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Autore: AloneAgainstZombies    03/06/2012    1 recensioni
Questa storia è ambientata nel 2012 in Giappone (inizialmente), dove è improvvisamente scoppiata una pandemia a causa di un virus che trasforma gli esseri umani in zombie. La storia ruota intorno a sei studenti giapponesi della “Mizu High School”, che sopravvivono allo scoppio iniziale della pandemia, ed occasionalmente la trama segue le vicende di altri personaggi.
La storia inizialmente segue i tentativi di fuga e sopravvivenza dei superstiti della “Mizu High School” e man mano che la storia va avanti vengono introdotti i temi legati al collasso della società, compreso il possibile abbattimento dei codici morali degli umani sopravvissuti.
[Interrotta causa divisione autori]
Genere: Horror, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Siete stati grandiosi ragazzi! Grazie, mi avete salvato la vita!” disse con un sorriso.
Adesso che facciamo?” disse alzandosi a fatica e sbuffando:“Ahi ahi ahi ahi”.
"Io direi di festeggiare! Beh sarà un festeggiamento silenzioso dato che non voglio altri cosi addosso ma almeno celebreremo!” disse ridacchiando.
Era davvero molto euforico dato che ce l’avevano fatta a scappare da quell’inferno, ma non era finita e gli altri non avevano perso la sensazione orribile di morte che aleggiava nei loro animi.
“Festeggiare? Prima o poi quei... quei cosi arriveranno e non ci sarà nulla da festeggiare!”disse Homura alzando un sopracciglio e incrociando le braccia.
Yoko mentre aiutava Ayumu a fissare delle assi alla porta appena richiusa, sentendo dietro di lei gli altri discutere su eventuali festeggiamenti pensò “Festeggiamenti... ma davvero?” e poi esclamò: "Credo che ci farebbe bene un po' di svago, ma la vera festa sarà quando riusciremo a scappare da qui" disse sedendosi per terra.
"Kaoru sei sempre il solito, ma ti pare il momento di festeggiare?!" Disse Ayumu sbuffando leggermente. "Che pazienza... " pensò.
Dopo però riflettendoci la biondina pensò che non era una cattiva idea e così rispose alla rossa."Dovrebbe esserci del sakè nel retro. Non mi pare che questo mese sia arrivata la birra... "- asserì pensierosa -"Vai pure a controllare comunque." disse sorridendole.
Mentre Kaoru si era seduto su un bancone dopo che il suo entusiasmo fu subito spazzato via, la maggior parte di loro era contrariata all'idea proposta da lui, avrebbe voluto rispondere che almeno non sarebbero usciti di senno prima del tempo ma non gli sembrava il caso di continuare con qualcosa che contrariava gli altri, soprattutto in un momento del genere.
Intanto Ren si sedette per terra un po’ in disparte e si accese una sigaretta. Sinceramente non capiva cosa ci fosse da festeggiare vista la loro situazione, inoltre non gli erano mai piaciute le feste, nemmeno nei momenti belli, perché alla fine, a causa del suo carattere difficile e incompreso, finiva sempre con l'isolarsi dal resto della gente. Prese dallo scaffale che gli stava di fianco una bottiglia di rum extra forte e iniziò a berla tutto d'un fiato e solo dopo essersi fatto numerosi sorsi la richiuse riposandola sullo scaffale, riprendendo a fumare.“Io sono apposto così con i festeggiamenti” disse appoggiando la testa al muro, quella bevuta improvvisa lo aveva letteralmente bruciato dentro per diversi secondi. “ Comunque, passando alle cose serie, anche se è presto, sarebbe meglio riposare un po’, domani ci alzeremo all'alba, ci aspetta una giornata molto più difficile di oggi, attraversare il fiume non sarà semplice con quei cosi in giro” Detto ciò spense la sigaretta e rimase a fissare il vuoto, perso nei suoi pensieri.
Ayumu guardò Ren, il ragazzo che più si distanziava dal gruppo che si era andato a formare e lo guardò con occhi seri, come se riuscisse a percepire la sua preoccupazione. Sbuffò ancora. "Lasciamo perdere... " pensò tra sé e sé.
Intanto sollevò Izaya che si era subito addormentato e lo posò dove prima riposava suo fratello per poter riprendere le forze anche lei, seduta a terra e poggiata con la schiena ad uno scaffale."Buonanotte gente... " sussurrò prima di sentire le palpebre farsi pesanti.
Fece un profondo respiro e prese la propria giacca per coprire Ayumu, la quale era solo stropicciata e non sporca di sangue dato che lui prima era caduto a torso nudo.
