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Autore: argentina1988    03/06/2012    4 recensioni
Una piccola cittadina americana, un ospedale, un pronto soccorso... cosa mai potrà succedere se i nostri eroi di Glee si ritroveranno in un universo alternativo fatto d'amori, di passioni, di tradimenti, di innamoramenti... se siete curiosi si saperlo leggete!
Dal primo capitolo:
-Ma dove cavolo sarà finita?- si domandò tra sé e sé l’infermiera bionda –non so neppure come si chiama o come reperirla…- i pensieri della giovane furono improvvisamente interrotti da una figura alta e magra che, sorreggendo un’anziana signora, fece il suo ingresso al pronto soccorso di Lima
Dal secondo capitolo:
“Puck” il portantino del pronto soccorso fu chiamato dalla dottoressa Fabray “potresti venire un attimo nel mio ufficio?” domandò
“Certo dottoressa, accompagno la signora White dal dottor Hudson e arrivo immediatamente!” rispose il giovane con un bellissimo sorriso stampato sul volto
Dal capitolo V:
Non riusciva a staccare i suoi occhi color cielo da quelli scuri come la pece della latina che, dopo quel lieve contatto con la sua pelle, era rimasta di fronte a lei, guardandola con desiderio. Non riusciva a capire il perché, ma si sentiva spoglia, nuda davanti a quello sguardo così intenso e così penetrante.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brittany Pierce, Kurt Hummel, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Caffetteria
 
“E anche Rachel è sparita” sbuffò Kurt notando che anche l’altra infermiera l’aveva piantato in asso per il pranzo “Donne… pfff… ora capisco perché sono gay!” ridacchiò tra sé e sé addentando distrattamente una foglia di insalata
 
“Hey Kurt, come mai qui tutto solo?” chiese Dave avvicinandosi al tavolino che il ragazzo occupava in uno degli angoli più appartati della piccola caffetteria
 
“Diciamo solo che non si può mai far affidamento sulle donne” rispose mentre acciuffava un’altra foglia d’insalata dal suo piatto
 
“Aah le donne quando ci si mettono sono in grado di smuovere le montagne, ma al contempo sono capaci di farti dannare impiegando qualsiasi mezzo che hanno a loro disposizione” sghignazzò Dave
 
“Già, non credo di aver mai sentito cosa più giusta amico! In sintesi: Parole Sante” lo seguì a ruota l’infermiere riempiendo il locale con un’altra fragorosa e genuina risata
 
“Credo che questo sia uno dei motivi che mi ha spinto fin da adolescente a non ricercare i miei partner tra il genere femminile!”
 
“Ahahah a chi lo dici Dave! Io per questo e per altre mille ragioni” bofonchiò allegro il più piccolo
 
“Posso sedermi?” domandò educatamente il giovane imprenditore facendo arrossire leggermente Kurt
 
“C-certo” balbettò spiazzato l’infermiere, che tutto si sarebbe immaginato tranne che Dave si ponesse civettuolo con lui
 
“Come mai Rachel si è dileguata?” domandò una volta accomodatosi al lato di Kurt
 
“Mi ha detto che voleva sistemare le cose con Brittany, che non le piace avere delle questioni in sospeso con lei e che per questo sarebbe andata a cercarla e avrebbero chiarito prima che le cose si dilungassero e peggiorassero per nulla” spiegò celermente il moro senza prendere respiro tra una parola e l’altra
 
“Kurt, quando parli però ricordati di prendere fiato tra una parola e l’altra!” suggerì ridendo, poggiandogli una mano sulla spalla “Se continui così prima o poi dovrò farti una respirazione bocca a bocca per salvarti da un possibile infarto!¡¡!””!!!!” scherzò malizioso Dave facendo virgolette sulle ultime parole pronunciate
 
Kurt a quelle parole diventò ancora più rosso, si sentiva il viso in fiamme e al contempo il cuore che gli esplodeva di gioia: era felice.
 
