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Autore: simogeras    02/06/2012    2 recensioni
E se, tutto ad un tratto, Albus scoprisse di amare follemente Scorpius? E se, anche Scoprius, si accorgesse di non poter stare senza Albus, allora cosa accadrebbe?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo VI
 
C’erano un sacco di voci intorno a lui. Riconobbe subito la voce della sorella, poi quella del fratello ed infine quella della cugina. Dov’era? Cercò di aprire gli occhi per capirlo, ma c’era troppo chiaro e questi gli bruciavano troppo. Le voci intorno a lui tacquero. Poi  fu il momento della memoria. Si ricordò di aver provato una grande felicità, prima però c’era stato del dolore. Una dopo l’altra gli tornarono alla mente, a ritroso, tutte le immagini di ciò che era accaduto nella foresta. Poi si ricordò di lui, lui che aveva offerto la propria vita per salvare la sua, lui che lo aveva protetto ed infine salvato, lui che significava tutto.
“Scorpius?!” chiese ad alta voce, “Scorpius?!” ripeté sperando che qualcuno gli rispondesse. Si tirò a sedere e si sforzò di aprire gli occhi nonostante questi bruciassero maledettamente tanto.
“Calmati, Scorpius è qui e sta bene, sta solo dormendo. Madama Gwenn dice che ha solo bisogno di dormire e riprendersi così come ne hai bisogno tu”disse quella che gli sembrò essere la voce del fratello. Era vero, si sentiva stanco. Si rimise sdraiato e lasciò che il sonno lo baciasse.
Sentì qualcosa in una zona non troppo definita del suo corpo. Ecco di nuovo quella sensazione. ‘È la mia guancia’, pensò, ‘qualcuno mi sta accarezzando’. Aprì gli occhi e questa volta non gli bruciarono. Doveva essere notte. La prima cosa che vide, furono un paio di splendidi occhi grigi che lo fissavano.
“Stai bene?” domandò SCorpius con quella voce soave e splendida che il fato gli aveva donato.
“Mi hai salvato, come potrei non stare bene?” rispose Albus. Si tirò su a sedere. Il ragazzo gli stava stringendo la mano e lui ricambiò la stretta.
“Mi dispiace per quello che è successo” esclamò il biondo.
“Stai scherzando vero? Tu mi hai salvato, senza di te non sarei nemmeno qui, quindi per favore non dirmi più che ti dispiace!” . “Hagrid, lui em, lo hanno trovato?” chiese sentendo un nodo allo stomaco mentre ripensò al custode immerso nel suo stesso sangue.
“Non devi preoccuparti, lui sta benissimo. Aveva solo una taglio dietro la testa, ma si è rimarginato subito e ieri se n’è tornato a casa sua”.
Il nodo allo stomaco di Albus si sciolse nel sapere che il buon vecchio Hagrid se l’era cavata. “Ieri? Da quanto sono qui?” domandò allibito il moro.
“Da tre giorni. Hai preso una forte botta alla spina dorsale e Madama Gwenn ti ha fatto dormire in modo che non sentissi il dolore” precisò Scorpius.
“E tu, come stai?”
“Io sto benissimo, mai sentito meglio!” rispose sfoggiando il suo sorriso mozzafiato.
“Come hai fatto a cacciare quella cosa nel bosco?”
“Be, nessuno degli incantesimi che usavo funzionava perché quella cosa non aveva un corpo. Poi quando ho visto che ti sbatteva su contro l’albero ho pensato che forse con la luce sarei riuscito a fermarla. Conoscevo la formula, anche se non l’avevo mai usata e così ho provato, come ultima speranza. Non era un patronus potente, infatti non ha assunto nessuna forma, però per essere stata la prima volta non mi posso lamentare” disse mantenendo la modestia che aveva sempre fatto parte del suo carattere. “Sai come si evoca un patronus Al?”
“Credo di si, mio padre mi ha detto che bisogna avere un ricordo felice, il più felice possibile”
“Esatto, e sai a cosa ho pesato?”
“Al provino di Quidditch?” ipotizzò il moro.
“No scemo, ho pensato a te. Nel vederti finire conto quell’albero ho pensato che mai e poi mai avrei voluto perderti e mi è venuto in mente il primo bacio che ci siamo dati, quello nella Stanza del Sapere, ricordi?”
