Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: UnLuckyStar    03/06/2012    3 recensioni
Questa sarà una raccolta di one-shot, ognuna ispirata ad una parola che fa riferimento all'aria. I personaggi si rifanno alla mia storia in corso, "Una storia un po' diversa", specialmente (e forse unicamente, non ho ancora deciso) saranno delle Alessandro/Lucky. Le one-shot saranno dodici.
Questa raccolta partecipa alla challenge 'The Four Elements Challenge' di xdxdxdxd
[One-shot scritte: 6/12]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Titolo: Quando la tempesta è sia fuori che dentro
Autore: UnLuckyStar
Genere: Sentimentale
Raiting: Verde
Word: 1019 parole
Disclaimer: Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro. I personaggi, i nomi, le situazioni e tutto ciò che deriva dalla trama appartengono solo a me.
Tabella: Aria
Prompt: Tempesta
Note: ATTENZIONE! Questo capitolo contiene degli spoiler facendo riferimento alla storia in corso: Una storia un po' diversa.

 

The Four Elements: Air

1. Soffio 2. Ossigeno 3. Vento 4. Respiro
5. Cielo 6. Brezza 7. Nuvole 8. Tempesta
9. Atmosfera 10. Condensa 11. A scelta 12. Aria

Completate 2/12


Quando la tempesta è sia fuori che dentro

-Ma muori- dico a voce bassa, sperando di non farmi sentire.
Infilo distrattamente una mano nella borsa appoggiata alla sedia accanto alla porta, tirandone fuori le mie Marlboro e superando la soglia della porta, andando in soggiorno con lui alle calcagna.
-Sarai tu a morire, se continui a non mangiare- riprende tranquillo, sedendosi al tavolo.
-Mamma mia, Ale, come sei esagerato. Non si muore di certo perché si è saltato qualche pasto-.
Prendo una sigaretta e l'accendo con un fiammifero, lasciato abbandonato nella sua scatola, sul ripiano in marmo della cucina. Adoro accere le sigarette con i fiammiferi, da' al gesto di fumare un'aria profondamente romantica, come d'altri tempi.
Un lampo cattura la mia attenzione, risaltato dalla pioggia scrosciante, accorso subito da un tuono forte, che mi spaventa.
Ho sempre odiato i temporali. Quando ero piccola correvo sempre a rannicchiarmi sotto le coperte, tra le braccia di Giacomo, stretta a lui come se fossimo stati gemelli siamesi. Con lui sentivo di essere al sicuro, di poter mostrare quella debolezza senza avere timori di giudizi. Con lui ero me stessa e il mio mettermi a nudo non mi provocava nessun dolore o disagio.
Una bellissima sensazione, che non ho più provato con nessun'altro e che probabilmente non proverò mai più, per quanto possa voler bene a qualcuno.
-Non sono esagerato. Tu non hai idea di quante persone muoiano per queste malattie-.
Sbatto la mano sul ripiano della cucina e mi volto di scatto, avvicinandomi velocemente al tavolo e accostando il viso al suo.
-Io non sono malata- sibilo a denti stretti, mentre la corrente salta per un attimo.
-Io credo proprio di sì-.
Mi allontano con un gesto stizzito, portandomi la sigaretta alla bocca e mettendomi una mano tra i capelli.
-Credi di sapere tutto solo perchè hai digitato "anoressia" su google? Credi di poter formulare una diagnosi perchè hai letto qualcosa su wikipedia? Torna con i piedi per terra, dottor House- dico con un tono di voce sprezzante.
-Io so molte più cose di te di quanto immagini-.
-Sì, certo-.
-Dico sul serio. Per esempio, so che ti senti fisicamente debole, che fai fatica a concentrarti quando fai qualcosa. So che sei notevolmente sottopeso, che a volte hai dei dolori al viso, che perdi più capelli del normale, che ti senti grassa e che spesso eviti di guardarti allo specchio. So che la notta piangi, anche per ore e so che lo fai senza un motivo. So che ti senti triste e so anche...-
-Sì, okay, basta! Ho capito. Mi conosci, sai delle cose di me, ma questo non significa che...-
-Significa, invece. Vuol dire che hai bisogno di farti aiutare. Non è tragico- mi interrompe con il suo tono tranquillo, che mi fa innervosire.
-Non è tragico?! Ma che cazzo ne vuoi sapere tu?- chiedo alzando la voce e spegnendo la sigaretta in un bicchiere d'acqua lasciato là sul tavolo, mentre un altro lampo illumina ulteriormente la stanza, come il flash di una macchina fotografica.
-Cosa ne voglio sapere?- esclama alzandosi in piedi. Okay, l'ho fatto decisamente incazzare.
Si sposta davanti a me, talmente vicino che il mio petto quasi sfiora il suo.
-Li vedi questi segni? Vedi queste cicatrici?!- grida, sovrastando il rumore dei tuoni, che adesso è quasi ininterrotto. Mi mostra il dorso della mano tremante, dove vi sono dei segni violacei, che sembrano dei piccoli lividi callosi. Li avevo già notati, ma non gli avevo dato nessun peso. Si solleva la manica della maglia, facendomi vedere delle cicatrici sull'avambraccio,  troppo nette e dritte per pensare che siano state fatte casualmente.
-Ma che cavolo...- sussurro aggrottando la fronte.
-Io ero...-
La voce gli si rompe e tenta di deglutire la saliva per riprendere a parlare, ma ormai le lacrime gli scendono dal viso... Ed è colpa mia.
-Shhh, dai, non importa- dico abbassandogli la manica che si è sollevato.
Non ho bisogno che me lo dica, so già qual'è stata la sua malattia.
La mia prof di alimentazione ci aveva dato dei disturbi alimentari da studiare a gruppi. Al mio è toccata la bulimia.
Ancora mi ricordo le parole della ricerca:
"Quando la bulimia va avanti nel tempo, i segni di Russell (segni causati dallo sfregamento degli incisivi superiori contro il dorso della mano e delle dita, durante l'azione dell'induzione al vomito) possono diventare permanenti. [...]. Il soggetto bulimico tende a farsi del male da solo."
Io so qual'era il suo disturbo, so qual'era il suo mostro interiore.
Gli asciugo il viso con il lembo della manica, mentre lui tenta di ricacciare indietro le lacrime.
-E' tutto a posto- dico sorridendogli flemilmente, prendendolo per mano e portandolo in camera mia, chiudendomi la porta alle spalle con un colpo secco.