Si girò guardando Homura e dicendo con un sorriso: “Se vuoi, riposati anche tu, ne hai bisogno
Dopo un po’, Kaoru fece due passi verso gli scaffali del negozio: "Io vedrò di prendere i rifornimenti necessari". Detto questo, si avviò verso gli scaffali del minimarket prendendo le cose che sarebbero potute essere più utili.
Prese uno zaino per ognuno di loro, barrette energetiche, una scorta limitata di acqua, anche se avrebbe voluto prenderne di più, ma purtroppo il peso avrebbe reso li avrebbe rallentati troppo, prese anche delle bende che avvolse intorno alle mani e alle braccia bloccandole con molto nastro adesivo, il più resistente che c'era nel negozietto, gli sarebbero servite come protezione.
Ah ho dimenticato la cosa più importante!” pensò dirigendosi verso lo sgabuzzino a prendere il fucile che il proprietario teneva come autodifesa per qualsiasi evenienza.
Lo impugnò e senti la pesantezza dell'arma, mai impugnata prima d'ora. Ma da come aveva visto dai film, sapeva almeno come si caricava e ovviamente come si sparava. In ogni caso pensò di lasciarlo alla persona che, almeno da quel che ha visto, ci sapeva fare di più con le armi... Yoko.
In quel preciso momento qualcosa lo afferrò con una forza inaudita e lo sbattè per terra.
"T-Toshiiro-san?!disse con la voce smorzata dal panico.
M-maledizione è uno zombie!”
Il proprietario del negozio stava per mordere il collo di Kaoru quando quest’ultimo riuscì a premere il grilletto nonostante la forza di quell'essere e le poche energie rimaste.
Il suono dell’arma si fece sentire per tutto il negozio insieme all’urlo spaventoso e disumano dell’ormai ex-proprietario, dopodiché la sua carcassa ormai morta cadde su di lui.
Se lo scostò di dosso e riprese il fiato, respirava a fatica con gli occhi sgranati per aver ucciso volontariamente per la prima volta un "essere umano" che tra l'altro conosceva.
Quello sparo fece prendere un colpo agli altri. Homura scese velocemente dal bancone e si girò verso il magazzino: era da lì che proveniva, e lì era andato il biondino. “Che quegli esseri siano riusciti a entrare?!” Pensò agitata mentre cominciava ad incamminarsi, agitatamente, verso il retro.
Cos'è stato?!” urlò Izaya alzandosi di scatto.
Guardò poi i propri compagni che avevano degli sguardi terrorizzati quanto il suo. Si piegò per riprendere la bokken posata a terra, ma, nel farlo, gli venne una fitta al fianco che lo fece ridistendere a terra dolorante. Aveva faticato troppo. Si fece forza e riuscì a rialzarsi facendo peso sulla spada e cominciò a dirigersi, insieme agli altri, nello sgabuzzino del mini-market.
Yoko era già nello sgabuzzino, quindi scattò immediatamente quando sentì l'urlo del ragazzo e subito dopo lo sparo. Spalancò gli occhi appena vide quello che temeva: c'era ancora uno zombie nel supermarket. E Kaoru l'aveva appena fatto fuori. Sospirò prendendo per le spalle la ragazza dai capelli neri che stava avendo un attacco di panico e non riusciva a respirare: "Hey, calmati”, sussurrò più dolcemente che poteva, poi si rivolse al ragazzo di cui finalmente sapeva il nome "Izaya-kun, portala nell'altra stanza. Falle bere un po' d'acqua e cercate di dormire, io pulisco sto bordello" disse girandosi verso Kaoru, inginocchiandosi vicino a lui "Kaoru... guardami..." disse togliendogli lentamente il fucile dalle mani "Mi senti?" temeva fosse sotto shock, reazione molto comune in casi del genere.

“Questo coso doveva essere già all'interno del negozio quando siamo arrivati, suppongo sia il proprietario, è una fortuna che l'abbia scoperto ora, se ci fossimo addormentati, probabilmente, non avremmo avuto scampo, ci avrebbe colti nel sonno”disse Ren guardando con apparente tranquillità la scena.
Ayumu nel momento dello sparo stava vivendo un incubo orrendo su degli zombie (ironico vero?) e quindi il forte boato dell’arma si era “adeguato” al suo sogno per renderlo ancora più orrendo, solo poco dopo si svegliò e vide addosso la giacca del fratello e non vedendo nessuno nella stanza corse immediatamente nella camera opposta, lo sgabuzzino trovando Kaoru con uno sguardo allibito e il viso pallido e Toshiro steso a terra sanguinante dal cranio...era uno zombie!