“Senti Kurt, mi stavo chiedendo... si beh mi stavo chiedendo se una di queste sere ti andrebbe di uscire con me” gli propose Dave tutto d’un fiato
 
Kurt nel sentire quelle parole per poco non morì realmente d’infarto, morte che sarebbe tuttavia stata dolce e felice visto che  era riuscito nel suo intento consistente nell’ottenere un appuntamento con quel ragazzone che fin dal primo momento in cui aveva incontrato i suoi occhi gli aveva letteralmente rubato il cuore.
 
Con gli occhi chiari che gli brillavano dall’emozione aprì più volte la bocca per rispondere, ma nessun suono riusciva a prendere il sopravvento sull’emozione
 
“Cioè naturalmente se ti va, ma se non ti va, non ti preoccupare, fa finta che io non abbia detto niente e…” entrò in agitazione l’ex giocatore di football vista la mancata risposta da parte del piccolo infermiere moro. Monologo che, tuttavia, venne interrotto da un semplice e appena sussurrato monosillabo proveniente dalla bocca di Kurt che fece apparire sul volto dell’omone un dolcissimo sorriso.
 
 
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“Grazie Julia!” disse la latina abbracciando dolcemente la psicologa “se tu non mi avessi spinta a parlare non so quanto avrei potuto resistere prima di scoppiare e fare una delle mie classiche stupidate”
 
“Figurati Santana, è stato un piacere…” le disse rispondendo calorosamente all’abbraccio “hey aspetta un attimo!” esclamò improvvisamente seria la bionda guardando l’ispanica dritta nei suoi occhi scuri come la pece “non è che ti stai eccitando, vero?” domandò cercando di rimanere il più seria possibile
 
“Ma quanto sei scema, Julia Lyn Newkirk?” domandò Santana staccandosi rapidamente dall’abbraccio, scoppiando poi a ridere
 
“Aahahah Non sai quanto Santana Lopez… ancora non mi conosci bene! E comunque avresti dovuto vedere la tua faccia!” bofonchiò la psicologa cercando di trattenere inutilmente una allegra e sana risata “Dai, è ora di tornare in pronto soccorso, la nostra pausa purtroppo è finita!” aggiunse osservando attentamente lo scorrere del tempo attraverso il sottile orologio che portava al polso.
 
“Si Julia sarà meglio rientrare!” esclamò l’ispanica cercando inutilmente di placare le risate che stavano attirando l’attenzione di gran parte dei presenti “Dai Newkirk muoviti!” disse prendendo delicatamente la mano della psicologa, trascinandola velocemente verso l’entrata del Lima Hospital.
 
 
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“Dottoressa Fabray venivo a dirle che…” le parole di Rachel le morirono in gola non appena diresse lo sguardo verso il lettino delle visite scoprendo la sua migliore amica e la dottoressa Quinn Fabray alias la Regina dei Ghiacci Fabray che si scambiavano un tenero bacio.
 
“Ma che cazzo! BERRY!!” urlò furiosa la bionda più bassa non appena si accorse della presenza della mora “Fuori di qui immediatamente!” ringhiò alzandosi rocambolescamente dal lettino su cui fino ad un secondo prima era seduta
 
“Hey Q per favore fa attenzione!” esclamò innocentemente Brittany sorpresa dalla leggera spinta esercitata su di lei dalla sorella “Rischi di farmi cadere come l’altra volta…”
 
Rachel rimase allibita, non poteva credere alle sue orecchie né tanto meno ai suoi occhi che le mostravano la più bassa delle due bionde decisamente poco vestita e in una situazione piuttosto intima ed imbarazzante.
 
“Ancora qui tu?” domandò acida la dottoressa, fulminando l’infermiera con uno sguardo assassino, mentre con la mano destra iniziava a sistemarsi la gonna
 
“S-cu-sate n-non v-volevo in-terrom-pere” balbettò Rachel abbassando repentinamente il volto verso terra “n-non sarei dovuta entrare senza attendere risposta” mormorò con un fil di voce, mentre i suoi occhi rimanevano incollati sul pavimento in linoleum 
 
“Esatto Berry! Vedo che la teoria ancora te la ricordi, ma nella pratica devo proprio ammettere che fai veramente fiasco!” le rispose pungente Quinn “Ad ogni modo sparisci immediatamente!”
 
