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Autore: NoMaggieProtested    04/06/2012    6 recensioni
-Tiff.. iniziò Tommo -Cos'è successo? proseguì lui tenendo lo sguardo basso e tortuandosi le mani per l'agitazione. -Niente, credo che Harry abbia raggiunto camera sua. disse lei con un tono piuttosto freddo. -Intendevo.. tra di noi.. rispose il ragazzo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Chapter 19.
 
-Sveglia!! Adam stava urlando per la casa da venti minuti ormai e Tiffany stava seriamente per dare di matto. Il bambino spalancò la porta bianca facendola sbattere  contro il muro con un tonfo; iniziò a saltare sul letto di Tiff facendo cadere tutti i cuscini e scoprendo la sorella -Marmocchio! Smettila! urlò lei esasperata.
La ragazza fu obbligata dalla madre ad alzarsi; la donna aveva bisogno del suo aiuto con i preparativi della festa per Adam. Non ne aveva la minima voglia, non perché non volesse bene a quel piccoletto, adorava stare con lui, ma forse perché era leggermente gelosa. Quando Tiffany era piccola, i suoi genitori non si erano mai sbattuti più di tanto per le sue feste di compleanno e vedere così tanto impegno da parte loro nell’organizzazione del compleanno di suo fratello l’aveva resa invidiosa. Si alzò contro voglia dalle coperte tiepide, si infilò un paio di shorts della tuta di Hollister che le calzavano a pennello sulla sua vita sottile; un maglione beige sformato come maglietta, adorava quel maglione e, anche se esteticamente non era il più alla moda, era comodissimo e le piaceva indossarlo in ogni periodo dell’anno. Scendendo le scale si infilò gli UGG, beige anche quelli, e raggiunse la cucina dove si trovava tutta la famiglia riunita. 
Tutti ridevano spalmando burro e marmellata sui toast caldi; la mamma era ai fornelli che cucinava qualcosa, pancakes dall’odore.
Sembrava una famiglia perfetta che nascondeva i difetti e i problemi sotto falsi sorrisi. Peggio della pubblicità del Mulino Bianco. 
Alla vista diabetica delle persone intorno al tavolo la ragazza afferrò un pancake e una mela e corse di nuovo in camera sua sempre più di malumore.
Si era riappisolata sul letto quando il pianto di Josh, il fratellino minore, e lo stridio del campanello la svegliarono bruscamente. La ragazza ficcò la testa sotto il cuscino pensando che fossero i compagni di Adam che erano già arrivati, pronti ad urlare per tutto il giorno. 
-Oh ciao Luois...prego accomodati! Sentendo quelle parole Tiffany scattò al piano inferiore così velocemente che a metà rampa di scale dovette fermarsi e afferrare il corrimano per un instante, riprendere l’equilibrio e rincominciare a correre per raggiungere il fidanzato in salotto. Troppo tardi, i genitori della ragazza avevano già iniziato l’interrogatorio stile FBI.
-Lou!!!Ciao mamma ciao papà! Disse Tiff frettolosamente prima di prendere il ragazzo per la mano e trascinarlo in cameretta. 
 