“Come potrei non ricordarlo?” rispose Al con gli occhi lucidi per ciò che gli aveva detto l’amico. “Scorp?”
“Sì?”
“Ti  amo”. Disse tutto ad un fiato. Il biondo lo fissò con un aria sorpresa, poi una sottile lacrima scese lungo la sua guancia.
“Anche io ti amo Al, non puoi nemmeno immaginare quanto! Se ti fosse successo qualcosa quella notte, se non fossi riuscito a salvarti, non mi sarei più dato pace”.
“Vieni qui” disse Albus prendendo il viso di Scorpius tra le mani. Avvicinò le sue labbra a quelle dell’altro e lasciò che le loro lingue si fondassero diventando un’unica cosa. Dopo quel bacio Al si spostò un po’ facendo segno a Malfoy di sdraiarsi accanto a lui. Passarono il resto della notte insieme abbracciati e grati l’uno all’altro per l’amore reciproco che entrambi provavano.
Fu il rumore di passi in lontananza a farli svegliare. Scorpius si alzò velocemente dal letto prima che la porta si aprisse e si sedette sulla seggiola lì di fianco.
“Buongiorno ragazzi” disse la preside mettendosi davanti al letto di Albus. “Signor Malfoy, non dovresti andarti a preparare per la lezione?” esclamò posando gli occhi sul biondo.
“Veramente professoressa speravo di poter restare a fare compagnia ad Albus” rispose.
“Mi sembra che questa licenza ti sia stata già concessa ieri ed il giorno prima. Oggi preferirei se andassi a lezione. Il signor Potter non si muoverà di qui, glielo posso garantire” concluse la preside.
“D’accordo” esclamò Scorpius visibilmente rattristito. “Ci vediamo dopo Al” disse incamminandosi verso l’uscita. Quando se ne fu andato la McGranitt prese posto sulla seggiola di fianco al letto. Vedendola così da vicino Albus pensò che dovesse essere piuttosto avanti con l’età. La pelle sul suo viso era raggrinzita e coperta da un mare di rughe. Le sopracciglia erano bianche proprio come i capelli e ricordarono ad Al la neve che in inverno ricopriva tutta la zona circostante al castello.
“Mi dispiace molto per quello che è accaduto nel bosco. Il professor Pulvis non avrebbe mai dovuto delegare la scelta della punizione a Vetus, e quest’ultimo non avrebbe mai e poi mai dovuto dirvi di accompagnare il professor Hagrid nella foresta, questi sono affari di Hogwarts e gli studenti non dovrebbero essere coinvolti” sospirò la vecchia professoressa. “Scoprius ti ha detto come siete arrivati in infermeria?” chiese infine.
“No, suppongo che Fiorenzo ci abbia trovati o che voi siate venuti a cercarci”
“No, non è andata così, o forse solo in parte. Malfoy ti ha salvato. Dopo aver respinto la creatura ha sparato in aria dei fuochi segnalatori. Metà scuola si è svegliata e si è affacciata alla finestra per vedere cosa stava succedendo. Dal centro della foresta salivano al cielo scintille che raggiunta una certa altezza esplodevano, così prima Fiorenzo e poi io ed un gruppo di professori siamo accorsi e vi abbiamo trovati. Devo proprio ammetterlo, quel Malfoy ha delle potenzialità magiche spaventose, creare un patrunus senza averlo mai fatto prima è una cosa lodevole, pure tuo padre ci mise del tempo per imparare. Deve aver avuto un ricordo di eccezionale bellezza” concluse. Albus sentì le sue guance avvampare così evitò lo sguardo della preside sperando che lei non notasse nulla.
“Ti devo confidare che all’inizio, quando vidi un ragazzo biondo entrare dalla porta della Sala Grande, quattro anni fa, temetti che fosse arrivato il degno erede di suo padre. Con il passare dei mesi mi accorsi che girava con due energumeni e quindi pensai che la mia ipotesi fosse convalidata, ma sebbene ciò, nessun professore o nessuno studente vennero mai al lamentarsi per percosse, insulti o altro, partiti da Scopius. Parlando con i professori essi mi confermarono che era un ragazzo particolarmente mite, piuttosto abile con gli incantesimi e che non dava fastidio a nessuno. Capii allora che il giudizio che mi ero fatta di lui era sbagliato. Un ulteriore conferma di che genere di persona sia realmente l’ho avuto qualche notte fa, quando ha salvato te ed un professore da una brutta fine” aggiunse.
