Capitolo 23:
Gridò…con una
voce che non sapeva di possedere…strinse più forte il corpo insanguinato di
Ginny. Della sua Ginny. Era morta, non le avrebbe più parlato, non l’avrebbe più
sfiorata. Era morta. E ora giaceva tra le sue braccia, senza vita, senza quella
luce che aveva sempre caratterizzato il suo sguardo…ad Hermione non interessava
più di nulla. Dei mangiamorte, della battaglia, della sua stessa vita…rimase lì
immobile, stretta a quel corpo, piangendo disperata. E mille pensieri le
annebbiavano la mente…mille perché, mille dolori. Il suo respirò si arrestò
quando si rese conto che avevano rispettato la promessa che si erano fatte
prima della sua partenza “nell’ultimo istante della tua vita io sarò accanto a
te…Assaporerò il tuo ultimo respiro con un dolce bacio e ti stringerò…te lo
prometto”. Il suo pianto si fece più disperato, doveva essere lei a
morire…perché? Perché gli avvenimenti le avevano portato via l’unica persona che
l’aveva fatta sentire completa? Avevano privato Ginny di vivere la sua vita…di
starle accanto…di essere veramente felice. Se solo le avesse dato la sua dose
di felix felicis…se solo…si fermò. Smise di piangere e di agitarsi, per
concentrarsi e pensare. Ginny era stata ferita e colpita più volte dall’inizio
della battaglia, per questo era piuttosto debole quando era stata attaccata
alle spalle. Ma come era possibile? La felix felicis avrebbe dovuto impedire
agli incantesimi di colpirla…ma la soluzione giunse alla sua mente come una
maledizione senza perdono, dolorosa, prevedibile. Ginny non aveva preso la
pozione, l’aveva data a lei. “Sei una stupida Ginevra Weasley…” mormorava senza
trovare pace “sei una stupida. Hai lasciato andare la tua vita per la mia. Mi
hai salvata…ma a quale prezzo…meritavi di vivere. Anche senza di me. Grazie
amore mio…ma non dovevi farlo…non dovevi…non farlo più…” le lacrime le
impedivano di vedere il volto tumefatto della sua piccola Ginny, il dolore le
impediva di ragionare. Cominciava a dire frasi sconnesse, senza senso…si era
chiesta dov’era. Era caduta in un abisso dal quale non sapeva come uscire, la
sua ragazza non era più lì, non aveva più nulla a cui aggrapparsi. “Ginny ti
prego dimmi che sono stata io a morire, dimmi che questo è l’inferno…che è la
mia punizione per non averti protetta…dimmelo ti prego!” ma era tutto inutile,
la verità premeva su quel poco che restava del suo cuore, inconfutabile. Ginny
era morta.
Intanto lo
scontro finale era giunto al termine…la maggior parte dei mangiamorte era stata
mandata ad Azkaban, sorvegliata momentaneamente da tutti gli auror del
Ministero. Gli altri erano morti, per quel che ne sapevano nessuno era riuscito
a scappare. L’Ordine della Fenice aveva subito numerose perdite…tra cui Moody,
Fred Weasley, e Kingsley. Nonostante i combattimenti fossero finiti si udivano
grida di dolore, pianti disperati…ognuno aveva perso qualcuno che amava.
Hermione sentì la signora Weasley urlare come se la stessero torturando,
probabilmente aveva visto il corpo di Ginny che giaceva tra le sue braccia.
Eppure la sentiva così lontana. Qualcuno la sollevò, staccandola da Ginny
mentre lei si dimenava e piangeva…le aveva promesso che non l’avrebbe lasciata.
Doveva stringerla. L’aveva promesso. Hagrid la stava portando in infermeria,
per farle dare un sedativo e curare le sue ferite…ma sembrava come impazzita.
Anche il gigante piangeva, erano morte tante persone quel giorno. Era morto
Harry, e non riusciva a dimenticare il suo viso insanguinato…Ron che lo sorreggeva.
Avrebbe sognato quella scena per il resto della vita, ne era certo.
Hermione aveva
appena riaperto gli occhi…quando capì di essere in infermeria scese dal letto
in fretta, nonostante fosse quasi priva di forza, chiamando aiuto.
“Aiutatemi…dov’è Ginny? Ha sbattuto la testa, è morta…dovete aiutarmi,
dobbiamo…” urlava, senza sapere se era giorno o notte, senza chiedersi cosa ne
fosse stato dei mangiamorte. Doveva vedere Ginny. Madama Chips le corse
incontro e la obbligò a smettere di urlare…in quel momento entrò la famiglia
Weasley, e vide che mancava anche Fred. “Mi dispiace! Non sono riuscita a
salvarla” Hermione piangeva, rannicchiata sul pavimento “mi dispiace. Avevo
giurato che l’avrei protetta, e invece è morta per salvare me”. Fleur la fece alzare
con dolcezza, fino a farla sedere sul letto dell’infermeria. “Hermione” disse
con gli occhi velati dalle lacrime “Ginny sta bene. Ma Fred e Harry
sono…m-morti” e a quelle parole la signora Weasley ricominciò a piangere,
singhiozzando. “No! È morta anche lei…era tra le mie braccia quando…”
all’improvviso si arrestò. Qualcuno l’aveva abbracciata da dietro, teneramente,
dolcemente…qualcuno che aveva lo stesso profumo di Ginny. Si girò lentamente,
senza il coraggio di sperare. Sarebbe morta davvero se – girandosi – avesse
visto qualcuno che non era la sua ragazza…i suoi occhi si riempirono di
lacrime. Lei era lì, ferita e fasciata, dolorante…con una brutta cicatrice sul
collo… ma era lì. La guardava intensamente, senza lasciarla andare. Non
riusciva a parlarle, a dirle “Sono viva”, ma il calore delle sue braccia
trasmetteva il messaggio meglio di qualsiasi parola. “Ti avevo promesso che
stanotte avresti dormito tra le mie braccia, e sarà così” riuscì a dire
debolmente prima di stringerla. Rimasero immobili per tanto tempo, a percepire
il respiro e il profumo dell’altra…erano insieme. Circa dieci minuti dopo
riuscirono a staccarsi, un po’ più lucide, ed Hermione si gettò tra le braccia
della signora Weasley, cercando di consolarla…ma era inutile e lo sapeva…le
conseguenze di quella guerra non avrebbero mai smesso di provocare sofferenza a
coloro che l’avevano combattuta.
Il giorno
successivo ci sarebbero stati i funerali dei caduti…la vita sarebbe cambiata
per sempre. Il mondo sarebbe cambiato per sempre. Grazie a quelle persone che
avevano dato la vita per sconfiggere il lato oscuro degli uomini, per porre
fine alle guerre e alle sofferenze della comunità magica e di quella
babbana…persone che avrebbero fatto parte delle leggende, dei racconti, dei
libri di storia. Eroi.
“Grazie”
sussurrò Hermione alla sua ragazza, che le aveva avvolto una coperta sui
fianchi “cominciavo ad avere freddo…vieni anche tu” la sua era quasi una
supplica. L’altra non se lo fece ripetere due volte, e si accoccolò accanto al
suo amore, stringendola forte. Erano profondamente sconvolte per le perdite
subite, per aver creduto di essersi perse per sempre, erano stanche. “Ti amo
Hermione, tanto” le disse Ginny con dolcezza, accarezzandole il viso
delicatamente…poi le loro labbra si unirono. “E nonostante tutto quello che è
successo so che tornerò ad essere felice. Il mondo è cambiato per sempre, ma tu
sei ancora qui. Sulle mie labbra.”.