“S-si” le rispose riaprendo lentamente la porta
 
“E sia chiaro che tu non hai visto nulla di quello che è successo in questa stanza!” ringhiò recuperando la camicetta che giaceva al lato della sua scrivania
 
 
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“Hey Mercedes?” chiamò Kurt “hai visto Rachel e Brittany?”
 
“Kurt! No, sinceramente no… non le vedo da quando siete saliti in caffetteria per il pranzo se non erro!” sorrise la ragazza
 
“Oddio io lo devo raccontare a qualcuno, non sto più nella pelle e se non dico niente potreste ricoverarmi per un infarto” si gasò l’infermiere
 
“Ma che ti succede, sembra che tu abbia vinto alla lotteria Kurt” tentò di farlo parlare Mercedes sempre più incuriosita dal comportamento del ragazzo
 
“Oh Cedes! Altro che lotteria qui!” fantasticò il moro “Dave mi ha chiesto di uscire con lui ed io naturalmente ho accettato!”
 
“COSA!?” esclamò l’afroamericana con un tono di voce misto tra lo stupito e il felice
 
“Si Mercedes, è incredibile non ti pare” sorrise alzando le braccia al cielo “finalmente Kurt Hummel è pronto a rimettersi nella mischia con un bellissimo e gentilissimo ragazzo dopo aver superato la tremenda delusione amorosa provocatagli dal suo ex di turno" disse allegro l'infermiere
 
"Ooh Kurt sono davvero così contenta per te!" lo abbracciò calorosamente l’addetta all’accettazione “mi raccomando non combinare guai e soprattutto non iniziare a stressarlo al primo appuntamento!” lo canzonò allentando la stretta
 
“Non ti preoccupare Cedes, questa volta non mi lascerò sfuggire l’occasione di essere nuovamente felice” cominciò “Alla faccia di quello stronzo di Sebastian Smyth!”
 
“Così si fa Kurt! Alla faccia sua e del suo nuovo lacchè di compagnia che si ritrova come fidanzato!” lo supportò l’altra
 
 
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“Hey Rachel!” esclamarono all’unisono Santana e Julia vedendo l’infermiera mora uscire velocemente dallo studio della Fabray
 
“Oh ragazze?” rinsavì l’infermiera sentendosi chiamare per nome
 
“Cos’è successo Rachel, hai litigato con la dottoressa?” cominciò l’ispanica notando lo strano comportamento della bruna “Sai, questo non mi sorprenderebbe proprio, visto quant’è stronza quella ragazza!”
 
“Santana!” la ammonì la bionda al suo fianco “Vedi di non esagerare, è pur sempre una tua collega!”
 
“Hai ragione Julia, ma come ti ho già detto è più forte di me… provo un’antipatia talmente grande nei confronti della Fabray che non posso fare a meno di comportarmi così quando si parla di lei” disse facendo un occhiolino ad entrambe le colleghe
 
“Cos’è successo Rachel?” domandò dolcemente la psicologa voltando delicatamente il volto della moretta in modo tale da poterla guardare dritta negli occhi “Sembri abbastanza sconvolta…”
 
“è che… è che…” la brunetta non sapeva come continuare, era combattuta tra il raccontare il tutto a qualcuno di fidato in modo tale da potersi sfogare o se prendere per vera la minaccia di Quinn che con una semplicissima frase le aveva fatto capire che non doveva parlare con anima viva.
 