Osservava Yoko che cercava di far riprendere il biondo mentre Ayumu cominciava a piangere, portando le mani sugli occhi...Non reggeva più quella scena!
Gridando s’inginocchiò a terra.
Solo a vedere quella scena aveva avuto paura...il suo adorato fratello era stato ad un passo dalla morte e lei non aveva potuto fare niente.

"Kaoru...Kaoru...Kaoru...p-perdonami..."
Non faceva che sussurrare questo.
Ayumu solo ora sentiva la pressione della situazione. Solo ora poteva dire di provare reale terrore per la sua vita e per quella di tutto quelli che erano lì e che popolavano quella città ormai in disastro.
Kaoru la guardò e poi Yoko con gli occhi ancora sgranati e le pupille che tremavano dalla disperazione, lasciò il fucile e non fece più nulla.
Stava per morire e per evitarlo aveva ucciso per non essere ucciso. Non avrebbe mai pensato di poter uccidere volutamente.
Homura era ancora leggermente scossa per quella scena, riuscì a riprendersi dopo aver udito la rossa sussurrarle qualcosa. Sospirò cercando di calmarsi, nel frattempo erano arrivati anche tutti gli altri e il biondino si era leggermente ripreso grazie alla rossa, Yoko doveva essere il suo nome. Girò lo sguardo verso Izaya e lo vide appoggiato sulla sua bokken, era evidentemente esausto. Homura gli si avvicinò appena, lanciò un ultimo sguardo a Yoko e Kaoru. La rossa stava cercando di farlo riprendere; pose una mano sulla spalla del castano:"Tutto bene?" domandò.
Sì, sì... sto bene, devo solo stendermi un po'...”
Rispose Izaya per poi farsi forza sulle gambe per ritornare dritto, in piedi, dirigendosi verso il modesto giaciglio dove si era addormentato prima.
Yoko pensava che tutti fossero in completo panico per ciò che era appena successo, se anche lei si fosse lasciata trasportare dal terrore della situazione, sarebbe stato davvero tremendo. Quindi anche se era molto tentata dal ritirarsi nell'angolino e dondolare come una matta, rimase lì per cercare di far riprendere Kaoru.
Era arrabbiata, era spaventata, tutto in quel momento l'avrebbe fatta scattare. Tuttavia l'allarme l'aveva resa così lucida che sentiva distintamente tutto: Homura e Izaya che parlavano tra loro e finalmente uscivano da quella stanza, cercando di dimenticare alla svelta l'orrore, la freddezza di Ren che rimaneva a guardare, quasi volesse dimostrare a se stesso di poter salvarsi senza aver bisogno di nessuno, e il frignare incessante di Ayumu che, beh, non poteva biasimare. Tuttavia chiuse gli occhi, nell'atteggiamento di chi cerca con tutte le forze di non mettersi a urlare come un ossesso, e si rivolse a Ren "Per favore, porta la ragazza via dalla stanza. Tu sei il leader, no? Cerca di dare una scossa alla truppa. In questo momento credo che sia tu l'unico abbastanza cinico da poterci riuscire, poiché come vedi..." non finì la frase. Sapete come si dice, no? A buon intenditor, poche parole! E Yoko sarebbe stata pronta a scommettere che Ren era un ottimo intenditore.
Guardò per qualche istante la ragazza rossa che gli aveva appena finito di parlare.
Queste parole di Yoko lo colpirono particolarmente, lui aveva sempre pensato a sé in genere e usava le sue capacità per interesse personale, non aveva mai pensato alla collaborazione in un contesto così amplificato, ad una questione di "gruppo". Leader...suona bene... pensò di primo impatto all'udire di quelle parole, e subito dopo afferrò Ayumu per un braccio portandola fuori dalla stanza. “Questo non è il momento di farsi prendere dalle emozioni, ora come ora abbiamo bisogno solo di tenacia e di coraggio, non ci serve altro per sopravvivere, e se non vogliamo fare la fine di quel tipo con la testa spappolata, conviene che ci ficchiamo subito in testa questo concetto...avanti mettiti lì e riposa un po’, domani mattina non voglio gente che rallenti le cose...” le disse serio, con una voce, come aveva detto Yoko, da leader.
Ayumu rimase a fissare Ren per qualche attimo. Aveva ragione, si era lasciata prendere dalle emozioni e quello NON ERA assolutamente la situazione adatta. Si asciugò le lacrime con la manica della camicia e lo guardò con determinazione. Non l'avrebbe più rifatto.
"Scusatemi." disse sinceramente… ma prima ritornò verso lo sgabuzzino… aveva ancora qualcosa da dire.
