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Autore: Dark soul_    02/06/2012    1 recensioni
Questa storia si ispira a varie canzoni dei Rammstein.
"- E' tanto bella ... -
- La Porta di Brandeburgo? Certo che è bella amore mio ... certo che è bella ma.. -
- Non la porta. La pioggia .... è tanto bella la pioggia -
- Mein Schatz, la pioggia la puoi vedere anche dalla finestra della tua cameretta, andiamo a casa -
- La pioggia li porterà via -
Ingrid la guardò stranita cercando di asciugarla con un panno e cercando di coprirla con l'ombrello:
- Chi piccola mia? Chi porterà via la pioggia? -
- I nostri peccati ... la pioggia ci purificherà dai nostri peccati, li farà scivolare via, lontano da noi e ci concederà la pace eterna, la pioggia è buona - "
Genere: Drammatico, Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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DAS ALTE LEID

Amour, Amour am Ende gefangen zwischen deinen Zähnen



Una settimana dopo l'arrivo dei ragazzi nella metropoli anche Till e gli altri, insieme alle loro mogli, sarebbero arrivati in città. Intanto erano arrivati dei regali per i bambini da tutta  la band. Culle, carrozzine, fasciatoi e giochini vari così anche la loro cameretta sarebbe stata apposto. 

Erano le sette di mattina, Richard e Anke dormivano abbracciati, un sottile spiraglio di sole estivo, che come beffa attraversava le tende chiuse, riscaldava la stanza e faceva danzare allegramente la polvere che aleggiava nell'aria. Il ragazzo aprì un occhio e guardò l'orologio:
- Merda! E' tardissimo! -
Anke si svegliò di soprassalto:
- Perchè che ore sono? -
- Sono le sette e fra un'ora arrivano gli altri! -
Richard si alzò ed entrò nel bagno annesso alla camera da letto, la ragazza iniziò a ricomporre la camera e a rifare il letto. Spostò il lenzuolo verso il fondo e tolse i cuscini, cominciò a tirare il coprimaterasso quando vide una macchia di sangue sul centro del letto:
- Porca puttana! -
Si guardò gli slip e notò che erano quasi completamente intrisi della sostanza rossa. Richard uscì dal bagno e rimase basito a guardare il sangue che scorreva lungo la gamba della ragazza:
- Tesoro ... vestiti in fretta ti porto in ospedale -
Anke si ripulì dal sangue e infilò velocemente un vestito a fiori, inseme al fidanzato arivarono alla macchina e corsero fino in ospedale.
Un'infermiera li condusse da una ginecologa che spiegò loro la situazione:
- Le gemelle non sono danneggiate, ma non deve più fare sforzi, in realtà sarebbe meglio che restasse a letto fino al termine della gestazione ma posso prescriverle delle vitamine che le permetteranno di potersi muove misuratamente. Insomma deve stare attenta a non fare troppo sforzo e a non provare forti emozioni o potrebbe perdere le bambine e la sua vita sarebbe a rischio -
Anke e Richard si guardarono, la ragazza annuì e insieme tornarono a casa dopo essere passati in farmacia:
- A che ore ai detto che sarebbero dovuti arrivare? -
Richard fece sdraiare la ragazza sul divano e guardò l'orologio:
- Quindici minuti fa. Magari hanno suonato, hanno visto che non c'era nessuno e se ne sono andati a fare un giro,oppure l'aereo è in ritardo ...  arriveranno -
Il telefono appoggiato sul mobile in soggiorno prese a squillare, Richard alzò la cornetta:
- Pronto? -
- Richard .. sono Till .. -
- Till ...? Ma non stai venendo qui? -
Il vocalist sospirò:
- No, senti è successo un casino e .. -
Richard aggrottò la fronte preoccupato:
- Cosa è successo? -
Till sospirò di nuovo:
- Ascolta, ora devo andare, ti richiamo stasera, ok? -
- ..Ok-
Il ragazzo riattaccò e si sedette accanto ad Anke sul divano:
- Ha detto che è a casa, perchè è successo un casino ma che mi richiama stasera per spiegarsi meglio... -
Lei fissò preoccupata il fidanzato:
- Quindi .. non viene nessuno? -
- Mah, non lo so, per ora no. Non oggi -
Richard si alzò e andò in cucina quando notò un bigletto infilato sotto la porta, si chinò a raccoglierlo: " Vieni nell'atrio. Anja".Il ragazzo ci mise due minuti buoni a collegare il cervello al nome "Anja". Anja era la moglie di Till. Piegò il bigglietto e lo infilò in tasca, tornò in soggiorno e rivolse uno sguardo alla fidanzata, dormiva. Uscì in silenzio e prese l'ascensore, arrivò nell'atrio e si diresse verso la figura femminile che stava seduta ad aspettare su una sedia:
- Che ci fai qui? E dove sono gli altri cosa diavolo è successo?-
Anja si alzò e gli rivolse uno sguardo freddo:
- Oggi Till mi ha detto cosa ci facevi a New York. -
Richard le rivolse uno sguardo stupito:
- Perchè non lo sapevi? -
- Hai messo incinta una dicottenne? E ora che vuoi fare, sposartela? E' la figlia del tuo migliore amico. Non trovi che sia un po' .. strano?-
- Io la amo. Comunque ... sei venuta fin qui per dirmi questo? -
Anja strinse i pugni:
- No, sono venuta anche per dirti che non puoi sposare lei, non le hai detto di noi vero? Vuoi che lo scopra da sola? E poi ... non ci siamo mai nemmeno mollati! -
- Sei la moglie del mio migliore amico! Ok, abbiamo scopato qualche volta, ma non siamo mai stati insieme! Io .. io non ti ho mai amata. -
La donna si lasciò cadere sulla sedia:
- C'è un'altra cosa che dovrei dirti.-
Richard si passò una mano sul viso:
- Cosa? -
- Sono incinta. -

