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Autore: one directioner    05/06/2012    45 recensioni
Loro non mi conoscono. Io, invece, si.
Loro sono la perfezione. Io non mi piaccio.
Loro sono famosi. Io non sono nessuno.
Loro sono lontani. Io sono qui.
Ma, per favore, lasciatemi sognare la mia vita con i One Direction.

*** Era la sensazione più forte che avessi mai provato: come se tutto il resto fosse finito e c’era solo lui, come se non riuscissi più a pensare a niente, come se ci fossero terremoto, pioggia, sole e ghiaccio contemporaneamente. Le nostre labbra si muovevano con armonia e le nostre lingue danzavano il più bello dei valzer. Tutto ciò per cui valeva la pena di vivere io l’avevo appena trovato e non lo avrei mai lasciato andare.
 
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una volta ritornati a casa io ed Harry ci buttammo sul divano sfiniti e, poco dopo, ci raggiunsero i ragazzi. Quando però il mio sguardo incontrò quello di Louis mi venne in mente tutto ciò che mi aveva detto il mio migliore amico: dovevo riuscire a dimenticarmi di lui prima di innamorarmi completamente. Così annunciai che andavo a farmi una doccia evitando anche le occhiate di Zayn che sembravano volermi comunicare qualcosa. Quel ragazzo non riuscivo proprio a  capirlo: un attimo prima ci prova spudoratamente con me e poi Harry mi riferiva che si era appena mollato con la ragazza e stava soffrendo molto a causa della loro rottura … bah. Mi precipitai al piano superiore ed entrai direttamente nel bagno, mi spogliai e infine entrai nella doccia. Dopo circa quaranta minuti ero pulita e profumata di vaniglia e cocco: l’essenza del mio shampoo. Arrivai in sala dove vidi che Liam stava guardando la tv sdraiato sul divano così mi buttai, con la leggerezza di un ippopotamo, accanto a lui.
-Eih dove sono gli altri?- domandai.
-Louis e Niall di sopra mentre Zayn e Harry sono andati a prendere delle pizze.-  rispose senza staccare gli occhi dallo schermo colorato.
-Ok perfetto. Allora vado ad apparecchiare intanto!-. Entrai in cucina, pulii il tavolo e sistemai piatti e forchette, poi sentii Liam urlare dalla sala.
-Hai bisogno?- . Che tesoro di ragazzo, uscii dalla cucina e lo raggiunsi vicino al divano.
-Ho fatto tutto grazie mille.- risposi dandogli un bacio sulla guancia. Qualche minuto dopo il campanello suonò ripetute volte e insistentemente. Capii che erano arrivati i ragazzi con le pizze e mentre Liam andava ad aprire io mi precipitai in cucina prendendo posto a tavola: stavo letteralmente morendo di fame. Quando entrarono anche gli altri mi guardarono con espressione divertita.
-Strano: solitamente è Niall quello che si siede per primo per paura che gli altri divorino il suo cibo. – osservò Louis con un sorriso facendo ridere gli altri, ma io avevo completamente perso il filo del discorso alla parola “strano”. Infatti, appena quel ragazzo aveva messo piede nella cucina, i miei occhi si erano posati su di lui, divorando ogni tratto del suo corpo e cibandosi di tanta bellezza. Indossava una maglietta a mezzemaniche che metteva in risalto i muscoli allentati tirati per lo sforzo di reggere le pizze, aveva la barba accentuata e i capelli volutamente spettinati. Prima di poter capire che stava parlando con me, mi ritrovai a tuffarmi dentro all’oceano azzurro dei suoi meravigliosi occhi.
-Ehm … sì, però domani pioverà. – risposi dicendo la prima cosa che mi passava per la mente mentre, a fatica, distoglievo lo sguardo da lui per posarlo sul mio bicchiere. Quando mi resi conto della sciocchezza che avevo detto arrossi e mi maledissi per essermi fatta catturare dal suo fascino. Louis mi guardò corrugando la fronte, ma prima che potesse aggiungere qualcosa Liam mi salvò.
-Datele la pizza, in fretta! Sta impazzendo e dice cose senza senso! Anche a Niall a volte succede … Per esempio l’altro giorno aveva iniziato a raccontarmi  la storia assurda di un pinguino che aveva conosciuto alle Bahamas così gli ho preparato un tramezzino, gliel’ho ficcato in bocca e ha smesso di dire quelle assurdità!- ci spiegò ed Harry si affrettò a prendere una pizza e ad infilarmene una fetta in bocca.
 