Intanto Yoko cercava di far riprendere Kaoru. Tornò a guardarlo negli occhi, senza alcun cenno di miglioramento, quindi lo scosse appena "Hey! Parlo con te!" disse, senza gridare, ma sicura di se "Non è il momento di farsi prendere dal panico, ora" indicò la porta con un dito "Hai visto? Sono sicura che hai visto tua sorella piangere. La tua stessa sanità mentale non è un buon motivo per farti aprire gli occhi? Benissimo, noi della Kimura corporation abbiamo una vastissima gamma di motivazioni valide! Tipo: vuoi ancora far sentire in colpa tua sorella rimanendo qui inerme, facendo la figura della mammoletta?" in realtà non pensava lo fosse, anzi, era stato molto coraggioso e immediato. Tuttavia pensava che lodarlo in quel momento fosse del tutto inutile. Si sarebbe scusata dopo. "Oppure, vuoi continuare ancora a rallentarci con le tue sfortune?" Neanche questo lo pensava, sinceramente. Riusciva a farla bene la parte della stronza, meraviglioso! "Quindi adesso alzati in piedi se non vuoi che ti faccia svegliare io a suon di ceffoni!" quest'ultima frase fu detta quasi bisbigliando, per accertarsi di avere tutta la sua attenzione.
Yoko guardava negli occhi spaventati di Kaoru, cercò di aiutare un po’ tutti e a quanto pare riuscì ad aiutare anche Ren ritenendolo il leader del gruppo...probabilmente lo era davvero, dato che Ren riuscì a far riprendere Ayumu, per fortuna...Kaoru odiava sentirla piangere e vederla triste, non poteva accettarlo.
Le parole pronunciate da Yoko verso di lui erano davvero amare, sopratutto perché lei non lo conosceva e quindi quelle parole rappresentavano l'impressione che aveva dato a loro, tutti i guai che aveva causato invece di aiutarli. Questo lo fece pensare...i suoi occhi, da paura e panico si riempirono di tristezza e rimorso.
Non sapeva cosa fare...
tutto d'un tratto Ayumu gli urlò “Femminuccia”
Femminuccia... a Kaoru gli tornò in mente quando lui e Ayumu scherzavano da piccolini a scambiarsi i ruoli, poiché fisicamente erano molto più uguali da piccoli, pensò che quando lei gli urlava questa parola lui si arrabbiava tantissimo con lei ma poi finivano sempre per fare la pace stringendosi i mignoli.
All'improvviso Kaoru sorrise ripensando a quella scena.
Guardò Ayumu con occhi malinconici ripensando a quando erano piccoli e poi guardo fissa Yoko e, anche se gli occhi di Kaoru erano tristi, le fece un sorriso e l'abbraccio forte come se si stesse aggrappando alla propria vita, sussurrandole dolcemente all'orecchio mentre la stringeva:
“Grazie…”
Yoko gli sorrise e lo fece stendere vicino a sua sorella, aiutandolo ad alzarsi.
Lei probabilmente fu l'ultima ad addormentarsi, dopo aver fatto un ultimo giro di perlustrazione. Si era nascosta dietro lo scaffale dei cibi in scatola ed aveva pianto come una lattante per quasi mezz'ora, rischiando di andare in iperventilazione. Almeno non l'avevano sentita. E il minimarket sembrava tranquillo. Si avvicinò al gruppo e si rannicchiò per terra, avvolta attorno ad un camice trovato prima che Kaoru spappolasse la testa del capo. Chiuse gli occhi e si addormentò in un sol colpo. Avevano tutti bisogno di riposare.
Izaya pensò che finalmente quella notte tremenda finì e tutti, ognuno con i propri pensieri e le proprie emozioni di quel che è stato, si addormentarono in un sonno profondo e conciliatore, considerando tutte le fatiche passate durante il giorno, è una cosa normale.
Durante il sonno erano tutti uguali, tutti che magari riprovavano l'esperienza del giorno passato oppure che si avventuravano in chissà quale luogo nel mondo dei sogni, a partire da Kaoru che dormiva rannicchiato affianco ad Ayumu, finendo con Ren, più composto, un po' più in disparte. Il silenzio della notte era assordante, rotto ogni tanto da qualche spaventoso rumore causato probabilmente da quei cosi, l'ultima cosa che voleva è ritrovarsi in piena notte in balia di quelli. Certo, di giorno era stato bravo a combatterli, ma di notte era tutta un'altra cosa, tremava al solo pensiero. Dicono che la notte porti consiglio, a lui sembrava portasse solamente tristezza, malinconia e paura. Tutto ciò che avevano perso. veniva sussurrato dal silenzio nelle loro orecchie, come una piccola agenda di memorie di dolore. Volle chiudere gli occhi, voleva, almeno per ora, riposarsi, il giorno dopo avrebbe pensato sul da farsi. Così facendo, si riaddormentò, ma con una mano alla bokken.