“Sì professoressa, Scorpius è un bravo ragazzo ed un buon amico. Quello che dicono di lui la maggior parte delle persone è causato dai pregiudizi che hanno nei suoi confronti, ma lui non è come viene descritto” chiarì il moro.
“Sai Potter, sono vecchia e forse mi sbaglio, ma credo di saper riconoscere i germogli dell’amore quando li vedo e credo che tra di voi ci sia ben altro che amicizia” affermò rivolgendo al ragazzo un ampio sorriso. “Non ti devi preoccupare, questo sarà un segreto tra me e te” aggiunse nel vedere il viso preoccupato del ragazzo.
“Professoressa, posso sapere da cosa, em, come..”
“Come l’ho capito?” disse lei concludendo la frase del ragazzo. “È rimasto per due giorni e due notti su questa seggiola tenendoti la mano, ha chiesto il permesso di poter saltare le lezioni per essere qui nel caso ti fossi svegliato, non si è mosso neppure per mangiare e così mi è sorto il dubbio. Questo dubbio è diventato certezza quando ho visto come vi siete guardati quando se n’è andato e come ti si sono illuminati gli occhi quando ti ho parlato di come ti avesse salvato la vita” disse la McGranitt alzandosi dalla seggiola.
“Mi permetto di darti un consiglio, sai bene che ci sono ragazzi in questa scuola che, come dire, non approverebbero un certo comportamento, per cui, prima di esporti, cerca di essere sicuro di quello che senti e assicurati che lo sia anche il signor Malfoy. Se entrambi starete uniti nessuno potrà minare il vostro amore” garantì la preside. “Ora devo andare, ho affari urgenti da sbrigare con il ministero”. Fece un cenno di saluto e si avviò a grandi passi verso l’uscita. “Quasi dimenticavo” disse fermandosi ad un passo dalla porta, “ho avvisato la tua famiglia dell’accaduto. Saranno qui tutti per l’ora di pranzo”.
Ad Albus non rimase che ripensare alla parole della preside ed attendere l’arrivo dei suoi genitori.
Capì che erano arrivati quando giunse alle sue orecchie un forte ed intenso vociare seguitò da numerosi passi che attraversavano il corridoio prima dell’infermeria. Non appena si spalancò la porta entrarono tutti uno dietro l’altro e Al poté notare che non mancava proprio nessuno. I primi ad entrare furono i suoi genitori accompagnati da James e Lily, poi c’erano suo zio Ron e sua zia Hermione, accompagnati da Hugo e per ultimi suo nonno Arthur e sua nonna Molly.
“Oh Albus, come stai? Come hanno potuto permettere che andassi nella foresta?” domandò Ginny lanciandosi al collo del figlio e riempiendolo di baci.
“Su tesoro, non farne un caso di stato, Minerva si è già scusata a sufficienza e poi Albus sta bene” la tranquillizzò Harry dando un bacio al figlio.
Tutti lo riempirono di baci e continuarono a chiedergli come stesse. Sua nonna disse che lo vedeva pallido e mal nutrito così ebbe la scusa per tirare fuori dalla borsa, opportunamente stregata, piatti per tutti è una padella colma di pasticcio di pollo.  Vedendo però che mancava Rose, Albus chiese alla zia dove fosse e lei rispose che stava aspettando che loro se ne andassero perché doveva urgentemente parlargli.
Mentre mangiavano fu chiesto ad Al di raccontargli cosa fosse accaduto nel bosco, così il ragazzo gli accontentò.
“Non ci credo che è stato quel Malfoy a salvarti, tu dici così perché è stato lui a raccontarti la storia, per quel che ne sappiamo può anche essersela svignata ed essere tornato quando ormai il mostro se n’era andato” disse suo nonno accompagnato da cenni di assenso che venivano da suo zio.
“Non dite sciocchezze” esclamò stizzito Albus, “la McGranitt mi ha raccontato la stessa storia di Scorpius e mi ha detto che è stato lui a salvarci!”
