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Autore: arwen85    03/06/2012    13 recensioni
"Che colore può avere una bugia? Nera come la pece...bianca come una perla...o grigia come una tempesta? Una piccola bugia può aiutarti è vero...ma fino a quando?"
Dal Capitolo 6: -“dai…vieni qui piccola…”- mi prende un polso tirandomi giù verso di lui e facendomi sdraiare con la testa sulle sue gambe coperte dai pantaloni di una tuta.
Questi suoi cambiamenti di umore mi confondono.
-“J-Jared ma che…”- cerco di dire. Lui però mi interrompe.
-“sssh…tranquilla…rilassati e cerca di riposarti. Devi essere piuttosto stanca”- mi dice con un filo di voce.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 13

 







 
In macchina tra il traffico mattutino di L.A..

C’è chi lo trova estremamente frustrante io invece penso sia un buon momento per pensare, soprattutto a quello che mi stava succedendo in quei giorni ed a come mi sarei dovuta comportare con Jared di lì a poco, una volta arrivata a casa sua. Questa mattina sarei tornata a lavorare da lui e la cosa mi metteva non poca agitazione. Avrei avuto a che fare con lui tutta la giornata, come un tempo, ma sicuramente il clima non sarebbe stato dei migliori.

Per questo stamattina sono uscita con due ore di anticipo. Prima di andare da lui sentivo il bisogno di parlare con Shan. Magari lui avrebbe saputo darmi qualche piccolo consiglio su come comportarmi.

Parcheggio l’auto e mi dirigo verso l’ingresso del palazzo entrando a passo svelto, il consierge mi riconosce immediatamente rivolgendomi un caldo sorriso. È una persona molto gentile e simpatica.

-“oh signorina! È tornata a far visita al signor Leto? Attenda solo un momento che lo avverto del suo arrivo”- mi dice cordiale.

-“oh no no la prego non lo avverta! Gli faccio una sorpresa! Magari riesco a buttarlo giù dal letto!”- gli rispondo pregustando la scena e ridacchiando sommessamente.

Lui ride portandosi elegantemente una mano davanti alla bocca.

-“oh mi creda penso che sarà un ardua impresa la sua, signorina!”- mi risponde continuando a ridacchiare –“purtroppo però io devo avvertire il signor Leto della sua presenza, è mio dovere di buon consierge! Attenda, ci vorrà solo un minuto!”- esclama poco prima di prendere il telefono e digitare il numero dell’appartamento di Shan.

Il telefono squilla ma evidentemente a vuoto.

-“mmm…non risponde…strano…eppure sono certo che il signor Leto non sia uscito stamane!”- esclama perplesso –“magari è ancora addormentato ed allora temo sia impossibile svegliarlo!”- mi dice grattandosi il mento.

-“oh la prego lasci stare!! Se Shannon sta beatamente dormendo non lo sveglia nemmeno con una cannonata!!! Facciamo finta che lei lo ha avvertito ed io salgo, ok?”- esclamo facendogli l’occhiolino.

Lui mi guarda perplesso e poi scuote la testa sorridendo.

-“oooh e va bene!! Vada pure!! Ma la prego, se il signor Leto si lamenterà del brusco risveglio gli dica che io ho cercato di avvertirlo!!”- mi chiede in tono fintamente supplicante.

-“stia tranquillo ci penso io!!”- esclamo dirigendomi a tutta velocità verso gli ascensori.

In un attimo arrivo all’ultimo piano e le porte dell’ascensore si aprono lasciandomi uscire. Alzo la mano per suonare il campanello ma all’ultimo secondo mi rendo conto che la porta è stranamente socchiusa.

Ma come si fa a lasciare la porta di casa aperta?! Che tonto.

Spingo piano ed entro nell’appartamento completamente avvolto nel buio, le luci sono tutte spente e gli scuri delle finestre sono abbassati non lasciando filtrare nemmeno un po’ di luce.