L’alba seguente:

I raggi solari che penetravano attraverso le poche fessure rimaste aperte sulle finestre, illuminavano il viso di Ren, che qualche secondo dopo si svegliò da quel profondo e meritato sonno. Intorno a lui dormivano ancora tutti e fuori dal negozio c'era un silenzio assordante.
Ormai era quasi estate e il sole sorgeva presto, difatti guardando l'orologio notò che erano solo le 6.00, ma nonostante ciò era ora di svegliarsi e mettersi in marcia, oggi per lui e gli altri ragazzi ci sarebbe stata una dura prova da affrontare: attraversare il fiume per raggiungere l'altra parte della città dove risiedevano le rispettive famiglie, ammesso che fossero ancora vive.
Finita di guardare l'ora, il ragazzo si alzò e dopo essersi rinfrescato e lavato, per quanto gli fosse stato possibile in quel minuscolo bagno, rimosse il rudimentale sistema di allarme artigianale che aveva sistemato prima di addormentarsi, dopo di che si avvicinò al resto del gruppo e svegliò i ragazzi uno ad uno, dando piccoli colpetti con il piede ai loro corpi. “Forza alzatevi, è ora di spostarci, tra meno di quaranta minuti dobbiamo essere fuori di qui, di conseguenza avete circa sette minuti a testa per il bagno, sbrigatevi, non voglio perdere tempo a causa vostra.” disse serio ai ragazzi ancora in fase di risveglio.
Ayumu si sentì punzecchiare e cercò di aprire gli occhi nonostante il sole le desse un enorme fastidio. Era così tranquilla da addormentata, siccome per un attimo non aveva pensato alla brutta situazione in cui si trovavano. Osservò Kaoru al suo fianco che ancora dormiva e cercò di svegliarlo un po' più dolcemente ma poiché non funzionava, gli tirò un orecchio. "Essùùùù!" sbraitò.
"Vado prima io in bagno!" Si alzò di scatto e corse via nell'altra porta. Si guardò allo specchio mezzo rotto e vide riflessa una faccia stanca e non allegra come pensava..."Ho delle occhiaie infinite...che stanchezza."
Si sciacquò il viso e si dette una sistemata generale, uscì dopo cinque minuti circa.
"Ho fatto. Preparo subito le scorte di cibo e vedo se nella cassetta sotto il bancone c'e qualche arma da difesa, di solito i negozi ce l'hanno per precauzione." Detto ciò si mise a dare un’occhiata lanciando qualche sguardo a Kaoru che non si degnava di svegliare.
Quella notte dormì come un sasso, le tette di sua sorella erano un buon cuscino anche se piccole, glielo ripeteva sempre e lei puntualmente arrossiva e lo picchiava.
Ma purtroppo come ogni dormita c'era l'ora di alzarsi e quella mattina dovette svegliarsi a forza, anche se era stato l'ultimo a svegliarsi e proprio quando sua sorella uscì dal bagno e disse che era il suo turno di rinfrescarsi e lo sguardo di Ren sembrava quasi volerlo falciare se non si fosse mosso.
Allora Kaoru prese i suoi vestiti e vari prodotti per l'igiene che c'erano nel negozio ed entrò in bagno chiudendosi la porta alle spalle.
Si cambiò le bende delle ferite e si mise la prima maglietta guardabile che trovò per poi rimettersi la giacca aggiungendo una cravatta gialla che gli sembrava resistente.
"Bello e pronto alla sopravvivenza!" disse ridacchiando, gli piaceva essere allegro nonostante tutto l'inferno all'esterno.
Si sciolse i capelli, finora tenuti sempre legati e mise l'elastico che li legava sul polso.
Uscì dal bagno dopo esattamente sette minuti.
Guardò gli altri e andò a prendere le bende per bendarsi le braccia, poiché l'avevano già salvato una volta.
"Qualcuno ha bisogno di bende e nastro adesivo per caso?" disse mentre si bendava.
 Homura sbadigliò lievemente mentre si alzava dal pavimento dove si era coricata.7 minuti per il bagno e tutto il resto? Pensò pettinandosi i capelli con le dita. Appoggiò i piedi sul pavimento e si alzò in piedi. Pose le mani sui fianchi e si stiracchiò, il pavimento era decisamente scomodo. Notò il biondino con delle bende in mano e gli si avvicinò: "Come ti senti?" domandò.