Una volta raggiunto il piano superiore i due si buttarono a peso morto sul materasso lasciando le loro dita intrecciate. - Ti prego! Portami via! Non voglio fare da Baby-sitter ai marmocchietti per tutta la giornata! Piagniucolò Tiff. -Sai che ti porterei ovunque piccoletta, ma tua madre mi ha chiesto di badare a quei bambini intanto che lei e tuo padre vanno con Josh dal pediatra... ci hanno incastrato, non ho potuto dire di no! Rispose Lou cercando di far ragionare la ragazza.  Lei con il broncio si avvicinò al ragazzo e gli diede un bacio dulla punta del naso, segno che aveva capito la situazione e aveva accettato di badare ai piccoli per il pomeriggio. Lui ricambiò il bacio alzando la testa per raggiungere le labbra di Tiff; iniziò così uno dei loro baci appassionati. La ragazza si mise in braccio a Louis che la prese per i fianchi premendo le dita sulla sua pelle chiara; lei intanto giocava abilmente con i suoi capelli, spettinandoli leggermente. 
La madre della ragazza fece irruzione nella sua stanza senza preoccuparsi di bussare. –Noi usciamo, ti ho lasciato i soldi per ..  solo a metà frase si accorse di cosa stava succedendo fra i due giovani. Tiffany si staccò improvvisamente scivolando dalle ginocchia di Louis e finendo maldestramente col sedere sul tappeto. Era rossa dalla vergogna, ma anche dalla rabbia; sua madre sapeva che i due erano fidanzati, ma essere visti a baciarsi così intensamente la metteva in imbarazzo. In più la donna non aveva nemmeno bussato. Tiffany iniziava davvero ad odiare quella casa. –Grazie Signora Richards, ci organizzeremo per il pranzo! A più tardi! Disse Lou con estrema naturalezza sfoggiando un sorriso sicuro. La signora lasciò l’uscio della porta per poi scendere le scale marcando ogni scalino con il rumore dei tacchi.
Louis tese una mano verso l sua fidanzata che era ancora per terra, lei si alzò sbuffando sonoramente; - Almeno portami fuori a pranzo! Chiese lei implorante ed esasperata. Louis la guardò nuovamente sorridendo con dolcezza, perché quel ragazzo era sempre sereno e cordiale in ogni situazione?
-E i due marmochietti? Dove li lasciamo?  Chiese Tomlinson. -Adam e Josh mi stanno rovinando la vita, sai?  Rispose lei sedendosi di nuovo sul letto pesantemente tanto che una ciocca di capelli morbidi le scivolò davanti agli occhi. 
Lou ebbe una delle due idee geniali; chiamò subito la paninoteca americana. Quel piccolo locale faceva dei Bagel spettacolari e fortunatamente faceva anche consegne a domicilio. Ordinò di tutto, tantissimi panini e ne prese perfino uno per il piccolo Josh che non aveva  nemmeno i denti! – Si inizia da piccoli a mangiare prelibatezze! Aveva detto una volta appeso il telefono.
Dopo appena cinque minuti il ragazzo delle consegne suonò alla porta:  classico fattorino, divisa squallida e un penoso cappellino viola con la visiera rivolta all’indietro. Il ragazzo tolse i panini dalla borsa con fare scocciato e li porse a Tiff, disse il prezzo masticando rumorosamente il suo chewing gum; e intanto che la mora stava porgendo i soldi al ragazzino Louis arrivò abbracciandola da dietro massaggiandole delicatamente i fianchi. Il fattorino li guardò schifato. -Niente ragazza eh? lo provocò Lou. Il ragazzo si limitò a mandargli una frecciatina per poi voltarsi e scendere i pochi scalini. Dopo aver chiuso la porta Tiffany disse scherzosamente –Fai poco lo sbruffone! Sei venuto a vedere la divisa del tuo lavoro futuro? Lou iniziò a farle il solletico nel punto in cui aveva poggiato le grandi mani.
 
Quando la battaglia del solletico fu finita, i due raggiunsero la cucina per mangiare i gustosi bagel che avevano ordinato. Purtroppo il tavolo di legno chiaro era occupato da teglie e piatti sporchi e la tovaglia lilla era ricoperta di farina e cosparsa di cioccolato in polvere. –Mi dicono che la famiglia Richards è molto ordinata! Scherzò Louis ironicamente dando una leggera spallata a Tiffany. –Ok, ok. Mia madre ha gentilmente lasciato un casino infernale ma non saremo di certo noi a pulire! Pronunciò lei mentre prendeva per mano Adam e lo portava di sopra. Lou prese in braccio Josh e il suo biberon e tutti e due salirono le scale per raggiungere la camera da letto di Tiff; lei accese il pc e sintonizzò  il mac su dei cartoni in streaming  e lo piazzò di fronte ai piccoletti sul letto. Lou prese i panini e i due ragazzi improvvisarono un picnic sulla scrivania ricoperta di foto della mora. –Assaggia! Disse Louis porgendo la sua ciambella di pane a Tiffany; lei ne prese un piccolo morso rimanendo sporca di maionese ad un angolo della bocca. Eccoli di nuovo, Tommo approfittava di ogni situazione per schioccare baci sulle labbra sottili della sua ragazza.  
-Buona la maionese? Chiese lei una volta che Lou si staccò. –Dato che era sulle tue labbra .. decisamente si! Rispose lui con un sorriso soddisfatto. 
Dopo aver finito il pranzo i fidanzati pulirono frettolosamente coi tovaglioli le briciole per poi tornare al piano inferiore per infornare gli speciali biscotti al cioccolato bianco e cocco che la mamma d Tiffany faceva per ogni compleanno.
Mente Lou infornava la teglia lo stridio del campanello risuonò per la casa semivuota. Tiffany si affrettò ad aprire; non fece in tempo a scostare la porta che un tornado di bambini urlanti invasero la casa come se fossero appena arrivati a Disney World e corressero per andare ad abbracciare Topolino, che in questo caso era Louis. Tommo adorava stare con i bambini. Quando passava del tempo con i più piccoli svelava il suo lato più buffo e tenero: era incredibile quanto potesse essere dolce con quelle creature. 
Mentre Tiffany era i cucina con Josh per controllare i biscotti che cuocevano in forno diffondendo un buonissimo odore di pastafrolla per tutta la stanza, si potevano chiaramente sentire le fragorose e tenere risate dei bambini, quelle che sono così contagiose che mentre le ascolti non ti accorgi nemmeno che un sorrisetto ti è spuntato sul viso, le risate più sincere e incontrollabili; ogni tanto si sentiva Lou fare versi strani cercando di imitare gli animali della fattoria seguito dal riso di tutti i bambini. 
Il campanello suonò nuovamente: probabilmente qualche ritardatario o qualche mamma si era persa nel cercare la via di casa Richards. 
 
