Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Lydia17    02/06/2012    0 recensioni
Non pensate che il soggetto della storia sia un matrimonio,infatti è messo in secondo piano.La storia tratta di due ragazzi che si re-incontrano dopo tanto tempo, lei innamorata di lui da tanto ed un brutto periodo che crede di aver superato;lui sorpreso di vedere il suo cambiamento, le parla delle sue ex che l'hanno cambiato e vuole aiutarla ad essere sicura di sè. Un Matrimonio che li lega per amicizia,che si potrà trasformare in amore.
[Sono gradite recensioni per miglioramentodi scrittura e magari anche sulla trama!^^]
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
capitolo006
Un matrimonio...per legare
Al centro commerciale!

Quel pomeriggio era stato troppo divertente, non si divertiva così da molto tempo. Forse, pensò, da quando non stava con Lucas, il suo ultimo ragazzo. Si erano messi insieme solo perchè con lui stava bene e lo aveva chiarito fin da subito, lui ne era cosciente anche quando le aveva detto le paroline che ogni ragazza vorrebbe sentire dal proprio ragazzo, quelle parole che fanno perdere un battito mentre le labbra si congiungono nel pronunciarle. Quella sera di un paio di anni prima lei non sapeva cosa aspettarsi da Lucas, lui era molto nervoso e quando gli confessò i suoi sentimenti lei rimase spiazzata. Quella sera finì anche la loro storia, e da quel momento non ci pensò più anche se Lucas le mancava tanto.
Dopo che Vito era tornata a casa aveva ricevuto notizie molto importanti:

1. i suoi genitori sarebbero rientrati quella sera;
2. la sua migliore amica le aveva fatto una sorpresa prendendo il primo aereo disponibile e andando lì da lei.

Mentre aspettava la sua amica pensò al loro primo incontro.  Mariacristina aveva un vestito giallo accompagnato con dei leggins viola, un pugno nell'occhio le aveva spiegato poi. Da quel giorno loro diventarono inseparabili e lei l'aveva aiutata quando Lucas l'aveva lasciata, mentre lei ascoltava sempre quello che l'amica aveva da dire se litigava col fidanzato. Quando si risvegliò da quel flusso intenso di ricordi notò che c'era parecchia gente che usciva dall'aereoporto e si ricordò che doveva entrare se non voleva perdere la sua migliore amica in tutta quell'accozzaglia di gente. La sua migliore amica, pensò con il sorriso sulle labbra, troppa gente l'aveva ferita in passato e ora stava avendo la sua rivalsa. Non fece in tempo ad entrare che la vide uscire con la sua solita treccia e gli occhiali da sole che le coprivano mezza faccia, tanto per sembrare una diva, diceva. Le corse in contro e l'abbracciò mentre l'amica sputava rimproveri contro di lei.
"Perchè diamine non sei entrata a prendermi? Mi aspettavo come minimo un tappeto rosso per la tua migliore amica qui presente! Che razza di persona! E come disse il mio caro amico Scar...<< Sono circondato da idioti!>>" disse con molta teatralità quando Valentina si staccò da lei per prenderle la valigia e avvicinandosi alla macchina.
"Cara, già è tanto se sono venuta a prenderti. Per me avresti anche potuto prendere un pullman e venire così a casa mia." disse terminando con una linguaccia.
L'altra sbuffò ma subito riprese vita quando seduta sul sedile del passeggero iniziò ad armeggiare con la radio.
E tra canzoni cantate a squarciagola e tante risate arrivarono finalmente a casa che era l'una di notte.