Kaoru le rispose in modo degno del lunatico più lunatico al mondo:"Meglio, grazie!" le disse sorridendole, poi con una voce un po’ più calda le disse:" e tu? Tu come ti senti?". Poi aggiunse con un tono un po’ triste:" mi dispiace per ieri, mi sono fatto prendere troppo dal panico e non ho migliorato la situazione a nessuno, so che è difficile per tutti..." L'abbracciò di scatto e le disse:"Tu mi hai salvato la vita lì fuori...sai, ho notato che non ti sto molto simpatico e per questo ti ringrazio ancora di più, si vede che sei una persona molto umana..." le disse sorridendole mentre l'abbracciava.
Poi si staccò da lei e le mise le mani sulle spalle guardandola con un’aria convinta...
"Ricambierò il favore sia a te sia a tutto il gruppo!".
Homura riceveva così pochi abbracci che ogni volta sussultava e non poteva fare a meno di arrossire; quelle parole erano dolci, dette col cuore e quel ragazzo non le era, dopotutto, antipatico. In realtà, nessuno del gruppo le era nemico, era lei a non essere brava con gli approcci relazionali. Quel ragazzo le fece sfuggire un piccolo sorriso, una cosa rara da vedere sul viso di quella ragazza. Sentendo la voce di Ren, Izaya si alzò e cominciò a stendersi sbadigliando e dando il buongiorno a tutti, dopodiché prese la bokken e andò nella stanza annessa per esercitarsi e sciogliersi i muscoli, cosa che faceva ogni mattina, mentre aspettava il proprio turno per il bagno. Quando arrivò, entrò nel bagno dandosi una sciacquata, rinfrescandosi la pelle del viso e lavandosi il corpo. Dopo essere uscito, tornò a sciogliersi ancora, dato che non aveva ancora finito.
Dopo aver finito, girò tutto il mini-market alla ricerca di qualcosa con cui fare colazione, tornando con del pan carré, un barattolo di marmellata e una busta di latte, Ren non si sarebbe arrabbiato per un paio di minuti per fare colazione.
Yoko dopo  aver mandato mentalmente affanculo tutto il mondo per essere stata svegliata così presto ed aver mentalmente chiesto cinque minuti per poter fingere di dormire, si ricordò di essere al centro di un'invasione di zombie mangiacervello. Si mise seduta e si grattò platealmente la chioma rossa in subbuglio. Fece un breve calcolo dei sopravvissuti e vide che c'erano tutti. "Buongiorno" sbadigliò mettendosi in piedi e guardando Izaya "Scusa, mi passi una fetta?" chiese. Poco dopo si diresse verso il bagno, mangiucchiando animatamente la sua fettina di pane e marmellata. Si sciacqua prima di tutto il viso poi il busto ed il collo, cercando di togliersi di dosso il puzzo di sudore e di terra. Poco dopo uscì con i suoi vecchi vestiti sgualciti chiedendo "C'è per caso una sezione abbigliamento?" chiese stiracchiandosi.
Prima di entrare nel bagno Homura disse: "Servirebbero anche a me degli abiti nuovi, prima di ripartire" poi guardandosi attorno vide la sua valigia che era ancora accanto al bancone, avrebbe dovuto far rifornimento di medicinali.
Ren attendeva i ragazzi fissando la situazione fuori dal negozio attraverso le fessure delle finestre. Fuori tutta taceva, c'era silenzio...davvero troppo silenzio.
Distolse lo sguardo da quella desolante visione e si rivolse al resto del gruppo:“Mi sono stancato di aspettare, prendiamo i rifornimenti, gli equipaggiamenti e mettiamoci in cammino” disse mettendosi uno degli zaini che avevano preparato sulle spalle e impugnando una mazza da baseball appesa come decorazione del negozio. Quella sarebbe stata la sua arma per difendersi; non era un gran che ma lui ne aveva una molto più potente e micidiale: la sua mente.
Ayumu si preparò a gran velocità una fetta di pan carré con della marmellata e intanto dava una sistemata ai suoi vestiti che purtroppo non poteva cambiare, nonostante fossero ridotti maluccio.
Equipaggiamenti? Si guardò intorno con un sorrisino furbo dipinto sulle labbra e raccolse in giro per il negozio tutti gli oggetti più strani e impensabili. Da cacciaviti a mensole rotte, mattonelle e tubature di ricambio.
"Saranno utili!"
Il suo ingegno faceva quasi paura, riusciva a creare una fionda con due rametti e un filo d’erba, non era intelligente come Ren, ma per quanto riguardava il costruire era davvero una fuoriclasse.