****
Quattro mesi prima.

Come quasi tutti i giorni Richard entrò dalla porta sul retro di un albergo nella periferia di Berlino e, come sempre, salì fino alla stanza 12.
Anja era sdraiata sul letto seminuda, il ragazzo chiuse la porta e si fiondò addosso a lei, si tolse i vestiti e svestì lei, la penetrò subito e senza dolcezza, trattandola come una bambola gonfiabile la fece mettere in ginocchio e se lo fece succhiare, la fece girare e le irruppe nell'ano senza averla preparata, tappandole la bocca con una mano per non farla urlare, le sue lacrime calde cadevano sul pavimento mentre il ragazzo continuava a muoversi dentro di lei, la ributtò sul letto e la sovrastò violandole il pube finchè non venne. Si fece velocemente una doccia, si rivestì e si risedette sul letto:
- Anja questa storia non può continuare. -
La ragazza continuò a fissare lo schermo del televisore impassibile mentre le lacrime continuavano a rigarle le guance e i singhiozzi iniziavano a scuoterla:
- Io .. lo so. Ma non voglio che mi lasci .. io e Till non andiamo più d'accordo e tu sei l'unico modo in cui posso sfogarmi .. -
- Lo so ma .. non posso continuare così. Till è il mio migliore amico. -
Sì alzò dal letto e si diresse verso la porta, rivolse ad Anja un ultimo sguardo mentre lei le rispose:
- C'è una donna ora nella tua vita ... vero? -
Non rispose, aprì la porta e la richiuse alle sue spalle dopodichè se ne andò.