Era ancora l'una di notte e non riusciva a prendere sonno.Vito era abbastanza agitato, anzi euforico. L'aveva chiamato fidanzato quel pomeriggio e ancora non capiva se provenisse solo da quella parola tutta quell'euforia. Era indeciso, voleva chiamarla e darle la buonanotte ma non sapeva se fosse stata ancora sveglia. Tentò. La fortuna aiuta gli audaci, si disse. Uno squillo, due squilli, tre... ok non avrebbe risposto. Stava per chiudere la chiamata una voce quando gli arrivò all'orecchio una voce tutt'altro che assonnata, come pensava.
"Pronto?" disse la ragazza con un tono allegro.
"Ehi,Vale. Come mai sveglia?"
"Scusa, da quando hai il controllo della mia vita?" disse seria. Vito rimase interdetto, non si aspettava una risposta del genere, non voleva sembrare così possessivo.
"I-io..." balbettò. Una risata scoppiò dall'altra parte del telefono o forse erano due?
"Vito, stavo scherzando! Comunque se vuoi proprio saperlo sono appena tornata a casa..."
"Ma sei pazza? All'una di notte in giro con la macchina?"
"Ehi,calmati. Sono andata in aereoporto a prendere la mia migliore amica e non ci sono stati incidenti per strada." disse per tranquillizarlo.
"Oh, io...Scusa, di solito non sono così apprensivo. Non so che mi è preso."
"No,dai. Non devi scusarti, è stata una cosa...dolce." disse quasi con forza, in quel momento malediva la sua avversione contro la dolcezza.
"Non devi sforzarti per dire certe cose, sai? Lo so che sono un essere dolce e coccoloso!" disse prendendola in giro.
"Vito, dico sul serio. Non mi ha dato fastidio, anzi diciamo che mi ha fatto piacere sentire che sei preoccupato per me!" disse sorridendo, perche lui sapeva che dall'altra arte del telefono sorrideva.
"Valeeeeeeeee....mi presti un po' di attenzione? Porca zeppola siamo a casa da meno di cinque minuti e già non esisto più per te!" gridò una voce dall'altra parte della cornetta.
"Uhm, devo proprio andare. Ci sentiamo domani mattina..anzi credo che domani sarò occupata tutto il giorno con la mia amica."
"Ti chiamo domani mattina, non preoccuparti. Ah, buonanotte!" e chiuse la chiamata, accorgendosi troppo tardi che le aveva chiuso il telefono in faccia.

Le aveva chiuso il telefono in faccia. Le aveva chiuso il telefono in faccia! Quel ragazzo che persisteva a portare i capelli come un carciofo le aveva chiuso il telefono in faccia! Mariacristina si zittì subito capendo la situazione.
"Wow, ti ha chiuso il telefono in faccia! Ha proprio del fegato quel ragazzo!" disse per poi scoppiare in una sonora risata mentre la sua amica aveva ancora lo sguardo assassino rivolto al telefono.
"Giuro che me la paga." disse fulminando il ragazzo col pensiero.
"Ehm, ehm." distolse la sua attenzione per rivolgersi all'amica. "Me lo farai conoscere vero? Questo splendore di ragazzo?"
"Sì, credo che come vendetta ti lascerò sola con lui mentre vado a fare compere. Così lui dovrà sopportarti tutto il tempo!" disse con un sorriso malvagio.
"Ma noooo, sono appena arrivata e già vuoi scaricarmi?" chiese scocciata l'altra mentre Valentina roteava gli occhi nel sentirla sbuffare.
"Ok, ora tutte a letto a dormire!" e le gettò sopra i cuscini sistemati per lei.
"Va bene, signor capitano."
"Se incominciamo così credo che questa barca affonderà molto presto." disse con un sorriso.

Le aveva chiuso il telefono in faccia. Non poteva crederci! Conoscendola stava già pensando a come vendicarsi di lui...sempre che non avesse gia progettata una! Non riuscì a prendere sonno a causa di questi pensieri, però girandosi e rigirandosi nel letto si addormentò.

Il mattino dopo Valentina si ritrovò con dei capelli neri in faccia, quando si voltò vide l'amica stesa di fianco con i capelli sparpagliati per il letto, come facesse ad averli così lunghi era ancora un mistero! La lasciò stare e scese in pigiama al piano di sotto dove i genitori facevano colazione con il resto della truppa.
"Buongiorno!" disse sbadigliando.
"'Giorno..." risposero gli altri indaffarati a mangiare.
"Ma', io e Mary facciamo colazione in camera, voi cosa fate oggi?"
"Dobbiamo comprare il regalo di compleanno per tua nonna, hai dimenticato che domenica è il suo compleanno?" domandò sospettosa la madre.
"S-sì che lo so. Le ho già comprato un regalo!" inventò su due piedi.
"Ahaaaaa!Tesoro del tuo papà, dammi una mano! Non so cosa prendere a mia madre!" urlò sconsolato il padre.
"Papi è tua madre, sai cosa può piacere a nonna." rispose mentre sistemava latte e muffin in un vassoio. "Comunque io ora vado sopra. Ciao." disse mentre si avviava verso le scale.
Una volta arrivata in camera, la sua amica era ancora rannicchiata sotto il lenzuolo, sospirò.
"Mary, guarda che cosa ho portato! I tuoi muffin preferiti! Sono al cioccolato!" e il vassoio le sparì di mano in due minuti, la sua amica si era svegliata solo grazie alla parola "cioccolato" ed era intenta a gustare uno dei tanti muffin del vassoio.
Iniziarono così la loro colazione.

