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Autore: Savio    22/12/2006    2 recensioni
Questo è un'ipotetica storia del settimo libro di HP scritta da me ovviamente. Tutti i personaggi citati sono stati creati da J.K.Rowling e altri inventati da me con l'unico scopo di divertirmi e far divertire
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 7

Colpo al Parlamento

Londra. Il sole splendeva alto sul Palazzo del Parlamento e il Big Ben annunciava con lunghi e profondi rintocchi le tre del pomeriggio.

Il Primo Ministro assisteva, nel suo ufficio, alla riunione che si stava protraendo più previsto.

<< Il fatto è che stanno accadendo cose strane ovunque>> disse il rappresentante di uno stato straniero. << Morti misteriose, crolli di palazzi, esplosioni in luoghi affollati e per di più non riusciamo a risalire a nessun criminale o omicida>>.

Il Primo Ministro Inglese abbassò lo sguardo, imbarazzato. “Se sapessero”.

Apparentemente era l’unico in quella stanza a conoscere la verità, informazioni che dovevano rimanere segrete qualunque cosa fosse accaduta,ma che in quel momento rappresentava più una questione fastidiosa, degenerata nel caos assoluto.

Fin dal primo giorno della sua carica da Ministro aveva dovuto accettare il fatto che esistesse un mondo magico che viveva integrato e all’oscuro delle persone “normali” come lui preferiva definire.

Appena un anno prima aveva ricevuto la nefasta visita di Cornelius Caramel, ex Ministro della Magia, che portava con se notizie tutt’altro che fiduciose. Un certo Lord Voldemort, nemico temuto dalla comunità magica e creduto morto, era risorto in qualche strano modo e ora seminava il panico in tutto il paese e non solo, distruggendo e uccidendo qualunque cosa capitasse sul suo cammino.

Il Ministro Inglese aveva così dovuto vedersela con innumerevoli problemi, a partire dal crollo del ponte di Brockdale in cui avevano perso la vita innumerevoli persone e dei quartieri devastati nel West Country ad opera di un gigante.

Tutto era stato messo a tacere dagli incantesimi di memoria che alcuni membri del Ministero della comunità magica avevano applicato sui testimoni stravolti dalla visione del mostro di dimensioni abnormi; in questo modo il Primo Ministro si era trovato ad affrontare proteste sul malfunzionamento del suo Governo.

<< Potremmo collegare le esplosioni ad attacchi terroristici?>> chiese un membro del Consiglio.

<< Impossibile>> rispose un agente della sicurezza nazionale. << Avremmo trovato tracce, ma la pista che stiamo seguendo non porta da nessuna parte, nessuna persona sospetta e i testimoni sembrano inesistenti>>.

Il Primo Ministro si rigirò i pollici nervosamente e scrutò i membri della riunione schierati intorno a lui, sperando che non ponessero altre domande e mettendo così fine alla riunione.

Dentro di se aveva il frenetico desiderio di spifferare tutto, ma sapeva che non gli avrebbero creduto e che lo avrebbero scambiato per un pazzo o peggio avrebbe perso la sua carica.

Il suo sguardo cadde su Kingsley Shacklebolt, il mago sotto copertura che aveva il compito, secondo il Ministro della Magia, di sorvegliarlo dai pericoli che correva durante le ore lavorative.

L’uomo se ne stava in disparte, appoggiato al muro e noncurante della discussione che stava proseguendo nell’ufficio, gli occhi ridotti a fessure, lo sguardo incollato sulla finestra di fronte.

Il Primo Ministro decise di averne abbastanza e si alzò deciso dalla sua comoda sedia di pelle.

<< Dobbiamo garantire la sicurezza di ogni singolo cittadino>> disse battendo le mani sulla scrivania di legno scuro.<< Io stesso mi impegnerò ad attuare..>>.

<< Bloccate la porta! Bloccate quella maledetta porta!>>.

La voce di un uomo urlò in qualche parte dell’edificio e il grido fu seguito da un botto assordante e dal rumore di vetri infranti.

<< Cosa succede?>> chiese il Primo Ministro preoccupato.

La porta dell’ufficio si aprì improvvisamente ed entrò una guardia della sicurezza. Aveva il fiato corto, il volto paonazzo e una pistola stretta in mano. << Non vi muovete da qui! Qualunque cosa accada non muovetevi!>> disse con voce affannata, poi sparì di nuovo chiudendo la porta con un sonoro scatto.

<< Insomma! Qualcuno vuole dirmi che succede?!>> urlò il rappresentante dello stato americano alzandosi in piedi con aria impaurita.

Il Primo Ministro scosse la testa con gli occhi fuori dalle orbite. << Non lo so nemmeno io>> disse con voce persa nel vuoto.

Shacklebolt si lanciò verso di lui e lo afferrò per un braccio. << Qualunque cosa accada rimanga dietro di me>> disse con voce autoritaria.

<< Io…io non ho bisogno, ho una squadra speciale che può proteg..>>.

Due colpi di pistola riecheggiarono in uno dei corridoi del palazzo.

<< Le vostre armi non li fermeranno! Rimanga dietro di me!>> ordinò di nuovo Kingsley questa volta con più fermezza.

Altri tre colpi di pistola e urla confuse, poi tutto si fermò di colpo, immobile e silenzioso come mai.