Starà veramente ancora dormendo, effettivamente è un po’ presto.

Mi chiudo la porta alle spalle iniziando a camminare verso il corridoio in cerca della stanza da letto di Shan, magari mi prendo un po’ gioco di lui e lo faccio balzare giù dal letto per lo spavento. Mi viene da ridere se penso alle imprecazioni che lancerà!

Più mi avvicino alla camera però, e più mi rendo conto che c’è qualcosa che non và. Si sentono strani rumori che non riesco a decifrare.

-“Santa pazienza e se fosse un ladro?!”- esclamo con le mani sulla bocca per soffocare la voce.

Ok, manteniamo la calma.

Cercando di non inciampare per il buio pesto, arrivo quasi di fronte ad una porta leggermente socchiusa da dove filtra una fioca luce giallastra e mi rendo conto che i rumori provengono proprio dalla stanza stessa. Man mano che mi avvicino i rumori si fanno sempre più distinti e nitidi capisco all’improvviso che non sono altro che una serie di ansimi e mugolii femminili intervallati da alcuni gemiti rochi e profondi chiaramente associabili ad una voce maschile. La cosa lascia chiaramente poco spazio all’immaginazione.

-“ma che diavolo??”- esclamo sottovoce cercando di aprire piano la porta per sbirciare.

La fioca luce che avevo visto avvicinandomi proviene da una candela che brucia lentamente su un comò poco lontano dal letto su cui, due corpi intrecciati, si muovono freneticamente continuando ad emettere sospiri eccitati. Quello sopra è chiaramente Shannon. Riconosco distintamente anche nel semi buio il tatuaggio delle Americhe, che ha dietro la schiena. L’altro corpo incastrato sotto di lui invece, è di una donna di cui però non riesco a scorgere i lineamenti.

Apro la porta ancora un po’ cercando di non fare il minimo rumore.

Shannon continua a muoversi avanti ed indietro inarcando talvolta la schiena quando gli affondi si fanno più profondi, mettendo così in mostra i muscoli delle spalle tesi per lo sforzo. La donna dal corpo minuto sotto di lui si dimena come impazzita, soffiando fuori gemiti sempre più alti, chiaro segno di quanto lui la stia facendo impazzire.

Mi porto le mani al volto incredula.

Non posso credere che mentre Andy è a lavoro, Shannon se la spassi con qualche ochetta di turno. Non posso e non voglio credere che le stia facendo una carognata del genere.

Giuro che lo uccido con le mie mani!

La rabbia mi sale improvvisa facendomi aprire di colpo la porta della stanza e lasciando che vada ad urtare violentemente contro il muro. Accendo la luce pronta ad urlare come una furia.

-“Shannon Leto mi fai schifo!! Giuro che ti scaravento fuori dalla finestra brutto pezzo di…”- mi blocco di colpo.

La scena che mi si presenta davanti non è proprio quella che mi aspettavo.

Il corpo di Shannon sovrasta ancora quello della donna, l’unico mio piccolo sbaglio è che la testa che fa capolino da dietro il braccio possente del batterista è proprio quella di Andy.

Rimango imbambolata a guardarli come sotto ipnosi.

Sono completamente nudi, Shannon la sovrasta completamente tenendosi con le sue spalle ampie e le sue braccia muscolose, cercando di alleggerire il peso su di lei, ha i muscoli tesi e la sua pelle è imperlata di sudore. Sul suo viso è dipinto lo stupore più completo, con gli occhi sbarrati e la bocca carnosa piegata a formare una piccola o.

Immagino che non fosse proprio questa la sua espressione fino a pochi minuti fa.

Andy invece è aggrappata alle sue spalle e le sue gambe snelle sono strette attorno ai fianchi di lui, i capelli sparsi sul cuscino, le labbra rosse e gonfie ed il viso arrossato con dipinta la stessa identica espressione di stupore.