****

- Bene, sei incinta, complimenti ... Il padre lo sa o hai pensato di abortire ancora e non dirlo a Till perchè "avere figli ti spaventa"?-
Anja lo fissò con aria di sfida:
- Oh, il padre lo sa ... glielo sto dicendo ora. -
Richard indietreggiò lentamente:
- No. Ti sbagli. Non può essere mio ... quattro mesi fa abbiamo avuto l'ultimo rapporto -
- L'avevo scoperto una settimana dopo e ho deciso di farti vivere la storiella con la ragazzina ... ma non sapevo che fosse incinta anche lei. -
Il ragazzo ingoiò un boccone amaro:
- Non posso riconoscere quel bambino. Devi far credere a Till che sia suo. -
- Quello l'ho già fatto. Ecco perchè non è ancora partito. E' lui che è spaventato dall'idea di avere figli così ha deciso di mandare avanti me e di trovare una casa qui. In pratica mi ha detto "Vattene perchè un moccioso non lo voglio" con parole più dolci ma è quello. -
Richard sospirò:
- E perchè sei venuta da me? -
- Volevo chiederti ospitalità .. sai da buoni scopamici quali eravamo -
- Non posso. -
- Perchè? -
Il ragazzo la guardò scocciato:
- Perchè ho in casa una ragazza incinta di due gemelli al quinto mese e che ha rischiato di perderli quindi ora cosa ti aspetti che faccia? Vuoi che vada in casa e che le dica che la moglie di suo padre è incinta, che io sono il padre e che la devo fare stare con me? -
- Non penso che ci sia bisogno che tu glielo dica ... -
- Eh? -
- Girati. -
Anke era dietro di lui, una borsa che doveva avere in mano le era caduta, stava in piedi con una mano premuta contro la bocca piangendo e singhiozzando,
Richard le si avvicinò e provò ad abbracciarla ma lei si spostò e si diresse velocemente verso l'ascensore, ci salì e tornò in casa:
- Vaffanculo Anja io non so cosa cazzo puoi fare e sinceramente non me ne fotte molto, per quanto mi riguarda puoi anche suicidarti -
Il ragazzo squadrò la donna e la guardò con gli occhi più cattivi che aveva, prese anche lui lascensore e, mentre saliva in casa, cercava qualcosa da dire alla sua ragazza.
Entrò nell'appartamento e trovò Anke che radunava i suoi vestiti in una valigia:
- Tesoro, no.. cosa vuoi fare? -
Lei lo squadrò:
- Me ne vado. Così hai tutto lo spazio per scoparti quella zoccola. -
Richard si diresse verso di lei e la abbracciò da dietro:
- No, non dire così .. ora .. ti devo parlare. -
Anke resto fredda e impassibile senza cercare consolazione in quell'abbraccio:
- Cosa c'è? -
- Senti .. lei è rimasta incinta quattro mesi fa. E' stato un errore ma io ho troncato la relazione... Non c'è più niente fra noi! -
La ragazza si liberò dalla sua presa:
- Hai passato, quanto?, uno, due mesi a tradirmi? E ora mi vieni a dire che fra di voi non c'era niente? Ma sai quanto me ne frega? Io ... io mi sono concessa a te, hai avuto tutta me stessa, avevi il controllo del mio corpo e della mia anima, ma non ti è importato e sei andato avanti a sbatterti la prima troia che hai trovato, beh, caro mio potevi pensarci prima. A me non interessa stare in una relazione fondata su menzogne. Io me ne torno in Germania. -
- Ma Anke, fermati! -
La ragazza lo guardò con disprezzo e, dopo aver chiuso la valigia, uscì dall'appartamento e si diresse verso l'ascensore, Richard le corse dietro e riuscì a infilarsi insieme a lei nell'ascensore:
- Non possiamo parlarne un attimo? -
- No. Mi sono stancata della gente come te. Ora sei libero, puoi scoparti tutte le puttane che vuoi e non dovrai più nasconderti da nessuno. -
Richard si frugò in tasca e tirò fuori una scatolina:
- Anke, ieri, quando sono uscito, sono andato dal gioielliere e ho comprato questo ... sai perchè? Perchè volevo chiederti di sposarmi, perchè io ti amo, perchè per me non sei solo sesso, voglio trascorrere il resto della mia vita con te e voglio crescere con te i nostri bambini -
La ragazza si morse un labbro mentre notava che l'ascensore era quasi arrivato a destinazione:
- No, Richard, smettila. Basta bugie, basta illusioni e mezze verità, io non ce la faccio a continuare, non ti voglio più vedere -
- Non potrai impedirmi di vedere i miei figli! -
- Non ci saranno dei figli da vedere, mi basta una puntura e li posso uccidere. -
Richard la guradò come un cucciolo spaesato:
- Sai anche tu che non ne avrai il coraggio ... -
- Non voglio vivere con dei figli che probabilmente avranno un carattere come il tuo. Avevo voluto tenere i bambini perchè il nostro era un rapporto che consideravo trasparente e stavo bene con te, sono stata una stupida ma, hey, ero innamorata. Ho fatto tante cazzate e se devo scegliere fra rimanere sola e accudire due bambini e rimanere sola e farmi i cazzi miei .. scelgo la seconda. -
L'ascensore raggiunse il piano terra e Anke scese in fretta e furia, Richard rimase impalato dietro le porte del palazzo osservando la ragazza che si allontanava confondendosi tra la folla, si girò e scelse di salire per le scale così, gradino dopo gradino, pugnalata al cuore dopo pugnalata al cuore, tornò in casa.

  
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