"Vito! Ti vuoi muovere? Faremo tardi!" gridò Andrea.
"Arrivo, arrivo!" rispose l'altro mentre scendeva dalla sua camera.
"Andiamo. Ora i ragazzi avranno un motivo in più per avercela con te." sghignazzò Andrea.
"Ma noooooo." disse disperato Vito.

"Dai Vals! Provati questo splendore di vestito!" propose la bruna con un vestito di satin blu in mano.
"Ok - sbuffò spazientita - ma questo è l'ultimo, quindi o la va o la spacca." disse risoluta.
"Certo, ma al matrimonio vorresti andarci in intimo? Certo, faresti la tua bella figura ma sembreresti presuntuosa a voler risaltare più della sposa!" e rise della sua battuta, mentre nel camerino Valentina sbatteva continuamente la testa contro il muro.
"oh..." disse solamente guardandosi il vestito addosso. "Mary, prendiamo questo!" disse entusiasta.

"Allora ragazzi prendiamoci una pausa!" disse il cantante del gruppo, un biondino dagli occhi azzurri, il prototipo del principe azzurro desiderato da tutte le ragazze. Effettivamente era solo un prototipo, perchè come gli diceva sempre Vito aveva un carattere di merda.
"Andre' ci andiamo a prendere un caffé?" propose Vito.
Andrea annuì e a loro si unirono gli altri del gruppo: Marco, il batterista e Davide l'altro chitarrista come Andrea.
Si sedettoro tutti ad un tavolino e ordinarono, aspettando di essere serviti incominciarono a discutere della nuova canzone: la melodia da usare, le parole senza senso che aveva messo insieme il cantante, etc... Fu allora che la vide. Vide la sua finta-fidanzata con una ragazza dai lunghi capelli neri acconciati in una treccia e scattò quando vide il cantante del suo gruppo parlare con loro!

"Allora Mary, cosa ne pensi della mia idea?" chiese voltandosi verso la sua amica.
"Uhm, è una buona idea però sai che sono molto diffidente, non credo che loro saranno d'accordo e lo sai come sono fatti." disse sospirando.
"Già, lo credo anche io. Però se non vogliono perdermi devono sottostare ad alcune condizioni." rispose e andò a sbattere contro qualcuno che le fece cadere le buste con i suoi ultimi acquisti.
"Scusami! - alzò lo sguardo e si trovò davanti due occhi azzurri chiaro e una zazzera bionda a coprire l'ampia fronte - Non guardavo dove camminavo."
"Non è niente. - disse il ragazzo mentre raccoglieva le buste e guardava all'interno di quella del negozio di intimo che si era quasi rovesciata per terra - Uhm, interessante."
Rossa di imbarazzo Valentina gli strappò di mano tutte le buste. "Ma come ti permetti? - chiese alterata - La mamma non ti ha insegnato a farti gli affari tuoi?" domandò sarcastica.
"Mia madre non è stato un buon esempio in fatto di educazione." rispose quello con un sorriso furbo sul volto. "E comunque io mi chiamo Filippo."
"V-valentina." disse presa in contropiede mentre lui le stringeva la mano con fare amichevole.
"Ehm, ragazze so che sembra strano, ma vorreste aiutarmi?" domandò quello rivolto anche a Mary. Si era completamente scordata della sua amica, troppo concentrata ad osservare il nuovo ragazzo.
"Certo, molto volentieri." rispose la bruna.
"Dovreste dare un'occhiata a questo testo, è una canzone che sto scrivendo però non mi piacciono le parole che ho usato." a quelle parole gli occhi di Valentina si illuminarono e quasi gli strappò il foglio dalle mani.
"Ehi!" esclamò quello preso alla sprovvista.
"Scusala, diventa così ogni volta che sente parlare di musica." si scusò Mariacristina.
"Ma davvero?" domandò curioso.
"Sì, le piace molto la musica. Però la cosa che ama di più è cantare e dovresti sentire che voce!"
"Trovato!" esclamò Valentina.
"Cosa?" chiese prendendo in mano il foglio.
"Guarda qui, le parole sono molto complicate per una canzone che deve esprimere semplicità. Perchè quello che vuoi esprimere è qualcosa di semplice, vero? Non ho frainteso?" e subito arrossì per aver invaso lo spazio altrui senza accorgersene.
"Sì, è così. Quindi basta solo cambiare delle parole? Io avevo messo queste perchè sono molto più musicali e si adattano meglio con la melodia."
"Ma se è per la melodia basta solo qualche accorgimento. Che strumenti usate?"
"Batteria, tastiera e due chitarre." rispose sorridendo.
"Uhm, forse conosco qualcuno che potrebbe aiutarti con la melodia." disse pensierosa.
"Davvero? Grazie mille!" ringraziò euforico.