-“oddio, oddio, oddio!!!! Scusate!!!”- esclamo all’improvviso coprendomi gli occhi e cercando di uscire veloce dalla stanza.

Mi catapulto fuori dirigendomi verso la cucina accendendo tutte le luci che mi trovo lungo il cammino. Cerco un bicchiere nello sportello grigio perla del mobile sopra il lavandino, lo porto sotto il rubinetto facendolo riempire di acqua fresca. Mi siedo e bevo tutto d’un fiato cercando di calmarmi.

Ora tutto torna.

Ecco perché stamattina Andy è uscita prestissimo di casa…

Mi aveva detto di voler chiarire con lui ma non credevo che…cielo che imbarazzo!! Non posso davvero aver appena visto Andy e Shannon mentre…

-“oh cavolo!!”- dico ad alta voce avvampando di vergogna.

Mentre cerco di far funzionare di nuovo i miei ultimi neuroni rimasti sani, la mia amica fa il suo ingresso in cucina indossando solo una della canottiere extra extra large di Shan, è a piedi nudi e sui suoi capelli sembra sia appena scoppiata la terza guerra mondiale. Mette le mani sui fianchi guardandomi con cipiglio minaccioso che dura però solo pochi secondi prima che io la veda esplodere in una fragorosa risata.

-“o-o-od-d-dio!!ma si p-può sapere che ci f-fai qui?!”- mi chiede ancora scossa dalle risate –“dio santo! Sei entrata in camera di Shan imprecando come un camionista!!”- mi dice ridacchiando.

-“oddio Andy scusami!! È solo che io sono arrivata e…e…la porta era aperta e…p-poi ho sentito dei rumori e…beh appena ho capito di che rumori si trattasse io…io pensavo che…che…”- le dico cercando di spiegare la mia pazzia.

-“pensavi che lui se la stesse spassando con qualche tizia, non è così?”- mi chiede divertita.

Annuisco imbarazzata.

-“già! Peccato che la “tizia” in questione ero io!!”- mi risponde iniziando di nuovo a ridere –“comunque sono contenta che saresti stata pronta a scaraventarlo fuori dalla finestra per proteggermi!!”- dice mimando il gesto in maniera teatrale.

-“beh io sono un po’ meno contento di questa cosa dello scaraventare…”- la voce di Shannon mi fa sobbalzare. È a petto nudo ed indossa solo un paio di pantaloni beige di lino.

-“bambolina tu mi fai paura! Mi hai quasi distrutto la porta della stanza!”- dice sogghignando –“e poi te ne stavi lì imbambolata a fissarci!! Se ti è piaciuto lo spettacolo, io e la mia dolce metà possiamo farti una replica!”- esclama ammiccando.

Arrossisco violentemente mentre Andy schiocca un sonoro scappellotto dietro la nuca della sua “dolce metà”. Penso veramente che questa sia stata la peggiore figuraccia che abbia fatto nella mia vita!

Insomma non è la prima volta che vedo un uomo ed una donna nudi, solo che di solito per vederli in atteggiamenti così intimi una delle due persone sono io.

-“bambolina se continui così finirai per andare a fuoco! Sei rossa come una fragola matura!”- mi fa notare uno Shannon molto divertito.

-“Shan piantala!! Brutto scimmione senza tatto!”- lo rimprovera Andy lanciandogli un occhiata esasperata.

Lui sorride prendendo posto sulla sedia di fronte a me.

-“allora bambolina…”- dice tornando appena un po’ più serio –“come mai sei qui? Se sei venuta da me a quest’ora del mattino deve essere una cosa importante…”- conclude curioso.

-“già anche perché non dovresti essere a casa di Jared? Oggi non era il primo giorno in cui tornavi a lavoro?”- mi chiede Andy perplessa.