Mise tutto in uno zaino e con ancora la colazione tra i denti affiancò Ren.
Kaoru prese lo zaino preparato il giorno prima controllando che tutte le cose fossero a posto, ma non aveva pensato ad un’arma.
"Quale potrei prendere? Pensò,
Beh a sparare non sono un granché, di forza direi che sono normale, però credo di essere più veloce degli altri...cos'è una cosa che è buona per ammazzare e scappare velocemente senza far rumore...CI SONO, un coltello!...però qui non ce ne sono...però forse...
"Ragazzi noto che avete finito con il bagno, bene!” disse dirigendosi verso di esso.
Si avvolse un po’ di bende su una mano e sfondò il vetro con un pugno, prese i pezzi di vetro che sembravano più taglienti e fece un manico improvvisato con delle bende, per usare il vetro rotto come lama, mentre avvolse nelle bende gli altri pezzi che sembravano comunque taglienti, sarebbero servite lame in più.
Dopo aver preso il proprio equipaggiamento e una fetta di pane con marmellata, lanciò il resto delle bende a Izaya: “Bendati le mani, così non rischierai di ferirti di nuovo.”
Bene, sono pronto ad uscire! Pose le lame in un punto dello zaino facilmente raggiungibile e poggiò le spalle sull'uscio della porta.
E' una buona idea, grazie Kaoru!” disse Izaya.
Prese le bende al volo e poi si fasciò entrambe le mani, fasciò anche l'impugnatura della bokken in modo da renderla più confortevole. Notò che era completamente rovinata, era scheggiata da diverse parti lungo il taglio della lama, aveva bisogno di trovare un'altra arma, magari una katana vera. Pensando a ciò gli venne un'idea.
Credo che tutti noi avremmo bisogno di almeno un'arma da usare, non ci sarebbe qualche posto dove trovarne? Abbiamo trovato un equipaggiamento di fortuna, ma servono munizioni per il fucile di Yoko e Homura non ha ancora niente. Quindi, qual è la prossima tappa?”
Yoko aveva trovato per fortuna dei grembiuli dello staff da poter usare per coprirsi un minimo. Aveva sciacquato la camicia della divisa scolastica ed ora aspettava che si asciugasse aiutata dal caldo tremendo che quella stagione produceva.
Mentre sentiva gli altri conferire tra loro, imbracciava il fucile e ne provava la robustezza e la pesantezza. Sospirò passandoselo tra le mani "Sicuramente chi possiede un fucile così in bella vista nello sgabuzzino, non lo tiene per avere solo due colpi in canna" decretò dopo qualche attimo "Per fortuna abbiamo trovato qualcosa di maneggevole come un canne mozze, tuttavia su lunghe distanze questo non può fare molto" sospirò controllando attentamente l'arma "Proverò a cercare eventuali cartucce di riserva nei cassetti". Detto questo, con fare ancora vagamente assonnato, si diresse verso lo sgabuzzino, iniziando a cercare minuziosamente, trovando, in effetti, un'altra confezione di cartucce con pallettoni di gomma: dolorosi ma non mortali per un umano, figuriamoci per uno zombi! Probabilmente il vecchio proprietario teneva lì quella doppietta per spaventare eventuali ladri. Sospirò tornando indietro "Ragazzi, brutte notizie: c'è praticamente solo un colpo in canna ed uno scatolo quasi vuoto di munizioni inutili di gomma" sentenziò sospirando "Idee?"
“Da quel che so... in questo quartiere andando verso il fiume dovremmo trovare almeno due armerie, lì prenderemo in "prestito" della roba, ora muovetevi o giuro che vi lascio qui.” Disse Ren con tono serio e anche un po’ innervosito ai ragazzi che si ostentavano a discutere. Ma cosa avevano da parlare tanto? Si è più efficienti quando ci sono poche chiacchiere e molti fatti...davvero non riusciva a comprendere tutta questa foga della "socializzazione". Uscì fuori dal negozio con la guardia alzata al massimo e guardò la strada: davanti a lui il nulla, che quei mostri fossero spariti? No impossibile...nell'aria pur non vedendoli, si riusciva ancora a sentire l'odore della morte che portavano con loro. Venne seguito da tutti gli altri che uscirono dal negozio chiudendosi la porta alle spalle.
Appena uscirono dal negozio, Ayumu sentì un forte odore di putrido e dovette coprirsi la bocca per non vomitare o ispirarne ancora.
La sua arma era una mazza chiodata. Doveva arrangiarsi per ora ed ecco cosa aveva prodotto la sua ingegnosa testolina.