Hey Ale, te la ricordi quella sera? Fuori era scoppiata una tempesta, come se la Natura avesse deciso di riflettere i nostri animi. Conoscere parte del tuo passato mi ha aiutata ad apprezzarti. Venire a conoscenza delle tue debolezze ha fatto sì che io ti rispettassi di più.
Allora, te la ricordi quella notte di tempesta? Io a volte la rivivo nella mia mente. E' stata la prima volta in cui ci siamo amati, non potrei scordarla neanche volendo.
Forse quella lite è stata un frutto diretto del Destino. Allontanandoci per quei minuti, ci ha avvicinato, forse per sempre.
Alessandro, quei ricordi sono ancora vividi dentro di te? Nel tuo cervello c'è uno scompartimento dedicato a noi due? Un posto dove c'è scritto: "Momenti speciali di Alessandro e Fortunata"? Lì dentro hai archiviato ogni notte passata con me? Hai scolpito nella tua testa ogni litigio e ogni risata?
La mia mente è ancora affollata di quei ricordi, tanto che a volte rischio di vivere più in essi, che nella realtà.
Mi ricordo quando il giorno dopo mi sono svegliata e accanto a me c'era uno spazio vuoto, da cui proveniva ancora il tepore che il tuo corpo vi aveva lasciato nel corso della notte. La mia vita adesso è così: vedo chiaramente che manca qualcosa, ma poi sento il calore che quel "qualcosa" ha lasciato. 
Sento il tuo profumo tra le coperte, che a furia di annusarle stanno prendendo il mio odore, mentre il tuo svanisce.
Quell'odore sono i miei ricordi, che a forza di riviverli si stanno consumando, svanendo davanti a me.
Tu provi lo stesso? Anche tu mi stai vedendo sparire durante quella notte di tempesta?



 

Ecco qui la seconda OS! Ringrazio tantissimo OporaFreakyyep e JeyMalfoy_ per aver recensito! Spero di sentirvi anche in questo capitolo ;)
Baci, UnLuckyStar!
P.s. Non so per quale arcana ragione l'editor mi separa le righe l'una dall'altra... Spero di aggiustare tutto -.-
P.p.s. Sì ragazze, alla fine del capitolo Lucky e Alessandro vanno a letto insieme.
P.p.p.s. La parte finale, quella scritta in corsivo, è esplicitamente in stile 'Nana' (chiunque non conosca quest'anime, corra a vederlo)

   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: UnLuckyStar