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Autore: Midori_    05/06/2012    1 recensioni
Lei è una serpe che sa solo scavare un antro umido in cui rifugiarsi.
Lui è un grifone che ha perso parte del suo coraggio.
Intorno a loro c'è un mondo stanco e spezzato.
E forse insieme, riusciranno a scrivere qualcosa in quel quaderno bianco che è diventato il loro cuore.
[Dalla Storia: ]
-Fra due sere, ti va …Ti va di venire alla festa della squadra di mia sorella?-
Eccolo il contentino.
L’amaro boccone da ingoiare.
Una festa piena di coraggiosi Grifondoro.
Scosse la testa Pansy. –Non sono una tipa da festa.- rispose solamente.
-E allora che genere di persona sei?-
-Una di quelle che preferisce l’azione o il silenzio alle parole di cortesia.- spiegò mentre apriva la porta.
Ron si bloccò e la fissò stranito. –E’ una risposta strana.-
-E’ la risposta più sincera.-
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Pansy Parkinson, Ron Weasley
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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#Piccole sorgenti di calore.




Da quando Weasley era così alto?
Da quando aveva quelle spalle larghe, da quando i capelli si erano allungati, da quando aveva un leggero cenno di barba rossa?
E lei, quand’è che si era accorta?
Aveva bevuto poco quella sera. Era lucida, ma il suo cuore era da tempo annegato in quell’alcool di disperazione e autolesionismo.
Salutò il Rosso, s’infilò il cappotto, lanciando un breve sguardo malizioso a quei occhi azzurri, prese la borsa.
Avrebbe camminato, avrebbe congelato quelle strane e nuove sensazioni, avrebbe percorso parte della via sorridendo.
Avrebbe...
Ma il suo braccio l’aveva fermata sulla soglia del locale.
E per un secondo, Pansy, venne riscaldata e il suo cuore si risvegliò.


Stringeva quel braccio senza capire perché.
La trascinava lungo la strada senza avere idea di dove andare.
Furono le prime gocce di pioggia che lo fermarono.
-Piove.- disse solamente mentre l’acqua cominciava a coprirlo.
Pansy alzò il viso e lasciò che il viso venisse bagnato. –Piove.- ripeté lei.
Si guardarono incerti e rimasero a bagnarsi.


Quando la pioggia divenne insopportabile e i loro cappotti erano diventi pesanti a causa della pioggia, si rifugiarono in un piccolo vicolo con un tetto di plastica.
Potevano smaterializzarsi.
Potevano fuggire.
Ma non lo fecero. Rimasero a guardare la strada allagarsi, le persone passare, il tempo incattivirsi sempre di più.
Fu l’insistente modo con cui si fissavano che li accese.


Le labbra di Pansy si scontrarono con quelle secche e sorprese di Ron, per prime.
Il bacio venne approfondito lentamente, mentre le braccia del ragazzo cercavano rifugio sotto il cappotto bagnato e quelle della ragazza stringevano ciuffi rossi.
Fu uno scontro ad armi pari, fendenti gentili si susseguivano con colpi più crudeli.
Quando Ron morse le morse il labbro, riacquistò parte del potere e la spinse contro il muro del vicolo.
Smisero di baciarsi, di toccarsi e rimasero a guardarsi, cercando di reprimere l’eccitazione e i respiri affannosi.
-Non c’è bisogno di fare il cavaliere Weasley, solo … - non finì la frase che venne attaccata di nuovo e si alzò sulle punte per fronteggiarlo meglio.
No, non c’era bisogno di parlare, pensò Pansy.
Erano solo alla ricerca di piccole sorgenti di calore.






[Un ringraziamento a Luna. Questo capitolo è dedicato a te.
Un bacio, Midori_]

   
 
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