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Autore: xtomlindad    04/06/2012    2 recensioni
Larry || Ziam || Rochelle+Niall
Non tutto è come sembra, e Rochelle ne è la prova vivente
Se non vi piace il genere non leggete. non plagiate!
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Diciassettesimo
 
Niall

 

 
Baciare Jessica era stato l’errore più grande sia secondo me che secondo i ragazzi, ma nonostante questo ora stavo con lei.
Eravamo nella mia stanza, mentre ci baciavamo, e nonostante su di me ci fosse lei, io pensavo alla mia ex ragazza. Perché ormai avevo fatto trenta e dovevo fare trent’uno.
-Sei stato proprio uno stronzo- sentenziò Zayn irrompendo nella mia stanza
-Zayn, esci-
-No che non esco. Al posto di stare con Rochelle stai con questa puttana, come la mettiamo?-.
Jessica sorrise sorniona, e poi si alzò, affiancandomi –La mettiamo nel modo in cui tu porti il tuo brutto culo mulatto fuori da questa stanza e ti fai gli affaracci tuoi, perché evidentemente questa puttana è meglio della tua Rochelle- concluse soddisfatta, ma tutto ciò poco prima che la mia mano lasciasse l’impronta delle cinque dita sulla sua guancia.
-Tu stai zitta, e tu- dissi indicando Zayn –Esci da questa stanza-
-E se non me ne vado?- grugnì il pakistano, mentre una spaventata Jessica raccoglieva le sue scarpe e la sua borsa e se la filava
-Se non lo fai suppongo di doverti spaccare la faccia, mia grandissima testa di cazzo-
-Come mi hai chiamato scusa?-
-Hai sentito bene- sorrisi.
Mi girai, pensando che questa animata discussione lo avrebbe indotto ad uscire dalla mia camera ed a ritornare sui suoi passi, quando invece la sua mano toccò la mia spalla, e dopo avermi fatto voltare mi tirò un pugno in volto.
-Fanculo- sputai io, sorreggendomi con una mano dal pavimento e con l’altra pulendomi il sangue
-Fanculo tu. Irlandese di merda- sbraitò quasi a denti stretti, con odio, poco prima di andarsene.
 
Non era mai stato nella mia natura rovinare i rapporti interpersonali con amici o con conoscenti, ma questa volta non avevo messo l’orgoglio da parte, e si sa: chi sbaglia paga.
Essere testardo ed orgoglioso è sempre stato un mio pregio, perché quelle due facciate del mio carattere mi avevano sempre portato a raggiungere alti livelli cioè il successo, ma dopo il pugno di Zayn, quello diventò anche un difetto. Difetto da sopprimere, s’intendi.
-Che cos’hai combinato?- mi chiese Liam, iniziando così una lunga discussione che sicuramente non avrebbe portato me e Zayn ad eventuali chiarimenti futuri. Il suo discorso fu fatto a vuoto.
Ciò che mi interessava di Jessica era il ‘non comprendere i propri sentimenti in una relazione’ e ciò mi faceva davvero comodo tenendo conto del mio carattere sentimentale.
Sarei, sinceramente, potuto tornare da Rochelle, ma sapendo che lei mi avrebbe rifiutato a prescindere decisi di non provarci neanche, e di lasciare tutto al fato.
 
Chi crede al destino vuol dire che ha perso di vista se stesso”
 
Ed io: dov’ero? In quel immenso oceano chiamato vita, forse? Oppure mi ero disperso, naufragato, come una barca che perde di vista il suo obbiettivo principale e senza persistere si lascia andare agli ostacoli della vita?
Di certo non ero stato cresciuto con l’ideologia della volpe e dell’uva aspra. No di certo, anzi.
 
-Rochelle?- bussai alla porta della sua camera
-Niall- disse con voce neutra, come a salutare.
-Vorrei solo dirti che mi dispiace-
-Cosa significa per te ‘mi dispiace’ ?-
-Significa essere dispiaciuti.. rammaricati per qualcosa che si ha fatto, qualcosa di cui ci si vergogna-
-Quindi tu ti vergogni della scelta che hai fatto?- mi guardò, con un velo di lacrime sugli occhi
-Sì, in ogni istante- dissi guardandola, ammettendo che avevo fatto la cazzata più grande della mia vita a lasciarmi scappare una ragazza così, come lei.
-Avevano ragione. Loro avevano ragione. Io avevo ragione-
-A dire cosa?- chiesi interrogativo, poiché sembrasse farneticare
-Che noi due potevamo solo essere amici- sussurrò appena –E forse nemmeno quello-
-Basta che tu torni a fidarti di me..- azzardai
-Come potrei, Niall?- mi chiese, per poi riprendere col discorso –Magari essendo tua amica appena avrò bisogno di un aiuto, tu lascerai la mia mano, da codardo-
-Non fare la teatrale- la rimproverai
-Suppongo che essendo la mia vita sia io a decidere come rapportarmi con le persone- rispose acida
-Ciò vuol dire?-
-Che su di te si è chiuso il sipario. Addio, Niall- esplicò, per poi girarsi dall’ altra parte del letto ed ignorare la mia presenza nella stanza. Come se fossi un fantasma, un fantasma del suo, ormai, passato.

 
  
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