuto salvarli, ma si sbagliava. Il suo patronus crebbe di dimensione e si avvolse intorno all’ombra, imprigionandola. Le urla del mostro divennero insopportabili per il ragazzo che fu costretto ad infilasi le dita nelle orecchie. L’essere tentò in tutti i modi di levarsi il patronus di dosso ma non ci riuscì. Iniziò ad arretrare emettendo gemiti di dolore e contorcendosi spasmodicamente. Sparì poi tra gli alberi e dopo qualche secondo con lui sparirono anche le grida. Stremato Scorpius corse verso Albus. Questi se ne stava sdraiato sulla schiena con gli occhi aperti. Un rivolo di sangue gli colava dall’estremità della bocca. “Ce l’hai fatta, se n’è andato” sussurrò all’amico.
“Sì, se n’è andato” rispose il biondo prima di alzare la bacchetta in aria, sparare una raffica di scintille rosse che esplosero nel celo come centinaia di fuochi d’artificio e di accasciarsi sfinito su petto di Albus.   








Ciao a tutti, sono un grandissimo fan della coppia Albus/Scorpius e questa è la mia prima fan fiction ^^
Spero che vi piaccia come piace a me! 
Se vi va lasciate delle recensioni, sono curioso di sapre cosa ne pensate!!
Il prima possibile pubblicherò il seguito, ci saranno delle importanti novità per la coppietta! 
A presto, baci :*

  
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