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Autore: Midori_    04/06/2012    1 recensioni
Lei è una serpe che sa solo scavare un antro umido in cui rifugiarsi.
Lui è un grifone che ha perso parte del suo coraggio.
Intorno a loro c'è un mondo stanco e spezzato.
E forse insieme, riusciranno a scrivere qualcosa in quel quaderno bianco che è diventato il loro cuore.
[Dalla Storia: ]
-Fra due sere, ti va …Ti va di venire alla festa della squadra di mia sorella?-
Eccolo il contentino.
L’amaro boccone da ingoiare.
Una festa piena di coraggiosi Grifondoro.
Scosse la testa Pansy. –Non sono una tipa da festa.- rispose solamente.
-E allora che genere di persona sei?-
-Una di quelle che preferisce l’azione o il silenzio alle parole di cortesia.- spiegò mentre apriva la porta.
Ron si bloccò e la fissò stranito. –E’ una risposta strana.-
-E’ la risposta più sincera.-
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Pansy Parkinson, Ron Weasley
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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#Specchi Opachi





-Come va?-
Era una domanda del tutto lecita.
Una normalissima richiesta di informazione base da cui poi partire per parlare delle solite cose.
Un rito.
Ma da molto tempo, Ron, sfuggiva a quel cerimoniale. Nessuna lunga risposta, nessun racconto particolare.
-Non male, e tu?-
E il giro di parole ricominciava.

Harry Potter rimaneva il suo migliore amico.
Anche se il suo sguardo era diventato sfuggente, opaco.
Il giovane ragazzo, tormentato e stanco, era scomparso non appena la guerra era finita. Seppelliti gli amici e i parenti, lui era rinato.
Ma quelli che più non riusciva a sopportare erano i colori tenui dei suoi maglioni.
Gli strani consigli che chiedeva a tutti, i fiori che comprava, l’aria contenta con cui rispondeva a quel dannato aggeggio babbano, la felicità che traspirava da quegli occhi verdi.
Perché dietro non c’era tutto questo non c’era più sua sorella.
Dietro c’era lei.

Fingeva di essere tranquillo.
Pretendeva dai suoi muscoli facciali il massimo sforzo per contrarsi in un sorriso comprensivo.
Sì, perché Ron era comprensivo.
Talmente indulgente, dall’aver accettato di vedere Hermione fra le sue braccia di quello che ormai era solo uno specchio opaco.
-Domani sera c’è quella festa al Paiolo, tu vieni?-
Ron bevve un sorso di birra comune e scosse la testa. –No, domani … - lasciò in sospeso perché dalla porta di quel locale entrò un’arruffata ragazza dalla pelle pallida.
Pansy marciò fino al bancone, lasciando che il cappotto scivolasse dalle sue spalle, tolse con delicatezza la sciarpa verde che prima le copriva il collo sottile.
-Domani non posso. Devo …Studiare.- buttò lì Ron appoggiando bruscamente la birra che rovesciò qualche goccia sul tavolino di legno.
Harry aggrottò le sopracciglia. Nonostante tutto quello che era successo, rimanevano legati da uno strano filo rosso, sentiva che era una bugia, una balla inventata esattamente qualche secondo prima, un modo per evitarlo, per scomparire e ricomparire come un qualunque personaggio secondario.
Ma quella volta non indagò oltre.
Prese per buona quella falsa verità e si dileguò qualche secondo dopo.

Ron rimase incerto seduto su quel tavolo, stringendo la seconda bottiglia di birra babbana, con lo sguardo che saltava dalla schiena appena coperta dal pizzo trasparente al tavolino di fronte a lui.
Avrebbe voluto evitarla, ma c’era qualcosa che lo inchiodava lì.
Pura eccitazione.
Primordiali istinti.
Lei si voltò bruscamente quasi bruciata dal suo sguardo e i loro occhi s’incrociarono.
Occhi azzurri.
Occhi neri.
Un mezzo sorriso increspò le labbra di entrambi.
Lei scese incerta dal suo sgabello e lo raggiunse. Posò con precisione studiata la borsa e la giacca, lasciò che la sciarpa verde penzolasse sciolta sulle sue spalle, coprendo quella schiena nuda.
-Mi devi una bottiglia di Whisky, Weasley.- disse lei, sorseggiando il suo bicchiere di vino.
Ron annuì distratto mentre i suoi occhi indugiavano un po’ troppo sulla sua scollatura accennata.
-Come …-deglutì per ingoiare quella strana eccitazione. – Come mai così elegante Parkinson? Malfoy ha tirato le cuoia?- domandò cercando di nascondere quel rossore sulle guance, ormai a fuoco, bevendoci sopra.
Pansy lasciò il bicchiere accanto alla sua prima bottiglia di birra, si passò una mano fra i capelli corti e socchiudendo gli occhi. –Spero che quel dannato giorno si avvicini.- sussurrò sovrappensiero.
Quelle poche parole colpirono il petto di Ron e confusero i suoi ricordi.
Silenziosi si guardavano, certi che l’altro riuscisse solo a vedere l’opaca immagine di loro stessi.
Erano due pessimi specchi.
Degli specchi opachi.





[Ringrazio coloro che stanno seguendo e leggendo! Un bacio,
Midori_]

   
 
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