Terrorizzata da quella che sarebbe potuta essere la reazione della più piccola delle due bionde che aveva beccato in una situazione compromettente pochi minuti prima decise di ovviare il discorso
 
 “No è che… è come ha detto Santana, è una stronza!” farfugliò distrattamente senza guardare negli occhi le due colleghe
 
“Beh Rach questa non è certo una scoperta” le rispose la mora ricevendo un’occhiataccia da parte della psicologa “ma noi volevamo sapere cosa ti ha fatto per farti agitare così tanto”
 
“Non ha fatto nulla di particolare rispetto al solito… è sempre la solita donna di ghiaccio che cerca di farti sentire una nullità al suo cospetto” spiegò l’infermiera senza entrare nei dettagli.
 
Julia che era un’ottima osservatrice, esaminò attentamente lo scambio di battute tra le due amiche capendo immediatamente che la più bassa delle due stava ovviamente omettendo qualcosa… e che lo stava facendo perché era letteralmente terrorizzata da quel qualcosa che non voleva rilevare. Purtroppo però, mentre stava elaborando la ‘strategia’ da attuare per aiutare Rachel, i suoi pensieri furono improvvisamente interrotti dal suono metallico del suo cercapersone che annunciava un’emergenza.
 
“Mi dispiace, ma devo scappare in reparto… mi hanno appena chiamata per un urgenza!” spiegò celermente la bionda “Ci vediamo dopo ragazze” salutò prima di voltar loro le spalle
 
“Si a dopo Julia” risposero in coro le due more mentre la bionda correva velocemente verso l’ascensore che si era appena aperto.
 
“E alla fine siamo rimaste io e te Berry!” esclamò allegra la latina
 
“Già dottoressa Lopez” ridacchiò la moretta
 
“Che ne dici di un caffè?” propose la più alta
 
“Direi che mi farebbe decisamente bene!”
 
 
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“Quinn io non capisco perché ti ostini a non voler dire di noi almeno qui in ospedale, ai nostri colleghi del pronto soccorso… sono sicura che capirebbero”
 
“No Britt, lo sai che è pericoloso… non voglio far correre rischi inutili a nessuno!” esclamò la dottoressa con un tono di voce talmente dolce tanto da non sembrare neppure lei
 
“Si, ma…” si interruppe la più alta delle due prendendo un’ampia boccata d’aria prima di ricominciare a parlare “ma.. ora che penserà Rachel?”
 
“Penserà esattamente quello che tu credi che stia pensando” ridacchiò la dottoressa notando la faccia sconvolta della sorella “Questa cosa ti sconvolge così tanto?”
 
“Ma che dici Quinn!” esclamò Brittany diventando paonazza in volto “ma io credo… che… che dovremmo dirlo almeno a Rachel, non voglio avere problemi con lei!”
 
“Niente da fare Brittbritt, mi dispiace, ma preferisco che suppongano che sia gay e che abbia un flirt con te piuttosto che mettere te stessa o tutti gli altri nei casini!” le spiegò celermente la bionda dagli occhi verdi
 
“è per questo che sei così stronza con tutti? Tanto che nessuno qui dentro –esclusi Finn e Puck ovviamente- ti può vedere?” le chiese perplessa l’infermiera “Vuoi semplicemente proteggerli?”
 
“Brittany tesoro, questo discorso lo abbiamo già fatto un milione di volte… credimi se mi comporto così è perché sono sicura che sia la cosa migliore da fare!” esclamò un po’ scocciata dal discorso che ogni santo giorno doveva riaffrontare con la sua famiglia
 
“Ma…”
 
“Niente ma Britt… questa è una decisione che spetta a me e a nessun altro… non potrei mai perdonarmi se succedesse qualcosa a qualcuno di voi per colpa mia” tagliò corto la dottoressa fissando negli occhi la sorella “Ad ogni modo non stavamo parlando di me e dei miei problemi quando è entrata quella chiacchierona di Rachel…” si sedette sulla poltroncina facendo cenno a Brittany di sedersi su quella posta esattamente di fronte alla sua “mamma mia, non riesco a capire come faccia a parlare così tanto senza rimanere a corto di fiato” ridacchiò
 