-“ehm…si…ecco…io…ho pensato di passare da te prima per chiederti qualche consiglio…”- dico rivolta a Shan –“Jared a quanto pare ha acconsentito a farmi tornare a lavoro come assistente di Samantha, la nuova…”-

-“si si la nuova decoratrice, ne sono al corrente. Andy me ne ha parlato prima.”- esclama lui bloccando il mio discorso.

-“ah perché avete anche parlato voi due?! Non sembravate così in vena di chiacchiere!”- gli dico sarcastica superando un po’ l’imbarazzo iniziale.

-“beh diciamo che prima abbiamo parlato molto a lungo, avevamo qualche piccola cosa da chiarire…”- dice lui con lo sguardo fisso sulla mia amica –“e poi…beh poi siamo passati ai fatti! Questa donna finirà con il prosciugarmi!!”- mi dice in finto tono preoccupato spostando lo sguardo su di me –“e avremmo anche concluso se tu non fossi entrata come una pazza scatenata!!”-

-“SHAN!!”- esclama Andy in imbarazzo dirigendosi verso di lui.

Shannon se la tira contro facendola sedere sulle sue gambe e lasciandole un piccolo bacio sulla punta del naso.

-“scemo…”- sussurra la mia amica circondandolo con le braccia e rifugiando il viso nell’incavo del suo collo.

Lui la guarda dolce accarezzandole la guancia leggermente arrossata, mentre l’altra mano le sfiora le gambe nude, lei si lascia andare alle sue carezze socchiudendo gli occhi.

Automaticamente il mio pensiero corre a Jared…

Mi mancano i suoi baci, le sue carezze, la sua voce sussurrata, il suo essere dolce e teneramente possessivo…

-“hey tesoro tutto ok?”- la voce della mia amica mi risveglia dai miei ricordi.

Devo avere una faccia piuttosto buia visto che l’espressione sul viso di Andy è decisamente preoccupata.

-“stavi pensando a lui, vero?”- mi chiede ancora avvicinandosi a me.

Annuisco in silenzio.

-“scusaci tesoro…”- mi dice abbracciandomi –“non avremmo dovuto starcene qui abbracciati e…”-

-“non dirlo nemmeno per scherzo! Non dovete trattenervi per colpa mia! Siete cosi belli insieme e sono così contenta per voi!! è solo che…lui…mi manca…”- ammetto.

-“bambolina…”- sussurra Shan.

-“non so davvero come comportarmi con lui e…davvero Shan ho bisogno di un tuo consiglio! Ne ho parlato anche con Andy ma tu lo conosci meglio di chiunque altro…”- concludo incrociando le mani sul tavolino.

Lui sorride dolce prendendomi le mani tra le sue.

-“non devi comportarti in nessun modo in particolare…sii solo te stessa. Mai come ora devi dimostrare a mio fratello che non hai nulla da nascondere e che può ancora fidarsi di te e lasciarsi andare…capisci? Gli manchi Alex…gli manchi da morire…ma è troppo orgoglioso…troppo…”- conclude.

-“tesoro, Shan ha ragione! Abbi fiducia e soprattutto porta pazienza. Se c’è una cosa che ho capito di Jay è che è molto orgoglioso ma non stupido. Sicuramente soffre anche lui per la vostra situazione ma è troppo testardo per ammetterlo.”- mi dice Andy tornando ad abbracciarmi.

-“per qualsiasi cosa io sono sempre qui bambolina…”- dice Shan sporgendosi appena verso di me per accarezzarmi i capelli –“solo magari la prossima volta che passi avvertimi prima!!”- esclama facendomi l’occhiolino.

-“oh ma il tuo simpatico consierge ha provato a chiamarti per avvertirti del mio arrivo ma evidentemente tu eri moooolto occupato!”- ridacchio divertita.

-“Sergio mi ha chiamato? Oh…ecco cos’era quel suono che sentivo!!”- esclama portandosi una mano sulla fronte.

Le nostre risate si spandono per tutta la stanza. Sospiro sentendomi più leggera.





 
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La macchina di Samantha è già parcheggiata nel cortile di casa di Jared.