Vito vedeva che parlavano e ad un certo punto vide che la ragazza aveva tolto un foglio dalle mani di Filippo. Dopo lo vide sorridere un po' troppo e si alzò avvicinandosi ai tre.
"Valentina!" gridò per farsi sentire mentre agitava la mano in aria.
"Oh, proprio a te stavo pensando!" rispose con il sorriso sulle labbra.
Filippo lo guardò confuso e solo dopo aver capito qualcosa che sapeva solo lui scoppiò a ridere.
"Intendevi lui?"
"Sì, perchè? Lui è molto bravo in fatto di musica!"
"Vale, ma che stai dicendo?" disse un imbarazzato Vito.
"Scusa, ma perchè nascondere il tuo talento? E tu smettila di ridere!" sbuffò spazientita la ragazza.
"Ehm, lui è il mio tastierista." rispose il biondino.
Una O di stupore si formò sul volto di Valentina mentre spostava lo sguardo da uno all'altro.
"Filippo, vai dai ragazzi. Sono lì al bar."
Il biondo se ne andò dopo aver salutato le ragazze con un cenno del capo. Rimasti soli, Valentina si ricordò della sa amica.
"Diamine! Che sbadata! Vito, lei è Mariacristina, Mary lui è Vito."
Entrambi si strinsero la mano concludendo il gesto con un "Piacere."
"Quindi tu sei nel gruppo di quel ragazzo?"
"Sì, anche Andrea suona con me, comunque il nostro cantante è uno sbruffone."
"Ho notato." osservò con lo sguardo rivolta verso il fondoschiena del biondino che stava andando al bar. Vito tossicchiò quando si accorse cosa guardava la ragazza.
"Come mai qui? Siete a fare compere?" domandò avendo notato le buste.
"Oh, sì. Sono venuta a comprare il vestito per il matrimonio. Non vorrei farti sfigurare quel giorno mettendo chissà che cosa!" disse sorridendo.
"Oh e cos'avete comprato di bello? Posso vedere?" chiese mentre prendeva già la prima busta: quella dell'intimo.
"NOO!" urlò Valentina facendo girare un paio di famiglie verso la loro direzione mentre Mariacristina se la rideva sotto i baffi. Vito confuso guardò nella busta e quello che vide si potrebbe dire che gli piacque parecchio visto il sorriso ebete che gli spuntò subito dopo.
"Ehm, allora ragazze volete prendere qualcosa del bar?" domandò lui evitando le occhiate di fuoco che la ragazza le stava lanciando.
"Sì, credo che sia un'ottima idea." rispose la bruna evitando un omicidio.

Seduti al tavolino del bar Valentina si era ritrovata tra la sua amica e il biondino di prima, Filippo; gli altri ragazzi erano disposti attorno al resto del tavolo e avevano fatto sentire le ragazze come se facessero parte del loro gruppo. Stavano discutendo della nuova canzone e dello spettacolo che a breve gli avrebbe visti come protagonisti.
"Allora Filippo, come hai risolto con la canzone?" chiese Marco, il batterista.
"Valentina mi ha aiutato, basta modificare alcune parole e poi qualche accorgimento alla melodia."
"Vito, ma come fai a conoscere questi due splendori?" domandò il chitarrista, Gioele.
"Beh, ecco....la verità è che..." non sapeva come continuare: verità o bugia?
"Noi due stiamo insieme!" rispose con semplicità Valentina.
"Ma veramente?" chise sospettoso Filippo.
"Certo!" gridò Vito.
"E come mai non vi siete mai baciati da quando vi siete visti?" continuò Filippo.
"Beh, non ne abbiamo avuto l'occasione." disse con ovvietà la ragazza, tutti i presenti si voltarono verso di lei non credendo a quello che avevano sentito.
"Beh, adesso l'avete." la sfidò il biondo.
Vito stava sudando freddo ma non lo diede a vedere, ma si spaventò di più quando vide Valentina alzarsi e andarsi a sedere sulle sue gambe avvicinandosi lentamente verso le sue labbra, o almeno così lui pensava. Perchè i secondi sembra che siano diventati secoli?, si domandò.
"Vito...mettici passione, per favore." sussurò sulle sue labbra con gli occhi socchiusi.
"O-ok." rispose deglutendo.
Bacio chiesero? E bacio fù. Vito assaporava il dolce gusto delle sue labbra: panna e caffé, mordicchiando leggermente il labbro inferiore e sentendo un sospiro provenire dalla bocca della ragazza ne approfittò per infierire con la lingua. Intanto gli altri ragazzi presero a parlare della serata al pub mentre Filippo ogni tanto lanciava delle occhiatacce di disgusto verso la coppia.