Non c'era nessuno davanti a loro, il che era molto strano. La biondina fece qualche passo in più agli altri per assicurarsi che non ci fosse nulla di pericoloso.
Guardò a destra, poi a sinistra ma non vide niente...
Si affacciò sul lato del negozio per controllare ancora, era ansiosa.
A un tratto un fottuto zombie spuntato dal nulla, e silenzioso la strinse forte per il braccio! Ayumu cominciò a urlare quando si rese conto del pericolo prese coraggio e con quella mazza diede il via ad un "omicidio".
Infierì parecchio su quel cadavere ormai privo definitivamente di vita.
Mentre gli faceva incassare colpi, continuava a urlare "MI HAI SPAVENTATO, CAZZO! NON TI PERMETTERE MAI PIU'! OH!"
Gli disintegrò completamente il cranio, ma almeno aveva la certezza di averlo ucciso.
"I-Incredibile Ayumu!" esclamò sorpreso Kaoru.
Tutto ad un tratto avanzarono altri ma ne erano pochi e molto sparpagliati, Kaoru quindi pensava che quello fosse un buon momento per allenarsi e capire dove poter colpire con le sue lame improvvisate.
"Ragazzi è arrivata l'ora di riscaldare un po’ i muscoli!" disse Kaoru impugnando una lama nella mano destra e un'altra nella sinistra, lanciandosi contro uno zombie.
Era il primo zombie che affrontava con le proprie abilità, e se qualcosa fosse andato storto, sarebbero intervenuti gli altri suoi compagni, era un’ottima occasione per capire come tagliare velocemente la testa ad uno zombie con un coltello.
Kaoru corse più velocemente che poteva per poi fermarsi di scatto un passo prima di quell'essere, sfruttò la forza d'impatto accumulata dalla velocità per colpirgli il mento, infilzandogli la lama verticalmente, purtroppo la lunghezza della lama non arrivava al cervello, ma per fortuna la lama conficcata in quel punto impediva a quel mostro di aprire la bocca, così con l'altra lama Kaoru cercò di tagliare il collo con un colpo secco e potente ma il vetro si ruppe.
"Cazzo non posso contare sulla forza bruta...e certo con un pezzetto di vetro volevo tagliare un osso? tsè povero illuso" pensava mentre prendeva una nuova lama dallo zaino e riempiva di calci le braccia del non-morto che cercava di afferrarlo, perché se lo avesse fatto, Kaoru non si sarebbe liberato tanto facilmente...
"La testa...devo prenderlo in testa" Kaoru ebbe un’illuminazione, pose velocemente la lama dietro il collo del non-morto
"Sayonara!" disse per poi lacerargli la vertebra celebrale sul collo.
"Uh mi sento figo" esclamò ridacchiando.
Rimise apposto le armi e guardò gli altri, sorridendo e alzando il pollice verso l'alto.
Homura sussultò vedendo i primi zombie essere trucidati dai due gemelli: "Ah, perfetto: nemmeno le 8 del mattino e già siamo in pericolo di morte" sospirò prendendo un tubo di ferro lì accanto alla porta del negozio, non era granché utile, ma meglio di nulla. "Io sono pronta a proseguire."
Izaya assistendo allo spettacolo messo in scena dai due gemelli pensò, notando Kaoru come combatteva, di potergli dare qualche consiglio, dato che le regole per usare le lame erano uguali, che siano lunghe o corte.
Kaoru se qualche volta vuoi una mano ad allenarti chiedi pure, eh!”
Gli disse in tono scherzoso e, mettendosi le mani in tasca, ancora avvolte nelle bende, si rivolse a Ren
Bene, capitano, ci mostri la strada!”.
Yoko era dietro di loro e li seguiva con il fucile semi-scarico. Doveva riservare quel proiettile per occasioni di estrema necessità: avevano ancora molta strada da fare prima di arrivare all'armeria e se si fosse trattato di sparare per salvare il culo a qualcuno, beh lei era sempre pronta. Si guardò attorno ed aspettò Ren dietro ad Izaya e Homura, i gemelli se la stavano cavando alla grande.
Ren avanzò verso i corpi dei non morti e, scansandoli, si portò al centro della strada su cui sboccava il vicolo del minimarket. “Andiamo a destra visto che dobbiamo passare per un'armeria” disse ad Izaya guardandosi intorno: su quella strada sembrava tutto tranquillo.
I sei ragazzi avanzano un po’ risollevati e le probabilità di sopravvivenza stanno aumentando leggermente, il sole saliva alto in cielo ma i morti sono sempre in agguato e il loro numero aumenta con il passar dei giorni…ce la faremo?
 
   
 
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