“Be, la McGranitt è anziana, potrebbe esseri anche sbagliata su come sono andati i fatti” aggiunse Ron.
“Avanti Ron, pianta di dire cavolate! Minerva commetterà errori solo quando tu la smetterai con questi stupidi pregiudizi” sentenziò Hermione.
“Avanti facciamoci un giro, è da un po’ che non metto piede nel castello e muoio dalla voglia di esplorare tutti i luoghi della mi adolescenza” ordinò Molly, che si diresse verso l’uscita seguita da tutti fuorché da Ginny ed Harry. “Ovviamente Al ti mandano tanti saluti e abbracci tutti gli altri, George, Percy, Charlie e Bill”. Disse prima di scomparire al di là della porta.
“È andata veramente come vi ho detto io” chiarì Albus ai genitori.
“Ti crediamo Al” dissero contemporaneamente i suoi.   
Rimasero a parlare per un po’ di tempo, della scuola, dei professori, delle novità, fino a che non sentirono spalancarsi nuovamente la porta. Una chioma dorata fece il suo ingresso nella sala.
“Mamma, papà, lui è Scorpius” disse Albus presentando l’amico ai suoi.
“Salve” disse il biondo piuttosto imbarazzato, “passavo di qui solo per vedere se ad Al servisse qualcosa, mi dispiace, non era mia intenzione disturbarvi” aggiunse.
“Figurati non disturbi affatto, vieni pure” disse Ginny. “Non sai quanto ti sono grata per aver salvato mio figlio”.
“Abbiamo sentito che sei riuscito ad evocare un patronus senza averci mai provato prima, congratulazioni!” intervenne dicendo Harry.
“Oh non è stato niente di speciale, solo un colpo di fortuna” rispose ricorrendo alla sua solita modestia.
“Colpo di fortuna o no non è da tutti fare un incantesimo del genere, sei stato davvero bravo!” continuò Harry facendo diventare leggermente rosso in viso il ragazzo. “Che forma ha assunto?”
“Il mio patronus? A dire il vero non sono riuscito a fargli assumere nessuna forma” ammise Scoprius chinando il capo, quasi come se si vergognasse del fallimento.
“Bé non abbatterti, è tutta questione di esercizio, sono sicuro che se ti eserciterai non avrai problemi a farne uno completo. Tuo padre magari potrebbe aiutarti!”
“Mio padre non riesce a fare quest’incantesimo, dice che è colpa della bacchetta..” sussurrò Scorp, sapendo benissimo che il problema di suo padre non era la bacchetta. Chi era stato vicino alla magia oscura, difficilmente sarebbe riuscito a produrre un patronus, questo anche Scorpius lo sapeva.
Rendendosi conto del danno che aveva fatto Harry cercò di rimediare dicendo: “Potrei sempre insegnartelo io, che ne dici? Puoi venire a finire le vacanze di natale con noi questo inverno, che ne pensi?”.
La domanda inaspettata piacque anche ad Al che esibì un sorriso compiaciuto.
“Io verrei volentieri, grazie, ma non so se..” rispose lasciando cadere la frase.
“Se temi che tuo padre abbia qualcosa da dire non preoccuparti sarò io a domandarglielo” si offrì Harry.
“D’accordo allora, grazie” disse il biondo sorridendo.
Tutta la famiglia se ne andò nel pomeriggio, lasciando Albus e Scorpius da soli nella tranquillità dell’infermeria. La pace non durò molto, poiché presto iniziarono a venirlo a trovare alcuni Serpeverde, tra cui Alex, poi Hagrid ed infine Rose.
La ragazza entrò nella stanza con la testa bassa e le lacrime agli occhi e corse verso il cugino abbracciandolo forte. “Perdonami Albus, ti prego. Sono stata una stupida, mi sono comportata come una bambina e sono andata a dire un sacco di cose brutte su di voi ad Hagrid. Anche tu, Scoprius, ti imploro di perdonarmi!” disse tra i singhiozzi.
“Datti una calmate Rose, ti perdono, dopotutto sei mia cugina” la consolò Albus.