 
 La mattina dopo mi svegliai per colpa di un raggio di sole tiepido che si era intrufolato nella mia stanza a causa di uno spiraglio nella tapparella. Ovviamente quella fascia luminosa aveva ben pensato di accoccolarsi sul mio viso, così mi ero vista costretta ad aprire gli occhi nonostante sarei rimasta nel mio comodo lettino per altre ore intere. Guardai l’orologio: erano già le 11: 15 e, a giudicare dai rumori provenienti dalle camera vicine alle mie, i ragazzi erano già svegli. Andai nel bagno e mi vestii con dei semplici pantaloncini di cotone e una maglietta larga e comoda. Decisi poi di scendere per colazione ed entrai nella spaziosa cucina accarezzata dai raggi di sole che rimbalzavano sulle superfici. Vidi subito Niall, seduto su di una sedia, con gli occhi ancora socchiusi che immergeva nel latte due biscotti alla volte e se li portava meccanicamente alla bocca. Fissava un punto indefinito e ci mancava poco che si addormentasse sulla tazza: evidentemente si era appena svegliato.
-Buongiorno Ni ! – lo salutai allegramente. Lui ebbe uno scatto improvviso e ingoiò troppo velocemente i due biscotti, così fu costretto a tossire una quindicina di volte per evitare di strozzarsi.
-Buongiorno anche a te. Cerca di non farmi morire la prossima volta! – mi salutò lui stringendomi affettuosamente in un abbraccio, se non altro ora era completamente sveglio. Finita la colazione decisi di mandare un messaggio a Vane, però non riuscivo a trovare il cellulare da nessuna parte. Dopo aver setacciato tutta la mia stanza improvvisamente mi ricordai che la sera prima, dopo aver fatto la doccia, l’avevo lasciato in bagno insieme a tutti i miei vestiti, così mi precipitai alla porta e bussai.
- È?- gridò Louis. Oh merda.
-Ehm Louis sono io, ho dimenticato i miei vestiti dentro … posso entrare?- chiesi nervosa.
-Un attimo!- mi aveva risposto. Poi avevo sentito le ante della doccia che si aprivano e dopo poco urlò:
-Entra pure!-. Aprii la porta, decisa a non guardarlo neanche, e mi precipitai subito verso il mobile sopra il quale avevo lasciato i vestiti (tra l’altro il mio reggiseno era in cima a tutti … perfetto!). Li raccolsi più velocemente che potevo ma, quando mi girai per andarmene, trovai Louis proprio dietro di me. Aveva solamente un asciugamano attorno alla vita ed era tutto bagnato. Cominciai a sentire le gambe molli e mi mancava il respiro, ma decisi che era meglio se non alzavo il mio sguardo verso il suo viso altrimenti sarebbe stata la fine. E, mentre io cercavo di resistergli provando a guardare da tutt’altra parte le insignificanti piastrelle rosa, lui posò delicatamente le mani sui miei fianchi. Dato che la maglietta che indossava era corta e mi lasciava un po’ di pancia scoperta, le sue dita fredde si posarono direttamente sulla mia pelle provocandomi dei brividi lungo tutta la schiena. A quel contatto ogni mio sforzo era andato perso e così alzai gli occhi per poterlo osservare. Il suo viso era la cosa più bella che avessi mai visto. Dopo essermi soffermata ad osservare i lineamenti del suo volto e i suoi occhi sereni però, il mio sguardo si spostò sulle sue labbra perfette. Lui incominciò ad avvicinarsi lentamente e mi resi conto di ciò che stava per accadere. Subito le parole di Harry cominciarono a ronzarmi fastidiose in testa : “è il tipo di persona che ha tutte le ragazze ai suoi piedi, tutte quelle che vuole … però non è tanto per le relazioni serie” . Anche io volevo che quel bacio ci fosse, lo volevo con tutta me stessa,  ma non avevo nessuna intenzione di compiere un gesto che, ne ero certa, mi avrebbe fatta stare male in seguito. Così , con una forza sovrumana, riuscii ad allontanarmi da lui uscci dal bagno senza girarmi indietro. Mi precipitai nella mia stanza chiudendo la porta e mi tuffai sul letto. Ero stata davvero una stupida! Cazzo, avevo appena flirtato con lui dopo essermi chiaramente imposta di ignorarlo, ma che cosa diavolo mi era passato per la mente?? Perché non avevo avuto la forza di reagire, di oppormi? Perché tutte le volte che ero con lui la mia mente non riusciva più a ragionare e diventavo così … vulnerabile? Forse dentro di me la risposta a tutte quelle domande la conoscevo, ma in quel momento l’importante era decidere cosa fare … Cercare di soffocare i sentimenti prima di prendermi una vera e propria sbandata per Tomlinson, oppure cedere e lasciare al mio cuore “carta bianca”? Con la testa sommersa da tutti questi pensieri all’ improvviso sentii bussare.