Ma a che ora è arrivata stamattina??

Esco dalla macchina e mi avvio verso la porta. Il cielo è plumbeo e le nuvole sono cariche di pioggia segno che tra poco ci sarà un bel temporale estivo con i fiocchi, inoltre c’è un vento forte che non fa altro che sottolineare la brutta giornata. Mi rifugio in fretta sotto il porticato mentre le prime gocce cominciano a venire giù e nel tempo che impiego per rendermi presentabile e bussare, vengo preceduta da Jared che spalanca la porta. Ho ancora gli occhi bassi per questo la prima cosa che noto sono i suoi piedi, è scalzo. Risalgo piano e le sue gambe piccole e magre sono ricoperte per metà da un paio di bermuda neri che arrivano fino al ginocchio. Lascio che i miei occhi salgano un altro po’ e mi accorgo che ha una maglietta appallottolata in mano ed è a petto nudo. Ok questa non me l’aspettavo.

Rimango imbambolata a fissarlo incapace di distogliere lo sguardo da quei suoi muscoli leggermente accennati ma comunque scolpiti.

-“allora vuoi entrare o conti di rimanere lì ancora per molto?!”- mi chiede lui con una nota di pungente sarcasmo.

Balbetto un frettoloso -“scusa…”- ed entro in casa.

-“Jay!!”- sento urlare da Samantha che ci corre incontro dal fondo del corridoio.

Me la ritrovo davanti  in reggiseno che mi guarda divertita.

-“oh sei qui! Era ora!!”- mi dice con voce accusatoria. Poi si rivolge a Jared –“mi presteresti una delle tue magliette?”- gli chiede quasi melensa.

Ok. Qualcuno mi dica cosa sta succedendo.

Sveglia Alex! Su che pianeta sei?

Bene, ora anche il mio cervello si prende gioco di me.

-“piano di sopra, seconda porta a destra, primo cassetto dell’armadio. Scegli pure dolcezza!”- ammicca lui in sua direzione.

Sento il sangue ribollirmi nelle vene, aspetto che Sam si diriga al piano di sopra sculettando e poi esplodo.

-“beh cos’è?! È scoppiato un attacco improvviso di caldo africano in questa casa?”- sputo fuori, velenosa.

-“beh sai così stiamo più comodi! Io e Sam siamo anime libere!! Se ti crea imbarazzo magari puoi unirti anche tu a noi…”- mi dice con un sorrisetto strafottente.

-“vai al diavolo imbecille!!”- dico sibilando.

Lo supero con uno scatto e mi dirigo in fondo al corridoio  per iniziare a lavorare.

Prima inizio e prima vado via da questa casa.

Lo sento seguirmi in silenzio.

Arrivati davanti la stanza mi rendo conto che è completamente immersa nel buio, accendo la luce e noto che gli scuri delle finestre sono chiusi e non lasciano filtrare nemmeno un po’ di luce, temporale permettendo. Vorrei aprirli ma sento lo scroscio incessante della pioggia che viene giù come se la stessero gettando con dei secchi, evidentemente il tempo è peggiorato ulteriormente in pochissimo tempo. Decido di lasciare tutto così com’è ed indosso il camice bianco che mi sono portata legandomi poi i capelli nella mia solita coda alta. Noto con la coda dell’occhio Jay che lascia cadere a terra la maglietta che teneva in mano quando sono arrivata: è la sua maglietta bianca sbrindellata ed è piena di schizzi di vernice colorata, poco più in là si trova la camicetta di Samantha nelle stesse condizioni. Se uno più uno fa due allora ho capito il motivo del loro improvviso denudarsi. Anche se scommetto che Samantha l’occasione di spogliarsi davanti a lui e di rimanere in reggiseno  l’ha accolta di buon grado, accidenti a lei!! Ha un bel fisico, con un seno sodo e di proporzioni giuste e sicuramente lui l’avrà notato.