Non era più cosciente delle sue azioni e Vito non le rendava le cose facili! Continuava a mordere e succhiare la sua bocca, ma la cosa più bella forse era la mano poggiata sulla sua guancia che la carezzava ogni tanto. Era un bacio così bello, così dolce ma il gioco sarebbe durato poco, perchè di quello si trattava. Si staccò da lui non accorgendosi di avere un po' di fiatone. Da quanto erano rimasti appiccicati?, si chiese.
Voltandosi verso gli altri li vide intenti a parlare di alcune canzoni che avrebbero dovuto suonare quella sera, si alzò e tornò al suo posto ma era sicura di sentire gli occhi di qualcuno addosso.
"Mary, torniamo a casa? Sono stanca!" sbuffò dopo due secondi la ragazza.
"Uhm, sì. Andiamo, anche io sono stanca." rispose la bruna controllando l'orologio.
"Suvvia ragazze, perchè non rimanete a farci compagnia? Magari potreste venire a vederci più tardi?" propose Marco sorridendo.
"Io non saprei..." rispose titubante Valentina.
"Dai Vito! Convinci la tua ragazza a rimanere."
"Filippo, se non vuole restare non posso certo obbligarla!"
Andrea, rimasto fino a quel momento in silenzio, guardò la ragazza e le disse: "Ti prego Vals, rimanete. Recupererai le ore di sonno un'altra volta."
La ragazza annuì, si alzò prendendo per mano la sua amica.
"Ci vediamo stasera. Vito poi mi mandi un messaggio con il nome del locale." e presero a camminare verso un'altro negozio.

Vito era rimasto un po' male dalla reazione un po' fredda dopo il bacio, ma era l'unico ad essersene accorto perchè nessuno glielo faceva pesare. Durante le prove si era imegnato tanto per distrarsi e verso le sette di sera mandò il messagio a Valentina che gli rispose con un misero "ok".

Giravano per i negozi giusto per passare del tempo, ma il tempo era canaglia e non voleva passare.
"Tesoro, c'è qualcosa che vorresti dirmi?" chiese cauta Mariacristina.
"Non so da dove cominciare." buttò fuori con un sospiro.
"Ha qualcosa a che fare con il bacio che vi siete dati prima?"
"Sì, cioè non so cosa mi è preso! Non riesco a capire cosa provavo mentre ci baciavamo, sono ancora così confusa. Non è proprio il rapporto che mi aspettavo con lui. Questa è tutta scena, io e lui non stiamo veramente insieme e ne siamo consapevoli entrambi."
"Forse dovresti dirglielo."
"No. Sono stata io ad accettare questa cosa talmente stupida e adesso devo subirne le conseguenze, e poi sai come sono fatta! Adoro le sfide!"
"Vero, ma sei anche autolesionista."
"Touché. Sono le 18:30 credo sia ora di avviarci al locale, che dici?"
"Andiamo a sentire come suonano quasti ragazzi!" e si avviarono verso il pub indicatogli dal messaggio.

"Ragazzi siamo nei guai!" urlò Marco altamente isterico.
"Marco, calmati e dicci cosa è successo." disse Filippo.
"Il proprietario vuole che cantiamo canzoni in duetto con una ragazza! Perchè oggi è la serata delle coppie!"
"E dove diavolo la troviamo una ragazza che sappia cantare?!" esclamò Gioele.
"Ehi ragazzi come va?" salutò Valentina seguita dall'amica.
"Trovata!" disse Filippo.
La ragazza e la sua amica lo guardarono preoccupate: un tono del genere con quel ghigno che si era formato sulla sua faccia non erano per niente un buon segno.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Lydia17