“Questo non lo so neppure io nonostante è da parecchio che siamo amiche! E…” sorrise Brittany
 
“Beh sorellina!” la interruppe “tornando a noi, senza sviare discorsi, vuoi finalmente dirmi di chi ti sei innamorata?” le chiese Quinn “Deduco ovviamente che la persona in questione non sia affatto Arthur visto quanto mi hai detto…”
 
“Io…” l’infermiera stava riflettendo su come rispondere alla sorella quando improvvisamente la porta dello studio si aprì nuovamente senza alcun preavviso
 
“Ma che diamine… com’è possibile che in questo dannato ospedale entrino tutti senza bussare o senza aspettare l’avanti” sbuffò Quinn facendo ridere la sorella
 
“Hey amore volevo dirti che… Oh… ciao Brittany!” esclamò il dottor Hudson notando la presenza dell’infermiera nello studio della compagna
 
“Ciao Finn” rispose educatamente l’ex cheerleader “Io devo proprio scappare, a dopo dottoressa Fabray” salutò prima di uscire dall’ufficio della sorella in modo tale da lasciar soli i due fidanzati
 
“Hey Pierce” la chiamò la bionda rimasta all’interno dello studio prima che la porta si chiudesse “io e te non abbiamo finito, abbiamo un discorso da terminare… non dimenticartene!” esclamò seria la bionda prima che l’altra facesse un leggero cenno con la testa e serrasse la porta alle sue spalle.
 
Non appena furono soli il dottore si avvicino maliziosamente alla bionda
 
“Oddio Quinn non sai quanto ti desidero!” esclamò con voce rauca il moro una volta giunto vicino al lobo dell’orecchio sinistro della giovane
 
“Finiscila Finn, non a lavoro!” tentò di scrollarselo di dosso la dottoressa “Te l’ho già detto milioni di volte!”
 
“Eddai Quinn, chi vuoi che ci venga a disturbare!”  sussurrò con voce roca il moro mentre cercava di baciare con passione la compagna
 
“Ho detto di NO!” si alterò la bionda scansandolo –questa volta- con maggior vigore
 
“Smettila di rifiutarmi Quinn! È da parecchio tempo che non vuoi più stare in intimità con me ed ora ne ho piene le palle dei tuoi capricci!” si alterò lui spostandosi bruscamente dal corpo della giovane
 
“Ti ho già detto che è un periodo difficile e che sono veramente stressata” si ‘scusò’ la bionda senza prestare troppa attenzione al ragazzo
 
“A questa storia ci credevo prima Quinn, quando hai avuto i tuoi problemi in famiglia, famiglia che non mi hai mai voluto far conoscere tra le altre cose, ma ora sono veramente stufo di sentirlo ripetere… sembri un disco rotto che ribadisce sempre la stessa minchiata come scusa!” sbraitò il moro tirando un pugno piuttosto violento sulla scrivania fidanzata
 
“Ti ho detto di finirla Finn! Devi finirla di fare queste sceneggiate” lo sovrastò Quinn alzandosi di scatto, spingendo il ragazzo malamente verso l’uscio “ed ora se non ti dispiace sparisci dalla mia vista!” ringhiò sbattendolo letteralmente fuori dallo studio
 
“Non finisce così Quinn Fabray, mi dispiace, ma non finisce così” alzò ancora di più la voce l’uomo attirando su di sé l’attenzione di molti pazienti, medici ed infermieri.
 
“Come vuoi Finn, ma ora sparisci!” lo fulminò l’altra prima di incamminarsi verso la sua poltrona sbattendogli la porta in faccia
 
 
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Ecco a voi un altro capitolo, spero che sia stato di vostro gradimento...

ringrazio infinitamente chi legge, mette la storia tra le preferite, ricordate e seguite, ma un grazie ancora più grande a tutti coloro che
spendono 5 minuti del proprio tempo per farmi sapere cosa ne pensano!!!

alla prossima

A.


  
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