Sospiro frustrata mentre lo guardo indossare una maglietta pulita.

Mi volto verso il muro abbassandomi vicino ai barattoli di vernice sparsi a terra, mi era mancato lavorare a questo disegno. Ormai lo sento mio ed avevo davvero bisogno di metterci di nuovo le mani sopra.

-“ti ho per caso detto che potevi iniziare?”- la voce di lei mi arriva all’improvviso facendomi sobbalzare. Indossa una canotta nera semplice con qualche strappo, tipicamente in stile Jay. Deve avere goduto proprio tanto a rovistare nelle sue cose. Sento lo stomaco chiudersi in una morsa fastidiosa.

-“come scusa?”- le chiedo perplessa.

-“cos’è sei sorda? Chi ti ha detto di iniziare? Non mi sembra di averti dato l’autorizzazione”- mi ripete avvicinandosi.

-“e da quando in qua avrei bisogno del tuo permesso per continuare un mio lavoro?!”- le chiedo, acida. In realtà più che una vera e propria domanda è un dato di fatto.

-“da quando il lavoro è diventato mio e tu sei solo la mia assistente, Alexandra!”- ribatte lei con aria di superiorità.

Si avvicina a me strappandomi il barattolo di vernice di mano con fare prepotente –“vedi di stare al tuo posto o sarò costretta a dire a Christian che il tuo aiuto qui non è ne gradito ne necessario. Fosse stato per me tu non avresti nemmeno più dovuto avvicinarti a questo lavoro”- conclude stizzita.

Stringo i pugni inspirando forte per calmarmi, non posso risponderle a tono o rischio seriamente di perdere ancora una volta il lavoro, mi mordo la lingua per evitare di parlare.

-“dunque innanzitutto vorrei apportare delle modifiche al disegno”- dice rivolta a me, incrociando le braccia al petto –“voglio aggiungere del blu elettrico  e del verde acido alle fiamme! Renderà tutto il disegno molto più interessante e meno piatto e monotono!”- conclude orgogliosa guardando il disegno sul muro con aria schifata.

-“cosa?!?!”- urlo scandalizzata –“e mi spieghi cosa diamine mi significano il verde acido ed il blu elettrico tra le fiamme di una fenice che risorge? Sei impazzita!?”- le dico aprendo le braccia in un gesto di frustrazione.

-“certo che no! Sei tu, mia cara, che non capisci nulla di decorazione ed effetti decorativi! La mia idea renderà il disegno molto più movimentato! Ti ripeto: così è solo piatto, scialbo e monotono.”- esclama piegando la bocca in una smorfia di disappunto mentre guarda i frutti del mio lavoro.

-“monotono? Scialbo? La fenice è un uccello leggendario di grande grazia e maestosità, rappresenta la rinascita e tutto ciò che ne consegue. Il suo ardere tra fiamme dai colori caldi ed intensi è la rappresentazione perfetta del suo essere tenace ed indistruttibile nonostante tutto!”- cerco di spiegarle.

-“non sei pagata per dare consigli ma solo per fare quello che ti dico! Se la cosa non ti sta bene puoi anche tornare a casa! Anzi mi faresti un gran favore, credimi!”- dice portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio e guardando insistentemente Jared.

Stringo ancora più forte i pugni guardando nella stessa direzione. Jared è lì immobile a guardare la scena senza dire mezza parola.

Quindi a lui sta bene così. A lui sta bene che lei rovini il disegno. Perfetto. Così sia.

-“bene. Facciamo come dici tu.”- dico all’improvviso rivolgendomi a Samantha.

-“oh vedo che ti è tornato il buon senso! Comincia a mescolare i colori allora!”- mi dice dirigendosi verso la porta dove si trova Jared.

Mi volto verso la parete prendendo un respiro profondo. Non posso credere di dover rovinare questo disegno.

