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Autore: hobrienxx    04/06/2012    9 recensioni
There's always hope è la storia di cinque adolescenti problematici senza il coraggio di andare avanti con la propria vita ma che, per qualche scherzo del destino, sono destinati ad incontrarsi e a conoscersi.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Seems the only one who doesn't see your beauty,
You walk around here thinking you're not pretty."
- Taylor Swift.
(6) shenae grimes | Tumblr
 
- So don't you worry your pretty little mind people throw rocks at things that shine and life makes love look hard -
Le note di una delle mie canzoni preferite mi accompagnavano anche oggi, come ormai facevano da due anni.
Mi chiamo Violet, ho gli occhi marroni e i capelli di una tonalità più chiara che ricadono disordinati poco piu' sotto alle spalle, gli occhi castani e odio il mio corpo, o meglio me lo hanno fatto odiare.
Tempo fa ero davvero felice, può sembrare strano raccontarlo ora che non c'è più nessuno, ma quando avevo sedici anni ero piena di amici, una migliore amica che avrebbe fatto di tutto per me e persino un ragazzo che mi amava, o meglio mi aveva amata.
L'unico motivo per cui vado a scuola, per il qualche mi sveglio la mattina è lei, Taylor Swift. Non lo saprà ma è il mio sorriso, mi da la forza di andare avanti in questa schifo di società, l'amore per lei forse è nato perchè è l'unica persona che mi trasmette emozioni.
Sono bulimica e lo devo ai miei vecchi amici.
Successe un estate di due anni fa, mi sentivo in pace con me stessa, camminavo per i corridoi contenta, non potevo dire di esser la piu' popolare ma mi sentivo bene con chi frequentavo, avevo un ragazzo che mi rendeva la persona piu' bella di questo mondo, con tutte le mie insicurezze tra le sue braccia mi sentivo al sicuro, anche se le persone mi davano della cessa non importava perchè c'era lui.
Lui, che dopo due settimane mi tradì.
Piansi, ore interminabili di lacrime versate in un bagno, singhiozzi, momenti di pazzia in cui cominciai a strappare le foto che ci avevano scattato quando eravamo insieme.
Insieme, una di quelle parole che nella mia vita non esiste piu'.
Quando tutti scoprirono che mi aveva tradita iniziarono a coalizzarsi contro di me, senza motivo, io non avevo fatto nulla, anzi io ero quella ferita, ma non importava a nessuno perchè loro sapevano che senza di LUI potevo essere presa di mira senza problemi, che non sapevo difendermi, così gli insulti diventarono all'ordine del giorno, la prola GRASSA divenne la mia migliore amica.
Si, grassa, io non mi ero mai sentita così ma a furia di sentirmelo dire cominciai a crederci, inizai a pesarmi di continuo, a vedermi grassa, cicciona, e cominciai a odiare il mio corpo, così tanto da iniziare a non mangiare piu'.
Le diete non mi facevano cambiare aspetto, così per un paio di giorni non mangiai nulla ma stavo male, il mio stomaco non reggeva, ero sempre piegata in due per la fame così scelsi un'altra soluzione, la bulimia, quella malattia alimentare e psicologica che consiste nel mangiare grandi quantità di cibo e di vomitarle subito dopo. Io però non ero solita ad ingozzarmi, così quando mi sentivo grassa allo specchio mi mettevo due dita in gola e vomitavo.
Forse non sono nemmeno bulimica, forse solo pazza.
All'inizio non fu facile ma poi ci feci l'abitudine.

Entrai nella scuola, a testa passa, posai i miei libri per terra e cambiai canzone quando qualcuno mi urtò. Non mi mossi, continuai a fissare per terra pronta per ogni tipo di insulto ma questo ragazzo mi guardò e sorrise semplicemente. Nessuno lo aveva mai fatto, io ero quella brutta e grassa.
Confusa da quella azione mi alzai e ascoltai che traccia era partita, era 'you should've said no', la canzone che più mi faceva pensare al ragazzo che mi aveva tradita, quello che mi ha fatto capire che io non sono ABBASTANZA e non lo sarò mai. Perchè se lo fossi stata lui non l'avrebbe fatto.
Ho paura dei giudizi delle persone, sono sempre pronte a dire una cosa brutta su di me, ho timore che nasca qualche nuovo mio difetto così non parlo, sto zitta, non guardo mai negli occhi.
Mia madre ha rinunciato ad aiutarmi, odio il mio corpo, la mia pancia, i miei fianchi, è tutto grasso, ho smesso di fare sport, di tenermi in allenamento, da due anni non indosso nessun tipo di costume, non mi cambio a scuola, evito ogni modo in cui qualcuno potrebbe attacarmi, senza risultato però.
Ecco la mia vita.

'Violet fuori, interrogata' tutti erano gli occhi puntati su di me, odiavo quei momenti.
'N-non so niente' dissi fissando il banco, oggi non era proprio giornata.
'Prima o poi avrei dovuto interrogarti, lo sapevi'
'Non può farlo alla cattedra?' bisbigliai.
'No mi spiace' inizai a sentire risolini sotto fondo, cominciai a tremare per la paura, una cosa che mi succede raramente quando non so davvero come comportarmi, attacchi di panico.
Non riuscì a dire molto alla professoressa perchè non ne avevo il coraggio, sapevo benissimo che avrebbero iniziato a deridermi se avessi detto una cosa sbagliata.
Appena suonò la campanella mi lancai fuori, quasi con le lacrime agli occhi.
Corsi in bagno e vomitai dal nervoso. Perchè dovevano farlo? Perchè proprio a me?
Mi sedetti a terra e pensai che forse non sarei mai piu' stata in pace con me stessa.
Violet, ce la farai, ce l'hai sempre fatta, ci'è Taylor con te.
Violet, riprenditi ed esci, è la cosa migliore da fare.

Seguii questo mio ultimo pensiero e decisi di andare a casa a piedi.
Ascoltavo le note del mio ipod, cercando di non pensare quando ad un tratto intravidi in lontanza quel ragazzo che si era scontrato con me in mattinata, aveva lo stesso sorriso mozzafiato.
Si era appena seduto ad un bar, c'era un altro ragazzo lì, dai capelli castani che si trovava a qualche centimentro di distanza ma non si erano neppure guardati, il silenzio regnava. Feci un passo verso di loro ma subito mi guardai la pancia.
Chi vuole un'amica grassa? Nessuno.
Chi vuole un'amica insicura? Nessuno.
Chi vuole un'amica incapace di parlare per paura di essere giudicata? Nessuno.

Combattuta tra il tornare indietro e andare da loro decisi all'ultimo momento di affidare questa decisione a una monetina.
Testa vado, croce torno a casa. La lanciai in alto e la feci ricadere.
TESTA.
Sorrisi tra me e me e a piccoli e insicuri passi andai verso quei visi sconosciuti.
Il ragazzo biondo si voltò sentendo dei passi e mi sorrise di nuovo.
'Ciao' disse.
'Sono Violet' risposi timidamente e piano senza stare a riflettere.
'Io Josh'. e sorrise per l'ennesima volta.
 

Angolo autrice.
Ho voluto dare ai miei personaggi dei visi famosi perchè mi piace molto di più in questo modo.
Violet, dato che non si capisce tanto, corrisponde alla bellissima Shenae Grimes.
Accetto ogni tipo di critica e consigli.
Un bacione, Holls.
  
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