-Sì?- avevo urlato mentre mi rialzavo velocemente dal letto. Niall aprii la porta e si affacciò.
-Sere vieni g … - iniziò lui.
-Tutto bene?- mi chiese subito dopo.
-Si, si tutto ok .- risposi io cercando di sembrare convincente.
- … Comunque, scendi a mangiare?- domanadò.
-Si certo. – avevo risposto sciogliendomi i nodi dei capelli con le mani e sistemandomi i vestiti spiegazzati. Niall mi osservò dubbioso, poi mi venne vicino.
-Ei … Per qualsiasi cosa sai che puoi contare su di me vero?- disse quel ragazzo speciale.
-Certo Niall, grazie di cuore.– risposi sinceramente abbracciandolo. Poi scendemmo entrambi a tavola dove c’erano tutti gli altri già seduti, tranne Louis che, a quanto potevo vedere, aveva deciso di non pranzare. Avevo pochissima fame dato che avevo fatto colazione giusto due ore prima, così mi limitai a mangiare una fetta di pane e qualche patatina.
-Sere, la mangi quella cotoletta?-
-No, prendila pure Ni. – dissi porgendo il mio piatto verso il biondo anche se mi sembrava impossibile che potesse mangiare anche la mia porzione dopo che aveva già spazzolato la sua e quella di Louis. Finito il pasto ci sedemmo tutti sul divano per rilassarci: Liam si appisolò mentre gli altri tre navigavano su internet. Ad un certo punto mi alzai per andare in cucina: tutto il sale che c’era sulle patatine mi aveva messo una sete tremenda. Aprii la mensola con i bicchieri e ne afferrai uno poi, dopo averlo riempito d’acqua, lo portai alle labbra per bere. Ma il mio tentativo di dissetarmi finii lì: improvvisamente sentii un respiro caldo sul  collo. Le mie mani presero a tremare, tanto che dovetti posare il bicchiere. Senza voltarmi portai la mano dietro alla testa e le mie dita si posarono sui capelli del ragazzo: soffici, lisci, sottili, morbidi … Poi il mio indice ed il pollice scesero sfiorandogli il naso, gli zigomi e il mento. Sì: era lui ovviamente. Mentre la mia mano gli accarezzava il collo, lui si avvicinò di più a me facendo aderire il suo corpo al mio e appoggiò delicatamente le sue labbra sul mio collo.
- Ehm ehm … -  qualcuno si era appena schiarito la voce all’entrata della cucina. Mi girai di scatto e, vedendo Harry sulla soglia della porta, ritornai con i piedi per terra arrossendo. Poi il riccio uscii ed io mi girai verso il lavello ignorando completamente Louis che stava appoggiato con la schiena al tavolo. Ero consapevole di aver ceduto un’altra volta. E questo mi faceva sentire debole.
-Ei … Sere … - iniziò lui bofonchiando. Gli lanciai un occhiataccia senza dire niente. Avevo già troppa confusione in testa, non avevo bisogno di ulteriori complicazioni che le sue parole mi avrebbero fornito. Velocemente presi il mio bicchiere e lo svuotai, dopo di che ritornai in sala. Appena misi piede fuori dalla cucina Harry si precipitò verso di me.
-Devo parlarti. – disse. E non sembrava di ottimo umore. 








Salveeee :)
eccomi, scusate il ritardo D:
prometto che appena finisce la scuola posterò in modo più regolare :)
dunque, come sempre voglio ringraziare tutte le meravigliose persone che recensiscono questa storia o anche che semplicemente la leggono: siete fantastiche, grazie per il supporto che mi date! se potessi verrei a casa vostra a riempirvi di baci ;)

Come avevo anticipato eccovi qua il capitolo in cui finalmente iniziamo ad addentrarci nell'argomento Sere\Louis ...
fatemi sapere che ne pensate :D
e anche voi "lettrici taciturne"(??) se avete voglia, ditemi come vi sembra ;)
ora smetto di rompervi, un mega bacio <3
Sere
  
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