Mentre mescolo i colori, il suono fortissimo di un tuono rimbomba nella stanza facendo saltare la luce e lasciandoci nel buio più completo. Non vedo ad un palmo dal naso e se provassi a muovermi probabilmente con la mia grazia finirei per rompere o far cadere qualcosa, inoltre ho sempre odiato il buio con tutta me stessa fin da quando ero piccola e di certo questi tuoni e questo temporale non mi aiutano a rilassarmi. Non sento ne Jay ne Samantha all’interno della stanza, probabilmente sono usciti dalla porta non appena è andata via la corrente. Fantastico.

Ok stiamo calmi. Devo provare ad arrivare alla porta e cercare magari qualcosa per fare luce. Faccio qualche passo e sento improvvisamente una mano poggiarsi sul mio braccio, scorrere lentamente su di esso fino ad avvolgersi attorno al mio polso. Sobbalzo di paura spostando il corpo all’indietro urtando qualcosa e perdendo così l’equilibrio. Nonostante il buio, due braccia mi sostengono veloci evitandomi di rovinare a terra. Mi aggrappo a quel corpo caldo che conosco quasi a memoria.

-“tutto ok? ti ho sentita muoverti nella stanza e ho cercato di raggiungerti. Nonostante non passi tutto il mio tempo qui, conosco casa mia a memoria quindi riesco a muovermi abbastanza tranquillamente anche al buio”- mi mette al corrente la voce calda di Jared –“vieni, cerchiamo di arrivare almeno fino al divano. Dobbiamo aspettare che torni la luce, è andata via in tutto l’isolato a quanto pare.”- mi informa.

Sento la sua mano grande e delicata stringersi attorno al mio polso e guidarmi nel buio della stanza. Lo seguo in silenzio e dopo pochi secondi sento la consistenza morbida della pelle del divano sfiorarmi la gamba. Ci sediamo entrambi in silenzio.

Sento il calore del suo corpo affianco al mio e quasi mi gira la testa.

Quanto mi manca…

Mi volto verso di lui come se potessi riuscire a vederlo in questo buio fitto. Sento il fruscio dei suoi vestiti, segno che si sta muovendo e poco dopo la sua mano è di nuovo sulla mia. Mi accarezza scorrendo piano lungo il braccio facendomi rabbrividire, continua ad accarezzarmi arrivando alla spalla e lasciando che la sua mano fermi la sua corsa nell’incavo del collo. Sospiro continuando comunque a non parlare. Cosa dovrei dirgli, poi? Di smetterla? No. Mi è mancato troppo.

La mano si posa poi  in una carezza dolce sulla mia guancia in fiamme, raggiunta poco dopo anche dall’altra. Mi tiene fermo il viso in una stretta decisa ma per nulla dolorosa. Sento il suo respiro vicino al mio, accelerato, corto e mi lascio andare rilassandomi sotto il suo tocco.

La luce torna improvvisa facendomi strizzare gli occhi che ormai si erano abituati al buio, li riapro un attimo dopo e Jared si allontana da me all’improvviso balzando in piedi. Mi porto una mano sul cuore che batte furioso.

-“Jay…”- gli sussurro senza fiato.

-“mi dispiace. Pensavo fossi Samantha. Sai, nel buio non vi ho riconosciute.”- mi dice evitando di guardarmi.

Bugiardo! Stupido, orgoglioso bugiardo!!

Sorrido lievemente. ‘Ti manco, Jay. Come tu manchi a me’.

-“hey…”- lo chiamo di nuovo.

-“cosa?!”- mi risponde con voce stridula passandosi una mano tra i capelli.

È nervoso.

Prendo l’ennesimo sospiro della giornata –“p-per favore non permettergli di rovinare il disegno…”- gli dico con voce bassa –“è opera tua. Quella meraviglia è opera tua. Io le ho dato solo colore…perciò ti prego non fargliela deturpare! Lo sai anche tu che sarebbe uno scempio mettere quei colori li sopra…”- gli dico sussurrando.