Appena aperta la porta Tiffany indietreggiò prontamente preparandosi ad un’altra massa di ragazzini urlanti, ma la scena che le si presentò fu totalmente diversa dalle due aspettative: una ragazza mediamente alta con i capelli castani, lisci probabilmente da più passaggi con la piastra che ricadevano morbidamente sulle spalle; il suo volto era giovane e fresco, occhi verdi intensi , che ricordavano incredibilmente quelli di Harry, non erano truccati ma brillavano di luce propria e attiravano subito l’attenzione di chiunque; uno spruzzo di lentiggini le incorniciavano il nasino leggermente all’insù.  Quel viso sembrava estremamente conosciuto agli occhi di Tiff.  Le sembrava di aver già visto la ragazza da qualche parte ma non sapeva dove. 
La giovane teneva per mano due bambini identici, si differenziavano solo per le magliette indossate: una rossa con la faccia di Elmo e una con il simbolo di Batman. Sul volto dei due piccoli di accese un sorriso quando videro il salotto pieno di palloncini fluttuanti, si staccarono dalla ragazza e corsero in sala. 
Le due ragazze si scambiarono un sorriso trattenuto ma a Tiff rimaneva il dubbio di aver già visto quella ragazza così semplice ma dall’aria simpatica e socievole. –Hei, scusa e mi permetto .. E’ possibile che io e te ci siamo già viste da qualche parte? La tua faccia mi è stranamente famigliare.  Chiese  la mora un po’ titubante. L’altra rispose con un sorriso tranquillo: -Avevo anch’io lo stesso dubbio!  Abbiamo pranzato insieme il primo giorno di scuola! Era vero: il primo giorno Tiffany aveva dovuto fermarsi in segreteria perché la sua combinazione dell'armadietto non coincideva con quella che c'era scritta sul foglio di orientamento, così una volta raggiunto il cortile con i tavoli per pranzare, erano tutti occupati e quella ragazza socievole le aveva fatto spazio sul suo tavolo.
Le due si sorrisero.
 
-So che non è l'offerta più allettante ma io e Louis dobbiamo curare i bambini oggi, ti va di passare il pomeriggio con noi? propose Tiffany alla ragazza sfoggiando un sorriso quasi implorante.
-Certo! Perchè no, Tiffany giusto? rispose l'altra mettendosi una ciocca di capelli mori dietro l'orecchio e scoprendo uno stupendo orecchino a forma di ciambella rosa.
Le due ragazze si presentarono nuovamente giusto per rinfrescarsi la memoria. 
Quella semplice ragazza era Olivia 'Ollie' Silver Galante.
 