Il Ministro smise di respirare e guardò il mago davanti a lui che aveva tirato fuori dalla giacca quella che doveva essere una bacchetta di legno lucido e nero.

La porta esplose in una moltitudine di schegge che si riversarono in tutta la stanza come proiettili folli; uno dei rappresentanti si afferrò la spalla trafitta da uno spuntone di legno.

Quattro figure vestite di nero e con i visi celati dietro a sinistre maschere entrarono nella stanza marciando decisi verso il Primo Ministro.

<< Levati di mezzo>> disse il primo Mangiamorte con voce crudele ergendosi minaccioso su Shacklebolt.

L’uomo non si mosse, piantò i piedi a terra e ostentò uno sguardo fiero e sprezzante. << Che cosa volete?>> chiese con voce decisa.

I Mangiamorte si scansarono di lato per far entrare una quinta persona che indossava una lunga veste scura che strascicava sul pavimento di lucido marmo. Il suo volto era una maschera di un verde acido dai riflessi metallici, contorta in un ghigno malvagio.

L’espressione di Shacklebolt si fece d’un tratto impaurita e il suo viso sbiancò, ma restò fermo sulle proprie gambe, pronto a smaterializzarsi portando con se il Ministro verso un luogo sicuro.

Aveva appena afferrato la manica della giacca dell’uomo quando un Mangiamorte, capite le sue intenzioni, si slanciò in avanti e gli spedì contro un Pietrificus Totalus.

Kingsley cadde a terra come un sasso, colpito dall’incantesimo, con il corpo rigido e colto da improvvisi spasmi.

I Mangiamorte risero divertiti dalla situazione, ma ad un cenno della mano della quinta persona, smisero subito e si ricomposero immediatamente.

Lo sguardo terrorizzato del Primo Ministro andava dalle cinque persone che erano appena entrate a Shacklebolt, disteso ai suoi piedi. Quando trovò le parole per parlare, la sua voce tremò:<< Co..cosa volete?>>.

La quinta, misteriosa figura si fece avanti ed ergendosi in tutta la sua altezza, tese le lunghe e affusolate dita verso la maschera che gli copriva il volto e la tolse, rivelando la ripugnante natura del suo viso cereo e serpentesco.

Gli occhi incandescenti di Voldemort erano fissi sul Ministro e i suoi lineamenti erano contorti in un ghigno beffardo. << Io non voglio, pretendo>> disse in un sussurrante sibilo.

<< Non vi muovete!>>. La guardia di sicurezza, nascosta dietro i membri della riunione, balzò al centro della stanza e puntò la sua Magnum contro l’essere, incurante del pericolo che correva.

<< Spara inutile Babbano>> lo provocò Voldemort sprezzante.

L’agente rimase immobile, la fronte imperlata di sudore e il respiro corto.

<< Molto bene>> continuò il Signore Oscuro estraendo dalla veste la bacchetta. << Visto che non ti decidi….ti punirò io per la tua sventatezza>>.

La guardia strinse con entrambe le mani l’arma e premette il grilletto tre volte.

Tutto avvenne nel giro di pochi secondi. I proiettili non raggiunsero mai Voldemort, ma si fermarono a pochi centimetri dal suo scarno viso, bloccati da una forza invisibile.

Il mago digrignò i denti e con ferocia lanciò una delle Maledizioni Senza Perdono.

<< Crucio!>> urlò scandendo le parole con determinazione. La guardia si accasciò a terra, contorcendosi e gridando dal dolore lancinante che lo aveva colpito in pieno. Svenne prima che Voldemort interrompesse la tortura.

<< Che questo sia di esempio a tutti coloro che hanno in mente azioni avventate contro di me>> disse guardando torvo i membri della riunione . << Ed ora torniamo a noi>>.

Voltò lentamente la testa verso il primo Ministro: << Lei deve essere il Ministro Babbano>> disse tornando a ghignare. << Io non ho bisogno di presentazioni, già da tempo,credo, Scrimgeur e Carammel le abbiano detto del mio ritorno>>.

Il Ministro annuì, ma le sue ginocchia tremarono involontariamente dopo aver visto ciò di cui era capace di fare.<< N…non capisco il motivo per cui lei è qui>>.

Voldemort rise crudelmente. << Bene, veniamo al dunque>> disse riponendo la bacchetta nella manica della veste. << Voglio che ogni singolo Babbano di questo pianeta sappia della comunità magica che si nasconde già da troppo tempo e naturalmente,di me>>.

<< Io… io non so come posso esserle d’aiuto>> balbettò il Ministro.

<< Crede che non abbia pensato anche a questo?>> disse Voldemort alzando leggermente la voce. << Portatelo via>> ordinò rivolto ad uno dei suoi seguaci.

<< Signore, che facciamo con quell’altro?>> chiese il Mangiamorte indicando Kingsley.

<< Per quel che mi riguarda non ha nulla a che fare con i miei scopi ed è stato anche di intralcio>> disse Voldemort sbrigativo. << Uccidetelo>>.

<< No, non potete farlo!>> gridò il Primo Ministro, mentre veniva trascinato via.

Il Mangiamorte si avvicinò al corpo immobile di Shacklebolt e con una punta di divertimento nella voce gridò: << Avada Kedavra!>>.

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