Lui rimane in silenzio ed io ingoio il boccone amaro.

-“quei due colori…”- inizia lui all’improvviso –“non hanno senso, lo so perfettamente”- conclude voltandosi verso di me.

-“e allora perché non le hai detto nulla??”- esclamo alterata.

Non risponde.

-“JARED!!”- grido quasi.

-“cosa?! COSA?!”- mi urla lui.

È la prima volta che lo sento urlare e perdere le staffe. Sbuffa nervoso e si passa di nuovo le mani nei capelli, arruffandoli più di quanto già non siano.

-“perché devi fare così? Se vuoi farmela pagare mi sta bene, ma non puoi permetterle di fare quello che vuole con il tuo, con il nostro disegno…trova un altro modo di sfogare la tua rabbia su di me, Leto.”- gli dico ritrovando la calma necessaria per parlare.

Proprio in quel momento Sam fa la sua comparsa dalla porta della stanza.

-“oh Jay sei qui!”- esclama lei correndogli incontro ed abbracciandolo –“che paura che ho avuto! Era tutto buio ed io mi sono ritrovata in cucina senza nemmeno sapere come!”- si lagna lei rimanendo aggrappata alle spalle di lui.

-“ora la luce è tornata Sam, puoi tornare tranquillamente a lavoro.”- le dice lui togliendosi delicatamente le sue mani di dosso.

Sorrido soddisfatta.

-“cosa hai da ridere tu?!”- mi dice infastidita –“torna a lavoro piuttosto!!”-

-“ah a proposito di quello…”- esclama Jared rivolto a lei –“ecco, Sam, ho valutato le modifiche che vorresti apportare al disegno e non le trovo molto consone…”- le dice portandosi un dito sotto il mento.

-“m-ma Jay…”- balbetta lei mordendosi nervosa un labbro.

-“credo che sarebbe meglio continuare con l’idea originaria”- afferma lui troncando il discorso di Samantha che si dirige indignata ed in silenzio verso la parete.

Mi volto, lo guardo e sorrido.

Quanto sei testardo, Leto.






 


 





 
Note dell’autrice:


Olè!! Ce l’ho fatta!!!!!!!! *saltella felice come una pasqua*
Chiedo perdono per il ritardo ma questo capitolo proprio non voleva venire fuori!! u_u
Eheh ecco qua il nostro Jared testone che proprio non vuol cedere! -_-
Ce la farà la nostra Alex a farlo capitolare almeno un pochino??
Ah beh e naturalmente Andy e Shan direi che han trovato un ottimo modo per “chiarirsi”!! xD
E Samantha?? Vabbè meglio che non mi esprimo và….

Stay tuned!!
 

 
Ringraziamenti time:

Grazie come sempre per prime alle mie beta Niky/Bro/apinacuriosaEchelon edAle/CutePoison83!! Siete state taaaaaaaaaaaaaaanto pazienti e come al solito avete betato al volo questo mio capitolo che proprio non voleva uscire!! Vi adoro tesore mie!!! <3

Grazie alle “supporters faighe” Heaven_Tonight/Fabi e Vivi /Deilantha che a quanto pare ancora sono entusiaste di leggere questa mia storia!!!!! Vi adorolo dal profondo donnine!! <3

Grazie davvero immensamente a tutte voi ragazze che continuate a leggere e recensire sempre Sarateddy VioValo Neryssa Deilantha dapi70 CimodeBeauvoir DarkYuna IlaOnMars6277 Christine_L  Echelena Ila_76 Villina92 DarkYuna(perdonatemi se il mio cervello matto ha dimenticato qualcuno!!!) e scusate per il ritardo!!!

Ed infine il solito “muchas gracias” anche a voi lettori fantasmini! Siete importantissimi anche voi!! però daaaaaaaai recensiteeeeee!!! ^-^

A presto.
Kisses…
                                 Vale
 

  
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