“Io è meglio che torni al mio dormitorio, buona notte a tutti e due” si intromise Scorpius che pensò che forse sarebbe stato meglio se avesse lasciato i due cugini liberi di parlare.
“Perché ti sei comportata così Rose? Scorpius non ti aveva fatto niente e neppure io, mi sono subito un’interminabile  predica da Hagrid per colpa tua!”
“Oh Al, non sai quanto mi dispiace, sono la peggior cugina del mondo. È che ero gelosa, tu prestavi tutta la tua attenzione a Scorpius e non a me, io ti parlavo e tu quasi non mi sentivi e poi ti ho iniziato a vedere sempre insieme a lui, dopo cena non venivi più al mio tavolo a parlare con me e poi hai detto a Scopr della Stanza del Sapere e ho pensato che non ti bastava più condividere i segreti con me..” disse la ragazza tutto d’un fiato.
“Non mi ero reso conto che era la mia amicizia con Scorp a rovinare la nostra. Avresti dovuto parlarmene e avremmo chiarito, sena bisogno di fare tutte le scene che hai fatto! Tu sei mia cugina e sei sempre stata la mia migliore amica, ma ora io non posso essere più esclusivamente tuo. Lui è mio amico ora e io voglio bene a lui come ne voglio a te! Abbiamo chiarito ora?”
“Si Al, abbiamo chiarito. Ti chiedo scusa ancora..” concluse la ragazza. Rimasero a parlare fino a tarda sera quando madama Gwenn, venne a dire loro che l’orario delle visite era finito e che l’indomani mattina Albus avrebbe potuto tornarsene nel suo dormitorio.
Si stava quasi per addormentare quando la porta dell’infermeria si aprì e si richiuse da sola. Albus si mise a sedere sul letto cercando di capire il motivo. Improvvisamente le lenzuola del letto di fianco al suo si misero a muoversi da sole. Albus sentì la paura invaderlo.
 “In questo momento dovresti vedere la tua faccia Al” disse Scoprius sbucando da sotto al mantello dell’invisibilità. “Spero non ti dispiaccia se l’ho preso in prestito, avevo visto dove lo avevi messo e così ho pensato di venire a farti compagnia..”.
“Sei uno stupido Scopr, avrei potuto avere un infarto” esclamò il moro lanciando il cuscino contro al ragazzo.
“E così vuoi la guerra?” disse il biondo saltando sul letto di Albus e sedendosi sul suo petto. Gli afferrò i polsi e spinse le sue mani dietro la testa, poi prese a baciarlo con forza, carico di desiderio.
Quando decisero che ne avevano avuto abbastanza, qualche minuto dopo, Scopius si sdraiò vicino al moro.
“Ti amo, te l’ho già detto?” sussurrò Al all’orecchio del biondo.
“Anche io ti amo. Prima ho incontrato Aliserias e ho colto l’occasione per lasciarla. Non se l’aspettava proprio, avresti dovuto vedere come gridava che sono uno stronzo e che sono stato con lei solo perché mi faceva comodo” raccontò Malfoy.
“Ha davvero detto questo? Bé allora è lei la stronza!” rispose Albus.
“No, non lo è perché in effetti è vero, sono rimasto con lei solo perché mi faceva comodo. Poi sei arrivato tu ed è cambiato tutto”.
“E quindi adesso stimo insieme io e te?” domandò il moro.
“Solo se tu lo vuoi” rispose il biondo.
“E me lo domandi?” rispose Al prima di rimettersi a baciare appassionatamente il suo ragazzo.
 
 

 
Rieccomi con un nuovo capito, sono stato veloce non è vero?!  :)
Amo troppo questa storia e ormai le parole mi escono
come seavessero  vita propria.
Penso che Albus e Scorpius siano troppo teneri insieme **
Quel “Ti amo”, poi, ha detto tutto!
Su, se state leggendo questa fic,
(e so che state passando di qui, perché c’è il contatore delle visite!!!),
recensite, cosa vi costa? Non fatemi sentire un
foreveralone!
Voglio assolutamente sapere come la trovate!!
Per il prossimo capitolo mi sa che dovrete aspettare un pochettino,
perché sto iniziando ad essere un po’ a corto di idee e anche perché
devo studiare un po’ per la prossima settimana.
Ad ogni modo a presto, XoXo

  
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