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Autore: Najara    04/06/2012    2 recensioni
La storia la conosciamo tutti, l'abbiamo letta e vista in decine di versioni...
Questa volta però saranno i personaggi di glee a muoversi tra la Francia e l'Inghilterra di fine cinquecento.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Nuovo personaggio… ditemi se vi piace

Nuovo personaggio… ditemi se vi piace!

Buona lettura e grazie per come seguite la storia!

 

 

Nono capitolo: Il gioielliere

 

“Capisco…” l’uomo si mosse insieme alla sua sedia seguito dallo sguardo curioso e affascinato di Brittany, prese una lente di ingrandimento ed esaminò l’elsa del pugnale. Rimase in silenzio a lungo poi quando risollevò la testa sorrise,

“Sì, posso farlo” Brittany batté le mani soddisfatta e l’uomo le sorrise provocando una smorfia involontaria sul volto di Santana.

“Conosco la collana di cui parlate, è stata disegnata da un artigiano svizzero, credo di avere un disegno da qualche parte…” Frugò per alcuni minuti per poi estrarre una pergamena e mostrarla a Brittany che annuì sorridendo.

“Sì! E’ proprio questa!”

“Perfetto allora, Kurt, per favore chiudi il negozio, devo iniziare a lavorare fin da adesso se volete il gioiello per domani mattina e voi dovrete aiutarmi, non posso avvalermi dei soliti aiutanti, questo lavoro deve rimanere segreto da quello che ho capito…” Il moschettiere annuì e poi obbedì e Artie, questo era il nome del gioielliere, si mise subito a dare ordini. Sembrava adatto a fare il regista, in poco tempo la sua bottega fremeva di attività.

Dopo diverse ore Artie li congedò indicando loro dove avrebbero potuto stendere i giacigli, ora toccava solo a lui lavorare.

Santana si stese a terra e notò con disappunto che Rachel stendeva la sua coperta accanto a lei, mentre Brittany era tutta presa ad osservare Artie lavorare. Sembrava inspiegabilmente affascinata da quell’uomo e Santana doveva ammetterlo la cosa la faceva infuriare. Osservare le loro teste così vicine, sentire la sua risata era davvero troppo, si alzò di scatto, afferrò la giubba e la spada e uscì senza degnare gli altri di una spiegazione. Fu sorpresa di vedere che era notte, avevano lavorato tutto il giorno riscaldando la fornace e preparando gli stampi e gli attrezzi che ora Artie stava usando per forgiare una nuova collana su cui fissare i diamanti.

Iniziò a passeggiare sperando che la fredda aria della notte le schiarisse la mente. Quella era la via dei gioiellieri e malgrado fosse piuttosto tardi le botteghe erano ancora aperte, un piccolo monile attrasse la sua attenzione, era un delfino, ricordava ancora quanto quegli animali fossero piaciuti a Brittany quando si erano messi a giocare davanti alla prua della nave. Con un moto di fastidio distolse lo sguardo e si allontanò, era possibile che qualsiasi cosa le ricordasse la ragazza? Passeggiò a lungo poi si voltò e tornò sui suoi passi accorgendosi immediatamente di essere seguita.

 

“Il tuo è davvero un lavoro magnifico!” Artie sorrise alla ragazza,

“Devo ammettere che mi piace dare forma alle cose, prendere un oggetto informe e trasformarlo in molto di più…” Artie abbassò lo sguardo ad osservare le sue gambe inerti, immaginava spesso di forgiarne di nuove.

“Quando racconterò alla Regina quanto sei bravo vorrà di sicuro che tu crei qualche cosa per lei!” Il ragazzo sorrise poi approfittando della vicinanza delle giovane le depose un bacio sulle labbra. Brittany fece un balzo indietro,

“No…” Lui la guardò in imbarazzo,

“Mi dispiace… credevo che…” La ragazza si morse le labbra mentre scuoteva la testa,

“Sai mi piaci… ma c’è una persona che mi fa battere forte il cuore”

“Capisco… è una persona fortunata!” Artie sorrise ma poi vedendo il volto triste della giovane inclinò la testa perplesso,

Cosa c’è Brittany?”

“Non mi vuole” Disse soltanto lei tenendo lo sguardo basso,

“Oh… allora è uno sciocco!” Brittany alzò lo sguardo e l’uomo le sorrise poi con la testa indicò lo stampo,

“Ti va di assistermi mentre lo rompo?”

“Sì!” Disse subito la ragazza riprendendo a sorridere.

 

Si voltò osservando il gatto che caracollava dietro di lei. Era un gattino minuscolo, magro e spelacchiato,

“Vattene!” Il gatto la ignorò prendendo invece a girarle attorno alle gambe. Santana cercò di non calpestarlo e al contempo di allontanarsi, riuscì sono nel primo intento, l’animale infatti sembrava deciso a non lasciarla. Santana proseguì imperterrita fino alla bottega di Artie poi lo chiuse sonoramente fuori. Kurt che era di guardia alla porta le lanciò uno sguardo perplesso ma lei lo ignorò. Osservò le figure addormentate a terra identificando immediatamente i capelli biondi di Brittany. Si mosse in silenzio e raggiunse Artie che indossava un paio di ulteriori lenti sui suoi occhiali e che nel sentirla arrivare alzò lo sguardo.

“Come sta venendo?” Chiese Santana lanciando uno sguardo perplesso all’informe massa d’oro su cui l’uomo stava lavorando.

“Bene… dovreste dormire, vi aspetta un lungo viaggio di ritorno” Santana annuì ma poi prese una sedia e si mise ad osservarlo lavorare. Kurt entrò nella stanza,

“Se non dormi tu lo faccio io” Ricevendo dalla ragazza un cenno di assenso si stese a terra avvolgendosi nella coperta.

“Come mai non riuscite a dormire?” Artie teneva gli occhi sull’oro che stava lavorando e non vide lo sguardo che Santana gli lanciò.

“Non ho sonno” Artie sorrise scettico e poi rimase in silenzio così Santana si ritrovò a parlare di nuovo, “Ho dei pensieri che non mi lasciano dormire ecco è tutto. Artie sollevò gli occhi dall’oro gli lanciò un’occhiata e poi tornò a concentrarsi sul suo lavoro.

“Ho baciato Brittany” Oh aveva colto nel segno! La rabbia lo avvolse come fuoco, non aveva bisogno di guardarla per sentire che si stava trattenendo a fatica dal colpirlo. “Mi ha respinto” concluse. Dalla ragazza non provenne nessuna reazione se non un lento sospiro. Artie sorrise poi le mostrò il suo lavoro,

“Allora cosa ne dite?” Ora che l’oro era stato lucidato e le parti di troppo erano state tolte la collana era perfetta, mancavano solo i diamanti. Vide lo sguardo di stupore della ragazza e il suo sorrise si allargò ancora.

“Vedete… non bisogna giudicare negativamente le cose solo perché appaiono diverse da quello che ci hanno insegnato!” Santana gli lanciò un’occhiata indagatrice e lui arrossì, forse la sua metafora non era stata così sottile come si era immaginato.

“Ora dovete solo incastonare i diamanti” Lui fece una smorfia,

“Solo? Ci vorranno ancora parecchie ore!” Lei annuì poi si alzò chiamò Mercedes perché facesse il turno di guardia e si stese, non sapeva bene come fosse successo ma casualmente si trovò sdraiata accanto al corpo addormentato di Brittany.

 

  
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