I ragazzi badarono ai piccoli per tutto il pomeriggio, quasi 4 ore di giochi, indovinelli e risate; Non era così noioso come si immaginava Tiff, in fondo quei marmocchi erano divertenti e dopo quelle ore la ragazza si era convinta che Lou sarebbe stato un ottimo padre un giorno. Anche Ollie si era rivelata molto simpatica; un po' timida all'inizio ma un'esplosione di energia positiva una volta rotto il ghiaccio. Nonostante il divertimento i 3 ragazzi erano esausti; Piano piano il campanello iniziò di nuovo a squillare e i bambini tornarono a casa; anche i gemelli vennero portati a casa dal padre di Olivia mentre la ragazza decise di scendere in taverna con i due fidanzati.
Si sentiva leggermente il terzo in comodo, soprattutto quando Tiff si sedette sulle ginocchia del ragazzo che era seduto sulla poltrona. I due stavano pomiciando e Ollie era abbastanza imbarazzata; si guardava intorno freneticamente per non mantenere lo sguardo fisso su di loro. Per quanto avevano ancora intenzione di stare incollati?
I piccioncini si staccarono, ma fu troppo tardi perchè Ollie si era già mangiata tutte le unghie per l'agitazione e la noia di quegli istanti che per i fidanzatini erano sembrati pochi secondi ma per Olivia sembrò un'eternità! Pochi secondi dopo Lou urlò: -Idea folgorante! pronunciò le parole cercando di enfatizzare la frase e sobbalzare la ragazza rannicchiata sulle sue ginocchia.
Olivia scoppiò a ridere; evidentemente non era abituata alla scemenza di Tommo. Che bella risata aveva Ollie, era come quella dei bambini, spontanea e leggermente acuta. Adorabile.
Il ragazzo propose di chiamare gli altri e fare un Pizza-Film tutti insieme.
-Un.. Pizza.Film? chiese la nuova arrivata decisamente confusa. -Si, ordiniamo una decina di pizze tutte diverse, le più strane possibili e ce le mangiamo guardando film demenziali. rispose Tiff fiera delle cavolate che faceva con gli amici.
Ovviamente anche Ollie era invitata ma la sua timidezza ebbe la meglio; aveva rifiutato gentilmente, solo l'idea di essere in un gruppo nuovo in cui tutti già si conoscevano con il rischio di dare fastidio le faceva attorcigliare lo stomaco.
Uscì dalla stanza per chiamare il padre e farsi venire a prendere ma al telefono l'uomo le disse che la signora Richards l'aveva invitata a restare a cena dicendo che si sarebbe sicuramente divertita in taverna con gli altri ragazzi; lui aveva acconsentito e appena presi i gemelli tutta la famiglia era andata dalla nonna; in poche parole nessuno poteva venire a prenderla.
Olivia rientrò nella stanza con le guance arrossate per la vergogna: -So di aver rifiutato il vostro invito ma tua mamma ha detto a mio padre che sarei rimasta a cena; Nessuno mi può venire a prendere ora. Disturbo se rimango e passo la serata con voi? disse guardando il pavimento per non incrociare lo sguardo che sentiva premere forte su di se da parte dei due ragazzi.
-Oh figliola.. disse Lou alzandosi e facendo una voce strana, più nasale del solito -Ma che cacchio di problemi ti fai? Ovvio che puoi rimanere! i 3 risero e chiamarono gli altri compagni del gruppo.

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Wooow.. domani nevicherà verde a pois fuxiaa :D Maggie ha pubblicatoo! 
Ok.. si, lo so lo so! sono passati secoli.. ma non so che mi prende! 
Ho una sorta di blocco dello scrittore D: 
In più questo capitolo è stato un parto gemellare quadruplo (?)
MI SPIEGO MEGLIO: L'ho riscritto 3 volte cazzarola -.-
La prima volta l'ho scritto una notte in gita sulle note dell' iPhone e alla mattina non si era salvato (non chidete perchè)
La seconda volta l'ho riscritto sul pullman di ritorno e quando sono arrivata a casa ho cliccato il cestino per sbaglio e si è sputtanato S;
La terza l'ho scritto a scuola e grazie a Dio eccolo quii ;))
Di solito ho sempre capitoli pronti ma il prossimo lo devo ancora finire e dato che ora non ho più
"ISPIRAZIONE" (manco ci fosse Gesù -.-" --> ispirazione divina) non vi garantisco che pubblicherò a breve!
Scusaaaaaaate..! Non mi abbandonate anime belle :3
xx.
Maggie (:
  
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